La profezia di Matteo Renzi sul Partito Democratico: “Io dico che è solo l’inizio”

Matteo Renzi interviene sulle vicende interne al Partito Democratico dopo l'addio anche di Carlo Cottarelli. Ecco la sua profezia.

Il leader di Italia Viva Matteo Renzi parla ancora del Partito Democratico e lancia la sua profezia sul partito di Elly Schlein all’indomani della giornata in cui anche Carlo Cottarelli decide di fare un passo indietro e annuncia l’intenzione da dimettersi da senatore dem. E Renzi fa una profezia sul futuro del Pd.

Matteo Renzi commenta l’uscita di Carlo Cottarelli dal Pd: “Io dico che siamo soltanto all’inizio”

Il leader di Italia Viva reduce dalla tormentata fine del progetto del partito unico con Azione di Carlo Calenda nella sua e-news non ci va leggero sul Partito Democratico e scrive:

Il Pd di Elly Schlein perde pezzi. Dopo Marcucci, Fioroni, Chinnici, Borghi oggi è il turno di Cottarelli. Per chi segue le nostre Enews da tempo queste scelte non sono una sorpresa. Io dico che è solo l’inizio. Diamo tempo al tempo e il quadro politico di questo Paese cambierà profondamente.

Matteo Renzi e le proposte di Giorgia Meloni sul tema delle tasse

Renzi nella sua enews parla anche di tasse e delle intenzioni annunciate dal Governo guidato da Giorgia Meloni.

La prima settimana di maggio, scrive Renzi, ha visto la politica italiana iniziare a discutere di cose serie. Dopo mesi di chiacchiere sui Rave Party e sul POS nel giro di pochi giorni abbiamo iniziato a discutere di tasse e di riforme. Meglio così”.

Sul primo punto la Meloni ha fatto un timido passo nella direzione giusta, provando ad abbassare le tasse. Lo ha accompagnato con una frase talmente sbagliata da oscurare tutto il resto. Ha detto, girando un video costruito su una narrazione epica – un incrocio tra Guerre Stellari e una televendita notturna sulle TV locali – “Il più grande taglio delle tasse degli ultimi decenni“.

È una frase falsa come è stato spiegato in tutte le sedi. E non lo dico per un fatto personale perché oggettivamente il nostro governo è stato quello che ha fatto di più al punto che persino giornali che non mi amano come “La Stampa” hanno dovuto titolare “È Renzi il re del taglio delle tasse”. Lo dico perché se il Governo sceglie di mentire in modo clamoroso persino sui canali ufficiali, a cominciare dai comunicati del MEF, i cui uffici sono storicamente un presidio di rispetto dei numeri e di rigore tecnico, allora vale tutto. E viene messa in pericolo la credibilità stessa delle istituzioni. 

Matteo Renzi: “Sulle tasse Meloni ha chiacchierato molto e fatto qualcosina”

Renzi continua a parlare di tasse:

“Sulle tasse, continua Renzi, la Meloni ha chiacchierato molto e fatto qualcosina. Se farà di più saremo contenti per il Paese. Ma nel frattempo ci accontentiamo che dica la verità”.

E poi attacca di nuovo il Pd:

Quanto alla sinistra, la posizione filo patrimoniale e filo tasse di successione è nota. Questo significa che a destra abbiamo sovranisti che sognano una flat tax che non riescono a fare, a sinistra abbiamo massimalisti che richiedono più tasse: ecco perché dico che lo spazio del terzo Polo, dei riformisti c’è anche sul fisco. Uno spazio enorme che va occupato con credibilità tecnica e passione politica.

La posizione di Italia Viva sul tema delle riforme istituzionali

Renzi parla anche di riforme istituzionali alla vigilia dell’incontro che si tiene domani con la premier Giorgia Meloni che ha invitato i responsabili dei partiti di opposizione.

Il leader di Italia Viva scrive:

Domani a Palazzo Chigi Giorgia Meloni incontrerà i rappresentanti dei partiti e dei gruppi parlamentari per consultare le forze politiche sulle riforme costituzionali. Italia Viva sarà presente con Lella Paita e Maria Elena Boschi. Le nostre idee sono semplici e chiare: sindaco d’Italia e superamento del Bicameralismo perfetto.

“Abbiamo le carte in regola per dirlo forte e chiaro. Facciamo un piccolo passo in più, giusto per ricordare la storia e provare a scrivere il futuro. Ho presentato oggi una proposta di legge di revisione costituzionale per chiedere l’abolizione del CNEL. Gli avversari dicono che le riforme costituzionali non sono passate perché erano troppo eterogenee. Bene”.

Renzi: “Aboliamo il CNEL”

“Io firmo, chiude Renzi, una proposta di legge contenente una cosa molto semplice: aboliamo il CNEL” (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, ndr).

“Un’istituzione, afferma il senatore di Italia Viva, di cui non c’è bisogno, che costa agli italiani ma soprattutto che, resistendo da decenni a tutti i tentativi di riforma, diventa il simbolo della burocrazia che sconfigge la politica. Ho presentato la proposta di legge costituzionale oggi stesso. Chiederò a tutti i colleghi di ogni gruppo politico di aggiungere la firma”.

LEGGI ANCHE: Carlo Cottarelli, il perché dietro le improvvise dimissioni e le tensioni con Schlein

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