Busta paga 2022 con 100 euro in meno? Ecco cosa è cambiato!

Hai trovato 100 euro in meno nella tua busta paga? Ecco cosa è cambiato da gennaio 2022!

Hai 100 euro in meno in busta paga?

Questo potrebbe essere dovuto al bonus Renzi, o IRPEF. E’ un’integrazione fiscale che dal 2014 accompagna tutti i lavoratori italiani con crediti d’imposta e supporti fiscali extra.

O almeno, accompagnava. Dal 2022 non è più così. Per saperne di più ti suggerisco l’ultimo video di Martino Campioni, disponibile su Youtube e sul suo canale.

Purtroppo da gennaio 2022 le riforme dell’IRPEF e del bonus si sono abbattute sullo stipendio del lavoratore medio italiano, privandogli di 100 euro ma dandogli qualche cosa in più.

In questo articolo faremo il punto della situazione, e vedremo in cosa consiste questo “qualcosa in più”.

Busta paga 2022: ecco chi ne ha diritto ai 100 euro!

Le buste paga possono essere più leggere da quest’anno se si ha avuto fino a poco tempo fa il beneficio del Bonus Renzi.

Si tratta di un credito d’imposta, nato col decreto 66/2014, per tutti coloro che hanno un proprio stipendio o un trattamento pensionistico INPS. Nel primo caso si parla di lavoratori dipendenti, nel secondo caso di pensionati.

A essere più precisi, il bonus spetterebbe alle seguenti categorie:

  • dipendenti pubblici,
  • dipendenti privati,
  • cassaintegrati,
  • disoccupati con indennità,
  • lavoratori in mobilità.

Tutti loro hanno diritto a questo extra di fine mese, che fino al 2019 era di soli 80 euro al mese, mentre con la Legge di Bilancio 2020 è passato a 100 euro, anche se con un ricalcolo diverso.

Il ricalcolo è dettato dal reddito lordo che percepisci. Fino al 2021, era garantito l’extra da 100 euro se avevi redditi tra 8.000 euro e 23.000 euro. Perdevi 20 euro se passati da 23.000 euro a 28.000 euro, per poi scendere fino a 0 da 35.000 euro in poi.

Con la Legge di Bilancio 2022 invece non spetterebbe più questo bonus a chi ha raggiunto un certo reddito lordo annuo. In compenso, superata tale soglia, si avrà diritto a incentivi fiscali e agevolazioni sull’IRPEF (acronimo per Imposta sui Redditi delle Persone Fisiche).

Ecco cosa cambia nella busta paga 2022!

Nella busta paga 2022 troverai 100 euro in meno se il tuo reddito lordo annuo sarà superiore ai 15.000 euro complessivi, senza detrazioni o altro.

Questa scelta è stata dettata dal Governo Draghi per favorire meno il credito d’imposta, che sono in pratica soldi in più per tutti, e puntare alle agevolazioni fiscali, che si potrebbero tradurre in “meno tasse da pagare”.

Per chi percepisce uno stipendio significa solo avere meno soldi da spendere o risparmiare, ma, in caso di redditi superiori a 15.000 euro, avere anche 3.100 euro di risparmio fiscale.

Va detto che quest’ultima cifra è indicativa, perché a seconda del beneficiario la quota fiscale cambia drasticamente. In alcuni casi è più alta, mentre in altri è bassa.

L’unica cosa sicura è che se hai meno di 15.000 euro lordi all’anno come dipendente o pensionato, il bonus Renzi è assicurato. Altrimenti avrai solo un IRPEF più leggera da pagare a fine anno, a seconda del conguaglio che avrai a dicembre.

Busta paga 2022: ecco come si fa il calcolo!

Se ti ritrovi 100 euro in meno nella tua busta paga 2022 significa che stai per avere diritto alle agevolazioni fiscali previste dalla Legge di Bilancio 2022.

Superati i 15.000 euro di poco, si potrebbe avere un massimo di agevolazione fiscale di ben 3.100 euro annui. O meglio, se superi di poco i 15.000 euro. Da lì in poi l’agevolazione è tutta in discesa.

Per fare il calcolo del bonus sul tuo stipendio, bisogna considerare i seguenti scaglioni di reddito:

  • reddito lordo superiore a 8.500 euro ma inferiore a 28.000 euro;
  • reddito lordo in rapporto a 13.000 euro (se lavoratori dipendenti) o 19.500 euro (se pensionato INPS) e 28.000 euro.

Bisogna rapportare quest’ultimo con il reddito complessivo, che deve rientrare nella prima fascia superiore.

Da questo consegue una forbice che va, già dai 18.000 euro, a 2.825 euro di detrazione, fino ad arrivare a 2.184 euro in caso di redditi intorno a 25.000 euro. Ma solo se si è un dipendente.

Nel caso di pensionati, le agevolazioni per le stesse Retribuzioni Annue Lordi sono rispettivamente 1.343 euro, 1.214 euro e 893 euro. E curiosamente, in precedenza, l’agevolazione era solo di 972 euro.

Ovviamente questi sono calcoli stimati, il vero risultato lo vedrai quando ti arriverà lo stipendio.

Busta paga 2022: ecco in che data si pagano!

Le buste paga 2022 arrivano a seconda di quanto disposto dal proprio contratto di lavoro. Se si è un dipendente pubblico o privato, e si appartiene ad una precisa categoria lavorativa, si ha diritto al Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, che permette l’accesso a tutti i benefici sia come lavoratore sia, nel caso malaugurato, come disoccupato.

Nel caso tu abbia un CCNL come contratto di lavoro, la busta paga 2022 ti arriva intorno al 27 del mese stesso di lavoro, anche se in altri casi spetterebbe il quinto giorno del mese successivo a quello di riferimento.

Se mancano gli accordi aziendali tra le parti, o nel CCNL non è espressa in maniera chiara la data dei pagamenti, allora si dovrebbe andare al 30, massimo 31 del mese, cioè gli ultimi giorni.

Nel caso delle pensioni si parlerebbe in maniera più prosaica di cedolino pensionistico, e quello è previsto alla fine del mese. In questo caso si dividono in due possibilità:

  • ritiro presso gli sportelli di Poste Italiane;
  • accredito immediato nel proprio conto corrente postale o bancario.

Le date divergerebbero per entrambi i casi. La data dello sportello è quella prevista dall’Ordinanza della Protezione Civile, a seconda dell’iniziale del tuo cognome. Mentre per l’accredito sul conto corrente, è previsto entro i primi giorni lavorativi del mese successivo.

Secondo il Testo Unico Bancario, non si può andare oltre il quarto giorno lavorativo, anche in caso di festività nei primi giorni del mese.

Busta paga 2022: ecco come sarà la nuova IRPEF!

Con la riforma dell’IRPEF si potrà avere una busta paga dal 2022 un po’ più leggera. Oltre al Bonus Renzi, che garantisce agevolazioni fiscali fino a 3.100 euro annui, si potrà avere una quota del prelievo fiscale IRPEF più bassa, con le nuove aliquote fiscali che vanno dal 23% al 43% di prelievo.

Ad essere precisi, con le nuove aliquote fiscali toccherà:

  • il 23% per tutti i redditi inferiori a 15.000 euro;
  • il 25% per tutti i redditi superiori a 15.000 euro ma inferiori a 28.000 euro;
  • il 35% per tutti i redditi superiori a 28.000 euro ma inferiori a 55.000 euro;
  • il 43% per tutti i redditi superiori a 55.000 euro.

Con la nuova IRPEF si prospettava un aumento del risparmio, almeno per i redditi medio-bassi. In realtà, come è emerso da un’inchiesta del Sole24Ore, la situazione è completamente diversa. A beneficiare sono stati i redditi medio-alti.

Però va detto che, oltre alla riforma IRPEF, è sempre rimasto uguale il calcolo del conguaglio.

Busta paga 2022: occhio al calcolo del conguaglio!

In merito alle ultime novità per le buste paga di tutti gli italiani, si ricorda che a fine anno scatta il cosiddetto “conguaglio“. 

E’ il ricalcolo che ti viene fatto in merito all’imposta netta a fine anno, con tutti i contributi totali al netto delle imposte trattenute nel corso dei mesi.

Ne è competente l‘ufficio contabile o del personale all’interno dell’impresa, e la responsabilità è del datore di lavoro, sia nel caso di conguaglio a debito, sia nel caso di conguaglio a credito.

Nel caso più felice, se hai un conguaglio a credito, avrai un risarcimento per le imposte in più che hai pagato. Nel caso più tragico, se hai un conguaglio a credito, scatta la trattenuta, e dovrai pagare una quota (anche rateizzabile) per provvedere alle imposte non pagate.

Il problema è che può succedere qualora tu abbia ancora diritto ai 100 euro del Bonus Renzi. Ma, come abbiamo visto in questo approfondimento, ci sono casi e casi.

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