Poste cade dopo nuovo piano, ma dividendo oltre stime

Poste Italiane al setaccio delle banche d’affari dopo il nuovo business plan.

La seduta odierna ha visto scattare il semaforo sul rosso per Poste Italiane, che ha terminato gli scambi in flessione dopo ben 11 sessioni consecutive in rialzo.

Poste Italiane sotto pressione

Il titolo, dopo aver guadagnato oltre un punto percentuale ieri, ha aperto le contrattazioni già in calo oggi, ampliando progressivamente le perdite.

A fine giornata Poste Italiane si è fermato a 11,47 euro, con un ribasso del 3,86% e volumi di scambio molto vivaci, visto che sono transitate sul mercato circa 8,5 milioni di azioni, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 2,2 milioni.

Poste Italiane svela il nuovo piano industriale

Poste Italiane è crollato ed è scivolato in fondo al Ftse Mib dopo aver alzato il velo sul nuovo business plan, i cui target finanziari secondo Equita SIM sono complessivamente in linea/leggermente inferiori alle attese, con riferimento all’Ebit e all’utile netto, mentre migliori a livello di distribuzione, ossia sul fronte della remunerazione degli azionisti.

Nel dettaglio, per il 2024 Poste Italiane prevede di realizzare un utile netto di 1,9 miliardi di euro, ricavi pari a 12 miliardi di euro, flat su base annua, e un Ebit in rialzo del 3% a 2,7 miliardi.

Per il 2026 l’utile netto è visto a 2 miliardi di euro, in crescita di circa il 2% l’anno, i ricavi a 12,7 miliardi e l’Ebit a 2,9 miliardi, mentre per il 2028 il piano prevede un utile netto di 2,3 miliardi di euro, in rialzo del 2% l’anno, ricavi a 13,5 miliardi di euro e un Ebit di 3,2 miliardi di euro.

Poste Italiane: focus sul dividendo

Per quanto riguarda la distribuzione, i target del business plan sono più ambiziosi delle attese di Equita SIM.

In particolare, Poste Italiane prevede dal 2026 un dividendo di almeno 1 euro per azione, vale a dire con un rendimento dell’8,5%.

Il Payout ratio medio in arco piano è atteso almeno al 65%, rispetto al 57% atteso da Equita SIM, con elevata flessibilità garantita dal significativo flusso di cassa da Poste Vita.

Con riferimento al periodo 2023-2028, è previsto un tasso medio annuo composto di crescita del 7% annuo per il dividendo.

Poste Italiane: i pilastri del piano industriale

A livello strategico, il business plan di Poste Italiane si basa sui seguenti pilastri:

– nuovo modello di servizio commerciale al fine di massimizzare il valore della piattaforma;

– trasformazione della logistica;

– Introduzione di una SuperApp per i clienti come punto di accesso all’ecosistema Poste, in grado di massimizzare il potenziale di cross-selling del gruppo.

Poste Italiane: il commento di Equita SIM

A livello divisionale, gli analisti di Equita SIM segnalano target di EBIT migliori delle attese a livello Payments, Mobile and Digital, sostanzialmente in linea a livello di Mail, Parcel and Distribution e di Financial Services, mentre la crescita nei Servizi Assicurativi è vista più debole delle loro attese.

La SIM milanese rinnova l’invito ad acquistare Poste Italiane, con un prezzo obiettivo a 12,5 euro.

Poste Italiane: la view di Banca Akros

A puntare sul titolo è anche Banca Akros che oggi ha reiterato il rating “buy”, con un target price a 12,5 euro, dopo che gli analisti hanno definito in linea con il consenso gli obiettivi del piano industriali in termini di risultato operativo, mentre sono un po’ inferiore alle attese con riferimento alle indicazioni sull’utile netto.

Poste Italiane: l’analisi di Citi

Anche Citi suggerisce di acquistare Poste Italiane, con un fair value a 13 euro, pur evidenziando che non tutti i target del piano industriale sono in linea con il consenso e in particolare quelli al 2026 sono peggiori.

Buone notizie sul fronte del dividendo, con un payout superiore alle aspettative, ma questo non è bastato a evitare la caduta del titolo sul Ftse Mib.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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