Bonus 1.000 euro subito sul conto corrente. Per tutti, NO ISEE!

Il bonus idrico di 1.000 euro si può richiedere con accredito sul conto corrente compilando una domanda in cui non è necessario l'ISEE.

C’è ancora tempo per poter avere sul conto corrente immediatamente il bonus da 1.000 euro destinato a tutti e senza alcun vincolo del valore dell’ISEE.

Dal 17 febbraio, infatti, i cittadini residenti in Italia che nel corso del 2021 hanno sostenuto le spese per l’efficientamento delle risorse idriche in casa, potranno richiedere il rimborso di 1.000 euro direttamente sul conto corrente.

Una procedura che è gestita da Consap attraverso un portale messo a disposizione dal ministero della transizione ecologia.

Il bonus rubinetti o bonus idrico è infatti destinato a chi ha deciso di cambiare nei bagni o nelle cucine i sistemi di erogazione dell’acqua per ridurre lo spreco. Chi ha sostenuto i costi nel 2021 potrà avere 1.000 euro accreditati sul conto corrente.

Chi invece deciderà di sostenere gli interventi agevolabili nell’anno in corso (2022) oppure entro il 31 dicembre 2023, dovrà invece “accontentarsi” del credito d’imposta.

Si tratta sempre di 1.000 euro, ma che per chi presenta la domanda di rimborso ora, saranno cash, come rimborso sul conto corrente. Per gli altri invece, il bonus idrico si trasformerà in una detrazione fiscale da applicarsi nella dichiarazione dei redditi successiva all’anno di sostenimento delle spese.

Resta invece confermato anche per gli anni 2022 e 2023 l’assenza del vincolo ISEE nonchè la mancanza di alcun limite di spesa. Il bonus resterà sempre di 1.000 euro.

Bonus 1.000 euro NO ISEE: come avere l’accredito sul conto corrente

Per poter ricevere 1.000 euro sul conto corrente prima di Pasqua non si deve far altro che fare domanda sul portale del ministero della transizione ecologica se e solo se si sono sostenute le spese per l’efficientamento del consumo dell’acqua nel corso dell’anno 2021.

Per interventi, come quelli ammessi dal bonus idrico, effettuati nel 2021 e comunque per i quali le relative spese sono state sostenute entro il 31 dicembre 2021, si può procedere a riscuotere il credito del bonus idrico, direttamente come accredito sul conto corrente.

Lo prevede il decreto attuativo del Ministero della Transizione Ecologica che dopo mesi è finalmente arrivato dando risposta a quanti si attendevano indicazioni già un anno fa. Infatti il bonus idrico, è stato introdotto dalla legge di bilancio 2021, in particolare si far riferimento all’articolo 1, commi da 61 a 65 della legge n. 178/2020. Entro fine marzo 2021 doveva essere emanato il decreto attuativo che invece è arrivato solo a settembre 2021 con il DM n. 395 del 27/9/2021. Ma da settembre però si aspettava come poter procedere ad avere il bonus idrico sotto forma di rimborso.

Il 17 febbraio è scattato il click day, per poter inserire la domanda corredata da tutta la documentazione e ricevere così fino a 1.000 euro sul conto corrente. 

Allora vediamo come presentare la domanda.

Bonus 1.000 euro: come compilare la domanda e ricevere i soldi sul conto corrente

Finalmente il 17 febbraio, i cittadini residenti in Italia che hanno sostenuto spese per interventi di riduzione del consumo di acqua nel corso dell’anno 2021, possono inserire la domanda e ricevere così sul conto corrente, il rimborso di 1.000 euro.

Tutto si fa on line. Accedendo al sito del ministero della transizione ecologica, da cui si può accedere alla piattaforma bonusidrico del MITE. L’accesso è consentito con l’identità digitale, ossia con Spid, carta d’identità elettronica o carta nazionale dei servizi. 

Senza identità digitale non si può presentare domanda. Infatti per il bonus idrico non ci si può avvalere dei centri di assistenza fiscali o dei patronati.

Perchè serve l’identità digitale? Perchè la domanda è personale, e perchè dall’identità digitale, la domanda rileva alcune informazioni, in particolare quelli personali del richiedente.

Non c’è una data di scadenza per inserire la domanda, ma bisogna fare i conti con i fondi disponibili del ministero della transazione ecologica messi a disposizione per il bonus idrico.

In totale ci sono 15 milioni di euro. Al momento le domande inserite mostrano una spesa media di 700 euro. Pertanto il numero delle domande che Consap potrà liquidare, con il rimborso sul conto corrente non potranno superare circa 20.000 unità.

Domanda bonus idrico: importante l’iban del conto corrente

Il richiedente il bonus idrico, deve compilare la domanda, ma soprattutto deve prestare attenzione ad inserire, tra le informazioni richieste, l’iban del conto corrente, su cui Consap effettuerà il bonifico di accredito del bonus fino a 1.000 euro.

La domanda è in parte autocompilata con i dati rinvenienti dall’identità digitale, come nome e cognome, luogo e data di nascita e residenza.

Mentre altre informazioni dovranno essere inseriti manualmente.

Per fortuna il bonus idrico è scollegato dall’ISEE. Tutti coloro che hanno sostenuto le spese nel 2021 per rifare il sistema di erogazione dell’acqua, nell’appartamento su cui godono di un diritto, potranno ricevere l’accredito di 1.000 euro sul conto corrente, indipendentemente dalla situazione economica.

Una delle informazioni da riportare è quindi il dato del conto corrente. Questo deve essere intestato o cointestato al richiedente. Cosa succede nel caso di immobile in comproprietà? 

Il bonus idrico potrà essere richiesto solo da uno solo dei proprietari, e quindi l’iban del conto corrente da riportare sarà solo quello del richiedente. Per poter però procedere con la domanda, si deve dichiarare l’assenso alla domanda, da parte dell’altro comproprietario, per il quale si deve riportare il codice fiscale.

Tra la documentazione si deve allegare la documentazione tecnica dei beni installati, le fatture (meglio se elettroniche) dell’acquisto dei beni.

Bonus 1.000 euro: come non perdere i soldi sul conto corrente

Spesso, le domande di rimborso che devono essere presentate agli enti pubblici per ottenere rimborsi o altre forme di aiuto economico, nascondono delle insidie. Dunque, è molto importante evitare di commettere errori nella compilazione della domanda, pena l’esclusione o il rigetto dal rimborso del bonus 1.000 euro. 

Come riporta una delle FAQ messe a disposizione dal ministero della transizione ecologica, una delle cause di esclusione delle domanda, è proprio l’errata o incompleta compilazione della domanda.

La domanda va presentata solo da chi ha un diritto reale sull’immobili su cui sono stati svolti i lavori. Per immobile si intende un edificio esistente. Quindi da escludere nuove costruzioni oppure demolizioni e ricostruzioni.

Per i titolari del diritto di proprietà si devono riportare nella domanda gli estremi del contratto di acquisto. Nel caso di affitto, invece il richiedente deve indicare gli estremi del contratto di locazione registrato. Inoltre deve anche riportare l’assenso del proprietario a poter beneficiare del bonus idrico. Questo per evitare che ci sia una doppia richiesta del bonus.

Altro errore da evitare è quello di riportare codici iban di altri soggetti come non sono proprietari o che hanno un diritto sull’immobile anche se sono ad esempio il coniuge o il figlio. Se questi non hanno alcun diritto e non hanno sostenuto la spesa, riportare il loro conto corrente bancario o postale porterebbe all’esclusione della domanda, a meno che il conto non sia cointestata con il richiedente.

Altra condizione per non perdere il bonus da 1.000 euro è quella di aver pagato i lavori in modo tracciato, come bonifico o carte elettroniche. Si perde il bonus con il pagamento in contanti.

Bonus idrico 1.000 euro: i lavori con diritto di rimborso

Il bonus idrico è destinato ai cittadini maggiorenni residenti in Italia che hanno condotto lavori, nel corso dell’anno 2021, all’interno di un’unità immobiliare in cui si gode di un diritto, per ridurre il consumo di acqua. 

Quindi i lavori ammessi al bonus idrico sono relativi al cambio di rubinetti e soffioni della doccia, con altri che hanno sistemi di regolazione del flusso.

Così come sono ammessi al bonus idrico la sostituzione di sanitari con annessa rubinetteria o sistema di scarico che riduca il consumo di acqua. Tali dispositivi però devono essere di un certo tipo e che consentano di ridurre il flusso di acqua a meno di 6 litri al minuto, oppure 9 in caso di soffioni e colonne docce. Per i sanitari invece lo scarico deve essere uguale o inferiore a 6 litri d’acqua al minuto.

Tra le spese ammesse, ci sono anche le opere utili al cambio di tali dispositivi e l’iva sull’acquisto dei beni.

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