Reddito di Cittadinanza, addio già a gennaio 2023? Ecco chi lo perderà da subito

Il Reddito di Cittadinanza da gennaio 2023 si perderà da subito. Ecco le novità e gli aggiornamenti sui casi di decadenza immediata del RdC.

Reddito di Cittadinanza fermo da subito per alcuni percettori già da gennaio 2023. Ecco tutti gli aggiornamenti e le novità sulla revoca del Reddito di Cittadinanza.

Il Reddito di Cittadinanza, ormai lo sanno tutti è mal visto dal neo governo Meloni che avrebbe voluto abrogarlo già da subito.

I tempi stringenti del varo della nuova Manovra finanziaria lo hanno impedito.

Sono state introdotte, secondo la bozza della Legge di Bilancio 2023, una serie di modifiche che interesseranno i percettori della misura introdotta dal governo cinquestelle con a capo Giuseppe Conte.

Nel corso della conferenza stampa di presentazione della Legge di Bilancio 2023 è stata la stessa premier Meloni ad annunciare l’abolizione definitiva della misura a partire dal 2024, facendo intuire che la stessa verrà sostituita da due misure parallele rivolte una a chi non è in grado di lavorare l’altra invece a chi lo è.

Secondo la stessa premier, cosi verranno lanciate due misure, una di politica attiva del lavoro e l’altra di contrasto alla povertà.

Numerose le modifiche presenti nel testo della Legge di Bilancio, prima fra tutte quella della riduzione dei tempi di erogazione, non più 18 mesi ma un massimo di 8 senza possibilità di rinnovo.

Naturalmente tale riduzione è prevista per coloro che hanno maggiori probabilità di trovare un impiego, i cosiddetti occupabili.

La logica alla base della modifica è che il tempo di corresponsione del Reddito di Cittadinanza si riduca esclusivamente per coloro che potrebbero trovare lavoro.

Va detto subito che il testo della bozza della Legge di Bilancio prevede numerose modifiche del RdC che accompagneranno la misura verso la completa abolizione dal 2023.

Ma indipendentemente dalle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023, ci sono casi in cui il Reddito di Cittadinanza verrà tolto subito già ad inizio 2023.

Vediamo nel dettaglio chi rischia questa revoca e perché.

Reddito di Cittadinanza, addio già a gennaio 2023? Ecco chi lo perderà da subito

Reddito di Cittadinanza in continua modifica. Ad annunciarlo la premier Meloni nella conferenza stampa di presentazione della Legge di Bilancio 2023. La misura subirà delle modifiche a partire da gennaio 2023.

Ma indipendentemente dalle modifiche che saranno introdotte nella nuova manovra 2023 ci sono alcuni casi in cui il contributo introdotto dal governo Conte si perderà già ad inizio del nuovo anno.

Dai primi di Gennaio 2023, infatti, i percettori del Reddito di Cittadinanza dovranno presentare il nuovo modello ISEE aggiornato. Lo sappiamo tutti che l’ISEE 2022 scadrà il 31 dicembre 2022 e di conseguenza per poter continuare ad ottenere le agevolazioni sarà necessario presentare il modello aggiornato.

Se per la ricarica di gennaio 2023 non sono previsti tagli, febbraio potrebbe essere il mese del cambiamento soprattutto per i percettori che già sanno di aver migliorato la propria situazione economica tanto da poter determinare il superamento delle soglie previste per continuare a godere del Reddito di Cittadinanza.

Reddito di Cittadinanza, si perde subito da inizio 2023 in queste ipotesi

Come abbiamo detto, entro il 31 gennaio 2023 andrà ripresentato l’ISEE per i percettori del Reddito di Cittadinanza. Per il nuovo modello si tiene in considerazione il periodo che va dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021, in quanto nell’ISEE si tiene conto di redditi e patrimoni riferiti due anni prima.

Il sussidio del RdC decadrà immediatamente da subito nel caso in cui:

  • si superi la soglia ISEE di 9.360 euro;

  • si superi il livello di 6.000 euro di reddito familiare per nucleo monofamiliare, mentre per famiglie più numerose si dovrà moltiplicarlo per il parametro di scala di equivalenza.

Se si verificano i suddetti casi il reddito decadrà già da febbraio e non ci sarà alcun pagamento.

Reddito di Cittadinanza, con la nuova legge di bilancio si perde anche in questi casi

Se i limiti ISEE e di reddito erano già causa di decadenza del Reddito di Cittadinanza, la bozza della nuova Legge di Bilancio 2023 ha introdotto una serie di modifiche e sanzioni alla misura.

Stiamo facendo riferimento soprattutto ai soggetti considerati occupabili, cioè coloro che hanno firmato presso i Centri per l’Impiego il Patto per il lavoro.

Nella bozza della Legge di Bilancio è previsto l’obbligo di sottoscrizione e frequenza di un corso di formazione o riqualificazione professionale, per una durata di almeno 6 mesi individuato dal CPI. In caso di rifiuto o di non partecipazione si andrà incontro alla decadenza immediata del Reddito di Cittadinanza.

Stessa cosa vale per coloro che rifiutano una proposta di lavoro congrua: secondo quando stabilito dalla bozza della nuova manovra 2023 la decadenza del sussidio scatta al primo rifiuto e non più al secondo come previsto dall’attuale normativa.

 

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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