Pensione anticipo e aumenti 2023, ecco le nuove proposte in vista delle elezioni 

Riforma pensioni 2023, il programma dei partiti politici. Nuovo Governo, pensioni e lavoro, ecco cosa potrebbe accadere a chi lascia il lavoro nel 2023.

Si respira aria di elezioni in arrivo novità importanti sulla pensione anticipata e aumenti 2023, grazie alle nuove proposte dei partiti.  Forse stavolta, è la volta buona! Arrivano cambiamenti importanti per la riforma pensioni, niente che si ricolleghi o interfacci all’ormai caduto Governo Draghi. Dopo l’estate si va alle urne. 

A questo punto, non ci resta che capire come intendono muoversi i partici in vista delle nuove elezioni previste molto probabilmente per il 25 settembre. È possibile che la data slitti di qualche giorno, ma non dovrebbe oltrepassare il 2 ottobre. 

Accesi dibattiti ruotano intorno ai temi principali, gli argomenti sono centrati sulle discussioni che trovano terreno fertile nel popolo. I temi “caldi” sono diversi tutti di particolarmente di gradimento dei cittadini, come appunto, sono stati preannunciati aumenti dalle paghe alle pensioni. Oltre tutto, sono emerse diverse indiscrezioni sulle notizie più importanti oggetto della Riforma pensioni. 

Il Governo Draghi in più occasioni ha preannunciato la riforma pensioni 2023, con l’immissione di provvedimenti in sintonia con le casse dello Stato. Le proiezioni future vertevano sull’ingresso per tutti del sistema utilizzato per i contributivi puri, affiancato dalla doppia quota pensione voluta dal presidente dell’INPS Tridico. In tutto questo, diverse formule anticipata non sarebbero state rinnovate. 

Poi, la guerra russo – ucraina ha stravolto nuovamente le carte in tavola, la riforma pensioni è passata in secondo piano. La carenza delle risorse primarie ha generato un incremento dei prodotti di prima necessità, per poi estendersi progressivamente in tutti i settori. I piani del Governo Draghi sono cambiati dirottando le risorse per il sostegno delle famiglie, lavoratori e aziende. 

Pensione anticipo e aumenti 2023, ecco le nuove proposte in vista dell’elezioni 

Nel nuovo DEF è stato inserito un piano anticipato delle pensioni e nelle varie proiezioni del Governo Draghi sembrava emergere anche la volontà di rinnovare diversi scivoli, come appunto, Ape sociale (limitata alle categorie di tutela) e Opzione donna. Mentre, non sono emerse nuove prospettive per la misura anticipata Quota 102 in scadenza il 31 dicembre 2022. Una formula che permette a tutte le persone che raggiungono 64 anni di età e 38 di contribuzione di agganciarsi a un’uscita anticipata senza penalizzazioni. 

Lo scivolone del Governo Draghi ha rimesso in gioco il programma lavoro e pensioni, le previsioni sono molto buone, considerato che il vento delle elezioni dovrebbe rimettere in gioco maggiori possibilità di scelta per i lavoratori.  

Nuovi progetti per la riforma pensione 2023: maggiore flessibilità d’uscita dal lavoro e aumenti per tutti

Molto probabilmente il cavallo di battaglia politica sarà incentrato su una maggiore flessibilità d’uscita dal lavoro, senza la sottomissione di penali. Dovrebbe ritornare la possibilità per il lavoratore di scegliere, se collocarsi in quiescenza prima dell’età pensionabile o proseguire il percorso lavorativo per accumulare una maggiore contribuzione. 

Viene meno il discorso della pensione spartita su doppia quota. Impensabile far pesare sulle spalle dei lavoratori una formula solo perché particolarmente sostenibile, pur tenendo conto del grave impatto verso i cittadini. 

L’attuale ordinamento previdenziale si basa sulle regole fissate dalla Fornero e portano a un’uscita anticipata ordinaria a 42 o 41 anni e 10 mesi, con l’intervallo di un anno in più per gli uomini. E, ancora, al riconoscimento di una pensione di vecchiaia (per ora) non prima dei 67 anni di età. Si, attende, quindi, una rimodulazione della legge Fornero e novità importanti per i tanti pensionanti. 

Il Movimento 5 Stelle punta sull’introduzione di una maggiore flessibilità d’uscita dal lavoro e, quindi, dell’immissione nel sistema previdenziale di una nuova formula anticipata. Oltre, che alla proposta di aumentare le pensioni. La linea sembra orientata verso il ritorno di Quota 41 per tutte le persone, ma anche a una maggior tutela per le donne e pensione di garanzia per i giovani.  

La Lega riprende la lotta per la cancellazione della Fornero, l’introduzione di Quota 41 senza vincoli. Mentre Silvio Berlusconi sembrerebbe orientato a incrementare tutte le pensioni a 1.000 euro mensili. In particolare, l’aumento dovrebbe sostenere tutte le persone che percepiscono una pensione sotto i mille euro e non possiedono altre forme di reddito. 

Il Pd sembrerebbe orientato verso l’introduzione del sistema contributivo sulla pensione anticipata, sull’introduzione di norme strutturali per l’anticipo pensionistico Ape sociale, ci sono dei riferimenti anche per Opzione donna, con l’ingresso di un minimo vitale e un nuovo sistema per la rivalutazione dell’anzianità contributiva. 

Insomma, il programma sulle pensioni appare intenso e variegato. 

È possibile che vengano rinnovate le misure in scadenza con l’aggancio a nuovi importi per il 2023, dovuti anche all’effetto della rivalutazione automatica. 

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