La fonte principale di grassi della dieta mediterranea? L’olio di oliva extra vergine (EVO).
Questo negli ultimi tempi è stato definito da molti come l’oro liquido a seguito del prezzo sempre più alto a cui viene venduto.
Impressionianti sono i dati registrati dall’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare: rispetto allo scorso anno il prezzo dell'olio extravergine d'oliva italiano è raddoppiato raggiugendo un +99,7%.
Ad aumentare anche i prezzi dell’olio vergine d'oliva che ha registrato un aumento del +128,3%.
Ma tale incremento non sembra coinvolgere solo l’olio italiano. Una mento si è avuto anche per l’olio di origine comunitario ma anche extra Ue.
La cosa che fa più riflettere è che non si tratterà di un rincaro temporaneo, i magazzini sono vuoti e per ricapitalizzarli ci vorranno circa 2 anni produttivi.
Ecco perché tra molti consumatori si fa strada un incredibile dubbio, se l’olio di cui hanno fatto provvista in questo ultimo anno ha data di scadenza e se eventualmente può essere consumato anche oltre tale data.
Scopriamolo insieme.
Olio di oliva, si può usare se scaduto? Ecco 3 consigli per capire se è ancora buono
L’olio extra vergine di oliva, si sa, è un grasso liquido ottenuto tramite processo di molitura delle olive.
In questo periodo se ne sta facendo un gran parlare anche a seguito dei dati diffusi sui prezzi raddoppiati rispetto allo scorso anno.
La siccità che ha colpito il centro e il sud è la causa scatenante di tali aumenti.
Per irrigare un campo le spese sono molte e gli ultimi aumenti delle spese energetiche e del carburante si fanno sentire anche in questo settore.
Oltre a ciò, in alcuni territori come ad esempio la Puglia circa 24 milione di piante sono state distrutte dalla Xylella e le piante colpite non saranno più produttive per anni.
Per tutti questi motivi i prezzi hanno subito un incredibile aumento.
Molti consumatori, preoccupati da tale situazione si stanno chiedendo se l’olio acquistato negli anni passati e non consumato sia ancora buono.
Per chiarire tale dubbio è bene ricordare che in passato, la legge stabiliva che l’olio extravergine dovesse essere consumato entro 18 mesi dalla data di imbottigliamento.
La normativa dal 2016 è cambiata: la data di consumazione è a discrezione del produttore che indica sulle proprie confezioni la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro…”.
Ecco che la scadenza, non è obbligatoria ma semplicemente consigliata e secondo la vecchia normativa questo dovrebbe essere consumato entro 18 mesi dall’imbottigliamento.
Cosa diversa per l’olio non filtrato, ossia l’olio grezzo che tende a scadere molto prima di quello filtrato e quindi deve essere consumato in breve tempo.
Olio di oliva, come capire se è ancora buono
Come abbiamo detto, l’olio di oliva non ha scadenza o meglio è consigliato solo indicare la data entro cui andrebbe consumato.
Ma per capire se l’olio è ancora buono dopo un anno dalla sua produzione e dal suo imbottigliamento, si può effettuare una prova olfattiva.
In pratica annusandolo ma anche assaggiandolo. Se risulta ancora amaro e piccante allora è commestibile, altrimenti risulta rancido e pertanto va versato subito nei cassonetti per gli olii esausti.
Dunque un olio scaduto perde le sue qualità, ed è meglio evitare un suo utilizzo a crudo se sono passati più di 18 mesi.
Ma se si hanno in casa bottiglie scadute devi sapere che puoi ancora utilizzare quell’olio magari per friggere.
Comunque gli esperti raccomandano di non utilizzare, almeno per cucinare, un olio con più di 3 anni.
Come conservarlo al meglio
Se abbiamo visto che sarebbe opportuno consumare l’olio nel giro si un anno un anno e mezzo dalla sua produzione e altrettanto vero che va saputo conservare.
Questo infatti va tenuto in bottiglie scure, cosi da evitare che la luce possa alterare le proprietà ma anche la temperatura va tenuta sotto controllo.
La temperatura ideale si attesta tra i 12° e i 18° C ed è allora opportuno tenere l’olio lontano da fonti di calore come forni e fornelli.
Meglio conservarlo in cantine fresche ed asciutte. Inoltre attenzione all’aria. L’olio esposto all’aria tende a ossidarlo.