Reddito di base europeo: ultimo mese per avere 640 euro. Ok!

Manca pochissimo alla scadenza del reddito di base europeo: vuoi ottenere 640 euro senza ISEE per sempre? Richiedi ora il bonus con una sola firma: come fare.

Il reddito di base europeo è prossimo alla scadenza: fino al 25 giugno 2022 tutti i cittadini hanno la possibilità di richiedere un contributo fino a 640 euro al mese per sempre. Come fare?

Il reddito di base europeo, o reddito universale, potrebbe presto diventare una realtà per tutti gli italiani e non solo: la soglia di firme ad oggi raggiunta è oltre il 90%, ma manca ancora uno step prima di poter ottenere i 640 euro senza ISEE.

L’ultima parola spetta alla Commissione europea, tenuta a legiferare sulla proposta qualora dovessero essere raggiunte le firme necessarie per indire un referendum. Cosa cambia dal 25 giugno e da quando si potrà ricevere il reddito di base universale da 640 euro senza ISEE?

Ecco le ultime novità dall’UE: il reddito di base europeo è prossimo alla scadenza, richiedilo ora per non perdere 640 euro per te e per la tua famiglia. 

Reddito di base europeo: ultimo mese per ottenerlo!

Si avvicina la scadenza del 25 giugno 2022, termine ultimo per presentare la richiesta per ottenere il reddito di base europeo o reddito incondizionato. In che cosa consiste?

Se ne è parlato davvero a lungo negli ultimi mesi, soprattutto in merito a un contributo economico in denaro destinato a tutti i cittadini, uomini e donne, bambini, ragazzi, adulti e anziani: una sorta di bonus da 640 euro senza ISEE per tutti. Ma è davvero così?

Il reddito di base europeo nasce con l’obiettivo di difendere i diritti umani in primis, e garantire una sussistenza minima a tutti in secundis. L’iniziativa ha assunto rilievo anche per il suo obiettivo di contrastare le disuguaglianze sociali e redistribuire la ricchezza a livello nazionale e globale.

Per questo motivo, una petizione promossa a livello europeo ha cercato di raccogliere 1 milione di firme per portare la proposta davanti alla Commissione europea.

Se si dovesse concretizzare, il reddito europeo di base permetterebbe a tutti di ottenere un contributo mensile pari al 60% del reddito medio netto equivalente nazionale. Per l’Italia si tratterebbe di circa 640 euro per sempre.

Reddito di base europeo: domanda al 25 giugno. Come avere 640€?

È ancora possibile, per un ultimo mese, richiedere il reddito di base europeo attraverso una petizione online: apporre al propria firma è un piccolo gesto che può cambiare le cose.

Per ottenere il reddito di base europeo fino a 640 euro al mese per tutti e senza ISEE basta semplicemente recarsi sul sito web ufficiale della petizione online – rilanciata anche dal blog di Beppe Grillo – e inserire alcune informazioni.

In primis viene richiesto il Paese di residenza: nel menu a tendina che compare, è bene scegliere la propria nazione tra quelle disponibili.

A questo punto si sbloccherà la seconda parte della richiesta, che prevede l’accettazione e la lettura della dichiarazione di riservatezza e dei contenuti dell’iniziativa. Sotto è richiesta anche l’autodichiarazione di non aver già dato il proprio contributo all’iniziativa.

A questo punto si può scegliere tra la compilazione del modulo online, oppure l’utilizzo della propria Carta di Identità Digitale. 

Si procederà poi con l’inserimento dei propri dati personali: numero di documento di riconoscimento (passaporto o carta di identità), nome e cognome.

Infine, basta cliccare su “Sostieni” per inviare la propria adesione all’iniziativa.

Reddito di base europeo: cosa succede dopo il 25 giugno?

L’obiettivo della petizione europea per l’introduzione del reddito di base è quello di raccogliere almeno 1 milione di firme, utili per presentare davanti alla Commissione europea la proposta ufficiale di un reddito universale e incondizionato destinato a tutti, senza limiti reddituali o patrimoniali.

Cosa succede, quindi, alla scadenza de 25 giugno?

Se dovessero essere raggiunte le firme necessarie per l’introduzione del reddito di base, verrebbe avviata la discussione a livello europeo. C’è la possibilità di indire un referendum attraverso il quale siano i cittadini a decidere sull’introduzione o il rigetto della proposta. Non è chiaro se si possa realmente sperare nell’introduzione del contributo, ma per lo meno la discussione troverebbe un fondamento concreto.

Se, invece, non si dovessero raggiungere le firme necessarie, la proposta di reddito di base europeo finirebbe per essere accantonata. 

Ricordiamo, infatti, che questo sussidio (se così possiamo chiamarlo) è stato pensato da tempo: a partire dal 1700 se ne parla senza aver mai trovato un accordo concreto. Il 2022 potrebbe essere l’anno della svolta?

Reddito di base europeo: come funziona?

Prima di scoprire se il reddito di base europeo è davvero fattibile anche in Italia e da quando potrebbe arrivare, chiariamo subito di che cosa stiamo parlando.

Sono quattro i concetti fondamenti sottesi al reddito di base europeo. Esso è:

  • Universale, in quanto spetta a tutti senza distinzioni; 
  • Individuale, perché viene erogato alla singola persona a prescindere dall’età, dal genere, dalle condizioni economiche, ecc
  • Incondizionato, perché non prevede alcun requisito ma spetta a tutti senza condizioni;
  • Sufficiente, in modo da garantire una vita dignitosa a tutti i cittadini.

Ma è anche vero che, se fosse confermato un importo pari a 640 euro, il reddito di base non riuscirebbe a coprire le spese complessive per condurre una vita dignitosa…

Grazie al reddito di base universale si potrebbero contrastare la povertà assoluta e le disuguaglianze, due fenomeni in crescita nel nostro Paese. 

Reddito di base europeo: quando arriverà in Italia? 

Attualmente la petizione online per introdurre il reddito di base universale e incondizionato per tutti – con un importo fittizio di 640 euro a persona – ha raggiunto poco più di 225 mila firme. 

L’Italia ha raccolto 53 mila firme, e si appresta a raggiungere il requisito nazionale fissato a 53.580. Risultati migliori in Slovenia, dove è stato raggiunto e superato l’obiettivo nazionale, mentre anche al Germania è riuscita a raccogliere un gran numero di firme (quasi 59 mila).

Ciò significa che siamo vicini all’introduzione del reddito di base europeo anche in Italia? Purtroppo no, non è così. Forse questa iniziativa potrebbe non aver alcun risvolto a livello concreto.

La Commissione Europea sarà tenuta a discutere sulla possibile introduzione del contributo per i cittadini europei solo qualora si riescano a raggiungere 1 milione di firme, come previsto all’apertura della petizione. 

Considerando che la scadenza è prossima, appunto fissata al 25 giugno 2022, e l’obiettivo è ancora lontano, pare ormai difficile poter ottenere un reddito di base da 640 euro senza ISEE per tutti.

Reddito di base: in Italia esiste già? Non proprio… 

In Italia, in realtà, esiste già una misura che è stata definita inizialmente una sorta di “reddito di base”: si riferiamo al reddito di cittadinanza, introdotto dal primo Governo guidato da Giuseppe Conte, per iniziativa del Movimento 5 stelle. 

Ma quali sono le similitudini e le differenze della misura italiana – appunto il reddito di cittadinanza – rispetto al progetto europeo?

Balza all’occhio la mancanza di una caratteristica fondamentale per il reddito di base: l’incondizionalità. La misura italiana a firma grillina spetta solo ai nuclei familiari che soffrono di difficoltà economica e che possiedono un ISEE e un patrimonio mobiliare sotto determinate soglie. Il reddito europeo, invece, spetta a tutti senza condizioni e senza limiti reddituali.

Non solo: mentre la misura italiana deve essere appositamente richiesta da chi possiede i requisiti per averla, il reddito di base viene elargito a tutti senza bisogno di presentare la richiesta. 

Entrambe le misure, infine, hanno un unico obiettivo: contrastare le disuguaglianze e permettere a tutti di condurre una vita dignitosa.

Laura Pellegrini
Laura Pellegrini
Redattore, classe 1998.Sono veronese di nascita e milanese d'adozione. Mi sono Laureata in Comunicazione e Società presso l'Università degli Studi di Milano e sono da sempre appassionata di giornalismo e attualità. Entrata nel mondo dell'informazione grazie a uno stage curricolare, ho svolto per due anni l'attività di redattore e social media manager. Attualmente collaboro da remoto con Trend-online, la testata grazie alla quale ho lanciato il mio primo e-book, e con altre testate per la sezione di attualità. La mia ambizione principale è quella di costruire una carriera internazionale.
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