Stufe elettriche, nessuno le vuole più: ecco cosa comprare subito (oltre a stufe a pellet)

La stufa a pellet da collocare in una stanza rappresenta una buona alternativa alla stufa elettrica ma ci sono anche altre soluzioni che risultano valide.

Gli italiani si preparano all’inverno ed emergono le prime statistiche riguardanti gli acquisti di stufe e altri sistemi per il riscaldamento, che di norma ad ottobre sono già ultimati, per la maggior parte delle persone.

I dati che si registrano a oggi mostrano un calo considerevole nelle vendite delle stufe elettriche e non solo. Infatti, la richiesta da parte dei consumatori, è molto ridotta anche per

termoventilatori, termosifoni e camini elettrici, riscaldatori a convettore, pannelli radianti e barre riscaldanti a irraggiamento.

Insomma, le famiglie cercano il modo più economico per riscaldare la casa ed è ben evidente che tutti i sistemi che non prevedono elettricità siano ora al primo posto.

Ciò che invece ha registrato un aumento nella domanda sono le stufe alimentate con combustibili naturali, i quali hanno avuto un’impennata di acquisti (+28% rispetto al 2021).

Ovviamente la stufa a pellet da collocare in una stanza rappresenta una buona alternativa, ma ci sono anche altre soluzioni che risultano valide e sono in grado di risolvere qualche piccolo disagio.

Ecco quali.

Cosa usare al posto della stufetta elettrica

Se la necessità è quella di riscaldare una sola stanza, come vedremo nei paragrafi a seguire, è possibile ricorrere ad alcune alternative altrettanto valide come una stufetta elettrica ma senza dubbio più economiche.

I consumi delle stufe elettriche possono variare tra i 600 e i 2.000 W, a seconda delle diverse necessità. Sicuramente costi non da poco, motivo per cui di solito si ricorre a questi sistemi per riscaldare velocemente il bagno, prima di fare la doccia.

Assolutamente non risulta dunque conveniente lasciare accesa una stufetta elettrica in una stanza, per riscaldarla per ore.

L’acquisto di una stufa a pellet è senza dubbio più raccomandabile, da collocare ad esempio nella zona giorno, ancor meglio se collegandola all’impianto di riscaldamento con termosifoni.

È pur vero che anche il costo del pellet è aumentato a dismisura, con rincari del 100% rispetto allo scorso anno, ma risulta essere ancora preferibile al gas metano, per riscaldare casa.

Ma anche i prezzi di tutti i dispositivi elettrici per il riscaldamento, che abbiamo avuto modo di elencare, sono aumentati.

Ad esempio, i riscaldatori a convettore sono passati da 49 a 56 euro (+15,6%) e le barre riscaldanti da 26 a 30 (+16,8%). In aggiunta ai rincari dei prezzi dell’energia elettrica, è evidente come il numero delle loro vendite sia calato.

Come riscaldare una stanza senza stufa

Per quanto riguarda la necessità di riscaldare una sola stanza in casa, le possibilità da prendere in considerazione devono necessariamente essere altre, rispetto a quella che prevede l’uso di una stufa elettrica.

Sempre più persone lavorano in smartworking e quindi hanno bisogno di stare per ore in una singola stanza per lavorare. Anche chi lavora in proprio, come freelance, solitamente ha una stanza della casa adibita a studio, che quindi ha necessità di riscaldare senza però diffondere il calore nel resto della casa (se i figli sono a scuola ad esempio e il partner fuori per lavoro).

Quali soluzioni è opportuno adottare e quali accorgimenti mettere in atto, per rendere la stanza il più confortevole possibile?

In questo articolo, a cui rimandiamo per approfondire l’argomento, abbiamo passato in rassegna proprio i diversi metodi a disposizione, per riuscire innanzitutto a coibentare una stanza fredda, così da poterla riscaldare al meglio e più in fretta. 

Un consiglio furbo da non sottovalutare, soprattutto se la stanza è piccola, riguarda la possibilità di acquistare questo prodotto che sta letteralmente spopolando sul web.

Abbiamo dedicato un articolo di approfondimento all’innovativo stendino elettrico, che permette di asciugare il bucato velocemente, mantenendoli profumati.

Scegliendo i modelli più performanti, ad esempio con consumo di 230 watt, si riesce anche a diffondere tepore nella stanza (chiudendo anche la porta di ingresso), consumando poco e con il duplice vantaggio di asciugare anche gli indumenti.

Qual è il modo più economico per riscaldare la casa

Chiaramente, il riferimento è sempre a piccoli elettrodomestici e accorgimenti, comunque efficaci, che permettono di risolvere esigenze ridotte. 

Di fronte alla necessità di riscaldare l’intera casa, in una fredda giornata d’inverno, è ben evidente che non c’è stufa elettrica o altro espediente che tenga.

Bisogna necessariamente ricorrere all’accensione dei termosifoni in tutto l’appartamento.

A oggi, prendendo in considerazione diversi fattori, il sistema più economico per riscaldare casa resta la legna.

Un camino a legna collegato all’impianto di riscaldamento è in grado di sopperire egregiamente a tutte le necessità, con il minimo della spesa possibile rispetto ad esempio all’impiego di gas metano oppure di pellet.

Anche in cucina, è tornata in auge la stube, soprattutto nelle zone più fredde, ovvero la stufa a legna che non solo permette la cottura dei cibi ma anche di riscaldare l’ambiente circostante.

C’è un altro piccolo trucco da scoprire, per avere la dispensa piena senza usare né gas né elettricità per cucinare. Leggi per saperlo! 

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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