Contratto d’affitto, ecco se e quando si può modificare

E' possibile modificare il contratto d'affitto? Ecco cosa stabilisce la legge e come procedere a eventuali cambiamenti del documento.

Il contratto d’affitto, come è noto, deve essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate. Si tratta di una forma di tutela sia per il proprietario che per l’inquilino. Va sottolineato che, per i contratti pluriennali potrebbe capitare che le esigenze dell’affittuario o quelle del proprietario cambino. Cosa fare in questo caso? Si può modificare il contratto di locazione? Vediamo cosa stabilisce la legge.

Modifica del contratto d’affitto

Nei contratti d’affitto, è possibile che nel corso del tempo sorgano delle circostanze che richiedono una modifica delle condizioni iniziali. Ad esempio, l’inquilino potrebbe scoprire dei gravi vizi strutturali nell’immobile e richiedere una riduzione del canone. In questi casi, è possibile modificare il contratto di locazione?

In generale, un contratto può essere modificato se i suoi effetti non si sono ancora esauriti e se le parti sono tutte d’accordo. Questo significa che se il contratto di locazione è ancora in corso, può essere modificato se tutte le parti concordano sulla modifica. Ma ci sono casi in cui si può procedere alla modifica unilaterale? Vediamo il dettaglio del caso.

Modifica unilaterale o accordo tra le parti

Inoltre, esistono anche delle situazioni previste dalla legge in cui è possibile modificare un contratto d’affitto. Ad esempio, il Codice civile prevede che l’appalto può subire variazioni, anche unilaterali, se necessarie per la realizzazione dell’opera a regola d’arte.

Mentre, se conduttore e proprietario sono d’accordo, è possibile modificare il contratto di locazione. Ad esempio, le parti possono rinegoziare il canone alla luce di determinati eventi, oppure ampliare o ridurre le facoltà di godimento concesse all’inquilino.

Obbligo di registrare il contratto modificato

Tuttavia, il problema che si pone nel caso di modifiche al contratto di locazione è che questo tipo di accordo deve essere obbligatoriamente registrato presso l’Agenzia delle Entrate.

Infatti, perché un contratto di affitto di casa sia valido e regolare per legge, deve essere registrato all’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla data di stipula o dalla sua decorrenza, se anteriore.

Come modificare il contratto

Modificare il contratto di casa in affitto se il proprietario decide di vendere può essere necessario per garantire i diritti e doveri degli inquilini. Esistono due modi per modificare un contratto di locazione: cancellando il vecchio accordo e sostituendolo con uno nuovo da registrare, oppure integrando il precedente accordo con una nuova scrittura privata che stabilisce le diverse condizioni.

Tuttavia, secondo la Suprema Corte, se le modifiche riguardano una riduzione del canone o altre condizioni diverse dall’aumento del canone di locazione, la scrittura privata integrativa non va obbligatoriamente registrata presso l’Agenzia delle Entrate.

Pertanto, la modifica del contratto di locazione deve essere fatta in forma scritta e può necessitare di registrazione presso l’Agenzia delle Entrate solo se comporta un aumento del canone di locazione. In caso contrario, la registrazione non è obbligatoria.

Luana La Camera
Luana La Camera
SEO Copywriter, classe 1986.Vivo nella città di Cosenza, in Calabria. Laureata in Scienze Politiche presso l’Università della Calabria, sono appassionata di scrittura. A febbraio 2022 ho pubblicato “La Carta che non si ricicla” con la casa editrice 4 Punte Edizioni. Si tratta di un piccolo manuale dedicato ai principi fondamentali dello Stato italiano. Inoltre sono ideatrice del corso “Diritto costituzionale da zero” presente sulla piattaforma di Udemy. Collaboro con professionisti dell’ambito giuridico nella realizzazione di testi per siti web.
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