Chiara Ferragni rischia una denuncia per associazione a delinquere? I possibili scenari

Ultime notizie sul caso Chiara Ferragni, l'accusa potrebbe diventare di associazione a delinquere in questi casi.

Chiara Ferragni potrebbe rischiare una condanna per associazione a delinquere qualora si dovesse verificare un particolare scenario. Gli indizi si trovano nella giurisprudenza italiana, per la precisione nel Codice penale della nostra Nazione.

Chiara Ferragni rischia una denuncia per associazione a delinquere? I possibili scenari

Il caso Ferragni si sta allargando sempre di più e stavolta, nel mirino degli inquirenti, non c’è finita solo l’influencer ed imprenditrice, ma anche uno dei suoi collaboratori: il manager Fabio Maria Damato. Finché si indaga su un massimo di due persone, il reato riguarda la mera truffa aggravata (art. 640 C.p.).

Chiara Ferragni è sul filo del rasoio in quanto le indagini vanno avanti e gli inquirenti hanno scoperto che la truffa non è circoscritta solo al caso Balocco ma anche ad altre aziende. Il problema si pone però nel caso in cui insieme alla Ferragni e a Damato dovesse essere indagata un’altra persona, vicina all’influencer, che ha fatto parte di questa truffa.

In questo caso il reato che si andrebbe a contestare alla Ferragni non sarebbe più quello di truffa, ma di associazione a delinquere. A specificarlo è la legge, all’art. 416 del Codice penale che recita così:

Quando tre o più persone si associano allo scopo di commettere più delitti, coloro che promuovono o costituiscono od organizzano l’associazione sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da tre a sette anni.

Al momento stiamo parlando di ipotesi supportate dal diritto in quanto le persone indagate sono due e il reato di associazione a delinquere è solo teorico. Saranno il tempo e le indagini a stabilire in maniera concreta i reati commessi dall’influencer.

Cosa ha fatto Chiara Ferragni

Il caso Ferragni-Balocco, inizialmente mediatico e punito solo con una sanzione di 1 milione di euro da parte dell’Antitrust per frode in commercio, è diventato giudiziario a partire dal giorno 8 gennaio 2024.

Nella data citata, la Guardia di Finanza aveva depositato una relazione sul caso Balocco e Chiara Ferragni in Procura a Milano. Lo stesso giorno l’influncer è stata iscritta al registro degli indagati dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco con l’ipotesi di truffa aggravata.

Insieme a lei, nel mirino della Procura, ci era finita anche Alessandra balocco, presidentessa ed amministratrice delegata dell’azienda piemontese con cui aveva collaborato la Ferragni.

Durante il mese di gennaio si è scoperto che la cosiddetta frode in commercio dalla Ferragni non riguardava solo il pandoro realizzato con l’azienda Balocco, ma anche le uova di Pasqua realizzate con Dolci Preziosi e la bambola di Chiara Ferragni firmata Trudi.

Leggi anche: Scambio di e-mail Chiara Ferragni-Balocco: ecco cosa si sono detti

Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Redattore, classe 1994. Sono nato a Napoli ma ho vissuto un po’ in Toscana dove mi sono laureato in Scienze politiche e relazioni internazionali presso l’Università degli Studi di Siena e un po’ a Milano dove mi sono specializzato in Cooperazione Internazionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Sono appassionato di politica, attualità, sport (grande tifoso del Napoli), cinema e libri. Nel tempo libero mi dedico alla scrittura di racconti e quando ho tempo viaggio.
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