Reddito di Base 2022 o REm: come si finanzia? Ultimissime UE

Il Reddito di Base è una possibilità sempre più chiacchierata in Unione Europea ed in particolare in Italia: ecco tutti ciò che sappiamo al riguardo!

Il Reddito di Base è una possibilità e sembra che il passare del tempo lo renda sempre più probabile: nei fatti, non è così semplice e ci sono tante variabili da considerare. Vediamo la posizione dell’Unione Europea a tal proposito, ma anche a livello nazionale come sarebbe gestita una misura del genere e quale legame avrebbe con REm e RdC.

Una possibilità che piace ai cittadini, almeno per ora, perché consentirebbe di avere un aiuto incondizionato per tutti, un vero e proprio reddito di base, come dice il nome. Ci si chiede però se sia possibile finanziare una misura del genere e soprattutto come… a carico di chi sarebbe?

La domanda al momento non ha una vera e propria risposta, ma soprattutto non permette di dare un orizzonte temporale chiaro all’eventuale approvazione della misura. I cittadini si chiedono se non sia il caso di velocizzare il processo, visto anche quanto sta accadendo in Europa.

C’è una guerra vicino a noi, vicino come non accadeva da tempo e le conseguenze economiche e sociali non stanno tardando a farsi sentire: il caro bollette, il caro benzina, la gestione della crisi umanitaria degli ucraini inevitabilmente in fuga…

Sembra uno di quei momenti in cui tutto potrebbe cambiare, nel bene e nel male, dunque c’è bisogno di risposte forti, di prese di posizione che non lascino spazio ad ambiguità ed anche di capacità di agire velocemente da parte dell’Europa ed anche del Governo, su vari fronti.

In breve, se si vuole un Reddito di Base, per davvero, lo si deve fare ora. O almeno questo è il sentimento comune, la sensazione dei cittadini europei su questo tema. Ma è davvero così?

Facciamo un po’ di chiarezza.

Se fossi interessato ad approfondire questa tematica, ti suggeriamo un canale YouTube valido ed interessante che ha trattato anche il bonus cultura nei suoi video. Si tratta di “Radio UCI” ed in questo video parla di bonus e novità proprio sul Reddito di Base:

Reddito di Base: di cosa si tratta?

Il Reddito di Base è sulla bocca di tutti ultimamente e la motivazione è semplice: se dovesse diventare realtà, sarebbe una vera e propria svolta per i cittadini europei e, quindi, anche italiani. Una svolta non solo dal punto di vista economico, ma anche nel modo in cui ad oggi è concepita l’Unione stessa.

Da anni si dice chel’Unione Europea non è abbastanza allineata su alcune tematiche, come per esempio in ambito di fiscalità (ma ce ne sono tanti, in realtà), ed effettivamente questo ha costituito un freno, perché è una questione politica molto rilevante.

Cedere parte della propria sovranità nazionale all’Europa è qualcosa di delicato dal punto di vista politico ed anche ideologico, ma va ammesso che è oggettivamente complesso e richiede del tempo. Assicurare un Reddito di Base a tutti i cittadini sarebbe sicuramente un enorme passo in quella direzione.

Ora c’è da chiedersi se sia fattibile, ma prima ancora degli aspetti pratici bisogna aver ben chiara questa concezione politica della questione: non è solo questione di “dare soldi ai cittadini”, ma è molto di più. Può essere una questione fondante e un trampolino di lancio per il futuro dell’Unione. Nel bene e nel male.

Reddito di Base: perché è così difficile?

Le motivazioni per cui è così difficile approvare un Reddito di Base sono fondamentalmente economiche e tramutano la domanda del sottotitolo in: “chi finanzia una misura di questo genere?“.

La risposta non è banale, anzi, perché per pensare ad un vero Reddito di Base rivolto a tutti c’è bisogno di stanziare fondi enormi, impensabili a livello nazionale. Basti pensare ai miliardi e miliardi necessari per il Reddito di Cittadinanza e le infinite polemiche che lo accompagnano da anni…

In tal senso si capisce che non solo non è semplice finanziare il Reddito di Base, ma che soprattutto il denaro dell’Unione non è certo ricavato dal nulla: proviene dai singoli paesi. Dunque, comunque si giri la questione, resta sempre complesso capire come mettere a bilancio una spesa enorme e contemporaneamente “far contenti” tutti i paesi.

Un’impresa vera e propria, se la mettiamo in questi termini, almeno allo stato attuale delle cose. Insomma, il Reddito di Base è necessario da un certo punto di vista, ma non è ancora maturo se si guarda in maniera razionale la situazione attuale tra gli stati membri e le altre urgenze che ci sono sul fronte guerra in Ucraina.

Questo concetto non vuole certo spegnere ogni speranza sul Reddito di Base, ma dall’altro lato non si può neanche pensare di illudere i cittadini che possa arrivare una misura del genere domani. Non è così ed è importante esserne consapevoli. 

Reddito di Base: la posizione dell’Italia

Il nostro paese ha un legame particolare con i sussidi, basti vedere quanto successo negli ultimi anni con il Reddito di Cittadinanza, ma anche con il più recente Reddito di Emergenza. I cittadini, però, sembrano essere ottimisti e favorevoli nei confronti di una misura del genere. Ma è solo per opportunismo?

Può sembrare così, ma probabilmente le ragioni sono più profonde e radicate nella nostra concezione dello Stato, lo Stato salvifico che sana ogni situazione problematica con soluzioni calate dall’alto e completamente subite dai cittadini.

A prescindere dall’opinione dei singoli cittadini, c’è sicuramente da riflettere sulla posizione istituzionale dell’Italia. Se da un lato potrebbe essere favorevole alla logica della misura, dall’altro non può sbilanciarsi con grandi impegni dal punto di vista economico.

L’Italia ha infatti un debito pubblico molto elevato, ma ha anche da onorare gli impegni presi in ottica di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in parte finanziato andando ulteriormente a debito. Insomma, anche da questo punto di vista non è semplice e le variabili sono numerose.

Reddito di Base: che rapporto ha con REm e RdC?

Tanti cittadini si stanno facendo questa domanda ed effettivamente è lecita: il Reddito di Base ha cominciato a circolare, almeno a parole, proprio quando è “morto” il REm, cioè grosso modo quando si è saputo che il Governo non avrebbe prorogato la misura.

Difficile immaginare un nuovo REm, a questo punto, anche perché il Governo è stato fermo al proposito e non ha ceduto neanche di fronte all’ultima grande ondata natalizia di qualche mese fa. Se non è arrivato allora, non arriverà neanche adesso e dunque il Reddito di Base viaggia su un altro binario, concettualmente e simbolicamente.

Più enigmatica la questione relativa al RdC: un eventuale Reddito di Base lo sostituirebbe? Difficilissimo dirlo, perché il RdC come sappiamo è rivolto a chi ha ISEE basso ed è pensato per chi è disoccupato, mentre il Reddito di Base sarebbe rivolto indistamente a tutti.

Ancora una volta, non è facile come sembra e solo il tempo scioglierà (forse) questi nodi.

Reddito di Base: tempistiche e modalità

Dire se arriverà il Reddito di Base è al momento impossibile, a meno che si giochi a fare gli indovini. Dire invece quando arriverà è diverso, perché alcune indicazioni le abbiamo.

Infatti, è attualmente attiva una raccolta firme europea per portare avanti l’iter di approvazione di questa misura (servono 1 milione di firme), ma tra questa raccolta firme, i tempi tecnici e burocratici e l’incognita dell’approvazione finale, parliamo almeno di giugno 2022.

In sostanza, se tutto dovesse filare liscio avremmo la misura tra tre mesi, il che fa capire che i tempi saranno lunghi perché questa è la migliore delle migliori delle ipotesi. Come detto anche l’incognita del finanziamento è enorme, dunque sarà necessario seguire l’evoluzione giorno dopo giorno e scoprire cosa accadrà.

Per fimare la petizione, il link è il seguente: https://eci.ec.europa.eu/014/public/#/screen/home.

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