Governo Draghi: Giuseppe Conte-Matteo Salvini e quel desiderio di “smarcarsi”. L’analisi

Governo Draghi in bilico? Da un lato Giuseppe Conte col Movimento 5 Stelle e dall'altro Matteo Salvini non perdono occasione per smarcarsi. L'analisi.

Saranno settimane calde per il Governo guidato da Mario Draghi. Si avvicina il termine naturale della legislatura, si avvicinano le elezioni politiche e aumentano le turbolenze nei partiti.

In particolare il Movimento 5 Stelle ma anche la Lega non nascondono profondo disagio e una sorta di insofferenza a rimanere nell’esecutivo.

Sarà gara tra Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle e Matteo Salvini, leader della Lega a chi si smarcherà per primo dall’esecutivo? Analizziamo la situazione nel suo complesso.

Governo Draghi, l’assalto al premier dal Movimento 5 Stelle che è in attesa della risposta di Draghi al documento presentato da Conte

Mario Draghi si è trincerato in un lungo silenzio a Palazzo Chigi dopo l’incontro con Giuseppe Conte, che comunque le fonti governative hanno definito

proficuo e collaborativo.

Conte però manifesta una certa irruenza anche verbale visto che ha detto a più riprese che attende risposte entro la fine di luglio ai tanti temi che il Movimento 5 Stelle ha posto sul tavolo del premier.

Temi lo ricordiamo che viaggiano su diversi binari, dalla non messa in discussione del reddito di cittadinanza, a una difesa chiara del superbonus, all’introduzione del salario minimo fino ad una rateizzazione del pagamento delle imposte. Tutti temi annotati sull’agenda di Draghi con la prima scadenza parlamentare ovvero il voto al Senato del Decreto Aiuti programmato per giovedì che incombe.

E’ evidente che se Conte non si attendeva risposte immediate dal premier un segnale lo attende in questi giorni anche per decidere come votare a nome del Movimento 5 Stelle al Senato dopo la fiducia accordata al Governo alla Camera.

Al momento in assenza di novità o di chiamate da parte del premier, senza una risposta al documento in nove punti che Conte ha consegnato a Draghi c’è la forte ipotesi che il Movimento 5 Stelle possa uscire dall’aula del Senato al momento di votare il Decreto Aiuti.

E’ evidente che si tratterebbe in ogni caso di uno strappo anche se la maggioranza non sarebbe in discussione. Ma sarebbe certamente un fatto politico.

Governo Draghi: le parole di Salvini alla festa della Lega di Adro

“Da domani in avanti noi voteremo solo e soltanto quello che serve all’Italia e agli italiani, il resto lo lasciamo votare a Pd e M5S”.

Anche il segretario della Lega Matteo Salvini parlando alla festa della Lega di Adro (Brescia) non ci è andato leggero e ha evidenziato un cambio di atteggiamento da parte del Carroccio nei confronti del Governo Draghi.

Se quello che serve all’Italia coincide col governo bene, se no è un problema del governo, mica un problema mio.

La Lega che ha deciso di assumersi la responsabilità di Governo a differenza di Fratelli d’Italia sta pagando questa scelta in termini elettorali in maniera decisamente importante.

Non è un mistero che anche Matteo Salvini abbia chiesto a più riprese risposte a Mario Draghi su temi legati al lavoro, alla pressione fiscale su famiglie e imprese.

E abbia chiesto una sorta di cambio di passo al Governo. Anche dal punto di vista del contrasto all’immigrazione visti i post che vengono pubblicati di continuo relativi al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.

Ci sono altre tematiche che sono decisamente invise al Carroccio. Ovvero la contrarietà a proposte come quelle su Ius Scholae (ritenuto prioritario dal Partito Democratico) e Legge sulla Cannabis.

Le continue insistenze di alcuni partiti della composita maggioranza che sostiene Draghi su queste tematiche vengono bollate come inutili provocazioni dalle parti di via Bellerio. Pace fiscale, migranti, tasse e pensioni e temi economici legati al caro vita sono i temi sui quali si attende al varco Draghi.

Se sarà Lega di lotta o Lega di Governo li si imparerà a settembre anche se l’insofferenza nei confronti di un Governo Draghi che in larghe parti di elettori e militanti del Carroccio non viene ritenuto all’altezza esiste. Pontida il 18 settembre potrebbe fare chiarezza.

Di certo conteranno anche molto i fatti di questa settimana e se Draghi effettuerà concessioni particolari al Movimento 5 Stelle e a Giuseppe Conte.

Governo Draghi in crisi? Le posizioni degli altri partiti politici

Detto delle posizioni di Movimento 5 Stelle e Lega le altre forze politiche stanno sostanzialmente assistendo in questa fase anche se non manca il lavoro di pontieri e mediatori per cercare di evitare una crisi di Governo.

Enrico Letta leader del Partito Democratico ha sottolineato che

Il Governo Draghi per noi è l’ultimo Governo di questa legislatura.

Se dalle parti di Fratelli d’Italia, forti di sondaggi importanti, l’unico desiderio è quello di vedere terminare l’esperienza di Governo di Draghi e andare subito alle elezioni, per Forza Italia è importante che Draghi possa portare a termine fino a fine legislatura il suo percorso.

Il ministro degli Esteri  Luigi Di Maio, appena fuoriuscito dal Movimento 5 Stelle e leader del nuovo gruppo parlamentare, “Insieme per il Futuro” ha lanciato un appello alla responsabilità della maggioranza.

In caso di rottura di Conte si stima già che sarebbero almeno 15 i parlamentari pronti a seguire Di Maio se il M5S uscirà dalla maggioranza.

Governo Draghi: la posizione del premier

In tutto questo infine c’è da considerare anche una variabile ultima ma non certo per importanza.

Per quanto tempo avrà voglia Mario Draghi stesso di andare a mediare e inseguire l’appoggio di tutti i partiti?

Il premier punta ad arrivare a fine legislatura ma di fronte ad un logorio settimanale da parte di diverse forze politiche, o al venire meno di parti importanti della sua vasta maggioranza parlamentare potrebbe anche prendere decisioni drastiche in prima persona.

Il quadro è in continua evoluzione.

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