Pensioni, come richiedere Quota 102 all’INPS: la guida

Pensioni: ecco le istruzioni dell'INPS per richiedere Quota 102, la finestra di uscita dal lavoro accessibile con 64 anni di età e 38 anni di contributi.

A partire da venerdì 7 gennaio è possibile richiedere la pensione anticipata con la nuova finestra di Quota 102, l’alternativa che il Governo ha trovato dopo Quota 100 – che consentiva il pensionamento anticipato con 62 anni di età e 38 di contributi, scaduta il 31 dicembre 2021. Con l’approvazione della Manovra 2022, quindi, è entrata in vigore Quota 102, valida per un solo anno. Rimangono ancora possibili le finestre di uscita anticipata dal lavoro offerte da Opzione Donna e Ape Sociale

Quota 102 – molto simile per certi versi alla precedene Quota 100 – consente di lasciare il lavoro con almeno 64 anni di età e 38 anni di anzianità contributiva. Resterà in vigore per tutto il 2022, ma sarà transitoria.

Come si può richiedere la pensione con Quota 102? INPS ha pubblicato le istruzioni operative per inoltrare le richieste, ma per vedere le prime uscite occorrerà attendere almeno il 1° maggio 2022 per il settore privato, e dal 1° agosto per i pubblici dipendenti. 

Che cosa accadrà al 31 dicembre 2022, non appena scadrà la possibilità di pensionamento tramite Quota 102, Opzione Donna e Ape Sociale? Cosa prevede la riforma delle pensioni 2022? Il Governo ha già in mente nuove alternative dal 2023: di che cosa si tratta e a chi conviene attendere prima di lasciare il lavoro?

Andiamo a scoprire, prima di tutto, quali sono i requisiti di accesso a Quota 102: a chi spetta, come funziona e come si può richiedere all’INPS. Analizzeremo poi le successive finestre di uscita al vaglio del Governo. Ecco una guida completa per tutti coloro che lasceranno il lavoro entro il 31 dicembre 2022 o successivamente.

Pensioni: Quota 102 confermata per un solo anno. E dopo?

La Legge di Bilancio 2022 ha dato il via libera alla nuova finestra di uscita dal mondo del lavoro: in sostituzione a Quota 100 (scaduta il 31 dicembre 2021 e non riconfermata), per tutto il 2022 si potrà richiedere l’alternativa Quota 102. 

L’INPS ha chiarito nel messaggio numero 97 del 10 gennaio 2022 le modalità di effettuazione delle richieste per Quota 102. Le richieste si possono presentare a partire dal 7 gennaio 2022.

Nel video seguente – disponibile anche su Youtube – sono riassunti tutti i punti salienti su Quota 102: pochi minuti per capire come presentare la domanda di pensione anticipata.

Prima di addentrarci nelle istruzioni operative dell’INPS, però, è bene chiarire cos’è e come funziona Quota 102 e soprattutto quali sono i requisiti di accesso a questa nuova opzione di pensionamento.

Come spiega INPS nel messaggio numero 97, Quota 102 riconosce:

il diritto alla pensione anticipata al raggiungimento, entro il 31 dicembre 2022, di un’età anagrafica di almeno 64 anni e di un’anzianità contributiva minima di 38 anni.

La principale differenza rispetto alla precedente opzione, quindi, è limitata all’età anagrafica, che viene spostata di due anni in avanti, mentre rimangono immutati gli anni di contributi necessari per il pensionamento. È importante sapere che questa opzione resterà valida solo per il 2022; al termine dell’anno – probabilmente – si tornerà alla riforma Fornero.

Pensioni, Quota 102: tutto quello che c’è da sapere

Quota 102 è un’opzione di uscita dal mondo del lavoro valida per tutti coloro che entro il 31 dicembre 2022 matureranno i requisiti necessari per accedere alla finestra, ovvero:

  • 64 anni di età;
  • 38 anni di contributi versati.

Per entrare in questi requisiti di accesso, il richiedente deve essere nato entro il 31 dicembre 1958, oltre a maturare i requisiti entro l’anno 2022 (o anche successivamente).

Il requisito contributivo – è bene specificarlo – può essere soddisfatto anche tramite cumulo, ovvero sommando i contributi versati presso casse previdenziali diverse, eccezion fatta per le gestioni separate dei liberi professionisti. Qualora vi fossero dei contributi versati in coincidenza, questi ultimi andranno conteggiati una sola volta ai fini del calcolo previdenziale INPS.

Tuttavia, tutti i lavoratori che entro il 31 dicembre 2021 avranno maturato i requisiti di accesso a Quota 100 (ovvero 62 anni di età e 38 anni di contributi) potranno richiedere la precedente alternativa, solo se nati entro il 31 dicembre 1959.

La finestra di uscita di Quota 102

Quota 102, per certi versi, è simile a Quota 100: entrambe, infatti, presentano una finestra di uscita di alcuni mesi. 

In particolare, prima di ottenere il primo assegno pensionistico con Quota 102 occorre attendere tre mesi dalla maturazione dei requisiti richiesti per quanto riguarda i lavoratori autonomi e subordinati del settore privato, oppure bisogna attendere fino a sei mesi dalla maturazione dei requisiti per i dipendenti della Pubblica Amministrazione.

L’unica eccezione prevista riguarda il personale Scuola ed AFAM, per il quale la finestra mobile slitta all’anno scolastico successivo rispetto a quello di presentazione della domanda di collocamento a riposo. Per tale motivo, i lavoratori della scuola potranno presentare la domanda di pensionamento fino al 28 febbraio 2022, ferma restando la maturazione dei requisiti richiesti.

Pensioni, Quota 102: chi può richiederla?

Possono richiedere Quota 102 tutti i lavoratori i autonomi e subordinati del settore pubblico e privato che soddisfano i requisiti sopra riportati entro il 31 dicembre 2022. 

In altre parole, per poter richiedere il pensionamento con questa opzione tutti i nati entro il 31 dicembre 1958 dovranno maturare congiuntamente il requisito anagrafico (64 anni di età) e quello contributivo (38 anni) tra il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2022.

Secondo le prime stime elaborate nella Relazione tecnica allegata alla Manovra di bilancio 2022, potranno accedere a Quota 102 nel 2022 almeno 16.800 lavoratori. Il costo totale di questa nuova finestra di uscita sarà pari a 175,7 milioni di euro, con un assegno medio pari a 26 mila euro. Secondo le stime della CGIL, invece, i beneficiari e le adesioni a Quota 102 potrebbero essere più bassi.

Come richiedere Quota 102 all’INPS: le istruzioni

Arriviamo al momento cruciale per i lavoratori: come si può richiedere Quota 102 all’INPS? Ecco spiegate, passo dopo passo, le istruzioni operative che permetteranno di lasciare il lavoro a 64 anni di età e con 38 anni di contribuzione versata.

Prima di tutto, sono due le modalità attraverso le quali è possibile richiedere Quota 102: direttamente sul sito web dell’INPS (seguendo la procedura che descriveremo a breve), oppure rivolgendosi ai Patronati o ai servizi istituzionali abilitati. È sempre attivo il Contact Center Multicanale dell’INPS.

Tramite il sito web dell’INPS, la procedura di richiesta è accessibile ai lavoratori “iscritti alle Gestioni private, alla Gestione pubblica e alla Gestione spettacolo e sport”, come chiarisce l’istituto. Per presentare la richiesta, è obbligatorio autenticarsi con le proprie credenziali SPID, CIE, CNS (ricordiamo che il PIN INPS è stato dismetto dal 1° ottobre 2021).

Una volta effettuato il login occorre scegliere l’opzione “Nuova prestazione pensionistica”, e scegliere successivamente le seguenti opzioni: “Anzianità/Anticipata/Vecchiaia”; “Pensione di anzianità/anticipata”; e in ultimo “Requisito quota 102”. 

Infine, occorre seleziona il Fondo e la Gestione di liquidazione.

Quota 102: come calcolare l’assegno. Quanto spetta?

Tutti coloro che andranno a richiedere il pensionamento con Quota 102 saranno sicuramente interessati alle modalità di calcolo dell’assegno, per conoscere in anticipo quanto andranno a percepire di pensione non appena conclusa la finestra di uscita.

Il calcolo dell’assegno per l’uscita dal lavoro con Quota 100 viene effettuato con il trattamento pensionistico dell’INPS. Il fattore determinante in tale senso è il numero di anni di contribuzione versati al 31 dicembre 1995.

Per i lavoratori che possiedono oltre 18 anni di contributi versati prima del 31 dicembre 1995, viene effettuato il calcolo retributivo fino al 31 dicembre 2011, e a seguire quello contributivo.

Per i lavoratori che possiedono, invece, meno di 18 anni di contributi versati allo scadere del termine sopra fissato, è previsto il calcolo retributivo fino al 31 dicembre 1995, e a seguire quello contributivo.

Infine, coloro che non hanno versato alcun contributo prima del 31 dicembre 1995, il calcolo dell’assegno viene eseguito interamente con il metodo contributivo.

Quota 102: incumulabilità e incompatibilità

Ricordiamo, in chiusura di questa guida che esistono dei casi di incumulabilità e incompatibilità di alcune misure con Quota 102.

In particolare, questa opzione pensionistica non è cumulabile – si legge sulla comunicazione INPS – con altri redditi da lavoro autonomo o subordinato. Fanno eccezione gli eventuali compensi relativi ad attività svolte fino alla maturazione dei requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia (cioè entro il 67esimo anno di età).

Il limite massimo reddituale consentito per il cumulo, in ogni caso, non può superare i 5 mila euro lordi annuali: sono ammesse, inoltre, sono forme di lavoro autonomo occasionale.

Per quanto riguarda, invece, le incompatibilità, Quota 102 non è cumulabile con altre misure di sostegno al reddito quali Naspi, DIS-COLL, Ape Sociale. È possibile continuare a percepire questi bonus e sostegni al reddito qualora non venga inoltrata la richiesta di pensionamento, anche al raggiungimento de requisiti richiesti.

Pensioni, cosa succede dopo Quota 102?

Abbiamo specificato – sin dalle prime righe di questo articolo – che Quota 102 è una finestra di uscita temporanea che resterà in vigore solo per il 2022. Confermate per un altro anno anche le alternative di uscita previste da Opzione Donna (58-59 anni con 35 anni di contributi versati) e Ape Sociale (62 anni solo per i lavori gravosi).

Molti si chiederanno, quindi, che cosa cambierà dopo Quota 102? Quali saranno le prossime mosse della riforma delle pensioni?

Al momento le intenzioni del Governo sembrano dirette verso il ritorno della Legge Fornero, con un doppio binario per lasciare il lavoro: da un lato si prevede fino al 2024 la possibilità di richiedere il pensionamento a 67 anni di età, mentre dall’altro lato si potrà lasciare il lavoro in anticipo con 41-42 anni e 10 mesi di contributi a prescindere dall’età anagrafica fino al 2026.

Altre proposte che sono state avanzate sul tavolo del Governo, invece, riguardano l’estensione a tutti i lavoratori del metodo contributivo per il calcolo dell’assegno entro il 2035. Al tempo stesso si consentirebbe l’uscita dal lavoro a partire dai 62 anni di età, ma con un margine di penalizzazione.

Laura Pellegrini
Laura Pellegrini
Redattore, classe 1998.Sono veronese di nascita e milanese d'adozione. Mi sono Laureata in Comunicazione e Società presso l'Università degli Studi di Milano e sono da sempre appassionata di giornalismo e attualità. Entrata nel mondo dell'informazione grazie a uno stage curricolare, ho svolto per due anni l'attività di redattore e social media manager. Attualmente collaboro da remoto con Trend-online, la testata grazie alla quale ho lanciato il mio primo e-book, e con altre testate per la sezione di attualità. La mia ambizione principale è quella di costruire una carriera internazionale.
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