Anche la seduta odierna è vissuta con il segno meno da Tenaris, che perde terreno per l’ottava giornata di fila.
Il titolo, dopo aver chiuso la sessione di venerdì scorso con un affondo di quasi otto punti percentuali, oggi ha provato a risalire la china, salvo poi tornare indietro.
Tenaris in rosso per l’ottava seduta di fila
Mentre scriviamo, Tenaris passa di mano a 15,94 euro, con un calo dello 0,25% e volumi di scambio vivaci, visto che fino a ora sono transitate sul mercato oltre 3,5 milioni di azioni, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 2,7 milioni.
Il titolo resta sotto la lente dopo la presentazione dei risultati del primo trimestre, cui ha fatto seguito un crollo delle quotazioni.
Tenaris: spunti dalla call
Gli analisti di Equita SIM oggi hanno raccolto in una nota gli spunti chiave emersi dalla conference call di venerdì scorso.
Per il secondo trimestre, Tenaris si aspetta un fatturato e margini inferiori rispetto al primo, riflettendo il continuo calo dei prezzi OCTG nelle Americhe.
Nel terzo trimestre, il gruppo avrà delle interruzioni in molti dei suoi impianti, compreso quello siderurgico di Siderca dove verrà installato un nuovo forno, e questo porterà ad un ulteriore calo di fatturato e margini nel trimestre.
Tenaris si aspetta un EBITDA margin nel secondo trimestre leggermente sotto il 25%, mentre nel secondo semestre di quest’anno tra il 20% e il 25%, con il terzo trimestre leggermente sopra il 20%.
Il progetto in Messico della neoacquisita TenarisShawcor ha contribuito per circa 80 milioni di dollari di fatturato nel primo trimestre.
Al netto di questo progetto, i ricavi annuali di Shawcor dovrebbero oscillare tra i 250 e i 300 milioni di dolllari all’anno.
La società ha acquisito un progetto da 100 milioni di dollari in Guyana da Exxon che impatterà il fatturato nel 2025.
Quanto ai prezzi dei tubi in USA, ci si aspetta che si stabilizzeranno entro la metà del 2024 in caso di una leggera riduzione delle importazioni e una lieve diminuzione delle rimanenze.
La società sta implementando azioni specifiche per contenere sia i costi variabili che quelli indiretti, e ciò aiuterà a mitigare la riduzione del PipeLogix e a difendere i margini, soprattutto nel secondo semestre di quest’anno.
Tenaris: Equita SIM rivede le stime
Gli analisti di Equita SIM hanno aggiornato le loro stime, principalmente per catturare una dinamica più cauta sui margini.
In particolare, le previsioni sull’EBITDA 2024 sono state tagliate dell’8% a 3,1 miliardi di dollari, e anche quelle sull’eps sono state ridotte dell’8%.
Le stime sul 2025 sono state abbassate dell’11% per l’Ebitda a 2,93 miliardi di dollari e quelle di eps del 14%, mentre le aspettative sul 2026 hanno subito una sforbiciata del 12% a 2,96 miliardi di dollari e del 15% per l’eps.
Equita SIM mantiene una view cauta su Tenaris, con una raccomandazione “hold” e un prezzo obiettivo tagliato del 4% a 17,4 euro.
La riduzione di stime a livello di P&L è parzialmente compensata dal rafforzamento del dollaro e da una dinamica più favorevole del capitale circolante netto.
La SIM milanese evidenzia che il titolo tratta su valutazioni non particolarmente elevate, con una solida struttura finanziaria e il buyback che può sostenere le quotazioni.
Tenaris: anche Mediobanca predica cautela
Non si sbilanciano neanche i colleghi di Mediobanca Research che su Tenaris mantengono invariato il rating “neutral”, con un target price ritoccato da 17,5 a 17 euro.
Sulla scia dei margini pi deboli attesi nel secondo semestre 2024, gli analisti hanno tagliato le loro stime di Ebitda del 4% sul 2024, del 7% sul 2025 e del 4% sul 2026.
Tenaris: Intesa Sanpaolo e Banca Akros tagliano target
A scommettere sul titolo è invece Intesa Sanpaolo che invita ad acquistare, con un fair value rivisto da 21,8 a 19,6 euro.
Per gli analisti la trimestrale di Tenaris è stata buona e superiore alle stime, a fronte però di un peggioramento dell’outlook per l’intero 2024.
Infine, anche Banca Akros ha tagliato il prezzo obiettivo di Tenaris da 22 a 21 euro, con un rating “buy” invariato.
Gli analisti si aspettano pressione sui margini nel breve termine e hanno deciso di rivedere al ribasso le stime di eps dell’8,5% per quest’anno, del 4,9% per il prossimo e del 2,7% per il 2026.