Assegno unico figli anche senza Isee: è possibile averlo!

Quest'anno l'Isee gioca un ruolo importante per i lavoratori, che hanno intenzione di richiedere l'assegno unico per i figli. Ma è possibile farne a meno.

Quest’anno l’Isee gioca un ruolo importante per i lavoratori, che hanno intenzione di richiedere l’assegno unico per i figli. Ma è possibile farne a meno. No, non stiamo sbagliando, né è un errore di battitura. Questo importante aggiornamento è arrivato proprio in queste ultime ore: è possibile ottenere l’assegno unico per i figli anche senza l’Isee 2022 in corso di validità. Ma partiamo dall”inizio.

Come molti ben sapranno, dal 1° gennaio 2022 scompariranno le detrazioni per i figli a carico dalla busta paga dei lavoratori ed al loro posto arriverà l’assegno unico per i figli. Per poterlo ottenere è necessario presentare all’Inps l’Isee aggiornato: in base al reddito del singolo contribuente, l’istituto di previdenza provvederà ad accreditare direttamente sul conto corrente l’assegno che spetta. In molti si sono chiesti sa sia possibile ottenere l’assegno unico per i figli anche in assenza di un Isee. Ma soprattutto come si debba comportare il contribuente che non sia riuscito ad ottenere l’indicatore per un qualsiasi motivo.

A confermare che sia possibile riuscire ad ottenere il tutto senza grossi problemi è stato il quotidiano Il Sole 24 Ore. Ma proviamo ad approfondire il tutto.

Isee: come richiederlo per l’assegno unico per i figli!

Stando a quanto ci racconta il quotidiano della Confindustria, quindi, l’Isee per ottenere l’assegno unico per i figli non sarebbe strettamente necessario. Prima di procedere, comunque, ricordiamo quali sono le strade che i contribuenti hanno a disposizione per richiedere l’indicatore:

  • la richiesta può essere effettuata online, accedendo direttamente al sito dell’Inps con Spid, Cie o Cns;
  • è possibile richiederlo attraverso il contact center, chiamando il numero verde 803.164, che è gratuito dall’Italia, o al numero 06.164164 se si chiama da cellulare;
  • la richiesta può essere effettuata anche tramite gli istituti di patronato.

Nel caso in cui l’Isee dovesse essere elaborato entro la fine di febbraio, gli importi che sono calcolati dal mese di marzo 2022 sono aggiornati in base all’indicatore. Non sarà necessario allegarlo alla domanda, perché sarà direttamente l’Inps a leggere i dati e ad incrociare le eventuali banche dati. Nel caso in cui si dovesse presentare la domanda per l’assegno unico senza Isee, arriverà la quota minima, ossia 50 euro per ogni figlio minorenne.

Assegno Unico per i figli, cosa succede se l’Isee arriva in ritardo!

Abbiamo visto che l’assegno unico per i figli ci arriva anche se non presentiamo l’Isee. Purtroppo, però, ci arriverà il più basso possibile. A questo punto la domanda successiva è: cosa succede nel caso in cui dovessi presentare l’indicatore in ritardo. Nel caso in cui l’Isee 2022 dovesse arrivare entro il mese di giugno, con la mensilità di luglio verrebbe erogato il conguaglio che spetta dal mese di marzo. Nel caso in cui l’Isee dovesse arrivare dopo giugno, il conguaglio spetterà solo e soltanto dal mese in cui è stato fornito l’indicatore aggiornato. Sarà, comunque, obbligatorio comunicare qualsiasi variazione del nucleo familiare tramite un nuovo Isee.

Come abbiamo visto, quindi, è possibile ottenere l’assegno unico per i figli anche senza l’Isee. Anche se, in questo modo, arriva con gli importi minimi previsti. Ricordiamo, inoltre, che per le prime tre annualità è prevista una maggiorazione di natura transitoria decrescente, che funzionerà con i seguenti scaglioni:

  • intera nel 2022;
  • due terzi nel 2023;
  • un terzo nel 2024;

su base mensile, dell’importo dell’assegno a condizione che il nucleo familiare abbia un Isee non superiore a 25.000 euro e nel corso del 2021 abbia percepito gli assegni per il nucleo familiare.

Assegno unico per i figli: a chi non spetta!

Ma spetta proprio a tutti l’assegno unico per i figli? L’importo erogato dall’Inps non arriverà nel caso in cui ci siano dei figli con un’età compresa tra i 18 ed i 21 anni, che non stiano lavorando o non stiano studiando. Al compimento dei 21 anni i genitori, però potranno chiedere le detrazioni per i figli a carico, anche se ci sono dei limiti di reddito. La nuova misura non è comunque vincolata al reddito della famiglia: ne hanno, quindi diritto tutti i contribuenti Vi è un’unica condizione per riuscire ad ottenere questo assegno unico: che ci sia almeno un figlio all’interno del nucleo familiare.

È importante ricordare che l’assegno unico per i figli non spetta se questi sono Neet (in inglese, not in education, employment or training) ed abbiano età compresa tra i 18 ed i 21 anni. L’Italia vanta purtroppo un record per quanto attiene ai giovani Neet: l’Istat dice che, al 2020, nel nostro Paese si contano un milione e 112mila giovani tra i 15 e i 24 anni (il 19% della popolazione residente) che non lavora e non si forma. Un’incidenza che, estendendo la platea di riferimento fino ai 34 anni, sale fino al 25%, per un totale di oltre tre milioni di giovani Neet.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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