Spiagge libere: questa è la Regione che ne ha di più

In Italia stanno sparendo le spiagge libere: ecco il report di Legambiente che dice quale regione resiste di più alla privatizzazione dei lidi

Dire estate significa dire mare, soprattutto in un Paese come l’Italia che ha a disposizione circa 8300 chilometri di costa.

Sia per ragioni costituzionali che per motivi di “buon senso”, la spiaggia rientra nel demanio dello Stato sia essa rocciosa o sabbiosa. Mentre la battigia è un bene pubblico e dunque tutti possono attraversarla e camminarci, la stessa cosa non è sempre valida per la spiaggia che precede la battigia stessa.

Infatti, lo Stato può dare in concessione a dei privati la gestione della spiaggia.

Allarme Legambiente: le spiagge libere balneabili sono troppo poche

Legambiente riporta questa suddivisione delle spiagge in concessione: 43% in concessione a privati 7% interdetto per inquinamento 50% spiagge libere A prima vista questi numeri non sembrerebbero preoccupanti. I numeri, però, non ci dicono quanto di quel 50% di spiaggia libera sia effettivamente balneabile. Non si prendono in considerazione le foci dei torrenti e le scogliere inospitali.

Ecco che gruppi di amici o famiglie con meno disponibilità economica rischiano di non poter andare al mare perché l’accesso alla spiaggia pubblica è quasi interamente monopolizzato dalle concessioni a privati. In totale le concessioni stipulate nel 2022 sono poco più di 12 mila, a fronte delle 10 mila del 2019, registrando un aumento del 12% in 3 anni.

Quali sono le Regioni dove ci sono più spiagge libere?

Trovare una spiaggia libera nel nostro Bel Paese, malgrado le continue proteste dei bagnanti, si rivela di anno in anno un’impresa sempre più ardua. Ci sono però, fortunatamente, delle regioni nelle quali è ancora possibile trovare spiagge libere con meno difficoltà rispetto alle altre. Quali? Eccolo di seguito: 

  • Molise
  • Friuli Venezia Giulia
  • Sardegna
  • Sicilia

Quali sono le Regioni dove le spiagge sono date maggiormente in concessione?

In Liguria, in Emilia Romagna e in Campania la situazione è sfuggita totalmente di mano: si parla di 70% delle spiagge balneabili date in concessione. Se esistono tanti esempi di buona gestione delle concessioni balneari, sono purtroppo altrettanto numerosi i casi in cui si è fatto abuso di cemento o non si è stati attenti alla tutela dell’ecosistema circostante.

In Italia manca sicuramente una normativa che chiarisca i limiti entro i quali i possessori di concessioni possono intervenire sulla spiaggia per arginare il continuo consumo di suolo. La costa, infatti, corre gravi rischi idrogeologici per la continua cementificazione su terreno sabbioso. Inoltre, c’è un vuoto normativo che riguarda le modalità in cui il privato può gestire la concessione balneare. Se è vero che può allestire uno stabilimento, non è chiaro come potrebbe raggiungere la battigia chi volesse solo farsi due passi e rinfrescarsi i piedi. Troppo spesso, infatti, l’ingresso è interdetto a prescindere, nonostante dovrebbe essere garantito

Ecco quale percentuale di costa sabbiosa è data in concessione nelle diverse regioni d’Italia

Per concludere, ecco qualche dato relativo alla percentuale di costa sabbiosa data in concessione in tutta Italia e suddivisa per regioni: 

  • Liguria 69,9%
  • Emilia Romagna 69,5 %
  • Campania 68,1 %
  • Marche 61,9 %
  • Toscana 52,7%
  • Abruzzo 48,1 %
  • Lazio 40,8%
  • Veneto 39,5%
  • Puglia 39,1%
  • Calabria 29,4%
  • Basilicata 28,2%
  • Sicilia 22,4%
  • Sardegna 20,7%
  • Friuli Venezia Giulia 20,3%
  • Molise 19,6%

Quali sono le Regioni con più chilometri di spiagge interdette perché inquinate

Altro tasto dolente: le spiagge ritenute più inquinate. Chissà qual è invece la regione con il mare più pulito d’Italia

  • Sicilia 42,48 km
  • Calabria 23,47 km
  • Campania 12,33 km
  • Sardegna 3,02 km
  • Abruzzo 2,34 km
  • Marche 1,54 km
  • Lazio 1,03 km
  • Toscana 1 km
  • Molise 0,15 km

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