La Procura FIGC riapre il processo sulle plusvalenze, sotto accusa la Juve e altre otto

Dopo l'inchiesta di Torino, la Procura FIGC ha deciso di riaprire il caso plusvalenze nel quale sono indagate la Juventus e altre otto squadre.

Il caso plusvalenze che ha coinvolto la Juventus e altre otto squadre sembrava destinato ad arenarsi una volte per tutte. La Procura della FIGC ha deciso però di chiedere la revoca della sentenza della Corte d’Appello, si riapre il processo per i bianconeri, per le altre otto squadre coinvolte e per tutti i dirigenti indagati.

La Procura FIGC riapre il caso plusvalenze, la Juventus ancora in pericolo

Che la situazione in casa Juventus sia tutt’altro che serena, e che questo clima si protragga dalla scorsa stagione, non è di certo una novità.

Lo scioglimento dell’intero CDA, il cambio di presidenza e di tutti gli altri funzionari bianconeri ne sono ovviamente un chiaro segnale.

La “Vecchia Signora” è tutt’altro che tranquilla, dato che le indagini proseguono sena sosta da tanti, troppi, mesi.

Ad aprile scorso c’era stato il proscioglimento davanti al Tribunale nazionale federale.

Un mese più tardi la Corte d’appello federale aveva respinto il ricorso della Procura della FIGC, sancendo di fatto l’innocenza del club.

Ora però alla luce dei nuovi documenti fatti pervenire alla stessa Procura FIGC, questa ha chiesto di riaprire il caso sulle plusvalenze.

Gli indagati numeri uno in casa Juve sono Andrea Agnelli e gli ex componenti del CDA.

Tra le varie accuse a pesare c’è soprattutto quella di falso in bilancio.

Quali sono le squadre coinvolte nel caso plusvalenze

Ogni qual volta si sospetti un illecito nel mondo del calcio a tremare non c’è solo una squadra.

Anche in questo caso, infatti, sono ben otto oltre alla Juventus i club che compaiono negli scritti fatti pervenire alla Procura FIGC.

Inizialmente erano undici le squadre coinvolte, ma due di queste non sono più nell’indagine: Napoli e Chievo Verona.

Le otto squadre, oltre alla Juventus, che sono nuovamente dentro l’occhio de ciclone sono Sampdoria, Genoa, Empoli, Parma, Novara, Pro Vercelli, Pisa e Pescara.

Alla Procura FIGC sono arrivate 14mila pagine, sono state riesaminate e in nessuna di queste sono stati nominati Napoli e Chievo Verona.

È però emerso un sistema “collaudato nel tempo dalla Juventus di scambi incrociati di calciatori con altre società sportive non finalizzati a dotare la squadra di determinate qualità tecniche bensì di realizzazione di plusvalenze”.

Cosa rischia la Juventus

L’indagine inizia, poi si ferma, poi riparte, è difficile arrivare al termine della questione e prima che ciò accada potrebbe essere necessario altro tempo.

Se le accuse mosse contro i bianconeri alla fine si rivelassero reali, allora la Juve per il caso plusvalenze andrebbe incontro a sanzioni.

La Procura FIGC avrà ora il compito di dimostrare che gli illeciti ci sono stati, i bianconeri invece il contrario.

Se però, alla fine, a vincere fosse la Procura FIGC, allora le sanzioni sarebbero obbligatorie.

La Juventus rischia dalla multa, anche molto salata, alla penalizzazione nei punti della classifica, fino alla retrocessione che però sembra l’ipotesi meno accreditata.

L’udienza dovrà tenersi entro 30 giorni, e sarà in quell’occasione che il procuratore avanzerà le sue richieste.

La Juve potrà difendersi

In tutto questo la Juve non rimane di certo a guardare e anzi, attraverso un comunicato reso noto ieri sera, ha chiaramente detto che avrà la possibilità di difendersi:

“la Società potrà articolare le proprie difese nei termini previsti dal codice, confidando di poter ulteriormente dimostrare la correttezza del proprio operato, l’assenza di elementi nuovi sopravvenuti rilevanti per il giudizio rispetto alla decisione della Corte Federale di Appello e la carenza dei presupposti dell’impugnazione proposta”.

La volontà della società è quella di dimostrare, ancora una volta, che non c’è stato alcun illecito e metterà in campo tutte le sue forze a disposizione per farlo.

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Il pericolo di un precedente, smontare un sistema collaudato

La Juve è l’indagata numero uno della Procura FIGC per la questione plusvalenze, ma non è l’unica.

La quantità di squadre coinvolte, solamente in questa indagine, sono molte e tutto ciò lascia pensare che il sistema messo in piedi sia ormai collaudato.

Non è raro sentire di giocatori che hanno fatto produrre una plusvalenza importante a una società.

Il distinguo che bisogna saper fare è però se l’operazione è frutto della lungimiranza o se, invece, è semplicemente fittizia.

La Procura federale ha un grande compito, così come lo ha la Juventus.

Da una parte gli organi di competenza della FIGC devono riuscire a dimostrare che quanto fatto dalla società bianconera sia fuori dalla legge, dall’altra la Juve deve fare l’esatto opposto.

Se i bianconeri dimostrassero la correttezza delle operazioni, allora tutte le squadre sarebbero legittimane a comportarsi allo stesso modo.

Le prossime settimane saranno cruciali per vedere lo svolgimento e forse la conclusione dell’inchiesta.

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Manuel Saccon
Manuel Saccon
Copywriter freelance, classe 1996. Diplomato al liceo delle scienze umane Galileo Galilei di Dolo, coltivo da sempre la passione per la scrittura in tutte le sue forme. Ho seguito un corso di formazione per potenziare le mie conoscenze in ambito social media e copywriting. Collaboro con due redazioni online, seguo la comunicazione di un brand in fase di lancio e gestisco la scrittura creativa di alcuni locali. Sono appassionato di sport, di musica, di serie tv e del mondo del sociale.
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