Si alza la soglia di reddito per partite IVA e lavoratori autonomi, che consentirà di beneficiare della flat tax anche a chi ha un reddito fino a 85.000 euro. Viene anche introdotta una flat tax incrementale con franchigia al 5%. Tuttavia, per poterne beneficiare ci sarà un reddito massimo entro il quale potrà essere applicata.
Ecco tutti i dettagli sul funzionamento della misura.
Manovra finanziaria, estesa la flat tax per i redditi fino a 85.000 euro
La manovra finanziaria 2023 del Governo Meloni è stata approvata dal Consiglio dei ministri nella tarda serata del 21 Novembre. All’interno della legge di bilancio è stato introdotto un nuovo tetto sulla flat tax per autonomi e partite IVA, che dal 2023 coinvolge anche i redditi fino a 85.000 euro annui. L’esecutivo avrebbe voluto portare la soglia di reddito per avere la flat tax a 100.000 euro, ma le risorse non bastavano per estendere a tal punto la platea dei beneficiari.
Il meccanismo di funzionamento della flat tax in manovra
Oltre all’aumento della flat tax al 15%, in manovra abbiamo anche la previsione di una tassa piatta incrementale. Questo particolare tipo di tassa sul reddito permette di tassare al 15% ai l’incremento di reddito che si è avuto durante il 2022 rispetto ai tre anni passati. Verranno quindi presi in considerazione gli importi in eccesso derivanti dalle differenze tra il reddito prodotto nel 2022, e quello dichiarato nei tre anni precedenti. La franchigia per la tassazione sarà del 5%, e la flat tax incrementale potrà essere applicata fino a un limite di 40.000 euro.
Inoltre, il governo ha annunciato che i premi per i dipendenti non saranno tassati, e che i cittadini e le imprese godranno di una tregua fiscale.
A tal proposito viene introdotta la rottamazione delle cartelle esattoriali emanate fino all’anno 2015, e fino a un importo di 1.000 euro.