San Siro: come sarà il nuovo stadio-bosco con alberi firmato Boeri

Stefano Boeri ha in mente un idea brillante per il nuovo San Siro. Si tratta di uno stadio-bosco. Ecco alcuni problemi da porsi in fase di lavoro.

Il nuovo San Siro, la Scala del calcio e casa di Inter e Milan, si può fare e diventerà meno costoso e sostenibile. Stefano Boeri, intervistato dal quotidiano Il Corriere della Sera ha illustrato la sua proposta di uno stadio-bosco che supera anche i timori dei residenti in zona San Siro stadio, ossia l’eccessiva vicinanza della struttura alle case.

Il nuovo stadio San Siro sarà uno stadio-bosco: l’intervista di Boeri al Corriere della Sera

Per risolvere il problema della vicinanza dello stadio alle case è stato necessario spostare il tunnel di via Patroclo a Ovest. Con questa manovra importante, le case disteranno almeno 100 metri della struttura. Prima invece la distanza era di 35 metri, decisamente assurdo e impensabile che ci possa essere così poca distanza tra un’abitazione e uno stadio, fa sapere Boeri. Il problema era sorto perché nonostante la pressione sulle due squadre meneghine, le società avevano in mente solo una cosa: costruire. Quindi, risolto questo problema si passa agli ordini degli altri problemi. Stefano Boeri ha elencato tre ordini di problemi sempre durante l’intervista al Corriere della Sera ed ha dichiarato che il primo è:

“Il bisogno di uno stadio che deve diventare più efficiente e meno costoso“.

Per quanto riguarda il secondo, invece:

“Abbiamo un grande spazio che oggi è una barriera e invece deve diventare un punto di collegamento tra i due estremi di San Siro: il quartiere popolare e la città giardino”.

In merito al terzo, infine, Boeri ha dichiarato:

“C’è un distretto potenziale di oltre 2 milioni e 600mila metri quadrati che potrebbero essere destinati allo sport e al tempo libero. Qualcosa che solo poche altre città in Europa hanno. Se si unisce l’Ippodromo del galoppo, quello del Trotto, Boscoincittà, il parco di Trenno e Monte Stella si può arrivare a quelle dimensioni“.

Questi problemi sono la risposta ad una domanda che molti si chiedono: “Meglio costruire un nuovo stadio o mantenere il Meazza?“. Per ognuna delle due opzioni non cambia assolutamente nulla, sia che si ristrutturi sia che si costruisca tutto da capo.

La filosofia dietro lo stadio-bosco

L’idea dello stadio-bosco è in linea con il pensiero e la filosofia degli architetti che ci stanno lavorando. La loro vision, come ha dichiarato Boeri, è quella di pensare “ad uno stadio con una dimensione famigliare, gentile nell’accoglienza, di minore impatto“. Una struttura ultra sostenibile che non deve essere la più bella di tutta l’Europa o del Mondo, ma una struttura che “rappresenta un’idea urbanistica che migliora la situazione“. Perché poi non pensare in grande. Magari la Uefa, qualora lo stadio-bosco si dovesse realizzare, non ci penserebbe due volte a dare al nuovo Meazza le sue famose 4 stelle, che in Italia nemmeno la struttura più all’avanguardia come l’Allianz Stadium di Torino, casa della Juventus, è riuscita ad avere.

Leggi anche: Lo Stadio San Siro sarà demolito: Inter e Milan d’accordo con la scelta

Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Redattore, classe 1994. Sono nato a Napoli ma ho vissuto un po’ in Toscana dove mi sono laureato in Scienze politiche e relazioni internazionali presso l’Università degli Studi di Siena e un po’ a Milano dove mi sono specializzato in Cooperazione Internazionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Sono appassionato di politica, attualità, sport (grande tifoso del Napoli), cinema e libri. Nel tempo libero mi dedico alla scrittura di racconti e quando ho tempo viaggio.
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