Elezioni 2022, polemiche nel Pd sulle liste. Luca Lotti: “Io escluso per scelta politica”

Elezioni 2022, polemiche nel Pd sulle liste. Letta: "Avrei voluto ricandidare tutti gli uscenti ma non si poteva". Lotti: “Io escluso per scelta politica”.

Infuria il dibattito nel Partito Democratico dopo la composizione delle liste per le elezioni 2022. Ci sono palesi malumori nel partito dopo gli annunci delle candidature nei collegi uninominali e per i listini nel proporzionale.

Il segretario del Pd Enrico Letta nella sua relazione ha sottolineato che ”potevo imporre i miei nomi, ma il Pd è una comunità. Potevo imporre persone mie ma non l’ho fatto perche il Partito è comunità”.

Elezioni 2022, malumori nel Pd sulle liste. Enrico Letta: ”Impossibile ricandidare tutti i parlamentari uscenti”

Avrei voluto ricandidare tutti i parlamentari uscenti – ha detto Letta -. Ma è impossibile per la riforma del taglio dei parlamentari ma anche per esigenza di rinnovamento.

La componente di Base riformista, guidata dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, non ha partecipato al voto della Direzione Pd sulle liste, dopo la decisione di escludere Luca Lotti.

Base Riformista il cui esponente principale è il ministro della Difesa Lorenzo Guerini considera “una grave violazione del garantismo, non avendo riportato Lotti alcuna condanna”. 

Guerini nel suo intervento in Direzione avrebbe sottolineato le ragioni di dissenso sulla esclusione di Lotti e altri parlamentari.

Elezioni 2022, Lotti: “Escluso dalle liste per scelta politica, ma il Pd è casa mia”

“Il segretario del mio partito ha deciso di escludermi dalle liste per le prossime elezioni politiche. Mi ha comunicato la sua scelta spiegando che ci sono nomi di calibro superiore al mio. Confesso di non avere ben capito se si riferiva a quelli che fino a pochi mesi fa sputavano veleno contro il Pd e che oggi si ritrovano quasi per magia un posto sicuro nelle nostre liste. Non lo so. Ma così è. Non sarò certo io a fare polemiche: non le ho fatte in questi anni e non comincerò oggi”.

Si esprime così sul suo profilo Facebook Luca Lotti dopo l’approvazione delle liste del Pd in vista delle elezioni 2022.

“Ho sempre agito – prosegue Lotti – per il bene del mio territorio e del mio partito. Non ho condiviso la scelta di tanti amici nel 2019 di uscire dal Pd e anche grazie a quella decisione (mia e di Lorenzo Guerini che ringrazio per il lavoro da ministro e per aver guidato con me i riformisti) il Partito democratico è rimasto presente in Parlamento dove, lo dicono i numeri, rischiava invece di sparire. Ecco perché fa male in queste ore ascoltare inutili polemiche e fake news sulle motivazioni della mia mancata ricandidatura, così come leggere assurde ricostruzioni in cui si prova a far credere che a scegliere sia stato il territorio. In Toscana sappiamo tutti come sono andate le cose. La scelta è politica, non si nasconda nessuno dietro a scuse vigliacche“.

Io sono abituato ad affrontare la realtà a testa alta, altrettanto faccia chi ha deciso. Aggiungo solo una riflessione. Dispiace, e non poco, scoprire che i dirigenti del mio partito abbiano abbandonato uno dei cardini della nostra identità: il garantismo.

“É stato un onore per me essere un deputato del Pd, il partito che ho contribuito a fondare e che, in questi ultimi anni, insieme a molti amici ho tenuto unito e compatto. Rifarei tutto! Ai tanti che mi stanno scrivendo e mandando messaggi o che si sono preoccupati per me dico solo questo: anche quando alcune scelte sembrano più dettate dal rancore che dalla coerenza politica, mi troverete sempre dalla stessa parte. Dalla parte del Pd. Il Pd è casa mia. Lo sarà anche in futuro”.

Elezioni 2022, Dario Franceschini sarà candidato dal PD a Napoli

“Un orgoglio essere il capolista del Pd a Napoli. Cercherò di essere la voce al Senato di questa terra straordinaria, di questa città unica al mondo, da sempre e per sempre Capitale della Cultura”. Lo scrive su Twitter il ministro della Cultura Dario Franceschini commentando la decisione di candidarlo a Napoli.

Elezioni 2022, non sono mancate le frecciate di Matteo Renzi nei confronti del Pd: “Su coalizione e liste Letta guidato da rancore personale”

Oggi il mondo della politica commenta le scelte sui candidati del Pd. A me pare che – dalla scelta di come costruire la coalizione ai nomi delle liste  – la guida di Enrico Letta si sia caratterizzata più dal rancore personale che dalla volontà di vincere. Vedremo i frutti il 26 settembre.

Così il leader di Italia Viva Matteo Renzi scrive nella sua Enews del 16 agosto.

Auguro ogni bene a tutti, candidati ed esclusi, ed evito con cura ogni dibattito sul tema: mi hanno insegnato che la politica si fa coi sentimenti, noi coi risentimenti. Noi staremo sui contenuti. Noi non abbiamo candidati che hanno votato contro la fiducia a Draghi. Noi abbiamo chiara una idea di innovazione del Paese che passa dal dire ‘sì’ alle infrastrutture necessarie, non ‘no’ a tutto. E noi non vogliamo alzare le tasse. Su questi temi siamo molto distanti, purtroppo, dal nuovo Pd“, aggiunge Renzi.

Renzi definisce anche “sacrosanta” la richiesta di Carlo Calenda di un dibattito a quattro in tv con Letta, Meloni e Conte: “Nei paesi democratici funziona così. Vediamo chi fugge da questo confronto”, afferma il leader di Italia Viva.

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