Disoccupazione: guida completa per richiederla velocemente

La disoccupazione è la perdita involontaria del proprio impiego, a seguito del quale si può avere accesso a diverse agevolazioni come per esempio la Naspi.

La disoccupazione è la perdita involontaria del proprio posto di lavoro, come ad esempio nel caso delle dimissioni per giusta causa.

Si tratta di un problema sempre presente nel nostro paese. Per avere qualche informazione in più in merito alle percentuali della disoccupazione vi invitiamo a consultare il sito istat.it

In quest’articolo ci occuperemo di spiegare quali sono le indennità di disoccupazione che si possono richiedere, perciò se siete interessati ad approfondire in che modo differiscono le dimissioni volontarie e le dimissioni per giusta causa vi invitiamo a consultare quest’articolo

L’ordinamento italiano prevede tre tipi di indennità di disoccupazione: l’indennità di mobilità, la Naspi e la DIS-COLL.

A proposito della Naspi, ne abbiamo parlato ampiamente in quest’articolo

L’indennità di mobilità spetta agli operai, agli impiegati e ai quadri che lavorano a tempo indeterminato licenziati da aziende e messi in mobilità dalle stesse. 

La Naspi spetta invece ai lavoratori subordinati in particolare che lavorano in determinati ambiti, come vedremo. 

La DIS-COLL invece è destinata ai collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto, agli assegnisti e ai dottorandi di ricerca che hanno ottenuto la borsa di studio che hanno perso il proprio impiego per ragioni indipendenti dalla loro volontà e che risultano iscritti alla Gestione Separata dell’Inps.

Si ricorda che tutte e tre le indennità di disoccupazione possono essere richieste sul sito dell’Inps, accedendo con le credenziali Spid, CIE o CNS

In quest’articolo vedremo nello specifico a chi spettano, come si richiedono, come si calcolano, dopo quanto arrivano i pagamenti e qual è la loro durata. 

Iniziamo spiegando innanzitutto a chi spettano. 

Disoccupazione: a chi spetta

Dopo aver perso per ragioni indipendenti dalla propria volontà un determinato impiego, è possibile richiedere l’indennità di disoccupazione.

Specifichiamo che una persona che ha dato le dimissioni volontarie non si considera disoccupata poiché si tratta di qualcuno che lascia volontariamente il proprio luogo di lavoro per vari motivi. 

L’ordinamento italiano prevede tre indennità di disoccupazione ovvero:

L’indennità di mobilità è rivolto in particolare agli operai, agli impiegati e ai quadri con contratto di lavoro a tempo indeterminato che sono stati licenziati da aziende e messi in mobilità dalle stesse. 

La Naspi viene erogata direttamente dall’Inps. Tuttavia non spetta a tutti i lavoratori disoccupati ma solamente ad alcune categorie. 

In particolare, la Naspi spetta ai lavoratori subordinati presso le cooperative o in ambito artistico.

La Naspi inoltre spetta anche agli apprendisti e a coloro che lavorano a tempo determinato nelle pubbliche amministrazioni. 

Come leggiamo su fiscoetasse.com, la Naspi verrà estesa, a partire dall’anno 2022, anche agli apprendisti e ai lavoratori a tempo indeterminato in ambito agricolo e zootecnico. 

La Naspi inoltre viene concessa in caso di:

  • dimissioni per giusta causa 
  • dimissioni che si sono verificate durante la maternità
  • risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, se è avvenuta nell’ambito della procedura di conciliazione presso la direzione territoriale del lavoro
  • risoluzione consensuale data dal fatto che il dipendente non ha intenzione di trasferirsi
  • licenziamento con accettazione dell’offerta di conciliazione oppure disciplinare 

Si ricorda inoltre che per poter ottenere la Naspi è necessario essere in possesso dei requisiti contributivi previsti. Come leggiamo sul sito dell’Inps, bisogna aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti all’inizio del periodo di disoccupazione. 

La DIS-COLL invece è rivolta ai collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto, agli assegnisti e ai dottorandi di ricerca che hanno ottenuto la borsa di studio che hanno perso il proprio impiego per ragioni indipendenti dalla loro volontà e che risultano iscritti alla Gestione Separata dell’Inps.

L’indennità speciale di disoccupazione per il settore edile invece è stata annullata, come scritto sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Dopo aver spiegato a chi spettano le varie agevolazioni per la disoccupazione, vediamo adesso come è possibile richiedere ciascuna di esse. 

Disoccupazione: come richiederla

La procedura di richiesta per le varie indennità di disoccupazione è praticamente identica sia per la Naspi, che per la DIS-COLL che per l’indennità di mobilità. 

La domanda per la Naspi può essere presentata online sul sito dell’Inps con le credenziali Spid, CIE, CNS oppure tramite il Contact center o il caf. 

Bisogna tenere d’occhio però le tempistiche, uguali per tutte e tre le indennità di disoccupazione: la richiesta per Naspi, DIS-COLL e indennità di mobilità va presentata entro 68 giorni dal termine del proprio impiego. 

Dopo aver spiegato come richiedere queste agevolazioni per la disoccupazione, vediamo adesso come si calcolano. 

Disoccupazione: come si calcola

Gli importi delle varie indennità di disoccupazione si ricavano da un calcolo specifico che prende in considerazione diversi parametri. 

Nel caso della Naspi, essa corrisponde al 75% dello stipendio mensile percepito negli ultimi quattro anni se esso è più basso rispetto ad un importo di riferimento stabilito dalla legge che tiene conto della variazione dell’indice ISTAT e che viene comunicato ogni anno sul sito dell’Inps.

La Naspi subisce una riduzione del 3% ogni mese dal primo giorno del sesto mese di fruizione. La riduzione comincia dall’ottavo mese se la persona che riceve l’assegno ha compiuto 55 anni al giorno della richiesta della Naspi. 

A questo punto una domanda sorge spontanea: cosa posso fare se lo stipendio supera l’importo stabilito?

In questo caso, la retribuzione corrisponde al 75% dell’importo di riferimento che viene sommato al 25% della differenza tra lo stipendio medio percepito ogni mese e l’importo di riferimento previsto dalla legge. 

Come abbiamo visto, in questo calcolo si tiene conto anche dello stipendio percepito negli ultimi quattro anni. Questo valore viene diviso per il numero complessivo delle settimane di contribuzione e poi moltiplicato per 4,33. 

Per quanto riguarda invece la DIS-COLL, l’indennità è pari al 75% del reddito medio mensile se quest’ultimo è al di sotto dei 1.221,44 euro per quanto riguarda l’anno 2019.

Viene invece prevista una maggiorazione del valore del 25% nel caso in cui il reddito mensile è superiore a 1.221,44 euro. 

Nel caso invece l’idennità di mobilità, l’importo spettante è del 100%.

Il limite massimo è stabilito ogni anno dall’indice ISTAT.

Inoltre, l’indennità di mobilità si calcola facendo riferimento ai seguenti parametri:

  • si tiene conto del compenso di riferimento.
  • in seguito viene stabilita la fascia di appartenenza (sono due) e il massimale corrispondente (rivalutato ogni anno).
  • si trae l’80% della retribuzione. Se l’importo è al di sotto del massimale allora viene erogato, diversamente viene erogato il massimale.

L’importo ricavato da questo calcolo è pari al 100% per i primi 12 mesi, diminuito del 5,84%. 

In seguito, spetta l’80% dell’importo erogato nei primi 12 mesi ma senza la diminuzione del 5,84% per i periodi seguenti.

Dopo aver spiegato come si calcolano le tre diverse indennità di disoccupazione, vediamo adesso dopo quanto arrivano i pagamenti. 

Disoccupazione: dopo quanto arriva

I vari importi spettanti, che sia la Naspi, la DIS-COLL oppure l’indennità di mobilità, non vengono accreditati interamente una volta sola bensì dilazionati. 

La Naspi infatti viene accreditata mensilmente.

L’assegno di disoccupazione spetta a partire dall’ottavo giorno che segue la fine del proprio impiego, se la richiesta viene effettuata entro l’ottavo giorno. Altrimenti la Naspi spetta a partire dal giorno seguente alla presentazione della richiesta, se quest’ultima è stata inviata dopo l’ottavo giorno dal termine del proprio impiego secondo le scadenze stabilite dalla legge. 

Le stesse tempistiche riguardano il termine del periodo di maternità, malattia o infortunio avvenuto in ambito lavorativo. 

La situazione cambia nel caso delle dimissioni per giusta causa. La Naspi spetta a partire dal trentottesimo giorno successivo alle dimissioni se la richiesta è stata inoltrata entro il trentottesimo giorno. Diversamente, dal giorno seguente se la domanda è stata presentata oltre il trentottesimo giorno successivo alle dimissioni, sempre tenendo conto delle scadenze stabilite dalla legge. 

Ci sono diversi modi per poter ricevere i vari importi. Il più comodo è sicuramente il conto corrente. Nel caso della Naspi è molto importante che il conto sia intestato o cointestato al richiedente. 

L’accredito mensile dell’indennità di disoccupazione vale anche per la DIS-COLL. 

Anche in questo caso l’importo può essere ricevuto tranquillamente sul conto corrente. 

Dopo aver spiegato dopo quanto tempo arrivano i pagamenti, vediamo adesso qual è la durata delle diverse indennità di disoccupazione. 

Disoccupazione: quanto dura

Le indennità di disoccupazione non sono eterne ma hanno delle scadenze. In alcuni casi, è possibile anche che queste agevolazioni decadano prima poiché vengono a mancare i requisiti necessari per poterne beneficiare. 

La Naspi infatti ha dei termini ben precisi. Come leggiamo su lavoroediritti.com, la Naspi viene erogata per un massimo di 24 mesi. 

Per quanto riguarda invece la DIS-COLL, come leggiamo su ticonsiglio.com, la durata è di 6 mesi in caso di disoccupazione verificatasi entro il 31 dicembre 2021.

Se invece una persona ha perso il lavoro involontariamente entro il 1 gennaio 2022, allora la DIS-COLL ha una durata di 12 mesi. 

Nel caso invece dell’indennità di mobilità, si ricorda che i lavoratori che sono rimasti disoccupati a partire dal 31 dicembre 2016 non potranno più richiedere questo tipo di indennità ma solamente la Naspi la cui durata massima, come abbiamo visto è di 24 mesi. 

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