Per ottenere il condono del sottotetto è necessario presentare una domanda al Comune competente, pagare le relative tasse e seguire le procedure previste dalla normativa regionale.
In alcuni casi, potrebbe essere necessario anche ottenere il parere di un tecnico abilitato e/o presentare un progetto di adeguamento dell'immobile alle norme di sicurezza e igienico-sanitarie. Ma quanto può costare?
Ecco quando si ricorre al condono del sottotetto
Prima di rispondere al quesito, chiariamo subito cos'è il sottotetto e quando è necessario il condono edilizio. Il locale situato tra l'ultimo solaio piano di un edificio e il suo tetto è normalmente definito come sottotetto e, senza ulteriori specificazioni, si considera non abitabile. Tuttavia, se viene ristrutturato e reso abitabile, prende il nome di mansarda.
Con il termine mansarda si indica un piccolo alloggio ubicato nel sottotetto, solitamente di dimensioni ridotte, che può essere stato realizzato come una sopraelevazione aggiuntiva rispetto alla costruzione principale.
Si noti quindi che se la modifica non è stata comunicata al Comune vige un'irregolarità. Di conseguenza per sanare la situazione si è costretti a richiedere il condono e a pagare ingenti somme di denaro.
Cosa dice la legge sul caso specifico
Prima di tutto, esaminiamo il contesto legale per fare in modo da evitare di incorrere al condono del sottotetto e per far sì che il sottotetto da non abitabile diventi abitabile. Nel corso degli anni, sono state emanate diverse leggi per regolamentare i requisiti e le misure minime per i sottotetti.
Il decreto legge del 5 luglio 1975 è una delle normative principali in questo campo e stabilisce i minimi di altezza dei locali (2,70 m). Il problema è che nei decenni passati, molti sottotetti sono stati costruiti senza rispettare questi requisiti minimi per evitare costi elevati di urbanizzazione. Di conseguenza, questi ambienti non possono essere considerati abitabili.
Tuttavia, in realtà molti di essi sono stati utilizzati abusivamente come appartamenti. Ogni regione dispone di differenti deroghe per abitarli, anche avviando una richiesta di riconversione del sottotetto.
Ad esempio, in alcune regioni italiane come Campania, Lombardia, Puglia e Veneto, l'altezza minima richiesta è di 2 metri se l'immobile si trova in zone montane. Ciò ha permesso a molti proprietari di recuperare spazio ed evitare la sovra-urbanizzazione. Dunque, trasformare un sottotetto in mansarda è possibile ma bisogna agire nel rispetto della legge.
Costi per sanare l'abuso
Il condono del sottotetto rappresenta spesso l'unica soluzione per rendere abitabile un sottotetto. A volte infatti i sottotetti vengono venduti come locali abitabili, senza però possedere i requisiti necessari. Questo è considerato un abuso ed il cittadino che acquista una casa in queste condizioni è a conoscenza del fatto che si tratta di un bene abusivo, e rischia quindi delle sanzioni proporzionate al tipo di abuso commesso.
In genere l'importo delle multe può variare da circa 1.000 euro (nei casi più semplici) fino a diverse migliaia di euro nei casi più gravi.
Inoltre, ricorrere in tribunale nei confronti di chi ci ha venduto la casa può risultare complesso e costoso, per cui la sanatoria sembra rappresentare la soluzione migliore.