Reddito di cittadinanza: è ufficiale, basta un rifiuto per non ricevere più accredito RdC

Ci sarà una riforma del reddito di cittadinanza: è ufficiale, non sarà cancellato ma basta un solo rifiuto per non ricevere più il pagamento RdC. La proposta.

Come ormai si sa da diverso tempo, con l’avvio del nuovo Governo guidato dal neo Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a finire al centro del mirino del programma elettorale è finito primo tra tutti il reddito di cittadinanza.

Con la vittoria di Fratelli d’Italia, si è capito fin da subito che questa misura a sostegno del reddito delle famiglie e dei disoccupati, non avrebbe avuto vita facile ancora per molto. Si sono infatti susseguite nel corso delle ultime settimane una serie di indiscrezioni che vedevano il sostegno del reddito di cittadinanza definitivamente cancellato.

Migliaia di famiglie italiane ora potranno tirare un respiro di sollievo: il reddito di cittadinanza sarà confermato anche con la nuova Legge di Bilancio 2023, ma sarà avviata una vera e propria riforma della misura economica. 

Si tratta di una modifica radicale ai requisiti per continuare a ricevere gli accrediti del reddito di cittadinanza: basterà un solo rifiuto per non ricevere più il pagamento RdC. È questo che emerge dai recenti interventi da parte del viceministro al Lavoro, Claudio Durigon. 

Il Governo Meloni avvia una riforma del Reddito di cittadinanza

Dopo un periodo di grandi incertezze in cui sembrava di dover dire addio definitivamente al sostegno del reddito di cittadinanza, quella misura particolarmente apprezzata e introdotta da parte del Movimento 5 Stelle nel 2019, arrivano finalmente delle novità ufficiali sul destino del RdC.

A questo proposito, si ricorda che durante l’intera campagna elettorale, la squadra del neo eletto premier, Giorgia Meloni, si è più volte schierato contrario al proseguimento del reddito di cittadinanza. La misura, infatti, è stata accusata di non essere in grado di offrire un vero e proprio incentivo alla ricerca di un’occupazione, quanto piuttosto un motivo per non accettare un nuovo lavoro.

Per tale ragione, l’interazione del Governo Meloni sarà proprio quella di lavorare su questo punto per riformare radicalmente il reddito di cittadinanza.

Tra le ipotesi più avvalorate su come cambiare il reddito di cittadinanza, c’è quindi quella di poter mantenere il sostegno economico esclusivamente nei confronti di quei cittadini che non sono nella condizione effettiva di poter svolgere un lavoro. È il caso, ad esempio, dei pensionati, oppure dei cittadini che presentano delle disabilità o ancora di lavoratori con figli minori a carico. 

Il reddito di cittadinanza è confermato, ma con un rifiuto addio ai pagamenti

È stato quindi il viceministro al Lavoro, Claudio Durigon, a confermare che il reddito di cittadinanza continuerà ad esistere anche dopo il 31 dicembre 2022, precisando che: 

nel corso delle prossime settimane si apriranno delle discussioni proprio sul reddito di cittadinanza, anche con il ministro Calderone e con la coalizione.

L’idea della maggioranza, sarebbe quindi quella di avviare una revisione drastica del reddito di cittadinanza, che potrà essere garantito esclusivamente verso coloro che non possono lavorare. Per fare questo, la proposta che sarà attuata è quella di intervenire attraverso l’introduzione di un vero e proprio obbligo ad accettare l’offerta di lavoro, se considerata idonea.

Ciò significa che nei casi in cui non si accetta un’offerta di lavoro, la misura del reddito di cittadinanza sarà automaticamente annullata verso quel nucleo familiare.

Per poter attuare a tutti gli effetti questa novità sul reddito di cittadinanza, il Governo Meloni è consapevole che sarà necessario provvedere ad una riforma del sostegno, unitamente ad un potenziamento del sistema su cui si basa il lavoro dei centri per l’impiego.

Leggi anche: Reddito di Cittadinanza, riconfermato in Legge di Bilancio 2023, ma con importanti novità.

Addio al reddito di cittadinanza con un rifiuto di lavoro: la reazione di Conte

Dopo la notizia legata ad una conferma unita alla riforma del reddito di cittadinanza arriva quindi anche la reazione di Giuseppe Conte, il leader del partito Movimento 5 Stelle, da sempre difensore dell’efficacia del reddito di cittadinanza e dell’importanza di tale misura per garantire un sostegno alla povertà.

A questo proposito, infatti, in occasione di un’intervista rilasciata dall’ex premier, egli ha immediatamente precisato la sua posizione sulla possibile riforma del reddito di cittadinanza: 

Sarebbe un grave errore mettere in discussione il reddito di cittadinanza: il lavoro non c’è e se il reddito di cittadinanza viene eliminato per molte famiglie, ci sarebbe un problema in più per coloro che non riescono ad arrivare a fine mese.

Del parere opposto, invece, il vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia Giorgio Mulé, il quale ha confermato la sua approvazione in merito ad una revisione del reddito di cittadinanza che porterebbe ad una cancellazione del beneficio nei casi in cui il beneficiario rifiuta l’offerta di lavoro. Infatti, Mulé ha sostenuto che: 

Se il reddito di cittadinanza avesse funzionato correttamente, non ci si ritroverebbe in una situazione in cui vi sono più di 350 mila offerte di lavoro ancora vacanti per le imprese che non riescono a trovare personale. 

Insomma, il destino del reddito di cittadinanza sembra aver preso una direzione chiara e precisa: sarà confermato il RdC, ma basterà anche solo un rifiuto di lavoro per vedersi annullati i pagamenti. Bisognerà tuttavia attendere le nuove indicazioni del Governo per capire come sarà monitorato il RdC. 

Viviana Vitale
Viviana Vitale
Aspirante giornalista e social media manager freelance, classe 1995. Le mie più grandi passioni sono la scrittura e il marketing digitale. Sono state proprio queste a portarmi oggi a far parte del team di redattori di Trend-online e a collaborare come professionista della comunicazione con varie aziende italiane.
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