Non mancano certo in Italia luoghi in cui la natura ha dato vita a tutto il suo potenziale creativo: esistono così rocce dalle forme più curiose, stalattiti e stalagmiti che sembrano gnomi pietrificati, e molto altro ancora.
Col passare degli anni, molti di questi scherzi della natura hanno dato vita a discreti flussi turistici, che hanno anche sostenuto le imprese e le economie locali, vedendo quindi anche la nascita di leggende e storie più o meno fantasiose.
Tuttavia, difficilmente ci si imbatte in strutture dalla forma tanto simpatica e convincente: ecco allora dove si trovano i funghi di pietra del Piemonte, e perché sono un’attrazione irresistibile.
I funghi di pietra in Piemonte: cosa sono e dove si trovano
I funghi di pietra del Piemonte stanno diventano un’attrazione turistica sempre più ricercata, soprattutto dalle famiglie che cercano di unire il piacere del contatto con la natura ad un panorama insolito e curioso anche per i più piccoli.
In realtà non si tratta di funghi pietrificati, ma di colonne di roccia che hanno assunto questa forma in seguito ad un lunghissimo processo di erosione, causato dalle piogge e dai venti.
Secondo alcuni studio geologici, esisterebbero due diverse generazioni di rocce, per un totale di 479 colonne “fungine”, che variano molto anche per quanto riguarda l’altezza: le più basse non raggiungo il metro, mentre le più alte arrivano addirittura a 10 metri.
L’estensione del fenomeno è invece molto circoscritta, pari circa a 0,25 chilometri, all’interno della riserva dei Ciciu del Villar. La parola “ciciu” indica dei pupazzi in dialetto, e richiama proprio al carattere peculiare di queste costruzioni.
Oltre alle spiegazioni scientifiche, però, nel corso dei secoli non sono mancate interpretazioni più folkloristiche in merito alla vera natura dei ciciu. La più accreditata li vede come il risultato di un miracolo di San Costanzo.
Costanzo era infatti un legionario romano, cristiano e quindi perseguitato. Cento soldati furono inviati sul monte per ucciderlo, al ché il santo li rimproverò e li maledisse per il loro cuore di pietra. Così dicendo, i soldati si sarebbero trasformati nelle statue di pietra.
Un’altra versione vuole invece che i ciciu siano delle streghe, in seguito ad un sabba andato male, perché interrotto dall’arrivo di un uragano. In ogni caso, i ciciu sono figure sinistre della tradizione.
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La riserva
Tuttavia, una gita ai ciciu deve passare necessariamente anche per la riserva, che si rivela essere davvero ricca di sorprese.
La natura circostante, infatti, è ricchissima dal punto di vista della flora: sono centinaia i fiori e le piante che circondano le strade, e offrono riparo agli animali della foresta.
Si ricordano, fra gli altri, il picchio muratore, il picchio rosso minore, il picchio verde, la cincia dal ciuffo e la cinciarella, il codibugnolo, il fiorrancino, ma anche i ghiri, scoiattoli, volpi, cinghiali, caprioli, donnole, faine e tassi. Insomma, il perfetto campionario degli abitanti del bosco.
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