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La vita che volevi: trama, cast e quando esce la serie su Netflix

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Una nuova serie tv italiana sta per arrivare su Netflix con una trama che è pronta a conquistare gli abbonati alla piattaforma. Ecco quando esce La vita che volevi e tutto quello che c’è da sapere, dal cast alla trama.

La vita che volevi: la nuova serie in arrivo su Netflix

La ricerca della felicità è protagonista della nuova serie tv in arrivo su Netflix, La vita che volevi, titolo prossimamente in uscita sulla piattaforma.

La serie che vede la regia di Ivan Cotroneo, anche co-sceneggiatore assieme a Monica Rametta, racconta la storia di Gloria e dei legami stretti nel corso della sua vita, tra un passato che ritorna e un futuro su cui sembra incombere una minaccia. Tanti i temi affrontati nel nuovo titolo Netflix: ecco tutte le curiosità sulla trama.

La trama

A guidare la narrazione della novità Netflix è il personaggio di Gloria che si trasferisce a Lecce e avvia un’agenzia turistica, vedendo la sua vita prendere una nuova piega.

Accanto a Ernesto, Gloria è convinta di aver raggiunto l’apice della felicità, fin quando il passato non farà ritorno nella sua vita. A scombussolare le carte in tavola è l’arrivo di Marina, sua amica ai tempi universitari trascorsi a Napoli, quando Gloria non aveva dato avvio al percorso di transizione.

Marina apparirà come un fulmine a ciel sereno, entrando a far parte della vita di Gloria assieme ai due figli, Alessandro e Arianna, avuti da due precedenti relazioni, e un figlio in grembo, il cui giovane padre sembra essere una minaccia nella sua vita.

La situazione si complicherà ulteriormente dopo l’arrivo di Sergio, padre di Arianna, con cui Gloria dovrà fare i conti, comprendendo così quanto sia difficile il raggiungimento della felicità, in tutte le sue forme.

Ai legami sentimentali si aggiunge quell’alone di mistero che aleggia nel corso delle 6 puntate. I protagonisti sono volti molti noti della televisione italiana.

La vita che volevi, il cast della serie

Diversi sono gli attori che prendono parte al progetto di Ivan Cotroneo, tra cui la protagonista Vittoria Schisano nei panni di Gloria.

Al suo nome si aggiungono anche:

  • Giuseppe Zeno
  • Pina Turco
  • Alessio Lapice
  • Nicola Bello
  • Bianca Nappi
  • Francesco Pellegrini
  • Bellarch

Non resta allora che scoprire da quando è possibile prendere visione della nuova serie Netflix.

Quando esce La vita che volevi: svelata la data

Tante sono le serie tv in arrivo a maggio 2024 e, tra queste, spicca anche La vita che volevi, il nuovo titolo prossimamente in arrivo su Netflix.

Le sei puntate della serie sono disponibili a partire dal 29 maggio, data in cui gli abbonati possono cominciare a seguire il titolo italiano sulla piattaforma.

Leggi anche: Emily in Paris 4 si farà: quando esce e le ultime novità sulla serie

Dove abita Gue Pequeno? La sua casa è ricca di arredi di design

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Rapper sulla cresta dell’onda da più di vent’anni, Gue Pequeno ha lasciato da tempo Milano per trasferirsi in una città molto più tranquilla. Vediamo dove abita e com’è fatta la sua dimora, che si trova vicino a case di proprietà di altri Vip, come Cecilia Rodriguez e Ignazio Moser.

Gue Pequeno: ecco dove abita il rapper

Classe 1980, Gue Pequeno è nato il 25 dicembre a Milano. Dal 2014, però, vive a Lugano, dove sta “da Dio”. In una vecchia intervista a Ticino Online, l’artista ha spiegato di aver scelto di trasferirsi in Svizzera perché con la sua vita frenetica aveva bisogno di un posto tranquillo dove poter davvero staccare la spina. In un’altra chiacchierata più recente con Welcome Ticino, ha raccontato:

Devo dire che non ho avuto nessuna difficoltà ad ambientarmi, quando mi sono trasferito qui mi sono subito trovato benissimo e sono molto felice, direi che ho trovato la mia pace. Sai la mia è comunque una carriera lunga, inizialmente Milano mi ha aiutato molto, ma quando ho iniziato ad avere popolarità, forse ricorderete il gruppo storico Club Dogo, ho capito che avevo bisogno di trovare un’oasi dove essere solo me stesso, dove pensare senza sentire l’influenza degli altri. Ho deciso di abitare nel verde, sui monti, a sette minuti da Lugano, in mezzo alla natura, fonte di ispirazione e meditazione.

La casa di Gue Pequeno è curata fin nei minimi dettagli. Il rapper l’ha anche mostrata in una puntata di MTV Cribs Italia, dicendosi orgoglioso di complementi d’arredo di design e pezzi camp, come la lampada Guns di Philippe Starck per Flos e le opere d’arte di Takashi Murakami. Per l’arredamento, invece, ha scelto la limited edition della collezione Markerad di Off-White per Ikea, abbinandola al divano Maralunga disegnato da Vico Magistretti per Cassina e alla Tulip Chair di Eero Saarinen per Knoll.

Parliamo di arredi che hanno un costo elevato. Il divano Maralunga, ad esempio, viene 7.645,00 euro, mentre la sedia Tulip ha un prezzo di 1.903,00 euro. Insomma, Gue Pequeno non ha badato a spese e, visto il risultato, ha fatto bene: la sua dimora è stilosa e lo rispecchia in tutto e per tutto.

Gue Pequeno: una casa ricca di arredi di design

La casa di Gue Pequeno presenta una grande zona giorno open space, con una libreria che raccoglie sia cimeli che collezioni di dvd, dischi, cd e libri. Ovviamente, ci sono anche sculture particolari, come quella che raffigura un teschio dorato o il pugno in marmo tatuato custodito gelosamente all’interno di una teca di vetro. L’area living è quella che l’artista vive di più, dove scrive anche le sue canzoni.

Nella dimora dell’artista non potevano mancare una sala cinema e una grande vasca idromassaggio. Troviamo anche una zona dedicata al suo immenso guardaroba, ricco di capi assai particolari e un tantino eccentrici, e un angolo dotato di un impianto stereo super-performante. La camera da letto è un tantino più classica, con una parete del tutto finestrata che offre una meravigliosa vista sul verde.

Il Clandestino, Luca Travaglia morirà? Ecco tutte le anticipazioni della quinta puntata

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I misteri si infittiscono nella quinta puntata della fiction Rai che vede protagonista Edoardo Leo nei panni di un detective privato: non resta che scoprire le anticipazioni del nuovo appuntamento de Il Clandestino: ecco cosa accadrà lunedì 13 maggio 2024.

ll Clandestino, la fiction Rai con Edoardo Leo

La fiction che vede protagonista Edoardo Leo ha conquistato gli spettatori di Rai 1, i quali sono coinvolti nelle avventure dell’ex ispettore Luca Travaglia che, dopo essersi dimesso a seguito di un attentato, decide di cambiare vita.

Trasferitosi da Roma a Milano, il suo destino sembra ruotare sempre attorno al mistero, come dimostra il suo coinvolgimento nel caso che vede protagonista il suo nuovo vicino di casa, fondando assieme a lui un’agenzia investigativa.

Nel corso delle puntate, il pubblico ha così potuto assistere alle avventure di Travaglia: scopriamo cos’è successo negli episodi precedenti e cosa aspettarsi dalla prossima puntata.

Dove eravamo rimasti

Nelle location misteriose de Il Clandestino si sono svolte le avventure che vedono protagonista Luca Travaglia. Nella quarta puntata l’ex ispettore ha indagato sul caso di Irina, giovane donna scomparsa nel nulla.

Il mistero si infittisce dopo il ritrovamento di un’ecografia all’interno di un libro della giovane, scatenando la gelosia di Adamo, suo compagno, il quale sospetta una gravidanza che non vedrebbe la sua paternità.

Alle questioni lavorative, però, si uniscono anche quelle sentimentali, come dimostra il legame sempre più stretto con Carolina. Per l’ex ispettore, tuttavia, è complicato voltare pagina: il passato, infatti, non è stato del tutto dimenticato e il fantasma della moglie venuta a mancare è presente più che mai.

Non resta allora che scoprire quali sono le sorprese che vanno in onda nel corso della quinta puntata, quella di lunedì 13 maggio.

Il Clandestino, le anticipazioni della quinta puntata

Una nuova puntata è pronta per la messa in onda e nuovi misteri vengono a galla nel primo episodio, intitolato La notte.

Il caso su cui indagherà Luca Travaglia assieme al suo socio in affari vede protagonista un ricco industriale, il quale pianifica una vendetta nei confronti dello spacciatore che ha procurato la morte del figlio in seguito all’assunzione di droghe.

Entrando nel vivo delle indagini, però, Luca scoprirà di non essere il solo investigatore a voler scoprire la verità, rischiando la vita dopo aver sventato un omicidio.

Su questa base avrà avvio la seconda parte del quinto episodio, intitolata Il cingalese, che vedrà il protagonista in una fase di convalescenza dopo l’incidente, non potendo così riprendere le nuove indagini che si presentano lungo il cammino.

Sarà quindi il suo socio Palitha a portare avanti il nuovo caso che ha il focus sullo stalker che perseguita Carolina, generando nuovi problemi nella vita di Luca Travaglia.

Per queste e altre imperdibili avventure, non resta che collegarsi lunedì 13 maggio su Rai 1 per vedere la quinta puntata de Il Clandestino.

Leggi anche: Costiera, la nuova serie tv su Prime Video: di cosa parla, qual è il cast e quando esce

Eurovision, quanto si vince? Ecco tutte le curiosità sul grandissimo show

Tutto pronto per l’Eurovision 2024. La kermesse musicale, come ormai noto, ha luogo alla Malmö Arena di Malmö, in Svezia, è seguita dalla Rai ed è condotta da Mara Maionchi e Gabriele Corsi, con le due semifinali in scena il 7 e 9 maggio e la finale l’11. Ma quanto e cosa si vince? Ecco tutte le curiosità e la storia dell’evento canoro più seguito (e chiacchierato) di tutta Europa.

Eurovision Song Contest, ecco quanto si vince 

Questa particolare manifestazione musicale che coinvolge i Paesi membri dell’Unione europea e non solo affonda le proprie radici nel lontano 1956, un anno prima del trattato di Roma per l’istituzione della Comunità Economica Europea (CEE). 

La Seconda Guerra Mondiale era finita nel 1945, ma gli inevitabili strascichi continuavano a farsi sentire. Dall’altra parte del mondo, inoltre, era in corso la Guerra Fredda, che non aiutava di certo a tenere alto il morale di interi Paesi che stavano cercando di riprendersi economicamente dopo i drammi del conflitto. Si sentiva quindi il bisogno di creare qualcosa che alleggerisse le menti e cosa c’è di meglio della musica?

La manifestazione, almeno ufficialmente, è nata con questo scopo. Per questo motivo, al rappresentante del Paese vincitore e al Paese stesso non è destinata alcuna vincita monetaria. Si parla però di gloria e di fama, almeno per il cantante che ha avuto la fortuna di calcare il palco. 

Se bravo, infatti, la vera fortuna per lui arriva dopo l’Eurovision, con la pianificazione di diversi tour in giro per il mondo, contratti discografici e nuovi album da sfornare. Lo abbiamo visto di recente, per esempio, con i Måneskin. La band, infatti, dopo aver conquistato il Festival di Sanremo è arrivata sul tetto d’Europa grazie all’Eurovision. Da quel momento i quattro ragazzi di Roma hanno spiccato il volo in tutto il mondo, facendo scintille anche sul palco del Coachella 2022 e portando alta la bandiera del rock italiano.

Cosa vince il Paese vincitore

Oltre all’artista stesso, come dicevamo, a vincere è anche il Paese che lo rappresenta, acquisendo il diritto di ospitare la kermesse per l’edizione successiva. Non è propriamente esatto parlare di vincita monetaria, ma è innegabile che ospitare la manifestazione significhi, di conseguenza, ottenere maggiori introiti.

Una manifestazione di tale portata, infatti, non si prepara a ospitare solo artisti e personalità molto importanti del mondo della musica europea, ma anche turisti e fan da tutto il mondo, che se non sono fortunati a prendere i biglietti in tempo possono comunque provare ad alloggiare negli hotel della città, con la speranza di incontrare i propri idoli.

Va da sé quindi che anche se non si parla di un compenso monetario in via ufficiale, il Paese ospitante, con una buona organizzazione, può senza dubbio trarne un grande beneficio anche in tal senso.

Il FantaEurovision

Anche per quanto riguarda il FantaEurovision per i fortunati che avranno creato la propria “lega”, con i nomi che più sono stati in grado di distinguersi all’interno della kermesse, non è prevista alcuna vincita monetaria.

Questo contest virtuale, in contemporanea con il contest musicale vero e proprio, è stato creato con lo scopo di far sentire ancora più coinvolti i telespettatori, che grazie anche al ricambio generazionale sono ormai giovanissimi e hanno trovato la loro personale dimensione nel mondo del web.

Leggi anche: Eurovision Song Contest, al via lo show più amato: ecco dove vederlo in TV

Enel sale ancora dopo i dati operativi del 1° trimestre

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Ancora una seduta in salita per Enel che si spinge ulteriormente in avanti a Piazza Affari, guadagnando terreno per la quarta giornata consecutiva.

Enel in rialzo per la quarta seduta di fila

Il titolo, dopo aver chiuso la sessione di ieri con un progresso di oltre un punto percentuale, viaggia in positivo anche oggi, mostrando minore forza relativa rispetto al Ftse Mib.

Mentre scriviamo, Enel viene fotografato a 6,342 euro, con un vantaggio dello 0,27% e oltre 8 milioni di azioni passate di mano fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 26 milioni.

Enel favorito dal calo tassi BTP

Il titolo si muove poco sopra la parità, sostenuto dai segnali positivi che arrivano dal mercato obbligazionario.

Lo Spread BTP-Bund è quasi invariato, presentandosi a 132,53 punti base, con un frazionale calo dello 0,03%.

Bene i BTP, visto che gli acquisti favoriscono un calo dei tassi, tanto che il rendimento del titolo a 10 anni scende dello 0,62% al 3,768%.

Enel: i dati operativi del primo trimestre

Enel intanto finisce sotto la lente dopo che il colosso elettrico, come di consueto, ha pubblicato i dati operativi sul trimestre.

Tra i principali dati da riportare, secondo gli analisti di Equita SIM ci sono in primis la crescita della capacità installata rinnovabile che sale di circa 2GW nel primo trimestre dell’anno interamente nel segmento solar (Spagna e America Latina).

Da segnalare il forte incremento delle produzioni idroelettriche a +20,6% anno su anno e delle produzioni Solari a +22%.

Tra i maggiori contributori nelle produzioni idro ci sono l’Italia a +53% e la Spagna a +41.5% su base annua.

Gli esperti parlano anche della decrescita della produzione termoelettrica convenzionale, con una flessione del 33% anno su anno, e della minore energia complessivamente venduta a livello internazionale, con una contrazione del 6,7% su base annua.

Enel: il commento di Equita SIM

Gli analisti di Equita SIM si aspettano una trimestrale sostanzialmente positiva da Enel, con un’ottima performance delle attività in Italia, bilanciate dall’andamento più debole in Spagna e stabile in America Latina.

Complessivamente, gli esperti della SIM milanese si attendono un Ebitda in crescita dell’8% anno su anno, rispetto ad una guidance nel punto medio a circa +2% sull’intero 2024 e un debito sostanzialmente stabile rispetto al 2023, nonostante il pagamento dell’acconto sul dividendo per 2,2 miliardi di euro.

Non cambia intanto la view di Equita SIM che su Enel ribadisce la sua strategia bullish, con una raccomandazione “buy” e un prezzo obiettivo a 7,3 euro, valore che implica un potenziale di upside di oltre il 15% rispetto alle quotazioni correnti a Piazza Affari.

Ftse Mib sostenuto in attesa dei dividendi? Buy Enel e A2A?

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Di seguito riportiamo l’intervista al trader Davide Biocchi, al quale abbiamo rivolto delle domande sull’indice Ftse Mib e su alcune blue chip.

Il Ftse Mib sta provando a riagganciare la soglia dei 34.000 punti. A quali scenari prepararsi nel breve?

Il future sul Ftse Mib è in un trading range molto chiaro tra i 32.600 e i 34.400 punti, all’interno del quale si muove avanti e indietro e per percorrerlo interamente impiega da due a 4 settimane.

Ora sembra che il future sull’indice sia nella fase calante, ma siccome c’è una mediana che passa poco sotto i livelli correnti, si potrebbe andare giù in fondo o anche cambiare idea.

Ftse Mib: quali scenari nel breve?

Siamo in prossimità dei dividendi e può darsi che si salga un po’, ma senza particolare enfasi, e in vista di questo stacco è possibile che abbiamo meno venditori.

Abbiamo avuto venerdì scorso un po’ di vendite sulle banche che ieri hanno recuperato terreno in vista non solo dei conti trimestrali, ma in molti casi anche dei dividendi.

Ogni tanto arriva qualcuno che si fa un giro di rotazione settoriale e magari vende le banche per comprarsi qualche utility.

In questo momento il mercato non ha tanti attori forti visibili e quando arriva qualcuno, di fatto il movimento lo senti.

Da investitore sarei prudente sulle banche, mentre sulle utility sarei più tranquillo in questa fase di mercato.

Nel breve per il future sul Ftse Mib vedo un movimento nel range e più che altro mi aspetto che non ci siano tanti venditori.

Per gli attori forti incassare il dividendo è come avere una rendita passiva, mentre i piccoli sono tentati di vendere prima, perché se il titolo è salito, un utile da trading che diventa un reddito diverso lo compensi con le minusvalenze pregresse, mentre un reddito da capitale come il dividendo ha le tasse trattenute alla fonte.

Focus sulle banche

Guardando al settore bancario, ci sono dei titoli che offrono spunti interessanti in questa fase di mercato?

Come si è visto su Stellantis, quando si arriva in cima troppo velocemente, si scende con altrettanta rapidità.

Le banche sono salite in maniera solida e più passa il tempo e più gli operatori inizieranno preoccuparsi che magari hanno già visto i loro anni migliori.

Le banche già iniziato a tirare fuori i tassi fissi a meno del 2% e questo vuol dire che faranno meno margine di interesse.

Per questi motivi, al momento non mi posizionerei su alcun titolo del settore bancario, preferendo rivolgere l’attenzione altrove.

L’analisi di alcune utility

Tra le utility, ce ne sono alcune che consiglia di seguire più di altre in questa fase?

Le utility hanno un po’ le loro lepri e i loro inseguitori e nella prima categoria possiamo inserire A2A, seguito da Enel, mentre rientrano nella seconda temi come Hera, Snam e Italgas.

A me piace A2A che si sta avvicinando a quota 2 euro e l’area compresa tra 1,8 e 1,75 euro sarà una fascia di ritracciamento interessante.

Sicuramente la soglia di 1,75 euro potrebbe essere il livello più ambito, ma è anche vero che il titolo deve arrivarci.

Enel ora è sotto resistenza, quindi aspetterei il superamento di 6,35 euro prima di posizionarmi al rialzo, mal contempo un ritorno sotto 6,15/6,1 euro potrebbe essere interessante.

Per Hera segnalo un eventuale ritorno sotto 3,3 euro, mentre mi piace meno il grafico di Italgas che deve ancora fare un test dei 5,4 euro ed è più laterale al omento.

Il più brutto di tutti è Snam che è ancora nella fase discendente, mentre se fossi un investitore comprerei Terna.

La view su Stellantis

Cosa può dirci di Stellantis e quali strategie ci può suggerire per questo titolo?

Valuterei Stellantis in caso di ritorno delle quotazioni verso i 19,2/19 euro, dove penserei a una toccata e fuga sul titolo.

Benjamin Sesko, chi è il gigante del Lipsia prossimo obiettivo del Milan

Chi è Benjamin Sesko, attaccante sloveno del Lipsia che si è fatto notare negli ultimi due anni per le sue grandi doti da attaccante. Potrebbe essere lui il prossimo obiettivo del Milan come punta centrale.

Chi è Benjamin Sesko, la carriera del calciatore

Sesko debutta all’età di 16 anni con la squadra satellite del Salisburgo, il Liefering, dove in 44 presenze in 2 anni segna la bellezza di 22 gol.

Subito notato dal Salisburgo, decidono di chiamarlo in prima squadra dove continua il suo grande periodo e contribuisce alla vittoria di 2 campionati austriaci e 1 coppa austriaca in soli due anni. Segna la bellezza di 29 gol in 79 presenze e fa persino il suo debutto in Champions League.

Nell’estate 2023 viene acquistato dal Lipsia per 24 milioni di euro, con un contratto fino al 2028. I milioni spesi sono tanti per un giovane di 20 anni, ma lui ripaga subito la fiducia. Al primo e unico anno in Germania, infatti, i dati parlano chiaro: 16 gol in 40 presenze, quasi 1 gol ogni due partite. Insomma, vanta numeri da vero bomber.

Anche in Nazionale non delude: chiamato con la Nazionale maggiore all’età di 18 anni, diventando il più giovane esordiente sloveno, gioca 29 partite giocate e segna 11 gol, aiutando la sua squadra a qualificarsi agli Europei 2024.

Le sue caratteristiche e il suo possibile futuro

Sesko è un centravanti molto abile nel colpo di testa grazie alla sua altezza (195 cm), ma non si fa mancare anche agilità, velocità e tecnica che gli hanno permesso di mettersi in mostra nel panorama europeo, entrando persino nella classifica dei 25 finalisti per l’European Golden Boy.

Il suo inizio di carriera è stato definito “alla Haaland“, visto il suo inizio di goleador al Salisburgo, il suo passaggio in una squadra tedesca, le sue caratteristiche fisiche e un incredibile fiuto per il gol, che lo hanno portato a essere definito come uno dei migliori prospetti del calcio europeo negli anni a venire.

Il suo profilo coinciderebbe perfettamente con quello cercato dai rossoneri per sostituire Giroud nella sessione di mercato estiva in preparazione della stagione 24/25. Alto, fisico, abile nel colpo di testa (proprio come il francese) e un’ottima tecnica e velocità come contorno. Darebbe quella presenza in area di rigore fondamentale per il gioco dei rossoneri, come hanno dimostrato in questi anni con Giroud e prima ancora con Ibrahimovic (suo idolo a cui ha sempre sostenuto di ispirarsi). Inoltre, l’attaccante sloveno troverebbe al Milan il suo vecchio compagno al Salisburgo, Okafor, che conosce già bene le sue caratteristiche. I diavoli intanto pensano a rinnovare anche la panchina e si susseguono i nomi sui possibili sostituti di Pioli, con l’ipotesi di Sergio Conceicao che si fa sempre più strada.

La spesa per Sesko sicuramente sarebbe ingente (si parla di una cifra tra i 50 e i 75 milioni di euro), che lo farebbe diventare l’acquisto più oneroso del club superando Bonucci nel 2017 acquistato per 42 milioni di euro.

Concorso Agenzia delle Entrate, liberi 80 posti nelle risorse umane: tutti i dettagli

A breve sarà bandito un nuovo concorso Agenzia delle Entrate per funzionari nell’ufficio risorse umane. Sono stati messi a disposizione 80 posti di lavoro per laureati specializzati in selezione, formazione e valutazione del personale. Si tratta di una delle mansioni più ambite da laureati in diverse discipline. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere tra presentazione della domanda, requisiti e titoli per accedere al concorso.

Come presentare la domanda per il nuovo concorso dell’Agenzia delle Entrate

Il nuovo concorso dell’Agenzia dell’Entrate fa parte del Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO), per le assunzioni del triennio 2024-2026. La domanda sarà da presentare esclusivamente per via telematica attraverso il portale InPa. La procedura di accesso e presentazione delle domanda non è ancora disponibile in quanto bisognerà attendere l’uscita ufficiale del bando di concorso. Da quel momento si avranno a disposizione 30 giorni per presentare la domanda. Come per quasi tutti i concorsi pubblici, si potrà accedere all’apposita piattaforma con Spid, Cie, Cbs o eIdas.

I requisiti per partecipare al concorso dell’Agenzia delle Entrate

Il concorso è riservato solo a coloro che hanno conseguito il titolo di laurea, dunque i diplomati non potranno presentare domanda. Per partecipare alla selezione pubblica di funzionari per l’ufficio risorse umane dell’Agenzia delle Entrate le laurea richieste sono, per quanto riguarda le triennali, le seguenti:

  • Psicologia;
  • Scienze dell’Educazione;
  • Sociologia;
  • Scienze Giuridiche;
  • Amministrazione e Organizzazione;
  • Scienze Politiche;
  • Scienze Economiche.

Si potrà accedere al concorso anche con le seguenti lauree magistrali:

  • Educazione degli Adulti;
  • Scienze Pedagogiche;
  • Gestione Servizi Educativi;
  • Servizio Sociale;
  • Sociologia;
  • Psicologia;
  • E-learning;
  • Comunicazione;
  • Società dell’Informazione;
  • Filosofia;
  • Antropologia;
  • Filologia;
  • Linguistica;
  • Storia.

Qual è il ruolo di un funzionario delle risorse umane

I dipendenti degli uffici delle risorse umane hanno delle mansioni generiche molto simili tra loro che ovviamente possono cambiare a seconda delle esigenze e delle caratteristiche di una specifica azienda, sia nel settore pubblico che in quello privato.

Nella maggior parte dei casi, coloro che lavorano nelle risorse umane, si occupano di: Assunzione del personale, Formazione e sviluppo, Gestione delle relazioni con i dipendenti, gestione dei salari e dei benefit dei dipendenti e gestione dell’ambiente di lavoro.

Leggi anche: Modello 730, la guida per farlo da soli: spese detraibili, termini e scadenze

FIGC e CONI si scontrano con il Governo: ecco cos’è la Covisoc e perché si discute

Dopo la bozza di riforma del Governo, all’interno della quale si propone l’introduzione di una nuova agenzia che effettui controlli finanziari ed economici sui club professionistici in Italia, i presidenti di FIGC e il CONI si sono detti contrari alla proposta.

Il motivo dietro a questa posizione sarebbe una riduzione della libertà e dell’autonomia delle federazioni sportive, soprattutto perché un organo di controllo interno alle organizzazioni esiste già.

Ecco cos’è la Covisoc, cosa fa e il botta e risposta con il Governo, in particolare tra Giovanni Malagò, presidente del CONI, e Andrea Abodi, ministro dello Sport.

Cos’è e cosa fa la Covisoc

La Covisoc è la commissione di vigilanza sulle società sportive di calcio professionistiche, un ente interno alla FIGC ma che lavora indipendentemente.

Quest’organo della federazione si occupa di verificare che non ci siano debiti scaduti con calciatori, società e altre federazioni, non ci siano ritardi nei versamenti Irpef e nelle liquidazioni Iva. Sostanzialmente, si tratta di un controllo economico e finanziario che prende di mira le società professionistiche.

Ha il potere di richiedere ai club di depositare dati e documenti contabili societari per poter poi fare le sue valutazioni ed eventualmente fare segnalazioni con lo scopo di aprire delle indagini.

La funzione più importante della Covisoc però rimane quella di verificare che i club soddisfino i criteri per le licenze Nazionali posti dalla FIGC, ovvero controllare che le squadre professionistiche abbiano i requisiti necessari per iscriversi ai campionati.

Durante la stagione, inoltre, le società devono documentare alla FIGC l’avvenuto pagamento di stipendi e Irpef di tutti i lavoratori per ogni trimestre. L’organo che si occupa di questa funzione è quindi la Covisoc. Nel caso dovesse riscontrare un problema, l’ente invia una segnalazione alla Procura federale, dopodiché le squadre possono essere messe sotto indagine o ricevere delle sanzioni, come multe o penalizzazioni.

La proposta del Governo che fa storcere il naso ai vertici di FIGC e CONI

La proposta del Governo è quella di creare un organismo che verifichi la consegna della documentazione prevista dalla normativa federale e che abbia poteri anche per eseguire verifiche interne e ispezioni presso le sedi delle società. Gli stessi poteri e doveri della Covisoc.

Diverse squadre professionistiche italiane, tra calcio e basket, hanno debiti che possono raggiungere anche centinaia di milioni di euro e, con questa riforma, non sarebbe più la commissione della FIGC o la FIP (Federazione Italiana Basket) a verificare i conti, ma un ente governativo extra-sportivo.

Il nome dell’organo preposto ad assumere i poteri della Covisoc sarebbe Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria delle società sportive.

Il presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha spiegato quelli che secondo lui sono i problemi di questa riforma e i pericoli a cui si va incontro inserendola. Inoltre, ha asserito che questa riforma tende a ridurre l’autonomia dello sport italiano. Infatti, ha dichiarato:

Mi sembra che la questione sia stata affrontata frettolosamente e violando l’autonomia dello sport. Le federazioni, sotto certi aspetti, potrebbero anche essere contente di togliersi la responsabilità di escludere le società dai campionati, ma bisogna fare le cose con i tempi e i modi giusti. Siamo a inizio maggio. In poco più di venti giorni è possibile approvare una riforma del genere, nominando anche trenta componenti della nuova agenzia? Dal 31 maggio la Covisoc deve fare la verifica degli adempimenti delle società. Mi sembra una cosa illogica e poco rispettosa anche nei confronti della presidente della Covisoc, che non conosco, ma che per storia, curriculum e prestigio è una persona di notevole spessore.

La replica del ministro dello sport, Andrea Abodi, non si è fatta attendere. Nella sua rispsota, arrivata attraverso i microfoni di Radio Anch’io sport, ha spiegato i motivi della proposta:

Ho visto tanta agitazione e alcune inesattezze relativamente all’attentato all’autonomia. avrei voluto che lo stesso fermento si manifestasse quando sono stati stralciati due debiti fiscali di club professionistici di A, B e C per oltre 100 milioni soltanto negli ultimi due anni.

All’interno delle parole del ministro sembra essere presente qualche dubbio sull’operato della Covisoc, soprattutto considerando il fatto che l’obiettivo della riforma, a detto dello stesso, è semplicemente quello di sostituire l’ente di controllo e renderlo esterno. A tal proposito, Abodi ha aggiunto:

Mi domando come mai tanta agitazione. stiamo parlando di controlli finanziari che dovrebbero essere un fattore quasi indifferente, ovvero fatti bene, in modo indipendente e terzo. Nulla viene toccato relativamente alla definizione dei criteri da parte del consiglio federale, nulla viene toccato per l’attribuzione delle licenze per la partecipazione dei campionati. Vorrei capire dove sta l’attentato all’autonomia dello sport.

KFC ha creato un profumo al pollo fritto: tutto su “Eau de BBQ”

Per gli appassionati delle grigliate durante le festività come la Pasquetta o il Ferragosto, c’è una novità intrigante sul mercato della profumeria: KFC ha lanciato una fragranza unica nel suo genere dal nome eloquente, “Eau de BBQ”. Questa fragranza ha rapidamente catturato l’attenzione del pubblico, tanto che è già andata esaurita.

KFC, tutto sul profumo al pollo fritto

È sorprendente scoprire l’entusiasmo di coloro che desiderano “profumare” come una griglia da barbecue. L’Eau de BBQ di KFC è in una bottiglia elegante a strisce rosse e nere da 100 millilitri, rispettando gli standard di presentazione tipici dei profumi di alta qualità. Il prezzo accessibile di 13 dollari e 82 centesimi ha reso questo prodotto ancora più attraente per i consumatori.

Non è la prima volta che KFC sperimenta con il connubio tra fast food e profumeria. Quattro anni fa, quando McDonald’s ha introdotto una linea di candele profumate all’hamburger, KFC ha prontamente ricordato di aver avuto una simile idea in precedenza. Il comunicato recita quanto segue:

“Ci siamo passati tutti: quell’aroma inconfondibile di un barbecue si diffonde nell’aria, stuzzicando i nostri sensi e lasciandoci desiderare il gusto della bontà affumicata. E se potessi catturare quel profumo irresistibile in una bottiglia?”.

Questa fragranza, disponibile solo nel Regno Unito, è caratterizzata da note di carbone e legno affumicato, senza traccia di salse o frittura. Alcuni si sono mostrati sorpresi dalla sua natura “elevata” e “più muschiata e seducente” rispetto alle aspettative.

È interessante notare che questa insolita fragranza potrebbe trovare concorrenza tra le fragranze affumicate di lusso, come quelle di Tom Ford, che hanno prezzi fino a 250 dollari. Immaginare un’aula di tribunale pervasa dall’Eau de BBQ è un’idea alquanto stravagante, ma dimostra quanto il mondo del profumo possa essere sorprendente e diversificato.

L’Eau de BBQ di KFC rappresenta un’interessante incursione nel mercato della profumeria, offrendo agli amanti del barbecue un modo unico per esprimere la propria passione attraverso l’olfatto. Con il suo aroma distintivo e la sua presentazione accattivante, questo prodotto ha conquistato rapidamente un posto nel cuore e nel naso di molti consumatori.