Casa cointestata: quali sono i diritti e i doveri dei coniugi conviventi

Quando si decide di avere una casa cointestata, bisogna anche conoscere i diritti e i doveri dei coniugi conviventi: ecco quali sono.

Talvolta può accadere, sia per una scelta consapevole, ma anche per la ricezione di una eredità, che si diventi proprietari di una casa cointestata, ovvero in cui i proprietari sono diverse persone.

Questo è il caso ad esempio di una eredità che alcuni fratelli ricevono da un genitore. Tuttavia può accadere in alcuni casi che si scelga una casa cointestata se si è coniugi conviventi.

Anche in questo caso è bene ricordare che la legge italiana prevede alcuni diritti e altrettanti doveri per i coniugi conviventi, che ciascuna persona deve rispettare.

In particolare, questi obblighi possono influire su questioni legate alla vendita della casa cointestata, oppure a particolari situazioni, come la separazione. Vediamo in questo articolo quali sono i diritti e i doveri dei coniugi in questi casi.

Casa cointestata: come funziona

Va sottolineato che solitamente, quando si ha una casa cointestata, anche tra coniugi conviventi, accade che ogni soggetto proprietario abbia una certa quota, espressa in percentuale, sulla proprietà. Per esempio, se tre fratelli ereditano una casa, ognuno dei tre può avere una certa percentuale della casa, in base al testamento.

Per fare un esempio pratico, nel caso in cui avvenga un decesso di uno dei genitori, l’altro può acquisire il 50% della casa, mentre ai figli spetta, in uguale modo, il 25% ciascuno della casa, ovvero la parte rimanente.

Questo è solamente un esempio, perché in base al testamento è anche possibile trovarsi di fronte a percentuali differenti. Andiamo invece ad approfondire i diritti e i doveri dei proprietari della casa cointestata in caso di coniugi conviventi.

Va considerato che, nel caso di matrimonio, i due sposi possono scegliere se condividere i beni oppure separarli, ovvero:

  • comunione dei beni: in questo caso tutti i beni (anche i debiti) acquistati dopo le nozze dai coniugi sono di proprietà di entrambi;

  • separazione dei beni: in questo caso tutti i beni (inclusi i debiti) acquisiti da un soggetto successivamente alle nozze o posseduti precedentemente rimangono di proprietà del singolo soggetto.

Tenendo presente che è possibile per i coniugi conviventi comunque scegliere. Se si decide per una casa cointestata in separazione dei beni, la percentuale può essere al 50% ciascuno.

Casa cointestata coniugi conviventi: diritti e doveri

Cosa accade, nel caso in cui la coppia di coniugi conviventi decida di avere una casa cointestata, oppure diverse persone risultano intestatarie della stessa abitazione? In questi casi, i soggetti coinvolti devono rispettare alcuni diritti e doveri importanti, secondo le regole italiane. Ovvero:

  • ogni comproprietario non deve pregiudicare il bene causando dei danni o la distruzione della casa;

  • ogni comproprietario non può modificare la destinazione d’uso del bene, se non tramite uno specifico accordo con l’altro proprietario;

  • ogni comproprietario deve garantire il pari utilizzo della casa per tutti i proprietari;

  • in caso di utilizzo prevalente dell’immobile da parte di uno dei due soggetti (per esempio per motivi di lavoro) è consigliato stabilire un accordo esplicito.

Va ricordato che, per ciò che riguarda le spese per la casa cointestata, ogni comproprietario deve sostenerle in modo proporzionale alle quote del bene in suo possesso, con una distinzione tra spese ordinarie e straordinarie.

Le spese di tipo ordinario possono essere sostenute da uno dei proprietari, con il rimborso successivo da parte degli altri, in base alla quota di proprietà.

Oppure, per le spese di tipo straordinario, ogni comproprietario deve dare la propria approvazione, per cui è richiesta una maggioranza. L’accordo tra le parti è fondamentale in questi casi, per cui è sempre possibile stabilire modalità di suddivisione della spesa differenti.

Casa cointestata tra coniugi conviventi, mutuo singolo e separazione

Va ricordato che avere una casa cointestata non significa necessariamente che, in caso di acquisto tramite prestito richiesto alla banca, anche il mutuo venga cointestato.

La legge italiana infatti prevede che, anche tra coniugi conviventi, sia possibile intestare l’abitazione ad entrambi, ma il mutuo solamente ad uno dei due.

Va tenuto in considerazione che non sempre le banche accettano questo tipo di richiesta, ovvero di intestare il mutuo solamente ad uno dei coniugi, pur mantenendone la proprietà anche all’altro. Tuttavia, per legge, questo è possibile.

Una questione più spinosa può sorgere nel momento in cui vengono meno i doveri nei confronti della banca, ovvero nel caso di mancato pagamento delle rate del mutuo. In questa occasione, la banca può a tutti gli effetti rivalersi sull’immobile, anche se il mutuo è intestato solamente ad uno dei coniugi.

Inoltre, le cose si complicano in caso di divorzio dei coniugi. In questi casi è il giudice a decidere a chi spetta il godimento dell’abitazione, se gli ex coniugi non trovano autonomamente un accordo. Non è detto che il diritto di abitazione coincida con l’effettivo proprietario della casa.

Anche nel caso in cui sia stato stipulato un contratto di mutuo, è bene verificare tutte le clausole del contratto con la banca, poiché il mutuo non cessa di essere attivo, se la coppia si separa.

Infine, è possibile in ogni caso uscire dalla comproprietà, vendendo la propria quota o cedendola agli altri proprietari, oppure tramite una vendita all’asta.

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