Cos’è l'embargo e che significa per Russia e Italia

Si parla da giorni di embargo del petrolio verso la Russia, con conseguenze per l’Italia ancora da chiarire. Il significato esatto e i Paesi che lo prevedono.

Image

L'embargo del petrolio per la Russia è una delle sanzioni economiche a cui l’Europa e l'Italia stanno pensando per frenare la guerra in Ucraina. 

Le conseguenze di questa strategia commerciale potrebbero essere ingenti e negative su una lunga lista di prodotti, causando ulteriori rincari sui beni alimentari più consumati a tavola: olio, pasta, pane e vino sarebbero i più colpiti.

Si rischierebbe, inoltre, una grave mancanza di gasolio

Al momento sembra escluso l'embargo anche sul gas russo, sanzione impossibile da sostenere per via della forte dipendenza da Mosca di alcuni Paesi europei, in primis Germania ed Austria.

In questo momento così particolare, capire cos'è l'embargo - sia nel suo significato giornalistico che commerciale - è di fondamentale importanza; infatti ad oggi vi sono diversi Paesi sotto embargo, dove sono vietate le esportazioni di armi e materiale bellico. 

Dell'etimologia del termine e molto altro parla il video del professor Sergio Angeletti.

Cosa si intende per embargo: significato giornalistico e commerciale

Il termine embargo è entrato a far parte della nostra vita quotidiana in seguito alla guerra Russia-Ucraina, anche se il suo esatto significato sfugge a molti.

In gergo tecnico si tratta di una pesante sanzione economica con la quale uno Stato o un gruppo di Stati (ad esempio l’UE) impedisce l'esportazione di armi e munizioni. Oppure indica il sequestro delle navi mercantili ancorate nei porti e nelle acque territoriali di alcuni Stati.

Questo provvedimento viene attuato per evitare guerre o fermare conflitti già in atto impedendo di fatto l'approvvigionamento di materiale bellico.

La parola embargo è entrata nel gergo giornalistico (sia in tv che sulla carta stampata) con un'accezione più ampia di quella indicata nei vocabolari della lingua italiana.

Spesso si considera un sinonimo di "sanzioni/misure economiche" perché fa riferimento sia a prodotti e merci strettamenti legati alla guerra sia a generi alimentari (come il grano), ai rifornimenti di petrolio, gas, oro, metallo e pietre preziose. 

Nel suo significato più ampio, l'embargo commerciale è la sospensione degli scambi economici tra Stati, con ripercussioni pesantissime sulla vita dei cittadini (si pensi ai provvedimenti economici e finanziari rivolti a Cuba da parte degli Stati Uniti).

Lista prodotti ed effetti dell’embargo Russia-Italia

Attualmente l'embargo sul petrolio dalla Russia è una misura della quale si sta ancora discutendo. Austria e Germania non sono favorevoli mentre l’Italia ha assunto una posizione di prudenza senza sbilanciarsi.  

Ma gli effetti delle sanzioni economiche verso la Russia si vedono già, e in alcuni casi pesantemente.

Infatti Putin, per rispondere alle misure prese dall'Europa, ha vietato l'import ed export di una lunga lista di prodotti e materie prime. 

L'allarme di Coldiretti è stato immediato, anche perché i russi amano il Made in Italy e i prodotti della dieta mediterranea e sono grandi consumatori di vino, spumante, pasta, olio d’oliva e prodotti Dop e Doc regionali. E questo significherebbe bloccare le esportazioni agroalimentari in mercati e ristoranti e milioni di euro mancanti per le casse dello Stato

Ma ora il possibile embargo del petrolio russo pone il problema - ben più grave - di come sostituire i rifornimenti di gasolio, necessari a mandare avanti trasporti e aziende. Se l'Ue deciderà di attuare questa ulteriore sanzione i rincari sui prodotti alimentari e sui beni di consumo saranno automatici. 

Quali sono i Paesi con l'embargo?

L'embargo più famoso della storia recente è quello imposto dagli Stati Uniti a Cuba durante la guerra fredda. Ma non è l’unico, anzi ci sono molti Paesi in cui ancora oggi ci sono forme di embargo commerciale per motivi perlopiù politici.

Ad esempio pesanti sanzioni commerciali gravano sull’Iran, attuate da Europa e Stati Uniti a causa della minaccia nucleare. Ruguarda armi, materiale necessario per implementare il nucleare e strumenti finanziari.

C’è poi la Siria, attualmente sanzionata sia dalle Nazioni Unite che dai Paesi europei per il sostegno ai gruppi terroristici.

Segue la Corea del Nord che, a causa della politica dittatoriale del Presidente Kim Jong-un, non può importare o esportare armi e ricevere assistenza finanziaria dalla maggior parte dei Paesi occidentali. 

Sempre per ragioni legate alla minaccia di conflitti interni o armamenti nucleari, sono sotto embargo commerciale anche (in ordine alfabetico):

  • Bielorussia
  • Cina
  • Cipro
  • Eritrea
  • Iraq
  • Libia
  • Myanmar
  • Repubblica Democratica del Congo
  • Somalia
  • Sudan
  • Venezuela
  • Yemen 
  • Zimbabwe 

L’altra faccia della medaglia di questa pesante sanzione, sia che interessi armi, prodotti alimentari, metalli o gas, è che a pagarne le conseguenze sono sempre i cittadini, spesso ignari della reputazione internazionale del loro Paese.

Caso tipico quanto avviene in Corea del Nord, dove la popolazione è costretta alla fame senza avere alcuna voce in capitolo e con forme di censuara pesantissime.