Chi può chiedere i documenti d’identità e cosa si rischia: tutto ciò che dovresti sapere

Chi può chiedere i documenti d'identità e cosa succede se ti rifiuti di fornire le generalità a un'autorità? Ci sono tante cose che dovresti sapere.

È possibile trovarsi nella situazione in cui si sta camminando tranquillamente per strada quando, in maniera del tutto inaspettata, un’autorità – sia essa la polizia, la guardia di finanza o i carabinieri – ci chiede di identificarci.

In genere, siamo abituati a pensare di avere l’obbligo di portare sempre con noi un documento d’identità, come la carta d’identità o di riconoscimento, sia essa la carta d’identità o la patente. E pensiamo anche che, se ci viene richiesto, abbiamo l’obbligo di mostrare i nostri documenti.

Tuttavia, le cose non stanno proprio così. Chi può chiedere i documenti d’identità? E cosa succede se ci rifiutiamo di consegnarli?

In questo articolo rispondiamo a tutte queste domande, compreso quando un pubblico ufficiale può chiedere un documento.

Chi può chiedere i documenti d’identità

Quando siamo in auto è del tutto naturale consegnare la patente all’autorità che decide di fermarci per un controllo.

Diversa, per molte persone, è la situazione che ci vede camminare in strada ed essere fermati da polizia, carabinieri o guardia di finanza. È un evento che può capitare davvero? In realtà sì, perché le forze dell’ordine possono chiedere tranquillamente al cittadino di fornire le sue generalità.

Ma chi può chiedere la carta d’identità? Polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza o polizia penitenziaria possono richiedere le nostre generalità, così come di mostrare loro il nostro documento d’identità. Inoltre, possono richiedere le nostre generalità anche i controllori in autobus, per esempio se insorgono problemi con il ticket di viaggio.

Cosa succede se mi rifiuto di mostrare i documenti?

Ma cosa succede se ci si rifiuta di mostrare i documenti? In realtà, la legge non stabilisce che sia obbligatorio mostrare i documenti d’identità alle autorità.

Tuttavia, è bene sapere che i guai possono sorgere nel momento in cui, alla richiesta delle autorità di identificarci, ci dovessimo rifiutare di fornire le nostre generalità (come nome, cognome, indirizzo di residenza e altre informazioni).  

A stabilirlo è il Codice Civile, all’articolo 651:

Chiunque, richiesto da un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni, rifiuta di dare indicazioni sulla propria identità personale, sul proprio stato, o su altre qualità personali, è punito con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda fino a euro 206.

La richiesta deve essere legittima e provenire da un pubblico ufficiale, ma anche in altre situazioni, per esempio possono richiederci le nostre generalità anche il controllore che verifica il possesso del titolo di viaggio.

Non c’è, però, l’obbligo di mostrare il documento d’identità, così come non è richiesto, per legge, portarne uno sempre con sé.

Leggi anche: Si può uscire senza documenti o scatta la multa? Cosa sapere

In ogni caso, se dovessimo scegliere di non fornire le nostre generalità, le autorità avrebbero il diritto di portarci in questura o in caserma per procedere all’identificazione.

Cosa succede se non fornisco le mie generalità?

Se le autorità non possono agire contro di noi se ci rifiutiamo di mostrare il documento d’identità, la stessa cosa non vale se il rifiuto è legato all’obbligo di fornire le proprie generalità.

In questo caso, come abbiamo visto, si rischia l’arresto fino a un mese e un’ammenda fino a 206 euro.

Per quanto riguarda i soggetti pericolosi o sospetti, l’articolo 4 del TULPS prevede che l’autorità:

Ha facoltà inoltre di ordinare alle persone pericolose o sospette di munirsi, entro un dato termine, della carta di identità e di esibirla ad ogni richiesta degli ufficiali o degli agenti di pubblica sicurezza.

È bene ricordare, poi, che qualora si decidesse di fornire alle autorità generalità false, si commette reato e che, nel caso l’autorità che ce le ha richieste dovesse nutrire sospetti su quanto stiamo affermando, potrebbe legittimamente chiederci di seguirlo per effettuare un’identificazione.

Attenzione, perché se si forniscono generalità false le pene diventano più aspre. Si parla del rischio di reclusione da 1 a 6 anni.

Quando è obbligatorio il documento di identità

Come abbiamo visto, non abbiamo il dovere di portare sempre con noi un documento d’identità, per cui non possiamo essere puniti per questo.

Ciò però non vale per tutti o in qualsiasi tipo di situazione.

Per esempio, l’obbligo di avere con sé il documento riguarda soggetti pericolosi o sospetti – qualificazione che è lasciata alla discrezionalità dell’agente delle forze dell’ordine e che, comunque, dovrà poi essere provata nel processo.

Ma il documento d’identità si rende necessario anche in altre situazioni. Pensiamo, per esempio, a quando arriviamo in un albergo o in un B&B. In questi casi, l’host richiede sempre un documento d’identità, necessario in quanto gli albergatori hanno sempre l’obbligo di inviare i dati relativi agli ospiti alla Polizia per ragioni di pubblica sicurezza.

In ogni caso, è sempre consigliabile portare con sé un documento d’identità per evitare qualsiasi problema, fosse anche semplicemente dover perdere del tempo prezioso.

Leggi anche: Viaggiare senza carta d’identità è possibile: in quali casi e quali sono le alternative

 

Federica Antignano
Federica Antignano
Aspirante copywriter, classe 1993. Curiosa di SEO, trascorro la maggior parte del mio tempo a scrivere, in ogni sua declinazione. Mi sono diplomata in lingue presso il liceo statale Pasquale Villari di Napoli. Ho inizialmente lavorato in una start up, cominciando a scrivere per vendere e ora continuo ad affinare le mie capacità attraverso corsi e tanti tanti libri sulla pubblicità e sul digital marketing. Con il tempo ho scoperto anche l'interesse verso lo scrivere per informare e questo è il motivo per cui oggi sono felice di far parte del team di redattori di Trend-online.
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