Assegno unico 2023, ecco perché rinnovare l’ISEE entro il 28 febbraio: tutte le scadenze

Chi vuole continuare a beneficiare dell’assegno unico ricevendo l’importo spettante deve provvedere al rinnovo dell’ISEE entro il 28 febbraio.

Anche nel 2023 è possibile beneficiare dell’assegno unico e universale destinato alle famiglie con figli a carico.

INPS ha chiarito nelle scorse settimane che chi già riceve il contributo non deve presentare una nuova domanda per il 2023, ma limitarsi ad aggiornare l’ISEE.

Proprio su quest’ultimo punto, è bene ricordare tutte le scadenze. L’ISEE è scaduto il 31 dicembre 2022, pertanto va rinnovato.

E i beneficiari di assegno unico devono segnare in rosso la data del 28 febbraio. Se l’ISEE non viene rinnovato entro la fine del prossimo mese, infatti, si avrà diritto solo all’importo minimo.

Assegno unico 2023, quando rinnovare l’ISEE e perché

Con l’inizio del nuovo anno, molti sono i cittadini alle prese con il rinnovo dell’ISEE.  

Diversi sono gli aiuti economici e le agevolazioni legate all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente ed è per questo motivo che è importante dotarsi dell’ISEE 2023 già dai primi mesi dell’anno.

Nel caso dell’assegno unico, chi non ha un ISEE aggiornato ha comunque diritto a ricevere il contributo. Questi beneficiari, però, hanno diritto all’importo minimo dell’assegno, che ammonta a 50 euro per ogni figlio, così come le famiglie che hanno un ISEE sopra i 40.000 euro.

L’ISEE, dunque, non è indispensabile per accedere al beneficio, ma è in base a questo che vengono determinati gli importi che vanno da un minimo di 50 euro a un massimo di 175 euro per i figli minori.

È anche importante ricordare che da quest’anno gli importi, per alcuni beneficiari, subiranno un aumento per effetto della Legge di Bilancio. L’erogazione dei nuovi importi dovrebbe iniziare già da febbraio di quest’anno.

In ogni caso, per continuare a percepire l’importo spettante è fondamentale compilare una nuova DSU.

Assegno unico automatico nel 2023: per questi beneficiari basta il rinnovo dell’ISEE

Chi già beneficia dell’assegno unico, per continuare a ricevere i soldi nel 2023 non sarà costretto a presentare una nuova domanda.

L’INPS, infatti, ha chiarito che, a partire dal 1° marzo di quest’anno, chi ha presentato domanda tra gennaio 2022 e febbraio 2023, percepirà l’assegno dall’Istituto in automatico, senza necessità di presentare una nuova richiesta.

Rimane fondamentale, spiega l’INPS, rinnovare l’ISEE per continuare a percepire l’assegno nel suo importo “completo”.

Inoltre, i beneficiari sono tenuti a comunicare all’Istituto eventuali variazioni e cambiamenti con l’integrazione della domanda già presentata. È il caso, per esempio, di famiglie in cui sia nato un altro figlio o di un beneficiario che ha cambiato IBAN.

Chiaramente, chi non ha mai beneficiato della misura dovrà non solo aggiornare l’ISEE, ma inviare la richiesta all’INPS per ottenere l’assegno. Per farlo, ci si può collegare al sito dell’INPS, accedendo all’area riservata, oppure chiedere assistenza a CAF e patronati.  

Rinnovo ISEE per assegno unico 2023: tutte le scadenze per non perdere l’importo completo e gli arretrati

Come abbiamo visto, il rinnovo dell’ISEE per continuare a beneficiare dell’importo completo e spettante di assegno unico, deve avvenire entro il 28 febbraio 2023.

In questo modo si potrà ricevere, a partire da marzo 2023, l’assegno nel suo importo completo.

Anche per quest’anno, però, c’è un’ulteriore data da ricordare: i beneficiari hanno tempo fino al 30 giugno 2023 per rinnovare l’ISEE e avere diritto agli arretrati dell’assegno unico a partire dal mese di marzo.

Come rinnovare l’ISEE per l’assegno unico 2023

Ma come rinnovare l’ISEE per continuare a beneficiare dell’assegno unico nel 2023?

Ci sono diversi modi per rinnovare l’ISEE:

  • si può compilare la DSU precompilata online;

  • si può chiedere assistenza a CAF e patronati.

La prima soluzione è anche quella più vantaggiosa, ma richiede dimestichezza con la tecnologia. L’INPS, infatti, mette a disposizione online la DSU precompilata, sulla quale sono, cioè, già presenti alcune informazioni relative al nucleo familiare derivanti dalle banche dati dell’Istituto di Previdenza Sociale e dell’Agenzia delle Entrate.

Per potervi accedere, è fondamentale essere in possesso di un’identità digitale (a scelta tra SPID, CIE o CNS) e cercare la sezione “ISEE precompilato”.

Una volta integrata la DSU con le informazioni mancanti, bisogna aspettare circa una settimana perché l’INPS, in seguito ai dovuti controlli e sempre che le informazioni inserite siano corrette, invii l’ISEE 2023.

Per chi non vuole compilare in autonomia la DSU rimane comunque sempre la possibilità di richiedere assistenza a CAF o patronati per la richiesta dell’ISEE per la quale, generalmente, non è richiesto alcun pagamento.

In questo caso, però, il consiglio è quello di effettuare una prenotazione. I primi mesi dell’anno, proprio a causa delle numerose richieste di rinnovo per l’ISEE, sono anche quelli in cui il lavoro si intensifica per CAF e patronati. Per evitare code e ritardi nell’invio della DSU, quindi, è meglio fissare un appuntamento.

Leggi anche: ISEE 2023, cambia tutto: precompilata più veloce dal sito INPS

Federica Antignano
Federica Antignano
Aspirante copywriter, classe 1993. Curiosa di SEO, trascorro la maggior parte del mio tempo a scrivere, in ogni sua declinazione. Mi sono diplomata in lingue presso il liceo statale Pasquale Villari di Napoli. Ho inizialmente lavorato in una start up, cominciando a scrivere per vendere e ora continuo ad affinare le mie capacità attraverso corsi e tanti tanti libri sulla pubblicità e sul digital marketing. Con il tempo ho scoperto anche l'interesse verso lo scrivere per informare e questo è il motivo per cui oggi sono felice di far parte del team di redattori di Trend-online.
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
780FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate