Una delle riforme fiscali più rilevanti introdotte dal decreto collegato alla Legge di Bilancio 2024, approvato il 16 ottobre, è l’introduzione della rateizzazione del secondo acconto delle imposte dirette, entrata in vigore nel nostro sistema fiscale. Questo cambiamento ha attirato molta attenzione dai media e finalmente troviamo la conferma nel testo ufficiale del decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri numero 54. Vediamo cosa cambierà.
Partite IVA, Limiti e Condizioni per la Rateizzazione del Secondo Acconto da Gennaio 2024
Per una comprensione più chiara, riportiamo il testo dell’articolo 4 del decreto legge, nella sua ultima formulazione, riguardante la rateizzazione del secondo acconto IRPEF:
“ART. 4 (Rinvio del versamento della seconda rata di acconto delle imposte dirette)
All’articolo 17 del decreto del Presidente della Repubblica 7 dicembre 2001, n. 435, dopo il comma 3 è inserito il seguente: ‘3-bis. Per il solo periodo d’imposta 2023, le persone fisiche titolari di partita IVA che nel periodo d’imposta precedente dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore a centosettantamila euro, effettuano il versamento della seconda rata di acconto dovuto in base alla dichiarazione dei redditi, con esclusione dei contributi previdenziali, entro il 16 gennaio dell’anno successivo, oppure in cinque rate mensili di pari importo, a decorrere dal mese di gennaio, aventi scadenza il giorno 16 di ciascun mese. Sulle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi di cui all’articolo 20, comma 2, del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241.’…”
Le caratteristiche fondamentali del provvedimento possono essere così riassunte:
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Destinatari: Soggetti con Partita IVA, persone fisiche, con un limite di ricavi o compensi fissato a 170.000 euro;
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Elementi rateizzabili: Si possono rateizzare le imposte dirette, ma non i contributi;
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Periodo di Validità: Applicabile all’anno di imposta 2023;
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Tasso di Interesse per la Rateizzazione: Segue il tasso legale.
Rispetto alle anticipazioni precedenti, il testo ufficiale potrebbe destare alcune perplessità. Inizialmente, si era ipotizzato un limite di accesso più alto, intorno a 500.000 euro. Tuttavia, l’onorevole Gusmeroli, promotore principale di questa iniziativa, ha sottolineato le difficoltà politiche e tecniche superate per arrivare a questo risultato e ha sottolineato che ulteriori modifiche sono difficili.
Questi limiti di accesso più stretti sono un riflesso delle sfide finanziarie affrontate dal governo. Tuttavia, va considerato che questo provvedimento rappresenta un punto di partenza, non una soluzione definitiva.
Rateizzazione del Secondo Acconto IRPEF: Opinioni degli Operatori
Tra i professionisti del settore, ci sono alcune preoccupazioni riguardo alla limitata cerchia di beneficiari e alle complesse procedure che ne conseguono:
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Differenziazione nei Flussi di Lavoro: Sarà necessario adottare procedure diverse per la stessa categoria di contribuenti;
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Aumento delle Scadenze per gli Acconti Contributivi: Il rinvio del pagamento degli acconti contributivi all’anno successivo avrà un impatto sui bilanci fiscali annuali;
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Limitato al 2023: Il provvedimento si applica solo all’anno di imposta 2023.
L’aumento dei compiti amministrativi e delle scadenze potrebbe rappresentare un onere aggiuntivo, in particolare per le software house che dovranno adeguare i propri sistemi in tempi brevi.
Tuttavia, si spera che la norma possa essere migliorata in futuro, magari aumentando il limite di accesso, anche in modo differenziato, e considerando l’estensione di questo beneficio alle società e ai contributi previdenziali.