Referendum 2022 Riforma Csm: cosa accade col successo del sì

Referendum sulla Riforma del Csm. Domenica 12 giugno italiani al voto su 5 referendum. Ecco cosa cambierebbe con il sì al quesito sull'accesso al Csm.

Referendum 2022. Sono cinque i referendum su cui gli italiani saranno chiamati al voto domenica 12 giugno dalle 7 alle 23. In questo articolo focalizziamo l’attenzione sul referendum che è stato denominato Referendum di Riforma del Csm e delle modalità di candidatura al Consiglio Superiore della Magistratura.

Per capire prima quali norme vuole abrogare la proposta referendaria occorre spiegare che cosa è il Csm, quali sono le sue funzioni. E su che cosa vuole andare a intervenire il referendum.

Referendum 2022: riforma del Csm: che cosa è il Consiglio superiore della magistratura e da chi è composto?

Il Consiglio Superiore della Magistratura è l’organo di autogoverno della magistratura. Il Csm è composto dal presidente della Repubblica che è membro di diritto e presiede l’assemblea. C’è poi di diritto il primo presidente della Corte di Cassazione e il procuratore generale presso la Corte di Cassazione.

Nella composizione del Csm ci sono poi 16 magistrati. I 16 magistrati sono così suddivisi: 2 che esercitano funzioni di legittimità 10 che esercitano funzioni giudicanti e 4 che esercitano funzioni requirenti. Ci sono poi 8 professori ordinari in materie giuridiche o avvocati che abbiano almeno 15 anni di esercizio nella professione.

I componenti magistrati vengono eletti nell’ambito di tre categorie in tre collegi elettorali nazionali: uno per i candidati che svolgono funzioni di legittimità, uno per quelli con funzioni giudicanti e uno per quelli con funzioni requirenti. Ogni elettore esprime una preferenza per ognuna delle tre categorie e vengono eletti con sistema maggioritario uninominale.

Referendum 2022: riforma del Csm: che compiti svolge il Consiglio superiore della magistratura?

La magistratura nel nostro paese è per dettato costituzionale organo autonomo e indipendente dal potere legislativo e esecutivo. Il CSM è l’organo che garantisce questa autonomia e il CSM prende le decisioni che riguardano la vita professionale dei magistrati e l’amministrazione della giustizia.

Si occupa ad esempio di accessi e tirocini, progressioni di carriera, formazione, svolgimento di incarichi, trasfermenti, nomine a incarichi direttivi, assenze, congedi, collocamenti a riposo e messa in atto di sanzioni.

Inoltre, il CSM ha rilevanti poteri in materia di organizzazione degli uffici e informatica giudiziaria. Il Csm è strutturato in commissioni che analizzano le proposte che poi devono essere approvate oppure respinte dal plenum. Conntro gli atti del Csm si può fare ricorso al Tar.

Referendum 2022: che cosa vuole cambiare il referendum cosiddetto di Riforma del Csm

Fino a questo punto abbiamo spiegato – anche se in estrema sintesi – che cosa è il Csm e come funziona. E’ una premessa lunga ma doverosa per capire al meglio su cosa vuole andare a intervenire il referendum e cosa succederà nel caso di vittoria del sì.

Per i promotori del Referendum di Riforma del Csm in questo organo di autogoverno che vede i due terzi dei magistrati eletti “non prevalgono capacità e competenza ma spesso prevale avere il sostegno delle correnti”.

Il sì al referendum vuole di fatto “cercare di eliminare il peso delle correnti nella selezione delle candidature dei magistrati che andranno al Csm”. In questa maniera chi promuove il referendum vuole “eliminare il correntismo e il condizionamento politico della giustizia”.

Referendum 2022: ecco il testo del quesito sulla riforma del Csm

Vediamo nel dettaglio il quesito referendario che si troveranno gli italiani nella scheda domenica 12 giugno: 

“Volete voi che sia abrogata la Legge 24 marzo 1958, n. 195 (Norme sulla costituzione e sul funzionamento del Consiglio superiore della Magistratura), nel testo risultante dalle modificazioni e integrazioni ad esso successivamente apportate, limitatamente alla seguente parte: articolo 25, comma 3, limitatamente alle parole “unitamente ad una lista di magistrati presentatori non inferiore a venticinque e non superiore a cinquanta. I magistrati presentatori non possono presentare più di una candidatura in ciascuno dei collegi di cui al comma 2 dell’articolo 23, né possono candidarsi a loro volta”?”. 

Referendum 2022, Riforma Csm: che cosa intendono cambiare i promotori del referendum con questo quesito

Intanto va ricordato che si va al voto principalmente per l’impegno che ci hanno messo i Radicali e la Lega di Matteo Salvini. Sono state le forze politiche che hanno principalmente lavorato per arrivare a questo voto.

Oggi un magistrato che vuole presentare la propria candidatura per il Consiglio superiore della Magistratura deve raccogliere un numero di firme tra 25 e 50.

Come sottolineano i promotori del referendum “deve di fatto avere l’appoggio di una delle correnti interne alla magistratura che sono diventate di fatto i partiti dei magistrati che intervengono per assegnare incarichi ai suoi componenti, decisono trasferimenti e destinazioni”. E di fatto, per i promotori del quesito, “si muovono in ottica di promozione del gruppo”.

“Spesso – analizzano i promotori rel referendum – agiscono in una logica consociativa, le decisioni sono prese a pacchetti e vengono concordate tra i capicorrente”. 

Referendum 2022, Riforma Csm: che cosa succederà se vincerà il sì

Che cosa chiede quindi il referendum? Chi vota sì fa entrare in vigore un sistema in cui viene abrogata ed eliminata l’obbligatorietà di un magistrato che punta ad essere elettto nel Consiglio superiore della magistratura di trovare un numero variabile da 25 a 50 firme per presentare la sua candidatura. 

Questo obbligo, per i promotori del referendum, fa sì che chi si vuole candidature deve ottenere il via libera delle correnti o farne parte. Se si vota sì cambia il sistema e tutti i magistrati possono avanzare la loro candidatura a membro del Csm.

er gli organizzatori del referendum – “con il sì si tornerebbe ad un sistema come previsto in origine dalla legge con tutti i magistrati che possono proporsi come membri del Consiglio Superiore della Magistratura”. 

Tutti i magistrati possono presentare la loro candidatura” e nella valutazione dei promotori del referendum “in questa maniera si averebbero elezioni che mettono in primo piano i candidati e le loro idee e qualità personali e non gli interessi delle correnti e il loro orientamento politico”. 

Referendum 2022, Riforma Csm: le perplessità di chi è contrario alla proposta di referendum

Se il punto di partenza di chi vuole modifiche è che con l’attuale sistema il “Csm è diviso in correnti e questo organo è una sorta di parlamentino diviso in partiti con le correnti che decidono ogni processo decisionale”, ci sono altre correnti di pensiero molto dubbiose sul fatto che questa eliminazione dell’obbligo di presentare le firme possa essere risolutiva.

Per chi sostiene questa tesi

“Il quesito sulle modalità di presentazione delle candidature dei magistrati al Consiglio Superiore della magistratura non può essere presentato come una riforma del Csm ma si tratta di un intervento estremamente minimale che non andrebbe fatto a incidere in maniera rilevante sul vigente sistema delle correnti che porta all’elezione dei magistrati al Csm”.

Per chi ha molti dubbi su questa eliminazione di questa raccolta firme si tratti di una modifica normativa che di fatto non porterebbe a nessun cambiamento sostanziale di modifica dell’attuale sistema.

Referendum Riforma Csm: il referendum è valido se vota la metà più uno degli aventi diritto

Ogni referendum in Italia per essere valido deve vedere recarsi al voto la metà più uno degli aventi diritto al voto.

Se non si raggiunge questo quorum del 50% più 1 degli aventi diritto al voto la consultazione referendaria è dichiarata nulla. E rimangono le leggi attuali. 

Del Referendum sulla Custodia Cautelare abbiamo parlato nel dettaglio già a questo link.

Del Referendum sulla Separazione delle Carriere dei magistrati il dettaglio è a questo link.

Seguiranno sempre per Trend-online anche gli articoli sugli altri due quesiti su abrogazione di parte della Legge Severino e sulla valutazione dei magistrati. 

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