Elon Musk cattura Twitter. Che cosa cambierà per il social?

Elon Musk vince la sua battaglia e cattura Twitter ma resta ancora un ostacolo sulla sua strada: quello regolatorio. Che cosa cambierà per il social network?

Come anticipato nel weekend dal Wall Street Journal e con un’accelerazione sui tempi anche più decisa del previsto il board di Twitter alza bandiera bianca ed Elon Musk cattura il social network con un’offerta di 44 miliardi di dollari. La notizia è stata assolutamente divisiva. Proprio sulla piattaforma dell’azienda di San Francisco gli utenti si sono spaccati tra quelli che hanno applaudito il successo del numero uno di Tesla (e le sue strategie per cambiare, migliorare Twitter) e quanti si sono limitati a un laconico Rip (riposi in pace), considerando morto il social network proprio a causa del passaggio a Musk. Che cosa cambierà davvero per Twitter con Musk? E, soprattutto, la partita è davvero chiusa? Per quanto riguarda il secondo aspetto allo stato attuale non si vedono molti azionisti pronti a rifiutare l’offerta, con la sola eccezione del principe saudita Alwaleed bin Talal, che sin da subito si era dichiarato contrario alla vendita. L’unico ostacolo, a questo punto, potrebbe essere quello regolatorio.

Twitter alza bandiera bianca. Elon Musk cattura il social network

Per il futuro operativo di Twitter resta certamente un punto interrogativo ma, nonostante il suo essere sopra le righe, Musk ha dimostrato di essere un innovatore e potrebbe riuscire a rendere migliore l’azienda di San Francisco. Rilevante il fatto che sia arrivato subito l’endorsing niente meno che di Jack Dorsey. Per quanto il fondatore di Twitter (chief executive fino allo scorso novembre), con il suo fare da hippy sia molto lontano da Musk, i due sono meno diversi di quanto potrebbe sembrare e hanno più di un punto di contatto (a partire dalla passione per le criptovalute). “Twitter come azienda è sempre stato il mio unico problema e il mio più grande rimpianto. È controllata da Wall Street e dal modello pubblicitario. Toglierla da Wall Street è il primo passo corretto”, ha scritto Dorsey, ovviamente su Twitter. “In linea di principio, non credo che nessuno dovrebbe possedere o gestire Twitter. Vuole essere un bene pubblico a livello di protocollo, non un’azienda. Risolvendo il problema del fatto che si tratta di un’azienda, tuttavia, Elon è l’unica soluzione di cui mi fido”, ha aggiunto.

Musk cattura Twitter. Che cosa cambierà per il social network?

Il messaggio di Dorsey potrebbe nascondere la volonta di un suo nuovo ritorno in Twitter? Difficile dirlo, considerando che aveva lasciato la società da lui fondata per contrasti con gli azionisti ma anche per il poco tempo che aveva da dedicarci, tra la sua altra società Block e le missioni africane. Intanto Parag Agrawal, che da meno di sei mesi ha preso il posto di Dorsey in Twitter, secondo Reuters si è assicurato una lauta buonuscita: nel caso lasciasse nei prossimi 12 mesi si porterebbe a casa 42 milioni di dollari. Agrawal, per altro, ha sposato il pessimismo di molti dei dipendenti di Twitter per lo sviluppo inatteso. “Una volta concluso l’accordo, non sappiamo in quale direzione andrà la piattaforma“, ha detto, sempre secondo quanto riportato da Reuters. “Twitter ha uno scopo e una rilevanza che hanno un impatto sul mondo intero. Sono profondamente orgoglioso del nostro team e ispirato dal lavoro che non è mai stato così importante”, aveva invece dichiarato nel comunicato ufficiale dell’accordo.

Musk cattura Twitter. Prossimo passo il delisting non riuscito a Tesla

Per quanto riguarda i dettagli dell’operazione, non c’è molto di diverso da quanto annunciato dallo stesso Musk in occasione della presentazione della sua offerta e, successivamente, nella documentazione relativa ai finanziamenti ottenuti per l’operazione. Twitter viene valutata circa 44 miliardi di dollari e il prezzo dell’offerta è di 54,20 dollari per azione, pari a un premio del 38% rispetto alla chiusura del titolo il 1° aprile scorso, prima che venisse resa nota la partecipazione superiore al 9% ammassata da Musk. Com’è ovvio il principale obiettivo di Musk è il delisting di Twitter (ci aveva provato anche con Tesla ma non gli era andata bene), per sottrarla alle logiche di Wall Street (il che lo mette sulla stessa linea di Dorsey). Ma Wall Street come ha reagito? Twitter ha chiuso in rally del 5,66% lunedì al Nyse, a 51,70 dollari di valore. Tesla, invece, ha perso lo 0,70% al Nasdaq. (Raffaele Rovati)

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