CU 2023: come si legge e a cosa serve

La CU 2023 è la Certificazione Unica, ed è un documento indispensabile per presentare la dichiarazione dei redditi. Ecco come si legge.

La CU 2023 è la Certificazione Unica relativa all’anno 2022. Si tratta di un documento che tutti i datori di lavoro devono consegnare ogni anno ai propri lavoratori dipendenti, entro fine marzo 2023.

Questo documento deve essere consegnato a lavoratori dipendenti, ma anche agli autonomi e ai pensionati, dai datori di lavoro o dagli enti previdenziali. Questo documento serve a certificare quali sono stati i redditi percepiti da questi lavoratori o pensionati nell’anno precedente, in questo caso il 2022.

Se siete lavoratori o pensionati e ancora non avete ricevuto la Certificazione Unica 2023, dovete ancora attendere fino al 31 marzo 2023. Se ancora non si riceve, è buona norma chiedere al proprio datore di lavoro di consegnarvela. Ma vediamo cos’è e a cosa serve, e come si legge, la CU 2023.

CU 2023: come si legge

La CU 2023 è un documento che contiene tutte le informazioni sui rapporti di lavoro in essere, o sui redditi erogati da datori e lavoratori. Il modello CU va a sostituire quello che una volta era il CUD: si tratta dello stesso tipo di documento.

All’interno della CU sono contenuti principalmente questi dati:

  • dati anagrafici: le informazioni sul sostituto di imposta, ovvero il datore di lavoro, l’azienda o l’ente, e del lavoratore, che può essere dipendente o autonomo, o del pensionato;

  • dati fiscali: qui vengono inseriti i dati sulle imposte che il sostituto di imposta ha provveduto a versare allo stato per conto del lavoratore, oppure quegli importi soggetti a tassazione separata;

  • dati sui redditi: qui rientrano i dati relativi ai redditi percepiti da lavoro dipendente a tempo determinato o indeterminato, e qual è il reddito totale annuo del dipendente. Rientrano qui anche importi aggiuntivi come eventuali borse di studio;

  • contributi previdenziali e assistenziali: il documento contiene tutte le informazioni a proposito di quali somme vengono destinate al lavoratore per i contributi per la pensione, o per quelli di natura assistenziale, che quindi non rientrano nel reddito netto. Vengono inserite anche le informazioni su tredicesima e eventuale quattordicesima, o redditi diversi come quelli prodotti all’estero.

Qui abbiamo visto i principali contenuti che i lavoratori possono leggere nella CU, ma ce ne sono anche altri, come il TFR, eventuale reddito di frontalieri, pensioni particolari e così via.

Tuttavia è importante sapere che i datori di lavoro, o gli enti previdenziali, inviano una copia sia al dipendente che al fisco.

In particolare, il documento destinato al lavoratore è il CU 2023 sintetico, mentre quello inviato all’Agenzia delle Entrate da parte del datore è il modello CU 2023 analitico.

Il lavoratore può leggere ogni punto del modello sintetico che gli viene consegnato dal datore, o dai datori di lavoro, e ricavare alcune informazioni utili a proposito di tasse e contributi versati.

Questo documento tuttavia è importantissimo per svolgere un’altra comunicazione, ovvero la dichiarazione annuale dei redditi. Per questo motivo il lavoratore deve accertarsi di riceverlo correttamente.

A cosa serve la CU 2023

Vediamo brevemente a cosa serve la CU 2023. Per il sostituto di imposta, ovvero il datore di lavoro o l’ente previdenziale, questo documento permette completa trasparenza verso il fisco a proposito delle somme corrisposte ai lavoratori o ai collaboratori, comprese tasse e contributi versati allo stato o all’INPS.

Tuttavia per il lavoratore è altrettanto importante, perché è necessario a presentare la dichiarazione dei redditi, ad esempio tramite Modello 730, anche precompilato.

Ogni anno infatti tutti i lavoratori, autonomi, dipendenti e i pensionati, devono inviare all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione dei redditi contenente tutte le informazioni sui guadagni percepiti. Questo passaggio è obbligatorio.

Per presentare la dichiarazione dei redditi, i lavoratori dipendenti usano il Modello 730, mentre gli autonomi possono utilizzare altri documenti, come il modello Redditi PF.

In ogni caso, anche con l’assistenza di un commercialista o di un centro CAF, i lavoratori e i pensionati sono obbligati a presentare questo documento, e per farlo devono essere muniti di Certificazione Unica.

La CU 2023 fa riferimento ai guadagni percepiti nel 2022, al pari della dichiarazione dei redditi. Questo documento contiene, oltre ai dati visti sopra, anche alcune sezioni riferite ai familiari a carico fiscale: se questo non accade, è il lavoratore a dover compilare i campi corrispondenti.

Va ricordato che questi passaggi sono semplificati oggi dal servizio di dichiarazione precompilata offerto dall’Agenzia delle Entrate: il fisco infatti conosce già molti dei dati relativi al lavoratore, per cui propone online un documento già compilato con tutte le informazioni.

La dichiarazione precompilata permette di snellire i passaggi, tramite sito web dell’Agenzia delle Entrate, tuttavia questo non toglie che la CU 2023 è obbligatoria per i datori di lavoro, che devono presentarla ai lavoratori entro il 31 marzo 2023.

Ed è anche necessario per i lavoratori disporre di questo documento che riepiloga le informazioni sul lavoro svolto l’anno precedente.

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