Quasi identica a piattaforme come AliExpress o Wish, Temu è la moda del momento. Gli influencer, senza badare alla qualità dei prodotti che sponsorizzano, l’hanno resa ancora più virale: vediamo allora quanto guadagnano.
Influencer Temu: ecco quanto guadagnano con le sponsorizzazioni
Temu è la piattaforma del momento e, non a caso, è stata presa d’assalto dagli influencer. Per quanti non la conoscessero, è un e-commerce molto simile ad AliExpress o Wish, sia per la grafica che per la merce in vendita a prezzi stracciati. Anche se non servirebbe neanche sottolinearlo, a capo del brand c’è un’azienda cinese. Già con questi pochi dettagli si comprende facilmente che gli articoli proposti non sono di ottima qualità.
Nonostante tutto, sono tanti gli influencer che sponsorizzano Temu. La domanda, quindi, sorge spontanea: quanto guadagnano per proporre ai seguaci merce di bassa qualità? La piattaforma promette di far incassare “da 100 a 6.340 dollari a settimana“, ma la realtà è molto diversa. Quanti aderiscono al programma di affiliazione – non è richiesto un minimo di follower, dettaglio che dovrebbe già far riflettere – hanno diritto ad una commissione su ogni acquisto che avviene per mezzo del proprio codice che diffondono sui social.
Le percentuali di guadagno sono bassissime: 5% per acquisti compresi tra 0 e i 49,99 dollari, 10% per spese tra 50 e 99,99 dollari e 20% per acquisti pari o superiori ai 100 dollari. Considerando che i prezzi su Temu sono stracciati, quanti articoli dovrebbe vendere un influencer per arrivare alla cifra promessa dalla piattaforma? Ricordiamo che garantiscono un compenso “da 100 a 6.340 dollari a settimana“.
Temu e influencer: perché un influencer sporca la sua immagine?
Adesso che sapete quanto guadagnano gli influencer su Temu, affrontiamo un argomento molto più importante: la qualità della merce. Parliamo di articoli che nella stragrande maggioranza dei casi sono contraffatti, illegali e pericolosi per la salute. Aggiungiamo, inoltre, che spesso arrivano prodotti che non corrispondono alle descrizioni.
Volete davvero mettere sulla pelle una crema che può crearvi, nella migliore delle ipotesi, una brutta reazione allergica? Dareste a vostro figlio con un gioco privo di marchio CE? Indossereste un capo d’abbigliamento prodotto senza rispettare le normative europee? Mai come in questo caso calza a pennello il detto: prevenire è meglio che curare.
Poi, che dire dei lavoratori che vengono sfruttati e sottopagati? Se non avete mai visto le condizioni in cui sono costretti a lavorare in ambienti di questo tipo, guardate uno dei documentari su Shein e vi verranno i brividi. Infine, prima di fare acquisti su Temu è bene porsi un’altra domanda: vale la pena seguire un influencer che sponsorizza un prodotto di bassa qualità e pieno di altri mille difetti? Pensate anche solo alla sostenibilità. Magari, quando vi diranno “Sta volta ho esagerato“, “Ora ti spiego cos’è Temu“, oppure “Ho preso tutto questo spendendo meno di un euro” ci penserete qualche minuto in più e poi passerete oltre. Speriamo.