Listeria, 14 tonnellate di cibo sotto sequestro: ecco la lista degli alimenti ritirati

Listeria accertata su ben 14 tonnellate di cibo, secondo gli ultimi controlli dei NAS. Ecco quali alimenti sono stati sequestrati dalle autorità

Ormai la Listeria è ovunque. Stando agli ultimi controlli dei NAS, sembrerebbe sia stata accertata la presenza di questo batterio su oltre 14 tonnellate di cibo, già pronto e confezionato per essere venduto e degustato.

Siamo ormai al secondo mese da quando la Listeria ha cominciato a presentarsi in diversi prodotti confezionati, portando al momento un bilancio alquanto preoccupante: ben 3 morti e 71 ricoveri per tossinfezione alimentare.

E davanti a questi ultimi controlli dei NAS, e all’ammontare spaventoso di cibo contaminato, bisognerà stare attenti da ora in avanti a questi prodotti, se non si vuole finire in ospedale.

Listeria, 14 tonnelate di cibo sotto sequestro: ecco la lista degli alimenti ritirati

Dai controlli dei NAS sono emersi ben 14 tonnellate di cibo contaminato da Listeria, tutti appartenenti alla categoria grocery, cioè ai prodotti confezionati. Non si tratta dunque di prodotti alimentari freschi, come verdure, frutta o cibi da banco gastronomia.

Come accaduto per i casi precedenti, per la categoria grocery la contaminazione ha riguardato due tipologie di prodotti: carni lavorate e formaggi.

Nel caso specifico, i NAS hanno provveduto a ritirare alcuni carichi, come i 945 kg di prodotti caseari in un caseificio nel Palermitano. E’ bastato fare un semplice controllo a campione per scoprire un intero carico positivo al batterio.

Infatti le seguenti tipologie di formaggi possono venire contaminati facilmente dal batterio:

  • i formaggi a pasta molle,
  • i formaggi affumicati,
  • insaccati a stagionatura breve,
  • prodotti caseari a limitata maturazione.

Oltre a questo, altri prodotti sono finiti nella lista degli alimenti contaminati dalla Listeria, come le “carni lavorate“, ovvero gli “alimenti di origine animale con elevato grado di lavorazione“, come riporta la FAQ del Ministero della Salute, quali:

  • wurstel,
  • affettati, 
  • macinati, 
  • porzionati, 
  • prodotti di salumeria, 
  • carni affumicate,
  • piatti cotti a base di carne.

Anche i tramezzini possono venire contaminati della Listeria, se confezionati. Appartengono alla categoria della “gastronomia con farcitura fresca“, e se contengono prodotti come carni e formaggi non controllati, possono diventare un veicolo di trasmissione potentissimo. Così come per altri prodotti, come verdure preconfezionate, pesce affumicato, e prodotti dolciari, come accaduto per una nota marca di pancake.

Per questo la raccomandazione del Ministero è di acquistare sempre prodotti confezionati in atmosfera controllata, ovvero secondo protocolli igienico-sanitari ben precisi. 

Il problema è che molte aziende non li hanno seguiti.

Listeria, dai controlli dei NAS emergono 335 aziende irregolari

A inizio settembre erano partite diverse segnalazioni da parte del Ministero della Salute in merito ad alcuni prodotti, risultati poi contaminati dalla Listeria.

Fossero stati dei casi isolati, la faccenda si sarebbe conclusa in poco tempo. Purtroppo l’aumento delle segnalazioni in poco tempo, e delle morti per tossinfezione alimentare, hanno portato all’avvio di una campagna di controlli da parte del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute e del Ministero della Salute.

Il risultato è terrificante: al momento si segnalano oltre 14 tonnellate di cibo contaminato dalla Listeria, per un valore commerciale di 327mila euro. Questo è emerso alla fine di un’imponente ispezione che ha coinvolto 1095 aziende specializzate nella lavorazione e trasformazione di alimenti ad alto rischio di contaminazione.

E su 1.095 aziende, su ben 335 strutture sono state riscontrate le seguenti irregolarità:

  • uso di materie prime scadute di validità,
  • cattivo stato di conservazione,
  • mancata applicazione delle procedure preventive.

Tutte misure che avrebbero impedito a diverse aziende di distribuire tonnellate di cibo, altrimenti scartato per contaminazione da Listeria. O anche per altre violazioni igienico-sanitarie.

Come in un salumificio di Modena, dove sono stati sequestrati 7.000 kg di carne, perché invasi da ghiaccio e brina, e forse contaminati dalle muffe trovare sulle pareti dei locali adibiti allo scarico.

O in un’azienda specializzata nella lavorazione carni nel Barese, con oltre 1.800 di prodotti privi di etichettatura e di indicazioni per la tracciabilità.

O in un’azienda a Salerno e Catania (3700 kg di prodotti privi di documentazione), in un laboratorio di preparazione gastronomica nel Savonese (chiuso per carenze igieniche e sanitarie), in un salumificio nel Ragusano (529 kg di salumi scaduti e privi di tracciabilità).

O un impianto nel Napoletano adibito al sezionamento e commercio di carni, vendute senza “Bollo CE” e riconoscimento produttivo.

Tutte aziende che ora rischiano grosso, non solo sanzioni pecuniarie, ma anche la sospensione e la chiusura dell’esercizio. E questo perché non hanno fatto attenzione ai prodotti che vendevano.

Leggi anche: Listeria, è allarme. Quali sono i sintomi, come riconoscerla e dopo quanto si manifesta

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