Ecco le serie tv più brutte nell’ultimo periodo: le tre fiction flop

Non tutte le serie riescono a soddisfare le aspettative, ma queste tre hanno totalmente fallito, ecco quali sono.

In quest’ultimo periodo abbiamo assistito all’uscita di tantissime serie tv, ma purtroppo alcune ci hanno lasciato a bocca aperta e non dallo stupore, ma perché non si sono rivelate all’altezza dell’hype creato tradottosi in un grande flop.

Le serie tv più brutte nell’ultimo periodo

Partiamo da Netflix, e dalla super-discussa Regina Cleopatra. La docu-serie di Netflix che ancor prima di uscire aveva suscitato discussioni riguardo la sua accuratezza storica. Tuttavia fallisce ancora non solo da un punto di vista della narrazione storica ma anche poiché presenta una struttura narrativa debole, anacronistica e molto confusionaria.

L’obiettivo della serie che vorrebbe essere quello di ricostruire una figura storica del calibro di Cleopatra alla fine fallisce scivolando in un’adulazione smaccata.

E rimanendo sempre sul grande colosso dello streaming, questo conquista un altro flop con la serie Ossessione. Tratta dal romanzo e film Il danno, racconta la vicenda di una famiglia coinvolta in un triangolo amoroso, in cui il figlio e il padre condividono una relazione con la medesima ragazza. Il padre ne è consapevole, ma antepone la storia con la ragazzina al figlio. Vorrebbe essere un monito sulla sottile linea che separa giusto e sbagliato, amore e morte e immaginazione e realtà.

Sullo schermo sono più volte apparse famiglie disfunzionali, ma questa come poche ha lasciato la critica a corto di parole – almeno di quelle positive.

Non solo su Netflix, anche la Rai fa flop

I problemi non sono solo di Netflix, anche la Rai si accoda al flop con la serie Vivere non è un gioco da ragazzi. Una serie che ha in partenza un alto potenziale, mettendo in scena il disagio giovanile, il gap tra genitori e adolescenti e la loro difficile relazione, l’uso delle droghe e come un solo errore può dar vita ad una serie di eventi catastrofici.

Quest’alto potenziale va scemando nel corso della miniserie, che si impiglia e cade in retorica, pregiudizi ma soprattutto è ricca di stereotipi. Molto lontana dal target adolescenziale con il quale vorrebbe dialogare. Infine, alcuni concetti, dialoghi e caratterizzazioni sono fin troppo enfatizzati da risultare vani simulacri di realtà.

Leggi anche: Tra attesi ritorni e nuovi titoli, ecco le serie in uscita a giugno su Netflix

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