Chiusura positiva oggi per le utility quotate sul Ftse Mib che hanno terminato le contrattazioni in salita.
Utility in positivo:steccano solo Terna ed ERG
A fare eccezione sono stati solo due titoli e si tratta di Terna ed ERG che hanno chiuso in frazionale calo rispettivamente dello 0,13% e dello 0,08%.
Sono saliti di pari passo Snam ed Hera che hanno guadagnato lo 0,81% e lo 0,2%, preceduti di pochissimo da Italgas con un vantaggio dello 0,86%.
Sono riusciti a a fare meglio A2A ed Enel che hanno chiuso gli scambi con un rialzo dell’1,05% e dell’1,2%.
Utility in positivo, ma BTP poco mossi
Le utility hanno guadagnato terreno malgrado i segnali poco convincenti arrivati dal mercato obbligazionario.
Lo Spread BTP-Bund si è ristretto leggermente e si è fermato a 132,09 punti base, con un calo dello 0,34%, mentre qualche vendita sui BTP ha favorito un lieve rialzo dei tassi, con il rendimento del titolo a 10 anni salito dello 0,17% al 3,799%.
Utility: prime discussioni sul DL Agricoltura
Le utility sono finite sotto la lente sulla scia delle ultime novità dal mondo della politica.
Prima levata di scudi contro la bozza del Decreto Legge Agricoltura, discusso dal governo questa settimana e che prevede la dichiarazione di non idoneità dei terreni agricoli all’installazione di impianti solari a terra.
Secondo Elettricità Futura, il decreto potrebbe bloccare l’80% dei progetti solari in corso, rendendo di fatto impossibile il raggiungimento dei target di installazione nazionali al 2030.
Il ministro il ministro dell’Ambiente e Sicurezza energetica, Pichetto Fratin, è intervenuto attivando una mediazione con lo scopo di trovare un accordo che soddisfi sia le richieste degli agricoltori che delle società energetiche.
Utility: il commento di Equita SIM
Al di là della mediazione del ministro Fratin, secondo gli analisti di Equita SIM si tratta di una notizia negativa per il settore renewables, con ERG e ALERION che hanno target di crescita nel solare.
Questo comparto dimostra le difficoltà sul fronte autorizzazioni, oltre al fatto che il settore sta ancora aspettando da mesi l’approvazione del nuovo sistema di incentivi (Decreto FER-X) e la definizione delle “aree idonee” da parte delle regioni.
Ulteriori rallentamenti nell’installazione di capacità solare potrebbero essere paradossalmente positivi per i power generators, quindi per titoli come A2A, IREN e Enel, perché si allontanerebbe il momento di potenziale pressione sui prezzi di mercato delle renewables.
Anche le regioni, nel frattempo, stanno facendo ostruzionismo, come il caso della Sardegna che ha stabilito una moratoria di 18 mesi sui processi autorizzativi in corso.
Nel primo trimestre di quest’anno, sono stati installati 1,844MW di capacità rinnovabile di cui 1,721 MW di Solare, su 90mila impianti ossia 18 kw medio ad impianto, e 2.142 MW di eolico, su 25 impianti con taglia media di 5-6 MW.
Si tratta di circa 630 MW in più rispetto allo stesso periodo del 2023 tuttavia ancora esposto alle installazioni di piccola taglia.
Proiettando il dato su base annua si arriverebbe a circa 7.600 MW di installato, ancora inferiore al target di 10-11GW annui per raggiungere i target PNIEC.