Reddito di Cittadinanza, cosa fare per non perderlo nel 2023? Ecco a cosa fare attenzione

Reddito di cittadinanza verso la completa abolizione. Ma cosa bisogna fare per non perderlo nel 2023? Ecco a cosa bisogna fare attenzione.

Reddito di cittadinanza verso la completa l’abolizione dal 2024. La misura resta ancora attiva per tutto il 2023. Ecco a cosa bisogna fare attenzione per non vederlo sospeso.

Il caro vita continua a preoccupare le famiglie italiane tanto che il governo Meloni nell’ultima manovra finanziaria ha dirottato la maggior parte delle risorse a disposizione a sostegno delle categorie più svantaggiate.

Numerosi sono stati e sono gli incentivi messi in campo dal governo italiano per sostenere i cittadini italiani messi in ginocchio da questa forte crisi.

La maggior parte di queste agevolazioni però vanno rinnovate attraverso la presentazione annuale dalla situazione reddituale aggiornata.

Anche per il Reddito di Cittadinanza andrà fatta la stessa cosa se non si vuole perdere il diritto al sussidio per tutto il 2023, ultimo anno di presenza della misura.

Ma a cosa facciamo riferimento?

Stiamo parlando dell’ISEE, ossia l’Indicatore della situazione economica equivalente, che serve a valutare la situazione economica familiare. 

Esso rappresenta il rapporto tra l’indicatore della situazione economica e il parametro relativo della scala di equivalenza derivante dai componenti del nucleo familiare.

Va detto che l’ISEE di solito ha valenza di un anno solare e può essere richiesto a partire dal 1 gennaio e resta valido per tutto l’anno di richiesta, fino al 31 dicembre.

Ma come evitare la sospensione del Reddito di Cittadinanza e quali sono i documenti necessari per richiedere l’ISEE?

 Ecco cosa fare per non perdere l’agevolazione.

Reddito di Cittadinanza, cosa fare per non perderlo nel 2023? Ecco a cosa fare attenzione

L’ISEE è scaduto il 31 dicembre 2022 e in questo primo mese di gennaio 2023 c’è la corsa al rinnovo per non perdere il sussidio.

Il rinnovo può essere fatto presso i centri di assistenza fiscale e presso i comuni, ma anche in maniera autonoma tramite SPID utilizzando il modello pre compilato disponibile sul sito INPS.

Al fine di non veder sospeso il reddito di cittadinanza basta rispettare i requisiti indicati dal governo per continuar ad accedere all’agevolazione. Per prima cosa bisogna avere un Isee inferiore a 9.360 euro.

Ma anche con ISEE invariato, potrebbero esserci delle situazioni che potrebbero far modificare i requisiti di accesso al reddito. Per poter continuare ad usufruire dell’agevolazione infatti bisogna:

  • avere un patrimonio immobiliare non superiore a 30.000 euro, diverso dalla prima casa di abitazione;

  • avere un patrimonio finanziario non superiore a 6.000 euro incrementabile in base ai componenti del nucleo considerando anche eventuali disabili;

  • avere un reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui moltiplicato per la scala di equivalenza.

Reddito di cittadinanza, così rinnovi l’ISEE

Per poter continuare a ricevere la ricarica del reddito di Cittadinanza bisogna presentare l’ISEE aggiornato e riferito alla situazione economica patrimoniale e reddituale riferita al periodo 1° gennaio – 31 dicembre 2021.

Per poter ricevere l’ISEE basta presentare i documenti circa i saldi e le giacenze medie dei conti correnti e le certificazioni uniche 2022.

Una volta rinnovato, l’ISEE viene presentato all’INPS che valuterà i nuovi parametri, ed effettuerà il ricalcolo degli importi verificando anche se i requisiti richiesti siano ancora rispettati.

Entro il 31 gennaio 2023 perciò si dovrà procedere con il rinnovo, pena la sospensione del Reddito di Cittadinanza per il mese di febbraio 2023. Nel caso in cui non sarà presentata un’attestazione ISEE aggiornata il pagamento del Reddito di Cittadinanza verrà sospeso.

Reddito di Cittadinanza, ecco cosa succede se non si rinnova l’ISEE

Se non si rinnova l’ISEE entro il 31 gennaio, i pagamenti del Reddito di Cittadinanza verranno sospesi a partire dalla ricarica di febbraio.

Ma si tratta di una sospensione temporanea che si ripristina con la presentazione dell’ISEE aggiornato.

Se dalla nuova situazione risulta che la famiglia è ancora in possesso dei requisiti allora i pagamenti riprenderanno regolarmente con corresponsione degli arretrati e se la situazione economica è peggiorata, l’assegno erogato potrebbe aumentare.

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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