Tassa rifiuti e cambio di residenza: in questo caso devi disdire la TARI

Stai cambiando casa e sei in dubbio sulle pratiche comunali da portare a termine? Il cambio di residenza non è la sola. Ricordati anche la dichiarazione TARI.

Cambiare casa non è mai una cosa semplice e veloce. Infatti, oltre alla sistemazione della nuova casa e al trasloco, c’è una trafila di documenti da presentare e firmare.

Sicuramente, i primi che ti vengono in mente sono quelli relativi alla compravendita o all’affitto. E per i tributi locali? Non scordarteli!

In questo articolo tutto quello che c’è da sapere sulla tassa sui rifiuti in caso di cambio della residenza.

Piccola premessa sulla tassa rifiuti 

Senza sciorinare la normativa, spesso di difficile comprensione e poco chiara, ecco una cosa importante da sapere sulla tassa rifiuti che forse ancora non conosci.

La TARI non ha nulla a che fare con l’effettiva produzione di rifiuti ma deve essere pagata da chiunque occupi o possegga un immobile, ovvero locali chiusi o chiudibili verso l’esterno.

Questa nozione è fondamentale perché ti aiuterà a comprendere come la residenza influisce solo parzialmente sull’imposizione della tassa rifiuti. Ma sicuramente capirai meglio proseguendo la lettura.

Cambio residenza: cosa succede con la TARI?

Presentarsi all’ufficio anagrafe del tuo Comune per il cambio residenza NON ha alcuna influenza sulla tassa rifiuti che ti verrà addebitata annualmente.

Questo perché, la TARI viene emessa su base dichiarativa e, pertanto, se non sei tu a presentare la dichiarazione su apposito modello, la tua utenza della tassa rifiuti non verrà in alcun modo modificata.

Potrebbe sembrarti logico che, cambiando la residenza, il Comune sposti automaticamente il calcolo della tassa rifiuti dalla casa vecchia a quella nuova. Perché non lo fa? Ecco due motivi molto importanti:

  • innanzitutto, come già anticipato, l’obbligo dichiarativo è istituito da legge e pertanto non è facoltà del Comune effettuare variazioni non comunicate appositamente dal contribuente;
  • inoltre, non è detto che l’immobile dalla quale hai appena lasciato la residenza non sia più di tua competenza in termini di tassa rifiuti.

Per spiegare meglio, immagina di avere una casa e di volerne acquistare un’altra, decidendo di mettere in affitto la prima e abitare nella seconda. In tal caso, finché non trovi un affittuario, dovrai pagare la tassa rifiuti su entrambe le case.

Come anticipato nel primo paragrafo, nonostante l’immobile sia vuoto e inutilizzato, la TARI deve essere pagata e sarebbe quindi un errore chiudere l’utenza della tassa rifiuti sulla vecchia casa in automatico e spostarla su quella nuova.

Altro esempio: possiedi una casa con due box e decidi di vendere per spostarti in un’altra zona. Se non riesci a piazzare il secondo box, esso rimarrà a carico tuo per quanto riguarda la tassa rifiuti. Anche in questo caso, sarebbe un errore cessare d’ufficio l’utenza TARI a causa della tua presentazione del solo cambio di residenza. 

Cosa fare dunque? Devi presentare la dichiarazione TARI.

In questo modo potrai indicare esattamente quali immobili devi cessare di pagare e quali immobili, invece, devi iniziare a pagare.

Perché è obbligatoria la dichiarazione TARI se cambi residenza

Abbiamo già anticipato nel precedente paragrafo due motivi per cui è obbligatoria la dichiarazione, ma ce ne sono altri! Eccone almeno altri due:

  • per gli immobili dai quali stai lasciando la residenza, come già detto, potrebbe darsi che non devi chiudere l’utenza per la tassa sui rifiuti ma solo modificarla. Infatti, nonostante la TARI sia da pagare anche se l’immobile è vuoto, molti Comuni mettono a disposizione delle agevolazioni per le quali è necessario fare richiesta per usufruirne;
  • per gli immobili nuovi, invece, la dichiarazione è obbligatoria in quanto devono essere comunicate una serie di informazioni essenziali per il calcolo della tassa sui rifiuti che il Comune non potrebbe recuperare in altro modo se non comunicati dal contribuente stesso. Per esempio, il numero di occupanti se, oltre a te che sei residente, dovessero abitare altre persone non residenti.

Tassa rifiuti e cambio residenza: quando ti tocca pagare per due immobili

Dopo aver compreso l’obbligo dichiarativo, è necessario prestare attenzione alle date nelle quali richiedi la cessazione della vecchia utenza e l’apertura della nuova utenza.

Anche in questo caso, la data di residenza NON ha alcun valore o effetto.

Infatti, la data della vecchia utenza NON può essere cessata fino alla vendita effettiva o alla risoluzione del contratto. Questi due momenti, infatti, decretano giuridicamente la decadenza di qualsiasi diritto sull’immobile che, pertanto, non potrà essere fatto valere da nessuno.

Quindi, se esci prima dall’abitazione, dovrai sempre pagare la tassa rifiuti ma, eventualmente, potrai richiedere un’agevolazione fino alla vendita o recisione del contratto. Se ti venisse la brutta idea di cessare in anticipo la tassa rifiuti per evitare di pagare i giorni in cui non hai occupato, sappi che il Comune può inviarti un accertamento in quanto documenti ufficiali come il contratto (di locazione o di vendita) certificano la tua competenza TARI.

E se invece esco dopo, dalla casa? In tal caso il Comune, non potrà contestarti nulla e sarà tuo onere dichiarare la cessazione alla data di occupazione terminata. Ma se per caso, dichiari la data di vendita o fine locazione, in assenza di prove che la tua permanenza sia stata oltre, non potranno arrivarti accertamenti.

Ma cosa succede se per un periodo ho due case? Devo lasciare quella in affitto ma mi serve tempo per il trasloco e quindi acquisto la nuova casa prima di recedere dal contratto? Oppure se sto facendo lavori di ristrutturazione nella nuova abitazione e pertanto devo rimanere ancora qualche mese nella vecchia?

Dovrai pagare la tassa sui rifiuti per entrambe!

  • quella vecchia fino alla vendita, fino alla fine del contratto di locazione, o fino a subentro di nuovo occupante. Eventualmente potrai richiedere agevolazioni se rimane vuota;
  • quella nuova dovrai pagarla dalla data di acquisto o di inizio contratto di locazione. Anche in questo caso potrai richiedere agevolazioni per il periodo di inoccupazione.

Quando parte la tassazione sulla nuova casa? Occhio al cambio di residenza.

Ed ecco arrivati all’unico e solo caso in cui il cambio di residenza influisce sulla tassa rifiuti. Si parte dal presupposto che, per dare la residenza, il Comune ha accertato l’effettiva presenza e occupazione della casa tramite la polizia o il messo comunale.

Pertanto, nel momento in cui un soggetto risiede all’interno dell’immobile, si presuppone la sua completa e totale occupazione. Cosa c’è di strano in questo? Innanzitutto che, in assenza di proprietà o locazione, sarai soggetto a tassazione in quanto occupante dell’immobile. Inoltre, non avrai in alcun modo possibilità di usufruire di agevolazioni per “casa a disposizione” in quanto la tua occupazione è decretata.

Per essere ancora più chiari, se sposti la residenza prima dell’effettiva occupazione dell’immobile (potrebbe sembrare strano ma in alcuni casi si riesce ad ottenerla prima) dovrai pagare la tariffa piena da quella data nonostante tu non sia nell’immobile. Quindi, quando stai passando da una casa all’altra, fai bene attenzione a questo e a tutte le altre cose che hai scoperto in questo articolo!

Redazione Trend-online.com
Redazione Trend-online.com
Di seguito gli articoli pubblicati dalla Redazione di Trend-online. Per conoscere i singoli autori visita la pagina Redazione Trend-online.com
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
788FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate