Prima di iniziare il video odierno mi scuso già con voi e naturalmente vi chiederete il perché. Semplice! Parlo di un argomento che senza dubbio vi farà venire l’orticaria, vabbé, insomma, nella realtà vi farà un po’ arrabbiare.
Ecco, tuttavia è un argomento che deve essere affrontato, e, sotto certi aspetti, anche spiegato.
Allora. Si tratta, insomma, dei compensi dei massimi dirigenti delle principali aziende italiane. Anzi, proprio per delineare il campo, mi riferisco ai massimi dirigenti delle aziende che compongono il FtseMib40, cioè l’indice di riferimento della Borsa italiana.
Con una precisazione. Mancano i dati di due importanti società che fanno parte del FtseMib, nella classifica delle capitalizzazioni sono rispettivamente al quinto ed all’undicesimo posto, mi riferisco ad Enel e Poste Italiane.
Non ci sono i loro dati semplicemente perché al momento non li hanno ancora resi pubblici. Insomma non sappiamo quindi quanto hanno guadagnato i vertici di Enel e Poste, due aziende nel cui azionariato, diciamo, è importante la componente pubblica.
Quindi chiariamo, mi riferisco solo ai mega manager di aziende italiane o almeno considerate tali, ecco, questi mega manager potrebbero anche essere degli stranieri, ma sono persone che sono al vertice di aziende chiamiamole italiane.
Un’ultima importantissima precisazione, in questo video parlo di compensi, ossia compensi per prestazioni lavorative, quindi, se vogliamo, retribuzioni, non di patrimoni.
Insomma, non mi riferirò, ad esempio, alla proprietà di quote azionarie, quindi non stiamo parlando delle persone più ricche, quelle che detengono, diciamo, enormi patrimoni, ma quelle, diciamo, retribuite meglio per il loro lavoro, ecco, mettiamola così.
Allora innanzitutto vi do anche un altro dato che potrebbe avere, anzi, ha certamente una certa importanza, ed ossia vi leggo la classifica delle prime dieci aziende per capitalizzazione di Borsa quotate a Piazza Affari.
Specifico per capitalizzazione di Borsa, non per fatturato.
Allora: Stellantis, Ferrari, Intesa San Paolo, Unicredit, Enel, Eni, Generali, Stmicroelectronics, Tenaris e Moncler.
E ora, insomma, finalmente possiamo partire.
Certo, è a capo dell’azienda che ha la maggior capitalizzazione di Borsa, ed è un’azienda solo molto parzialmente italiana, naturalmente mi riferisco a Stellantis, ma sapete quanto ha incassato nel 2023 l’Amministratore Delegato, quello che gli anglosassoni chiamano Ceo, di Stellantis, ossia il portoghese Carlos Tavares: 36 milioni e mezzo di euro!!!
Allora, dato che un anno è di 365 giorni, non so se l’hanno fatto apposta, ma ammettiamo pure che lui abbia lavorato tutti i 365 giorni dell’anno, non abbia mai fatto nemmeno un giorno di vacanza, il calcolo è immediato, non ci vuole neppure una calcolatrice: 36 milioni e mezzo diviso 365 fa 100.000 euro al giorno. Tutti i giorni, sabati, domeniche, feste comandate, Natale, tutti i giorni insomma.
Niente male eh? Voi che ne dite?
Ah, dimenticavo una cosa importante, però quest’anno ha avuto un bell’aumento di stipendio, in quanto lo scorso anno aveva guadagnato “solo” 23 milioni e mezzo.
Insomma, quindi, anche in questo caso i calcoli sono facili, quest’anno il suo stipendio è aumentato di oltre il 50%.
Certo aveva guadagnato poco l’anno scorso, dovevano aumentargli lo stipendio.
Ovviamente la parte fissa, diciamo, è solo una parte minima di questa retribuzione, per la maggior parte si parla di incentivi sia a breve termine che a medio e lungo termine, quindi, insomma, questa retribuzione, diciamocelo fra di noi, se l’è meritata ampiamente, è stato proprio bravo.
Beh, forse è meglio che io torni serio e la smetta di farvi innervosire ancora di più con l’ironia.
Spesso, così per dare una valutazione reale a questi faraonici stipendi, li si traduce in stipendi di operai.
Ebbene, ipotizzando così che lo stipendio di un operaio sia di 18.250 euro l’anno, ciò significa che il Sig. Tavares ha guadagnato quanto 2.000 operai della Fiat.
Ah, naturalmente ricordiamo anche che 2.240 lavoratori di Mirafiori, che producono la Fiat Nuova 500 Elettrica ed alcuni tipi di Maserati, lavoratori che erano stati messi in cassa integrazione per il mese di marzo hanno visto prolungare la loro cassa integrazione per altre tre settimane.
Insomma non è che stia tirando una bella aria in fabbrica, ecco, e naturalmente neppure per le aziende fornitrici.
Passiamo al secondo in classifica, ha guadagnato 19,1 milioni di euro il vice presidente esecutivo di Pirelli, Marco Tronchetti Provera. Poco più della metà della retribuzione deriva dai bonus, ai quali vanno aggiunti però 4 milioni per il trattamento di fine mandato, che è, insomma, una specie di liquidazione.
Sempre per quanto riguarda invece la galassia Exor, che evidentemente è molto generosa con i suoi mega manager, segnalo la retribuzione di Benedetto Vigna, l’Amministratore Delegato di Ferrari, che ha incassato 6,7 milioni di euro e Gerrit Marx che è l’Amministratore delegato di Iveco che ha guadagnato 6,4 milioni di euro nel 2023.
Insomma tutte aziende del comparto auto motive che noi ritenevamo un comparto un po’ in crisi.
Ma passiamo velocemente ai banchieri, quello che ha guadagnato di più è Andrea Orcel, Ceo di Unicredit, che ha guadagnato quasi 10 milioni di euro. Solo però 3,28 milioni di euro diciamo sono lo stipendio, a questi vanno aggiunti un po’ più di 6 milioni e mezzo di euro, diciamo di incentivi.
In questo caso, visto che il titolo lo scorso anno ha fatto registrare la migliore performance di Borsa, il valore delle azioni di Unicredit nel 2023 è aumentato dell’85%.
Ed infine come tradizione cito il manager pubblico con la retribuzione più alta che naturalmente si tratta di Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, che lo scorso anno ha guadagnato 6,14 milioni di euro.
Ma insomma, come dicevo all’inizio, occorre fare una considerazione importante, le retribuzioni dei mega manager di aziende diciamo pubbliche, nella realtà, insomma, sarebbe più corretto specificare che sono aziende con una componente azionaria pubblica.
Tanto per capirci: Eni, Enel, Poste, Terna, Snam, Leonardo, insomma queste qua, diciamo che il loro stipendio è deciso dallo Stato, mentre per quanto riguarda le aziende private, Stellantis ecc. la retribuzione, e soprattutto gli incentivi ed i bonus sono decisi dall’Assemblea dei soci.
Certo però che il rapporto fra queste mega retribuzioni ed i normali salari dei lavoratori, ogni anno che passa si fa sempre più ampio.
Insomma, a mio parere non può essere accettato come una eventualità ineluttabile.