Chiara Ferragni paragonata al libro di Orwell 1984, ecco il significato

Perché Chiara Ferragni è stata paragonata al libro 1984 in un'opera d'arte esposta tra le strade di Torino? Ecco cosa ha detto l'artista.

Un’inquietante ma bellissima opera d’arte è comparsa improvvisamente tra le strade Torino: Chiara Ferragni è stata paragonata al noto libro di Orwell 1984. L’autore di questi manifesti ha voluto spiegare il suo punto di vista mettendo in primo piano il ruolo della tecnologia: protagonista negativa del libro e della vita dell’influncer più famosa al mondo.

Chiara Ferragni paragonata al libro di Orwell 1984, ecco il significato

Nel libro 1984 il protagonista è controllato costantemente da quello che Orwell chiama Big Brother, che tradotto significa Grande Fratello. Il Big Brother lo controlla al lavoro e in casa attraverso la televisione e sembra che questa trama sia la stessa di quella di casa Ferragnez. Le telecamere sono ovunque, ma sono quelle degli smartphone.

Chiara Ferragni, come il protagonista del libro, è adesso prigioniera nella sua casa perché è stata tradita dallo stesso macchinario che l’ha resa nota e l’ha fatto diventare l’influencer più famosa del mondo. La tecnologia dà la tecnologia toglie e quando si abusa di essa possono esserci delle gravi conseguenze. Non vi sono dittature politiche, ma solo regole morali non scritte che se trasgredite fanno scattare un altro tipo di legge: quella del popolo dei social. E il popolo dei social non perdona. Nel mondo digitale vige quasi l’anarchia o vigono regole da Colosseo all’epoca degli imperatori romani, quando un pollice all’insù decretava la vita o la morte di gladiatori.

Il paragone tra la Ferragni e 1984 è perfetto anche perché entrambi hanno scelto come simbolo un occhio. Lo stemma del brand dell’infuencer, in questo caso, l’ha tradita alla grande (così come lo hanno fatto i social) servendo sul piatto d’argento l’ispirazione all’artista dell’opera realizzata a Torino.

Le parole dell’artista Andrea Villa

Il nome dell’artista è Andrea Villa, noto come il Banksy di Torino, e sul suo profilo Instagram ufficiale ha spiegato il significato della sua opera. Villa, come abbiamo già parzialmente riportato, ha dichiarato:

Come il protagonista del libro era prigioniero in casa, controllato a vista dalla telecamera del suo televisore. Così Chiara Ferragni si ritrova prigioniera del suo stesso social e della sua stessa immagine, un occhio che l’ha sbugiardata con le sue false donazioni e ora la imprigiona.

Poi ha aggiunto che la Ferragni:

Ha paura di uscire di casa, perde soldi, followers e consensi, vittima del suo stesso mezzo comunicativo. Lo schermo dell’ipocrisia si incrina, il re è nudo e si vedono gli ingranaggi della dittatura dell’immagine, dove la “grande macchina” governa le scelte delle persone.

E infine ha detto:

Non importa se sei povero o ricco come i Ferragnez: la macchina ti schiaccerà comunque. Una dittatura distopica reale, perché vive nella nostra vita e nei nostri schermi.

Leggi anche: Cosa sono account falsi o inattivi e perché Chiara Ferragni potrebbe essere nei guai

Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Redattore, classe 1994. Sono nato a Napoli ma ho vissuto un po’ in Toscana dove mi sono laureato in Scienze politiche e relazioni internazionali presso l’Università degli Studi di Siena e un po’ a Milano dove mi sono specializzato in Cooperazione Internazionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Sono appassionato di politica, attualità, sport (grande tifoso del Napoli), cinema e libri. Nel tempo libero mi dedico alla scrittura di racconti e quando ho tempo viaggio.
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