In Italia c’è un lago delle fate, ecco dove si trova e come arrivarci

Sperduto fra i monti, questo lago è legato ad un'antica leggenda. Ecco in quale regione si trova e come arrivarci.

Situato in una delle regioni più suggestive d’Italia per quanto riguarda l’escursionismo e il trekking, il Lago delle fate si inserisce in una già splendida passeggiata, ma con il suo fascino e con le leggende che, negli anni, gli sono state attribuite, riesce ad aggiungervi qualcosa di indimenticabile.

Scopriamo allora qual è l’origine della leggenda a cui deve il suo nome, dove si trova e come arrivarci.

Dove si trova il magico lago delle fate: fra leggende e verità

Il lago delle fate si trova in val Quarazza, in Piemonte, e precisamente nel comune di Macugnaga, in provincia di Verbania. Il lago, posto a 1300 metri d’altezza, si inserisce nel Grande Sentiero Walser del Monte Rosa, e del Sentiero Italia.

Il lago è di modeste dimensioni, ed è stato ricavato nel 1952 per sfruttare l’energia elettrica prodotta dal torrente Quarazza, arrivando però a sommergere gran parte del paesino circostante.

Le sue acque non sono perciò balneabili, ma offrono una vista spettacolare all’escursionista, dato che riflettono il verde e l’azzurro della natura circostante. D’estate, uno dei due ristoranti (il Lanti e l’Alpino) che si affacciano sulle sue rive offre anche la possibilità di noleggiare una sedia a sdraio, per godersi ancora di più il panorama.

Il nome del lago deriva da una leggenda sviluppatasi negli anni, risentendo delle influenze delle fiabe e dell’immaginario nordico. Si dice infatti che sul lago vivano delle fate, che vi camminano sulla punta dell’acqua mentre gli gnomi (Gut Viarghini) lavorano nella miniera abbandonata ed estraggono pietre.

Gli gnomi portano oro alle fate, che lo utilizzano per i loro abiti, in cambio di marmellate di cui sono particolarmente golosi. Quando odono qualcuno arrivare, però, gli gnomi si trasformano in pietra, ed è così che si spiegano le statue di pietra lungo il lago.

Tale leggenda è stata probabilmente favorita anche dalla presenza di una miniera abbandonata non troppo distante dal lago, la miniera d’oro della Guia, una delle poche i Europa aperta al pubblico.

Insomma, anche se dalle dimensioni ridotte, questo laghetto può tranquillamente essere inserito nella lista dei laghi di montagna più belli da visitare.

Come arrivare al lago delle fate: un’avventura per tutti

Il sentiero che conduce al lago delle fate non è particolarmente impervio, per cui è adatto ai viaggiatori di tutte le età. Anche se alla portata di tutti, si raccomanda di affrontare questo sentiero da maggio a settembre, oppure in inverno muniti di ciaspole o ramponi.

Per quanto riguarda il sentiero vero e proprio, come indicato sul sito della proloco di Macugnana, ci sono diverse alternative per arrivare fino al lago, pressapoco della stessa lunghezza:

  • Da Opaco: si scende con una strada abbastanza lineare fino al comune di Isella, per poi raggiungere la frazione di Motta girando a sinistra. La lunghezza complessiva è di 3km, e il tempo medio impiegato è di circa un’ora.

  • Da Isella (parcheggio): partendo dal parcheggio si passa dietro il comune e si raggiunge Motta, per poi arrivare al lago. In questo caso la distanza è di 1,2 km e ci si impiega circa mezz’ora.

  • Da Isella (frazione): è possibile anche attraversare la frazione di Isella per raggiungere Motta e poi il lago, per un totale di 1 km che si percorre in mezz’ora.

  • Da Fornarelli (vecchia strada carrabile): si parte da Fornarelli e si scende fino a trovare la vecchia strada carrabile realizzata dagli alpini. Quest’ultima, fra un tornante e l’altro, conduce fino al lago delle fate. La lunghezza totale è di 1 km, da percorrere in 40 minuti.

  • Da Fornarelli (sentiero Scheber): si può arrivare in auto fino al posteggio della miniera d’oro di Guia, e poi prendere la scalinata. Superata Motta, si arriva al lago. In questo caso il tragitto è di soli 600 m, e si percorre in 20 minuti. Quest’ultima è sicuramente l’opzione perfetta per chi non può (o semplicemente non vuole) camminare molto, come del resto anche altri laghi di montagna facilmente raggiungibili in auto.

Margherita Cerri
Margherita Cerri
Redattrice, classe 1998. Appassionata di letteratura e di scrittura, mi sono laureata in Lettere Moderne presso l'Università degli Studi di Milano con una tesi sul rapporto fra Italo Calvino e il gruppo Oulipo. Dopo alcune esperienze come aiuto bibliotecaria e insegnante, ho svolto un periodo di studio a Parigi, e infine mi sono unita a Trend Online tramite uno stage curriculare. Scrivo principalmente di cinema, spettacolo, attualità e viaggi. Motto: Qualunque cosa sogni d'intraprendere
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
796FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche

Il sito di poker con il miglior bonus di benvenuto

Ghali contro la Rai nella nuova canzone: il testo

News Correlate