Fattura elettronica gratis: chi può beneficiarne?

La fatturazione elettronica è una procedura introdotta nel 2014, ma divenuta progressivamente obbligatoria. Quali novità sulla fattura elettronica?

La fatturazione elettronica è una procedura introdotta nel 2014, ma divenuta progressivamente obbligatoria. Soprattutto a partire dal luglio 2022, sarà possibile utilizzare la fatturazione elettronica per comunicare le operazioni trasfrontaliere, ad oggi comunicate mediante esterometro.

La fattura elettronica è uno strumento che consente di svolgere un’attività di controllo e prevenzione dell’evasione, oltre ad essere uno strumento efficiente di fatturazione, molto più semplice della procedura analogica.

Tuttavia, esso comporta anche ulteriori spese per professionisti ed imprese. Proprio per tale la ragione sono stati introdotti degli strumenti di fatturazione gratuiti. Infatti, l’Agenzia delle entrate, ha deciso di mettere a disposizione dei professionisti un sistema di emissione e invio che strutta il Sistema di interscambio.

Proprio per facilitare la transazione, la procedura può essere effettuata gratuitamente. A tua disposizione, invero, vi sono anche ulteriori strumenti, ad esempio l’App Fatturae oppure software scaricabili dalla rete.

Per tutte le informazioni ti invitiamo a leggere il presente articolo. 

Cos’è la fatturazione elettronica?

La fatturazione elettronica è uno strumento introdotto nel nostro ordinamento al fine di consentire un controllo sui redditi effettivi delle imprese, al fine di limitare l’evasione. La fattura elettronica è un file in formato XML, il quale ha sostituito la fattura cartacea.

La fatturazione elettronica, dunque, è uno strumento che comporta il ricorso ad un sistema di compilazione e invio della fattura. 

E’ gestito dall’Agenzia delle Entrate, che si definisce come “Sistema di Interscambio”. E’ stato introdotto per la prima volta nel 2014, quando è diventata obbligatoria per le imprese e professionisti. Solo nel 2019, però, è divenuta obbligatoria per qualsiasi tipologia di scambio. La fatturazione elettronica è stata impiegata, anche, nelle operazioni con il consumatore, quindi il cittadino privato e non esclusivamente con i professionisti.

Quindi è divenuta obbligatoria, in un primo momento, nelle transazioni definite del tipo B2B, cioè business to business, per poi passare alle transazioni B2C, cioè business to customer. 

La fatturazione elettronica impiega il sistema di interscambio detta SDI, gestito dall’Agenzia delle Entrate.

La fatturazione elettronica è stata modificata negli ultimi due anni, consentendo una generalizzato controllo sull’attività degli operatori economici. Con la Legge di Bilancio 2020, inoltre, è stato previsto che la fattura elettronica sia conservata nella memoria del sistema operativo, per almeno otto anni. In tal modo, si consente alla Guardia di Finanza di svolgere il controllo, laddove riteneva opportuno.

Chi è obbligato alla fatturazione elettronica?

Come dicevamo a partire dal 2019 è stato introdotto un obbligo di fatturazione elettronica, che impone ad ampie categorie di soggetti di procedere a fatturare le transazione mediante questo strumento. 

La fatturazione è obbligatoria per le transazioni che la Pubblica amministrazione. Inoltre, è necessaria anche per tutte le cessioni di beni e le prestazioni di servizi tra soggetti privati, laddove siano concluse operazioni tra titolari di partite IVA e consumatori.

Chi sono coloro che sono tenuti all’obbligo di fattura elettronica?

La Legge di Bilancio 2018 ha introdotto alcuni esoneri alla fatturazione elettronica. In primo luogo, sono esonerati coloro che applicano il regime forfettario, ai sensi commi 54-89, art. 1, legge 190/2014.

Inoltre, altrettanto esclusi sono coloro che adottano il regime dei minimi e di vantaggio. 

Anche per coloro che effettuano cessioni e prestazioni di servizi per coloro che non risiedono in Italia e nei Pesi comunitari, è previsto l’esonero.

Sul punto, la Legge di Bilancio 2021 ha previsto altre esclusioni. Infatti, ha previsto che coloro che sono tenuti all’invio dei dati sl Sistema tessera sanitaria non sono tenuti alla fatturazione elettronica, quindi appartengono a questa categoria i medici. fisioterapisti, igienisti e altri operatori sanitari. 

Tuttavia, a partire dal 2022 potrebbero esserci delle modifiche. L’obbligo di fatturazione sarà esteso anche  i contribuenti forfettari e minimi. 

Fatturazioni e esterometro: quali novità?

A partire da luglio 2022, vi saranno anche alcune interessanti novità in tema di esterometro e fatturazione elettronica. Infatti a far data dalla prossima estate, diremo addio all’obbligo di comunicare le operazioni transfrontaliere tramite suddetto strumento.

Il legislatore, infatti, anche per queste operazioni ha introdotto un nuovo sistema di comunicazione delle operazioni in questioni. 

Infatti, i dati saranno ora direttamente trasmessi tramite fatturazione elettronica, che utilizza il Sistema di interscambio. Tuttavia, alcune operazioni restano escluse come le operazioni con le quali è emessa una bolletta doganale, oppure la ricevuta di una fattura elettronica emessa tramite Sistema di Interscambio.

Le modalità di comunicazioni variano a seconda che si tratti di fatture attive e passive.

Per quanto riguarda le fatture attive,  laddove siano emesse in favore di soggetti non stabiliti o residenti in Italia o in un Paese dell’UE, è necessario che sia emessa fattura elettronica. Dovrai indicare il codice “XXXXXXX” (sette volte X), alla voce “codice destinatario”.

Mentre per le fatture passive, cioè quelle emesse da un soggetto residente estero nei confronti di un cittadino residente o stabilito in Italia, in questo caso chi riceve la fattura è comunque tenuto all’emissione di un documento elettronico, che appartiene a specifiche categorie: “TD17“, “TD18” e “TD19“.

Dopo di che suddetto documento dovrà essere comunicato tramite il c.d. Sistema di Interscambio.

Non è, tuttavia, esclusa la possibilità di procedere mediante il documento cartaceo della fattura. L’autofattura, infatti, può essere messa anche in via analogica, e poi trasmessa in formato XML

Fattura elettronica gratis: chi può usufruirne?

Come abbiamo visto nei precedenti paragrafi, l’esigenza di provvedere ad emanare la fatturazione elettronica diventerà sempre più evidente. Soprattutto a partire da luglio, la maggior parte dei professionisti sarà tenuta all’emissione della fatturazione elettronica, sostitutiva dell’esterometro.

Proprio per tale ragione, la pubblica amministrazione ha avvito un programma per  aiutare i professionisti. Infatti, sono stati istituiti dei programmi gratuiti per la fatturazione elettronica. I sistemi a disposizione dei professionisti sono tre: l’app Fatturae; una procedura web disponibile sul sito dell’Agenzia delle entrate; un software da scaricare.

In particolare, per quanto riguarda il software questo ha la funzione di produrre la fattura, ma successivamente, si dovrà provvedere alla spedizione. Mentre per quanto riguarda i primi due sistemi, consentono sia di predisporre il documento che l’invio con il Sistem di Interscambio.

Anche online sul sito dell’Agenzia delle Entrate sarà possibile usufruire dei servizi online, che prevede la possibilità di consultare e conservare le fatture.

Per quanto riguarda l’app Fatturae, questa è disponibile sia su Android che iOS. Mentre, per quanto riguarda invece il Software, questo è a disposizione online da scaricare, sul sito dell’Agenzia.

Il sito dell’amministrazione finanziaria prevede anche le disposizioni per scaricare il software e per l’utilizzo. Tali informazioni sono a disposizione nell’area web di Fisconline. 

Ricorda che alla procedura in questione è possibile accedere mediante i seguenti strumenti:  carta nazionale dei servizi CNS; SPID – Sistema Pubblico di Identità Digitale; Credenziali rilasciate dall’ente stesso per Fisconline/Entrate.

Come fare una fattura elettronica?

Di seguito vogliamo offrirti alcune indicazioni per fare una fattura elettronica semplificata online. Infatti, è possibile procedere facilmente accedendo al sito web dell’Agenzia dell’Entrate, accedendo all’area personale di Fiscoline. Devi inserire le tue credenziali e accedere all’area “La mia scrivania”, dove c’è l’elenco dei servizi online.

Per accedere al servizio clicca su “fattura elettronica”, che è al centro della home page. Si aprirà una schermata dove potrai scegliere l’operazione da effettuare.

Procedi ad accedere all’areaFatturazione elettronica e Conservazione. Ti compariranno due voci, a destra “Importa da file XML”, che però viene impiegata se hai già compilato la fattura e vuoi inviarla. In tal caso sceglierai il file da inviare per importalo. 

Poi c’è la voce “Crea nuovi file”, devi cliccare su predetto campo,  e ti compariranno tre opzioni, per generare il documento: Fattura ordinaria; Fattura semplificata; Fattura PA.

In questo caso scegliamo di produrre una fattura semplificata, così clicchiamo sull’apposito link.

Ti si aprirà una schermata dove procedere alla compilazione della fattura che serve a realizzare la fattura. 

Quali dati da inserire?

Una fattura semplificata deve contenere specifici elementi. In primo luogo, dovrai provvedere ad indicare i dati identificativi del cessionario o committente, nonché del rappresentante fiscale. Quindi dovrai indicare: ditta, denominazione o ragione sociale, nome e cognome, residenza o domicilio; ubicazione della stabile organizzazione per i soggetti non residenti. 

Laddove il soggetto sia stabilito nel territorio dello Stato, è sufficiente indicare il codice fiscale o la partita IVA- 

Se il soggetto passivo è stabilito all’estero in altro Stato membro dell’UE, invece puoi provvedere ad indicare il numero identificativo IVA dello Stato. 

Devi anche provvedere all’indicazione dei beni ceduti e servizi prestati. Anche in tal caso è stata prevista una semplificazione rispetto alla semplificazione rispetto alla fattura ordinaria.

Non sarà infatti necessario provvedere ad indicare la natura, qualità e quantità dei beni e servizi. Nella fattura semplificata, infatti, è possibile procedere ad una descrizione generica dell’oggetto dell’operazione. 

E’ tuttavia necessario indicare l’ammontare del corrispettivo complessivo e dell’imposta incorporata, oltre ai dati che permettono di calcolarla.

Laddove tu voglia approfondire il tema ti invitiamo a guardare il video di Carlo Alberto Michelli:

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