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Il bosco sommerso del Lago d’Iseo: ecco la gita perfetta per chi ama natura e avventura

Situata a due passi dall’ex stazione ferroviaria di Paratico-Sarnico e prima della storica diga di Sarnico, la Passerella di Paratico sul Lago d’Iseo è diventata da subito una delle tappe più gettonate e amate dai turisti. Il magnifico panorama ha reso il luogo un’attrazione turistica tra le più fotografate dell’autunno 2023, tanto che il comune si è detto pronto a mettere un contatore di persone per monitorare gli ingressi. Ecco com’è possibile visitare il bosco sommerso e tutti i luoghi imperdibili del Lago d’Iseo.

Come visitare il bosco sommerso del lago d’Iseo: la Passerella di Paratico

La passerella a semi-anello è lunga 230 metri a filo d’acqua e si unisce al percorso pedonale già esistente, consentendo di ammirare interamente il bosco sommerso e offrendo una prospettiva unica della flora e della fauna del Lago d’Iseo.

L’atmosfera fiabesca e misteriosa rende l’oasi naturale il luogo ideale per immergersi nella natura e fare delle passeggiate rilassanti.

Cosa sono i Tassodi?

Il Bosco protetto dei Taxodi, aperto dal 2019, si trova nel punto esatto in cui il fiume Oglio incontra il Lago d’Iseo. Il nome del parco deriva dalla prevalente presenza dei centenari Taxodium Distichum, noti semplicemente come Taxodi o Tassodi.

Originari degli Stati Uniti e introdotti in Europa nel XVII secolo a scopo ornamentale, i Tassodi sono degli alberi possenti con foglie caduche che possono vivere oltre i 1000 anni. Ma ciò che li rende ancora più straordinari sono le radici nodose che fuoriescono verticalmente dall’acqua, conferendogli un aura fiabesca.

Ad aumentare l’atmosfera suggestiva dell’oasi ci pensano i biancospini e le sanguinelle, piantate con lo scopo di creare una barriera naturale tra i visitatori e le piante acquatiche. Inoltre, se fortunati, i visitatori possono ammirare le diverse specie di avifauna che abitano il lago, come lo svasso maggiore, la gallinella d’acqua e l’airone cinerino.

@bazatravel Conoscevate il bosco sommerso? Ci troviamo al lago d’Iseo, la cosa particolare è che queste piante sono di origine americana e grazie alle loro radici che fuoriescono dal terreno per respirare, sono in grado di sopravvivere anche in acqua😲🤩 il percorso è lungo 300 metri e grazie a questa passerella è praticabile a tutti!! E voi la conoscevate questa oasi naturale ? Se non ci siete ancora stati, vi consigliamo di taggare qui sotto un amico e di organizzare una visita😍 . . . #iseo #lombardia #america #travel #travelblogger #domenica #bergamo #milano #loveislove #naturalbeauty #sabato #gratis #natura #relax #love #weekend #idea #free #ideeregalo #novembre #italia #italy #sarnico #finesettimana #divertimento #lombardiadavedere #brescia #mondo #autunno #postinascosti ♬ suono originale – Bazatravel

Qual è il punto più profondo del lago Iseo?

Il lago, la cui porzione settentrionale dal 2018 fa parte della riserva della biosfera UNESCO, ha una profondità massima 251 metri. Il lago d’Iseo si posiziona così al quinto posto come lago con maggiore profondità in Italia.

Gli orari della passerella e dove parcheggiare

Davanti all’ingresso del parco è presente un parcheggio a pagamento ed è possibile visitare il parco del Lago d’Iseo nei seguenti orari:

  • da maggio a settembre: 9.00/12.00 – 15.00/20.00
  • da ottobre ad aprile: 10.00/12.00 – 14.00/18.00

Cosa vedere sul lago d’Iseo in un giorno?

Il lago d’Iseo, nonostante sia meno noto rispetto al lago di Garda e di Como, ospita diverse tappe ideali per concedersi una gita di coppia. Ecco alcuni luoghi imperdibili da aggiungere nel proprio itinerario:

  1. La Ciclovia dell’Oglio
  2. Le Panchine Giganti del Sebino
  3. Le Piramidi di Zone
  4. La ferrata alla Corna Trentapassi

Confronto Meloni Schlein in tv: ecco quando e dove va in onda

Quello tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein è il confronto più atteso di sempre. La presidente del Consiglio e la segretaria del Partito Democratico si concederanno un face to face in tv con un conduttore a fare da arbitro. Vediamo quando e dove va in onda.

Meloni Schlein in tv: quando va in onda il confronto?

Mentre fino a qualche giorno fa sembrava una semplice indiscrezione, oggi abbiamo una conferma: il confronto in tv tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein si farà. Ad ufficializzare il face to face è stata la segretaria del Partito Democratico, ma ancora non è chiaro quando e dove si svolgerà.

Ci sarà, non ho mai cambiato idea su questo“, ha dichiarato la Schlein ospite del programma Tagadà di La7, sottolineando che è stata proprio lei a volere fortemente questo incontro in favore di telecamera con la premier. A quanto pare, la Meloni ha accettato e adesso i rispettivi staff stanno “discutendo” sul da farsi.

Stando ad alcune voci di corridoio, i conduttori che potrebbero gestire al meglio il confronto sono due: Bruno Vespa o Enrico Mentana. A quanto pare, sono gli unici ‘valorosi’ ad avere tutte le carte in regola per ‘arbitrare’ in modo imparziale – si spera – il face to face tra le leader dei due principali partiti italiani.

Meloni e Schlein in tv, in ballo La7 e Rai: chi la spunterà?

Se dovesse vincere Vespa, che attualmente sembra il conduttore più quotato per il confronto tra Meloni e Schelin, ad ospitare il face to face sarà la Rai. In caso contrario, quindi se dovesse spuntarla Enrico Mentana, il tutto andrà in scena su La7. Bruno, è bene sottolinearlo, ha già dato la sua disponibilità, dicendosi pronto ad aprire la “Porta” del suo salottino.

Molto probabilmente, considerando i recenti dibattiti su Viale Mazzini trasformato in “Tele Meloni”, la premier sta puntando a portare il confronto in Rai. La Schlein, invece, sarebbe orientata su La7, favorendo il direttore Mentana. Una terza ipotesi, che con estrema onestà sembra piuttosto irrealizzabile, vede la premier e la segretaria del PD ospiti di Fabio Fazio sul Nove.

Per quanto riguarda la data, il confronto dovrebbe andare in onda in tv a pochi giorni dalle elezioni europee, quindi alla fine di maggio. In un modo o nell’altro, il face to face andrà ad influenzare le idee degli elettori, per cui anche la collocazione svolge un ruolo importante.

Mirtilli per la vista, vero o falso? Ecco cosa dicono gli esperti

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Molte persone sostengono di mangiare i mirtilli per il benessere della vista, ma è vero o falso? Si tratta di una usanza che si è diffusa a partire dalla Seconda Guerra Mondiale ed è arrivata fino ai nostri giorni. Vediamo cosa dicono gli esperti in merito.

Mirtilli per la vista, vero o falso? La parola agli esperti

Frutti prelibati, i mirtilli vantano diverse proprietà. In molti sostengono che facciano bene anche alla vista, ma gli esperti sembrano non essere del tutto d’accordo. Procediamo con ordine. Stiamo parlando di un frutto che contiene diversi acidi naturali, come l’acido citrico e l’acido malico, ma anche tannini, pectina, zuccheri, vitamine A, B, C, e mirtillina. Quest’ultimo è un prezioso antociano che, oltre a donare quel bel colore tra il blu e il viola alle bacche, apporta numerosi benefici all’intero organismo.

La mirtillina è antiossidante e radicalizzante e, secondo diverse ricerche, riesce ad inibire in modo naturale l’azione di alcuni enzimi responsabili della distruzione delle cellule di collagene di alcuni importanti tessuti del nostro organismo. Non dimentichiamo che la cornea e il vitreo sono fatti di collagene e che alcune malattie dell’occhio, come il distacco della retina, sono collegate proprio all’invecchiamento delle fibre del collagene.

Di conseguenza, viene spontaneo pensare che inserendo i mirtilli nella dieta si possano evitare eventuali problemi alla vista. E anche per questo e per migliorare le visione notturna che, durante la Seconda Guerra Mondiale, i piloti inglesi ne mangiavano in grandi quantità. Eppure, secondo il medico dietologo Giorgio Calabrese la realtà è un tantino diversa. Queste bacche fanno bene, ma non sono miracolose.

Mirtilli per la vista: fanno bene, ma non sono miracolosi

Calabrese, raggiunto da Repubblica, ha chiarito che i mirtilli fanno bene per la vista, ma non sono miracolosi. In altre parole, affinché questi frutti apportino davvero benefici agli occhi bisognerebbe mangiarne ogni giorno, in grandi quantità e per tanto tempo. Il medico dietologo ha dichiarato:

I mirtilli contengono antociani che sono antiossidanti, che svolgono un’azione di protezione delle membrane dei vasi sanguigni, sia arterie, vene che capillari arteriosi. Questi ultimi sono negli occhi. Ma ne dovremmo mangiare ogni giorno, per lungo tempo, per avere dei benefici.

A sostegno della tesi di Calabrese c’è uno studio di un gruppo di ricercatori canadesi pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry. Secondo la ricerca, “una dieta integrata con estratti di mirtillo non apporta alcun vantaggio alla visione notturna, ma soltanto un più rapido recupero della vista dopo l’esposizione a una luce brillante“.

Baby Reindeer: la spiegazione del finale della serie tv Netflix

Baby Reindeer è la serie tv del momento. Disponibile su Netflix, tratta un tema delicato, generalmente declinato al maschile ma in questo caso presentata in ‘versione’ femminile. Vediamo la spiegazione del finale e perché è piaciuta tanto.

Baby Reindeer: la spiegazione del finale della serie tv

Scritta e interpretata da Richard Gadd, Baby Reindeer è la serie tv più vista di Netflix degli ultimi giorni in ben 30 Paesi. Pur non essendo stata sponsorizzata eccessivamente e affrontando un tema delicato, il titolo ha fatto centro e in soli sette episodi ha stregato il mondo intero. Il motivo è da rintracciare sia nella storia, inquietante e disturbante, che nella spiegazione del finale. Procediamo per gradi.

Baby Reindeer, girata tra Londra ed Edimburgo, è la vera storia dell’aspirante comico Richard Gadd, che per l’occasione assume il nome di Donny Dunn. In attesa di diventare famoso, lavora in un bar situato al centro della capitale dell’Inghilterra. Bullizzato dai colleghi e costretto a vivere con la madre dell’ex fidanzata perché le sue finanze non gli consentono l’indipendenza, Donny si ritrova vittima di stalking solo perché ha offerto una tazza di tè ad una donna in difficoltà.

La stalker risponde al nome di Martha Scott (Jessica Gunning). Un giorno entra nel bar dove lavora Dunn e inizia a piangere senza sosta. Lui, intenerito, le offre una bevanda calda, senza immaginare che quel gesto così gentile lo trascinerà in un vero e proprio incubo. Martha trascorre tutte le sue giornate nel locale, lo aspetta per strada, gli manda tantissime mal e arriva perfino ad aggredire la nuova fidanzata di Donny. Dopo sei mesi di inferno, l’aspirante comico decide di denunciare la donna che lo sta perseguitando.

Baby Reindeer: perché il finale della serie tv fa discutere?

La spiegazione del finale di Baby Reindeer sta proprio nella domanda che il poliziotto rivolge a Donny quando gli spiega di essere perseguitato da Martha: “Perché non è venuto prima?“. Lui non sa cosa rispondere perché, in un certo senso, ha provato, e forse prova ancora, una certa soddisfazione in quel rapporto tossico. “Mi vedeva nel modo in cui volevo essere visto“, confessa la voce di Gadd fuori campo durante uno degli episodi della serie tv.

Non a caso, durante la puntata finale della serie tv Netflix, quando la carriera di Donny spicca il volo, lui sembra non essere ancora pronto a staccarsi dalla sua stalker. Lei continua a mandargli infiniti messaggi, che lui ascolta quasi a ripetizione. Neanche quando Martha viene condannata Gadd sembra distaccato. Il motivo è presto detto: i complimenti della donna sono una sorta di carezza, un conforto.

Negli ultimi minuti del finale di Baby Reindeer, Donny si ritrova in un pub ad ascoltare il messaggio in cui Martha gli spiega perché lo chiama Piccola Renna. Nonostante quanto accaduto, continua a provare una certa empatia per lei e scoppia a piangere. A quel punto, ordina da bere ma si rende conto che non ha soldi con sé e il barista gli offre la bevanda. In questo modo, Gadd rivive il suo primo incontro con la stalker e si rende conto che tutta questa faccenda è nata da un semplice gesto di gentilezza, lo stesso che uno sconosciuto gli sta rivolgendo.

Cosa non fare al buffet: 7 errori da evitare

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Al giorno d’oggi, i buffet vanno di gran moda. Non offrono soltanto cibo ottimo, ma garantiscono anche una certa libertà ai partecipanti. Dagli eventi più o meno formali ai matrimoni, passando per i ristoranti e le navi da crociera: pasti di questo tipo si utilizzano in tutte le circostanze. E’ per questo che vogliamo parlare di cosa non fare al buffet: vediamo quali sono i 7 errori da evitare.

Cosa non fare al buffet? Gli errori da evitare

Dagli antipasti ai primi, passando per i secondi e i dolci: ai buffet si può trovare di tutto. Mentre un tempo erano poco gettonati perché i grandi incontri – dalle cene di lavoro ai pranzi di nozze – dovevano avvenire rigorosamente al tavolo, dove si restava seduti e impietriti per ore, oggi vanno per la maggiore. Banchetti di questo tipo, infatti, garantiscono ai partecipanti una certa libertà, rendendo il tutto più piacevole e invitante. E’ proprio per questo che vogliamo vedere cosa non fare al buffet, perché il galateo, checché se ne dica, vale anche per pasti ‘frugali’.

Dress code: ci sono regole anche per il buffet

Anche se parliamo di buffet, l’educazione impone di presentarsi con un abbigliamento accettabile. Questo significa che, se organizzati in piscina, sulla nave da crociera o in altri contesti informali, a questi banchetti bisogna sempre sfoggiare un look decente. Le donne dovrebbero evitare di presentarsi in bikini, mentre gli uomini a petto nudo. Le donzelle possono indossare un kaftano, mentre i maschietti una camicia o una semplice t-shirt. Insomma, decoro è la parola d’ordine.

Evitare i momenti di maggiore affluenza

Per godersi davvero un buffet, ad esempio su una nave, è consigliato evitare i momenti di maggiore affluenza. Generalmente, sulle imbarcazioni ci sono diversi posti dove mangiare ed è inutile fare lunghe file o sgomitare per assicurarsi la ricetta preferita. Se avete qualche dubbio, chiedete consiglio al personale di bordo.

Vietato portare via i vassoi dal buffet

Terza cosa da non fare assolutamente al buffet è portare via i vassoi delle pietanze. Anche se una ricetta dovesse piacervi particolarmente, avete un piatto da riempire più e più volte. Ricordate che l’ingordigia è un pessimo bigliettino da visita e ci sono altre persone che potrebbero avere i vostri stessi gusti culinari. Inoltre, comportandovi correttamente eviterete di mettere in difficoltà lo staff che lavora al banchetto.

Mai sprecare cibo, anche quando non siete voi a prepararlo

Un altro atteggiamento sbagliato, sia al buffet che in qualunque altro banchetto, è riempire il piatto con il rischio di lasciarlo pieno. E’ meglio prendere le pietanze un po’ per volta, piuttosto che gettarle perché si è sazi. Date la precedenza alle prelibatezze che vi piacciono di più e limitate gli sprechi.

L’igiene al primo posto

Prima di servirvi, così come fareste a casa, igienizzatevi le mani. Dopo il Covid, i dispenser con il gel igienizzante sono presenti in tutti i locali che si occupano di ristorazione, anche a bordo delle navi. Fatelo più volte durante il banchetto perché in situazioni di questo tipo le malattie si diffondono facilmente.

Non mischiate gli utensili

Sesta cosa da non fare ai buffet è mischiare gli utensili di portata, magari spostandoli da un vassoio all’altro a vostro piacimento. Per voi potrebbe essere normale, ma ad altri potrebbero infastidirsi. Inoltre, in questo modo rispetterete anche il lavoro dei camerieri, che altrimenti dovrebbero avere mille occhi per risolvere i vostri guai ed evitare richiami.

Cambiate i piatti in base alle pietanze

Infine, ricordate di non usare sempre lo stesso piatto, cambiandolo in base alle pietanze. Mescolare troppi alimenti non è consigliato, specialmente per una questione di contaminazioni.

Eurovision, ecco perché l’Italia è già in finale

Perché l’Italia è già in finale all’Eurovision 2024? La nostra Nazione, così come altre sei partecipanti, ha già conquistato l’accesso alla finale della prestigiosa competizione canore. La risposta a questa domanda si può trovare nel regolamento, ma non è tutto; l’Italia gode di questo privilegio anche per altre motivazioni.

L’Italia gareggerà all’Eurovision solo in finale: le motivazioni

Angelina Mango, vincitrice del Festival di Sanremo 2024 con il brano La noia rappresenterà l’Italia all’Eurovision Song Contest 2024. La cantante, figlia d’arte, nonostante si esibirà durante le semifinali della competizione canora, sarà valutata da casa e dai giudici dell’evento solo a partire dalla serata finale. Ma come mai l’Italia ha questo privilegio? La risposta è semplice: perché lo prevede il regolamento. La nostra Nazione fa parte dei Big 5 dell’Eurovision, motivo per cui ha già staccato un ticket per la finale di questa competizione europea.

Alla domande che molti si sono posti bisogna aggiungerne anche un’altra: come ha fatto l’Italia ed essere tra le Big 5? In questo caso la risposta è da ricercare nel prestigio che la musica italiana ha dato all’Europa e più in generale al mondo intero e nell’importanza della nostra tradizione musicale. Inoltre, l’Italia, così come le altre quattro Nazioni della Big 5, ha contribuito maggiormente allo sviluppo dellUnione europea di radiodiffusione.

Quali sono le altre Big 5 in gara all’Eurovision

Le altre Big 5 che hanno l’accesso diretto alla finale dell’Eurovision Song Contest 2024 sono: Francia, Spagna, Germania e Gran Bretagna. Così come l’Italia, anche gli Stati appena elencati sono stati tra i principali sostenitori e finanziatori dell’Unione europea di radiodiffusione e vantano un prestigio non indifferente nel panorama musicale internazionale.

Quest’anno, alle Big 5, si aggiungerà anche un’altra Nazione che ha già staccato il biglietto per la finale: la Svezia. In questo caso, la Nazione del Nord Europa, ha avuto il privilegio di accedere direttamente alla finale in quanto ospiterà la competizione canora.

Le date dell’Eurovision Song Contest 2024

Le date dell’Eurovision 2024 sono già da un po’ di tempo ufficiali. Si inizierà con la prima semifinale il 7 maggio nella quale si esibiranno 15 cantanti di diverse Nazioni. Durante la prima serata parteciperanno anche: Germania, Regno Unito e Svezia ma le loro performance non saranno soggette a giudizio. Tolti gli artisti che hanno già accesso alla finale, parteciperanno alla serata finale solo i primi 10 Stati classificati.

La seconda semifinale si terrà il 9 maggio nella quale si esibiranno 16 cantanti di diverse Nazioni. I Big in gara saranno: Francia, Italia e Spagna. Allo stesso modo della prima semifinale, accederanno alla finale i primi 10 classificati.

La serata finale si terrà invece sabato 11 maggio. Si esibiranno e saranno giudicati tutti i Big 5 inclusa la Svezia, Nazione ospitante, e gareggeranno con le altre 20 finaliste.

Leggi anche: Eurovision 2024, ecco la scaletta dei cantanti in gara: quado canta Angelina Mango?

Milena Vukotic, premio alla carriera al David di Donatello

Milena Vukotic, un’icona del cinema italiano ed internazionale, ha recentemente ricevuto il prestigioso Premio alla Carriera durante la 69esima edizione dei David di Donatello. A 89 anni, l’attrice ha attraversato decenni di cinema, lasciando un’impronta indelebile con la sua versatilità e talento. Il riconoscimento ha sottolineato non solo la sua lunga e fruttuosa carriera ma anche il profondo impatto che ha avuto sull’industria cinematografica.

Le parole di Milena Vukotic: emozione e gratitudine

Durante la cerimonia, Milena Vukotic ha condiviso il suo sentimento di profonda gratitudine: “Quando mi hanno riferito che avrei ricevuto questo premio, ho pensato a tutto quello che avrei potuto dire per esprimere la mia grandissima emozione”. Ha dedicato il premio ai suoi genitori, che le hanno permesso di vivere il suo sogno di esprimersi attraverso la parola e la danza, e ha ricordato figure chiave della sua vita, inclusi il marito Alfredo Baldi e il leggendario regista Federico Fellini.

La vita e la carriera di Milena Vukotic

Nata a Roma nel 1935 da una famiglia culturalmente stimolante, Milena Vukotic ha sviluppato un precoce interesse per le arti, grazie anche all’influenza del padre diplomatico e letterato. Poliglotta e dotata di un inusuale talento artistico, si è dedicata inizialmente alla danza, entrando a far parte del corpo di ballo dell’Opera di Parigi e poi del Grand Ballet du Marquis de Cuevas.

Il fascino del cinema: l’incontro con Federico Fellini

Nonostante un amore iniziale per il teatro, è stato il cinema a catturare definitivamente il cuore di Milena. La sua passione per il grande schermo è scaturita dopo aver visto “La Strada” di Federico Fellini, esperienza che lei descrive come una rivelazione che ha capovolto il suo animo. Da quel momento, ha desiderato ardentemente lavorare con Fellini, cosa che ha realizzato partecipando a film come “Boccaccio ’70” e “Giulietta degli Spiriti”.

Collaborazioni illustri e ruoli iconici

Milena Vukotic è un’attrice che ha avuto un impatto significativo nel mondo del cinema e della televisione, lavorando con alcuni dei più grandi registi e contribuendo a film iconici. La sua carriera si è distinta per una notevole versatilità e un’ampia gamma di ruoli che le hanno permesso di esplorare diversi aspetti della condizione umana attraverso la recitazione.

Dopo essere stata una delle muse di Federico Fellini, Vukotic ha collaborato con Luis Buñuel, uno dei maestri del cinema surrealista. La sua partecipazione in “Il fascino discreto della borghesia” rappresenta uno dei momenti salienti della sua carriera, dove ha potuto immergersi in un ambiente cinematografico che sfidava le convenzioni narrative e visive, contribuendo a un’opera che critica le idiosincrasie della classe borghese con ironia e acume psicologico.

Oltre al suo lavoro in produzioni di grande rilievo artistico, Milena Vukotic ha saputo conquistare il cuore del grande pubblico attraverso la partecipazione a film popolari italiani come “Amici Miei” e “Fantozzi”. In quest’ultimo, la sua interpretazione di personaggi comici, in particolare la moglie del ragionier Ugo Fantozzi, ha dimostrato la sua abilità nell’arte della commedia, rendendola una figura molto amata dagli spettatori italiani. Questi ruoli le hanno permesso di mostrare il suo talento nell’interpretare personaggi con cui il pubblico potesse facilmente identificarsi, aggiungendo una dimensione di affabilità e umanità ai film in cui ha recitato.

La carriera di Milena Vukotic testimonia come un’attrice possa brillantemente navigare tra il cinema d’autore e quello commerciale, lasciando un’impronta indelebile in ogni genere e produzione in cui si è impegnata. Con una presenza scenica che varia dall’elegante al comico, dall’assurdo al profondamente emotivo, Vukotic rimane una figura di spicco nel panorama cinematografico e televisivo, celebrata tanto per la sua versatilità quanto per la sua profondità artistica.

Una vita dedicata all’arte

Milena Vukotic è un’artista che non si è mai limitata a una singola forma d’espressione, esplorando con successo non solo il cinema e la televisione, ma anche il teatro e la danza. La sua lunga e variegata carriera riflette un profondo impegno verso l’arte in tutte le sue manifestazioni. Nonostante non abbia avuto figli, Vukotic ha arricchito la sua vita con relazioni significative e un’incessante dedizione al suo lavoro, dimostrando che una vita piena può essere costruita su fondamenta di passioni personali e professionali.

La sua partecipazione in programmi come “Ballando con le stelle” non fa che sottolineare la sua vitalità e il desiderio di continuare a mettersi in gioco, accettando nuove sfide e rimanendo vigorosamente attiva nel mondo dello spettacolo. Questo spirito instancabile non solo la rende un’icona nel suo campo, ma serve anche da ispirazione per coloro che aspirano a perseguire una carriera artistica.

L’omaggio ricevuto ai David di Donatello va visto non solo come un riconoscimento delle sue eccezionali doti artistiche, ma anche della sua influenza duratura nel mondo dell’arte. Milena Vukotic continua a essere un faro di ispirazione, mostrando come la passione e la resilienza possano tracciare il cammino per una carriera ricca e diversificata. La sua vita e il suo lavoro continuano a influenzare e motivare non solo i colleghi artisti, ma anche generazioni di spettatori e appassionati di cinema, rendendola una vera leggenda nel suo campo.

Fine della collaborazione tra Chiara Ferragni e Community: l’influencer chiude i rapporti

Chiara Ferragni, celebre imprenditrice digitale e influencer, ha recentemente visto terminare la sua collaborazione con l’agenzia di comunicazione trevigiana Community. Questo sviluppo segue le vicende del cosiddetto “Pandoro Gate”, uno scandalo che ha coinvolto l’influencer in un’accusa di truffa aggravata relativa alle vendite di pandoro Balocco. L’evento ha attirato l’attenzione pubblica e mediatica dopo che il tribunale di Torino ha definito l’operazione commerciale come “pratica commerciale scorretta”, dando ragione ai consumatori che avevano presentato ricorso.

Il ruolo di Community nella gestione della crisi

La collaborazione tra Chiara Ferragni e l’agenzia Community, guidata da Auro Palomba, è stata un passo strategico per la gestione della crisi seguita alle accuse rivolte all’influencer. L’agenzia, nota per la sua esperienza nel settore della comunicazione e delle relazioni pubbliche, era stata incaricata di rilanciare l’immagine di Ferragni, entrando a far parte di una task force specializzata nel controllo delle ripercussioni dello scandalo.

Secondo quanto riportato dal Gazzettino, nonostante le premesse professionali e gli obiettivi chiari, la collaborazione non è stata priva di sfide. Emerse una discrepanza significativa tra le strategie di comunicazione e di gestione della crisi proposte da Community e le azioni effettivamente intraprese da Ferragni. Queste divergenze hanno inevitabilmente generato tensioni all’interno del team, complicando gli sforzi per una ripresa coordinata e omogenea dell’immagine pubblica di Ferragni.

Le tensioni potrebbero essere attribuibili a differenze di visione su come affrontare la crisi pubblica, con Ferragni che potrebbe avere avuto preferenze per un approccio più personale o diretto, mentre l’agenzia avrebbe potuto suggerire tattiche più tradizionali e misurate di gestione della reputazione. Questa situazione evidenzia le complessità intrinseche nel lavoro di squadra durante le crisi di immagine, soprattutto quando si tratta di figure pubbliche seguite da milioni di persone.

La risoluzione di queste tensioni e l’allineamento tra le strategie dell’agenzia e le decisioni personali dell’influencer sono essenziali per il successo della campagna di rilancio. Il successo di tali iniziative dipende dalla capacità di integrare efficacemente i consigli professionali con le esigenze e le aspettative del cliente, assicurando che tutte le azioni siano coerenti con l’immagine che si desidera proiettare al pubblico.

Motivi della separazione

Il rapporto professionale tra Chiara Ferragni e l’agenzia Community ha rappresentato un capitolo decisivo nella gestione della crisi d’immagine dell’influencer. Secondo le fonti vicine all’agenzia, Community aveva sviluppato una strategia di comunicazione ben articolata, pensata appositamente per riabilitare l’immagine di Ferragni dopo le accuse ricevute. Questa strategia includeva probabilmente piani dettagliati su come comunicare con il pubblico e i media, azioni di PR calibrate e iniziative specifiche per ricostruire la fiducia del pubblico.

Tuttavia, la situazione ha preso una piega inaspettata quando è emerso che Ferragni non ha completamente seguito le linee guida proposte da Community. Questa mancata adesione potrebbe essere stata dovuta a una serie di fattori, inclusa la possibile preferenza di Ferragni per un approccio più intuitivo o meno restrittivo alla sua immagine pubblica. La discrepanza tra la strategia proposta dall’agenzia e le azioni effettivamente intraprese da Ferragni ha portato a tensioni crescenti, culminando nella decisione dell’agenzia di terminare la collaborazione.

Questo distacco tra Ferragni e Community non è solo significativo per le parti coinvolte, ma offre anche un importante caso di studio sulle dinamiche di gestione della crisi. Evidenzia come l’inefficacia di una strategia di comunicazione, non importa quanto ben concepita, possa derivare dalla mancata collaborazione e dal mancato allineamento tra il cliente e l’agenzia. Questa situazione sottolinea l’importanza della coerenza e dell’impegno reciproco nell’attuazione di piani di gestione della crisi, specialmente in contesti altamente pubblici e sensibili.

Inoltre, l’esito di questa collaborazione può servire da monito per altre celebrità e aziende sulla necessità di lavorare strettamente con i propri consulenti di comunicazione, adottando un approccio unitario e coerente per navigare efficacemente attraverso periodi di turbolenza pubblica.

Implicazioni per Chiara Ferragni

Questo sviluppo potrebbe avere implicazioni notevoli per Ferragni, la cui immagine e marca personale dipendono fortemente dalla percezione pubblica e dalla sua presenza sui social media. La fine del rapporto con un’agenzia esperta in gestione della crisi potrebbe influenzare la sua capacità di navigare attraverso le acque turbolente del Pandoro Gate e di eventuali future controversie.

Prospettive Future

Il futuro di Chiara Ferragni, in termini di gestione dell’immagine e della reputazione, rimarrà sotto osservazione. Sarà interessante vedere come l’influencer e la sua squadra gestiranno le sfide imminenti senza il supporto diretto di Community. Questo episodio serve anche come caso di studio sull’importanza della coerenza e dell’adeguamento tra le strategie di marca e le azioni effettive, soprattutto quando si naviga attraverso crisi pubbliche.

La rottura tra Chiara Ferragni e Community è un esempio emblematico di come le divergenze strategiche possano portare alla fine di collaborazioni cruciali, specialmente in tempi di crisi. Man mano che l’influencer procederà senza l’assistenza di questa agenzia, sarà fondamentale per lei adottare un approccio riflessivo e strategico alla gestione della sua immagine e alla comunicazione pubblica.

Dinamiche internazionali: Crosetto critica la posizione di Macron


La recente dichiarazione di Emmanuel Macron, presidente della Francia, sulla possibilità di inviare truppe di terra in Ucraina ha scatenato una serie di reazioni diplomatiche. Tra queste, spicca il commento del ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, che ha espresso perplessità sulle finalità e l’utilità di tali affermazioni. In un contesto di crescente tensione, l’Italia ribadisce la sua posizione di non intervento diretto, conformemente al proprio ordinamento giuridico e alla Costituzione. Questa situazione solleva importanti questioni sulla dinamica tra gli stati membri della NATO e le implicazioni per la sicurezza europea.

Reazioni di Crosetto e implicazioni delle dichiarazioni di Macron

Durante un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il ministro Crosetto ha chiarito che le parole di Macron “oggettivamente innalzano la tensione”. Questa affermazione si riferisce alla possibile escalation militare che potrebbe seguire all’invio di truppe di terra in Ucraina da parte della Francia, un’azione che non esclude la possibilità di un coinvolgimento diretto degli eserciti della NATO. Tale scenario risulta particolarmente delicato, poiché potrebbe condurre a una spirale di conflitto ulteriormente aggravata.

La posizione dell’Italia

L’Italia mantiene una posizione ferma sul non coinvolgimento diretto in operazioni militari che non siano mandate da una risoluzione internazionale, come quelle delle Nazioni Unite. Il ministro ha ribadito che “abbiamo nel nostro ordinamento il divieto esplicito di interventi militari diretti, al di fuori di quanto previsto dalle leggi e dalla Costituzione”.

Pertanto, l’invio di truppe italiane in Ucraina, senza un mandato internazionale, non solo violerebbe la legge nazionale, ma potrebbe anche innescare ulteriori tensioni nel conflitto già esistente. Nella sua critica, Crosetto ha anche sottolineato che le motivazioni dietro le dichiarazioni di Macron non sembrano essere influenzate da questioni elettorali, ma piuttosto da un desiderio di riportare l’attenzione su un conflitto che rischia di essere dimenticato dai media. Questo aspetto solleva interrogativi sul ruolo dei media e sulla percezione pubblica dei conflitti internazionali, influenzando così l’opinione pubblica e la politica estera.

Il sostegno continuato dell’Italia all’Ucraina

Nonostante l’Italia abbia scelto di non partecipare direttamente a interventi militari, il supporto al governo ucraino in termini di difesa rimane una componente critica della politica estera italiana. Guido Crosetto, figura chiave nel ministero della Difesa, ha esplicitamente sottolineato le gravi implicazioni che una potenziale caduta dell’Ucraina avrebbe non solo per la nazione stessa, ma per l’intero equilibrio europeo e internazionale. Questa visione riflette una preoccupazione profonda per la sicurezza e la stabilità geopolitica europea, sottolineando che l’instabilità in Ucraina potrebbe avere effetti a catena su altre nazioni europee, Italia inclusa.

La dichiarazione di Crosetto sul fatto che l’Italia “non ha una difesa autosufficiente” se l’Ucraina dovesse cadere evidenzia la percezione di una minaccia diffusa, che potrebbe estendersi ben oltre i confini ucraini. Questo riconoscimento alimenta l’impegno dell’Italia a sostenere l’Ucraina, facendo leva su aiuti militari e non, come parte di un più ampio sforzo internazionale per preservare la stabilità regionale e contrapporsi alle aggressioni esterne.

L’Italia, insieme ai partner internazionali, è pertanto impegnata a fornire supporto militare sotto forma di equipaggiamento, addestramento e altre risorse, pur mantenendo una posizione di non intervento diretto. Questo approccio bilanciato mira a sostenere l’Ucraina nella sua resistenza, riconoscendo allo stesso tempo l’importanza di una strategia di difesa collaborativa e multilaterale nel contesto europeo e globale.

Posizioni interne e la richiesta di negoziazioni

Infine, il ministro ha risposto alle critiche interne da parte della Lega, che insieme ad altre forze politiche, spinge per una maggiore enfasi sui negoziati piuttosto che sull’assistenza militare. Queste tensioni interne riflettono la complessità della politica italiana e la diversità di opinioni sul modo migliore di supportare l’Ucraina, bilanciando tra ideali di pace e necessità pratiche.

La situazione in Ucraina rimane un punto focale per le dinamiche internazionali, con l’Italia e la Francia che giocano ruoli cruciali nelle risposte europee al conflitto. Le dichiarazioni di Macron e le reazioni di Crosetto evidenziano le sfide e le opportunità che i leader europei devono affrontare nel navigare questo difficile panorama geopolitico. La discussione continua a evolversi, e sarà fondamentale monitorare come questi sviluppi influenzeranno la politica internazionale nei prossimi mesi.

Naspi, pagamento Inps di maggio 2024 ormai vicino: ecco quando arriva

La Naspi di maggio 2024 è quasi prossima al pagamento da parte dell’INPS. Terminati i pagamenti delle prestazioni pensionistiche di questi giorni secondo calendari ben definiti l’INPS sta per procedere al pagamento delle altre agevolazioni tra cui Assegno Unico e Naspi.

Soffermandoci sulla Naspi, vediamo nel dettaglio quando arriveranno i pagamenti di maggio 2024 e i nuovi limiti di reddito.

Naspi, pagamento Inps di maggio 2024 in arrivo: ecco le date

Pagamenti di maggio 2024 della Naspi pronti per la partenza. La Naspi, introdotta dall’art. 1 del decreto legislativo del 4 marzo 2015, numero 22, è l’indennità mensile di disoccupazione erogata a favore dei lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che hanno perduto in maniera involontaria l’occupazione.

Non tutti possono richiedere la Naspi ma questa può essere richiesta dagli apprendisti, dai soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le stesse cooperative, dal personale artistico con rapporto di lavoro subordinato e dai dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni.

Invece questa non può essere richiesta assolutamente ai dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni, gli operai agricoli a tempo determinato e indeterminato, lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale, lavoratori che hanno maturato i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato, lavoratori titolari di assegno ordinario di invalidità, qualora non optino per la Naspi.

Particolare attenzione va posta poi alla modalità di richiesta che della Naspi: la domanda può essere inoltrata autonomamente dal cassetto previdenziale sul sito dell’INPS tramite credenziali SPID, Carta Nazionale dei Servizi (CNS), Carta d’Identità Elettronica (CIE).

Ma in alternativa è possibile  presentare domanda tramite Centro di Assistenza Fiscale (CAF) o patronato, o tramite servizio di contact center contattando da telefono fisso il numero gratuito 803 164, o da cellulare (a pagamento) il numero 164 164, tutti sistemi messi a disposizione dall’INPS.

Ma quando sarà accreditata la Naspi? Come ormai noto ogni mese, chi ha diritto a ricevere la prestazione la vedrà accreditata entro il 15. Chi ha ricevuto il pagamento il 15 aprile potrebbe ricevere quello successivo tra il 14 e il 16 maggio.

Non esiste però una regolarità ma tutto dipende dalla data di interruzione involontari di lavoro oppure da quando l’INPS ha ricevuto la domanda.

Per conoscere con esattezza le date in cui l’agevolazione di accredito basterà entrare nel proprio fascicolo previdenziale Inps.

INPS, pagamenti Naspi maggio 2024 in date differenti, ecco quando

I pagamenti della Naspi da parte dell’INPS non avvengono sempre in giorni uguali ma in date differenti.

Ciò in funzione delle date di presentazione della richiesta ma anche dalle località di appartenenza del richiedente e dalla situazione dei destinatari.

Per coloro che da poco hanno fatto domanda, il pagamento di maggio potrebbe avvenire entro la fine del mese per un importo parziale.

Pertanto, i pagamenti della Naspi di maggio 2024 saranno così frazionati:

  • il primo pagamento dal 16 al 30 del mese se la decorrenza cade in questo periodo;
  • se la Naspi decorre tra il 1° e il 15, una parte verrà pagata dal giorno di decorrenza al 15 del mese;
  • la seconda parte dal 16 al 30 del mese.

Per poter verificare con certezza le date saranno visibili nel cassetto fiscale: accedendo si potranno verificare i pagamenti INPS della Naspi di maggio 2024 e le date dei versamenti mensili della Naspi.

Il percorso da seguire è il seguente: basterà cliccare su “prestazioni” e poi su “pagamenti”. Qui apparirà la voce “disoccupazione non agricola” da qui cliccare su “prestazione” per i dettagli.

Questo il messaggio Inps n. 1414

Come spiega l’Inps nel messaggio 1414 del 09-04-2024 sono stati cambiati i limiti di reddito per accedere alla Naspi.

Per il lavoro dipendente e/o parasubordinato il limite di reddito annuo sarà pari  a 8.173,91 euro per l’anno 2023 mentre il limite di reddito da lavoro autonomo è pari a 5.500 euro per gli anni 2023 e 2024.

Il limite di reddito annuo da lavoro dipendente-parasubordinato è pari a 8.500 euro per l’anno 2024.

Per quanto riguarda le prestazioni di lavoro occasionale invece questi sono compatibili e cumulabili nel limite di 5.000 euro.

In questo caso il beneficiario non è tenuto a effettuare alcuna comunicazione all’Inps circa il reddito annuo presunto.