Sostegno a Draghi, Lega in agitazione. Matteo Salvini tra ala governista e “insofferenti”

Governo Draghi: fibrillazioni anche nella Lega. Matteo Salvini si trova sempre più a dovere mediare tra la componente governista e gli insofferenti. Il punto.

Il Governo guidato da Mario Draghi sta vivendo una fase decisamente turbolenta.

Non ci sono solamente le fibrillazioni nel Movimento 5 Stelle con una dialettica abbastanza vivace tra il presidente Draghi e il capo politico Giuseppe Conte ma anche la Lega sta vivendo una situazione di profonda agitazione.

Un partito in cui il leader Matteo Salvini si trova sempre più a dovere mediare tra la componente governista e gli “insofferenti” con il restare ancora al Governo con Mario Draghi. Matteo Salvini attende risposte nette dal Governo su lavoro e taglio delle tasse. Ecco il punto della situazione.

Lega, forte il dibattito interno legato alla permanenza o meno nel Governo Draghi

Si avvicina la fine della legislatura e se da un lato ci sono malumori e spinte forti verso l’uscita da parte del Movimento 5 Stelle, anche nella Lega la componente che si sente sempre meno a suo agio nel rimanere al Governo prende forza. C’è una Lega sempre più spaccata.

Le tensioni si fanno sempre più acute e Salvini stesso ha posto quella di settembre, con il tradizionale appuntamento di Pontida, come data limite per decidere che cosa fare. Se rimanere nell’esecutivo fino a fine legislatura o tenersi le mani libere prima.

Non è un mistero che nella Lega ci sia ampia fibrillazione. C’è un’ala governista che è incarnata ad esempio dai ministri.

E c’è un’ala decisamente meno governista composta da parlamentari ed esponenti di partito che si trovano sempre meno a loro agio nel Governo Draghi.

Alla prima categoria appartengono anche i Governatori e i presidenti di Regione, Luca Zaia in Veneto e Massimiliano Fedriga in Friuli Venezia Giulia in primis.

Lega, insofferenza in aumento per alcune proposte di legge di Pd e M5S ritenute forzature

L‘inquietudine di vari ambienti della Lega è stata al centro anche di un incontro con la presenza di Matteo Salvini nella sede milanese di via Bellerio. 

Non è un mistero che i Parlamentari del Carroccio di Camera e Senato abbiano sempre maggiore sofferenza a rimanere nel Governo soprattutto quando vedono che gli altri partiti di maggioranza rilanciano su temi che sostanzialmene sono divisivi per questa maggioranza di Governo.

Si ritiene infatti che nella situazione economica attuale le priorità, per gli esponenti della Lega, siano ben altre rispetto ad esempio alla Cannabis e allo Ius Scholae sul quale ha parlato di recente anche il segretario del Partito Democratico Enrico Letta per il quale è una priorità da approvare entro la fine della legislatura. 

Gli insoddisfatti lamentano che la Lega ha pagato un prezzo troppo alto per il suo sostegno al governo. Abbiamo dato, adesso basta» è stato l’altolà del fronte della protesta. Anche in termini elettorali con molti voti leghisti che sono passati a Fratelli d’Italia. 

Lega: diversi esponenti del Carroccio chiedono uno smarcamento

Di fronte a queste che vengono ritenute fughe in avanti o proposte quasi provocatorie, c’è chi nel Carroccio inizia a chiedere una qualche forma di smarcamento. Non si è pronti a rompere subito con Draghi, c’è la disponibilità di dare altro tempoma non troppo.

Spetterà naturalmente a Matteo Salvini trarre le conclusioni.

Salvini ovviamente ha sottolineato che al momento della nascita del Governo Draghi si è deciso di non estraniarsi dalla situazione ma di entrare e sostenere il Govenro soprattutto per portare a casa risultati in tema di pensioni, di taglio delle tasse, di pace fiscale e in termini di autonomia.

Salvini si aspetta risposte su questi temi da parte di Mario Draghi prima dell’appuntamento del 18 settembre a Pontida. 

Lega: le posizioni dell’ala governista che non vedono ragioni di uscire dall’esecutivo Draghi

Naturalmente dato conto delle posizioni dell’ala più oltranzista che vorrebbe prendere le distanze dal Governo Draghi va analizzata anche la posizione governista. Naturalmente i ministri non vedono al momento ragioni per non continuare l’esperienza di Governo. Si ritiene che l’ingresso nel Governo sia una scelta senza ritorno. 

L’ala governista afferma che in questo esecutivo di unità nazionale o quasi non si può fare tutto quello che la Lega ha in mente di fare. Ma poi ci saranno le elezioni Politiche 2023, la Lega le vincerà e poi potrà realizzare al meglio il proprio programma politico.

Naturalmente sarà Salvini a dovere trovare la sintesi tra queste anime.  Il segretario ormai non nasconde più una certa “irritazione” per il principio dei “due pesi due misure” all’interno della maggioranza soprattutto nei confronti del Movimento 5 Stelle. Tasse, lavoro, riduzione dei costi per le famiglie e per le imprese sono le parole chiave che vorrà sentire il leader della Lega da Draghi. 

Fibrillazioni Lega e Movimento 5 Stelle: la preoccupazione di Silvio Berlusconi e Forza Italia

Silvio Berlusconi è fortemente preoccupato per le fibrillazioni a livello governativo:

Siamo fortemente preoccupati – scrive su Facebook – per le fibrillazioni che vengono scaricate sul governo, in un momento nel quale sono invece necessarie stabilità e dialogo. Provocazioni o prove di forza come la proposta inaccettabile sulla coltivazione domestica e l’uso della cannabis, impuntature come quella sul cosiddetto Ius Scholae creano instabilità e confusione”.

“Siamo favorevoli – dice Berlusconi – a norme che consentano ai giovani immigrati che frequentino un intero ciclo scolastico di ottenere la cittadinanza, ma si è scontrata con l’opposizione della sinistra, che ha bocciato in Parlamento tutte le nostre proposte di buonsenso dimostrando di non essere interessata al risultato finale”. 

Noi continueremo – spiega l’ex presidente del consiglio – ad affrontare le prossime sfide, in questo ultimo scorcio di legislatura, con l’approccio di sempre: concreto e positivo, ascoltando suggerimenti e richieste di buonsenso dei cittadini e di chi fa impresa, come abbiamo fatto proponendo alcuni correttivi al reddito di cittadinanza.

“Continueremo – conclude Berlusconi – a presentare, in accordo con gli alleati del centro-destra, le nostre proposte per difendere il potere d’acquisto delle famiglie e fermare la crescita preoccupante dell’inflazione anche prorogando nuovamente e per tutta l’estate il taglio delle accise sui carburanti”. 

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