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Iren male: che succede ora dopo l’arresto del CEO?

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Anche la seduta odierna non ha riservato nulla di buono per Iren che ha perso terreno per la quarta giornata consecutiva.

Iren in rosso per la quarta seduta di fila

Il titolo, dopo aver ceduto oltre due punti e mezzo percentuali ieri, ha proposto un copione simile oggi.

A fine seduta, Iren si è fermato a 1,791 euro, con una flessione del 2,4% e volumi di scambio elevati, visto che sono transitate sul mercato oltre 10,5 milioni di azioni, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 2,5 milioni.

Iren: arrestato l’AD Signorini

Iren ha continuato a perdere terreno dopo che nell’ambito dell’inchiesta sugli scandali della regione Liguria, il CEO, Paolo Emilio Signorini è stato arrestato ieri con l’accusa di presunta corruzione.

I fatti contestati all’AD Signorini si riferiscono alle attività dello stesso, precedenti alla nomina in Iren.

Il board straordinario della società ha revocato ieri tutte le deleghe del CEO, riassegnandole principalmente al presidente Dal Fabbro.

Iren: il commento di Equita SIM

Gli analisti di Equita SIM ritengono che la notizia sia negativa per Iren, principalmente in termini di Governance societaria, che dovrà quindi essere ridefinita presumibilmente nelle prossime settimane.

Il CEO Signorini, di nomina prevalentemente politica, non ha mai ricoperto nei mesi scorsi un ruolo rilevante nella strategia Iren, attualmente coordinata ed elaborata dal presidente esecutivo Dal Fabbro.

Da un punto di vista societario, la SIM milanese non ritiene che la revoca delle deleghe di Signorini abbia impatti finanziari per Iren.

Le indagini avviate su Signorini erano inoltre già note, ed emerse nuovamente nei mesi scorsi con il prosieguo delle indagini della magistratura.

Secondo Equita SIM è da verificare se la necessità di rivedere la governance porterà invece ritardi nella comunicazione del nuovo piano industriale atteso nelle prossime settimane.

Da un punto di vista strategico, gli analisti ritengono invece che non ci siano modifiche rilevanti, con la gestione del gruppo e l’implementazione della strategia già in mano al presidente Dal Fabbro prima della nomina di Signorini nei mesi scorsi.

Non cambia la strategia di Equita SIM che su Iren ribadisce la sua view bullish, con una raccomandazione “buy” e un prezzo obiettivo a 2,5 euro.

Ftse Mib: lo scenario resta costruttivo

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Nuova chiusura in luce verde per le Borse europee che anche oggi hanno guadagnato terreno, salendo per la terza giornata di fila.

Il Dax e il Ftse100 sono saliti rispettivamente dello 0,37% e dello 0,49%, mentre il Cac40 si è apprezzato dello 0,69%.

Diverso lo scenario se ci si sposta a Piazza Affari, dove il Ftse Mib ha terminato le contrattazioni a 34.151 punti, con un calo dello 0,27%, dopo aver segnato nell’intraday un massimo a 34.299 e un minimo a 33.976 punti.

Ftse Mib: lo scenario resta costruttivo

Il Ftse Mib è sceso a testare l’area dei 34.000, violata solo frazionalmente nell’intraday e la tenuta della stessa ha favorito un recupero verso quota 34.150 punti.

Se l’indice riuscirà a mantenersi sopra area 34.000 potrà tentare nuovi allunghi verso i 34.200/34.300 punti prima e in seguito in direzione dei 34.500 punti.

Oltre questo livello ci sarà spazio per un’estensione rialzista verso i recenti top di periodo in area 34.900/35.000.

Discese sotto i 34.000 punti apriranno nuovamente le porte a correzioni verso i 33.800 e i 33.500 punti, oltre cui la discesa proseguirà in direzione dei 33.300 punti.

La violazione anche di questi minimi di periodo esporrà il Ftse Mib al rischio di ulteriori ribassi verso 33.000 punti in prima battuta e successivamente in direzione dei 32.500 punti.

I market movers negli Stati Uniti

Per la prossima seduta, sul fronte macro USA si segnalano le nuove richieste di sussidi di disoccupazione che dovrebbero salire da 208mila a 211mila unità.

Sul versante societario, da seguire prima dell’avvio degli scambi a Wall Stret i conti del primo trimestre di Warner Bros Discovery, per i quali ci si attende una perdita per azione di 0,24 dollari.

I dati macro e gli eventi in Europa

In Europa non si segnalano aggiornamenti macro di rilievo e l’evento clou sarà l’annuncio della Bank of England sui tassi di interesse, destinati a rimanere fermi al 5,25%,.

I titoli e i temi da seguire a Piazza Affari

A Piazza Affari diversi titoli presenteranno i conti del primo trimestre e si tratta di Azimut Holding, Banca Mediolanum, Enel, Nexi, Pirelli, Recordati, Unipol, Acea, Banca Generali, BFF Bank, Brembo, Buzzi, Piaggio, Salvatore Ferragamo, Technogym, UnipolSAI, Ascopiave, Banca Ifis, Carel Industries, Cementir Holding, Elica, Gefran, illimityBank, Neodecortech, Revo Insurance, WIIT, Banca Profilo, Banco di Desio e Brianza, Civitanavi Systems, SIT Group; Toscana Aeroporti, Svas Biosana e Valtecne.

In agenda le assemblee di Buzzi, Trevi Group e Prismi per l’approvazione dei dati di bilancio dell’esercizio 2023.

In mattinata da seguire l’asta dei BOT con scadenza a 12 mesi per un ammontare offerto pari a 7,5 miliardi di euro.

Domani proseguirà il collocamento della quarta tranche del BTP Valore con scadenza maggiore 2030, la cui offerta al pubblico si concluderà il 10 maggio.

Crisi politica e indagini in Liguria: cosa sta succedendo veramente?


Un’ondata di scandali ha colpito il panorama politico ligure, coinvolgendo figure di spicco come il governatore Giovanni Toti e vari altri imprenditori e funzionari pubblici. L’indagine, focalizzata sulla corruzione e il finanziamento illecito ai partiti, ha scosso le fondamenta politiche e imprenditoriali della regione, sollevando questioni serie su trasparenza e integrità.

La Liguria al centro della polemica

Il cuore dello scandalo è l’operazione condotta dalla Guardia di Finanza, che ha portato alla luce una rete complessa di relazioni e scambi illeciti. Aldo Spinelli, imprenditore di spicco, e il governatore della Regione, Giovanni Toti, sono tra i principali indagati. Le accuse sono gravi: corruzione, abuso d’ufficio e finanziamento illecito ai partiti.

Il sequestro e le perquisizioni

Recentemente, la Guardia di Finanza ha sequestrato 220 mila euro in contanti presso l’abitazione di Aldo Spinelli, parte di un sequestro preventivo totale di 570 mila euro ordinato dalla gip Paola Faggioni. Questo rappresenta solo la punta dell’iceberg in una serie di azioni legali che includono perquisizioni e controlli a tappeto sugli asset finanziari dei coinvolti.

Gli arresti e le conseguenze

Il governatore Toti ha trascorso la sua prima notte agli arresti domiciliari, riflettendo sulla sua situazione legale e preparandosi all’interrogatorio di garanzia. La tensione è palpabile anche tra i suoi collaboratori e sostenitori, molti dei quali cercano di distanziarsi dalle accuse o minimizzare le loro implicazioni.

La rete di finanziamenti

Uno degli aspetti più inquietanti dell’indagine è la scoperta di una vasta rete di finanziamenti illeciti, che coinvolge non solo politici ma anche imprenditori del settore portuale e della gestione dei rifiuti. Pietro Colucci, ad esempio, è accusato di aver finanziato Toti con circa 195 mila euro, mentre la sua azienda riceveva favori in termini di autorizzazioni regionali per la gestione delle discariche.

Le reazioni politiche

La crisi politica attuale ha suscitato una vasta gamma di reazioni, riflettendo la profonda divisione all’interno della società e tra i vari attori politici. Mentre alcuni politici e membri della società civile chiedono dimissioni immediate e riforme radicali per affrontare ciò che percepiscono come fallimenti gravi da parte del Governo e non solo della Regione Liguria, altri difendono le azioni dei loro leader, sostenendo che siano state legittime e mal interpretate dalla critica e dai media.

L’avvocato di Toti, per esempio, sostiene fermamente che le azioni del governatore fossero entro i limiti della legalità e che le accuse mosse contro di lui siano il risultato di una cattiva interpretazione o di una rappresentazione mediatica distorta. Questo punto di vista mira a difendere l’integrità del governatore e a mantenere la sua posizione di leadership, suggerendo che le critiche sono infondate o politicamente motivate.

D’altra parte, la reazione della società civile e di una parte dell’opinione pubblica mostra un quadro molto diverso. Molti cittadini esprimono un profondo senso di sfiducia e indignazione verso il sistema politico della Liguria, sentendosi delusi e spesso traditi da coloro che dovrebbero rappresentarli. Questo sentimento di disillusione è alimentato da scandali continui, accuse di corruzione o incompetenza, e da una percezione di disconnessione tra le promesse elettorali e le azioni concrete dei loro leader.

In questo clima di tensione e incertezza, la richiesta di riforme concrete sembra essere un richiamo comune tra i critici del governo attuale. Essi ritengono che senza cambiamenti significativi nel modo in cui il paese è governato, sarà difficile recuperare la fiducia pubblica e garantire una gestione efficace delle sfide future.

Il dibattito sull’adeguatezza delle risposte politiche alla crisi attuale è quindi un riflesso delle più ampie questioni politiche, legali e etiche che affliggono il paese. Come questa situazione si svilupperà dipenderà molto dalla capacità dei vari attori politici di dialogare e di trovare soluzioni condivise che possano riconciliare le diverse visioni e aspettative della popolazione.

Che ne sarà della Liguria?

L’interrogatorio di garanzia per Toti è fissato per il prossimo venerdì, un appuntamento che potrebbe fornire ulteriori dettagli sulle accuse e sulle difese. La situazione rimane fluida, con possibili nuove rivelazioni e sviluppi che potrebbero emergere nei giorni a venire.
Il caso di corruzione in Liguria è un duro colpo per la fiducia pubblica nelle istituzioni italiane. Mentre l’inchiesta procede, resta da vedere quale sarà l’impatto a lungo termine di questo scandalo sulla carriera politica di Toti e sulla gestione della politica e dell’economia in Liguria e oltre. La comunità aspetta risposte chiare e azioni concrete per ripristinare la trasparenza e l’integrità che dovrebbero caratterizzare la vita pubblica.

L’addio a Steve Albini: icona del noise rock e produttore leggendario


Il mondo della musica è in lutto per la scomparsa di Steve Albini, rinomato chitarrista del gruppo noise rock Shellac e produttore influente di numerosi album iconici. Albini è morto all’età di 61 anni a causa di un infarto, come confermato dallo staff del suo studio di registrazione, Electrical Audio. La notizia è stata resa nota attraverso Pitchfork.com, un punto di riferimento per gli appassionati di musica.

Una carriera rivoluzionaria nel rock

Steve Albini è stato una figura di spicco nel panorama del rock alternativo americano, noto per il suo approccio unico e spesso spartano alla produzione musicale. Oltre a essere il chitarrista di Shellac, Albini ha lasciato un’impronta indelebile nella musica producendo album che hanno definito generi e epoche, tra cui Surfer Rosa dei Pixies, Pod delle Breeders, e Things We Lost in the Fire dei Low.

Le circostanze della morte

Il tragico evento si è verificato martedì 7 aprile, proprio nel suo studio a Chicago, dove Albini stava presumibilmente lavorando a nuovi progetti. Questo avvenimento ha scosso profondamente la comunità musicale, soprattutto in vista della prossima uscita dell’album degli Shellac, To All Trains, prevista per il 17 maggio. Questo album, ora destinato a diventare parte del suo testamento artistico, aggiunge un tocco di malinconia alla sua già ricca eredità.

L’eredità di Steve Albini

Steve Albini è un nome rispettato nel mondo della musica, non solo per il suo lavoro come musicista ma anche come produttore. La sua approccio unico alla produzione musicale ha lasciato un’impronta indelebile nell’industria, influenzando profondamente come artisti e produttori pensano alla registrazione e alla produzione di musica.

Albini è celebre per il suo stile di produzione minimalista e non intrusivo, un approccio che privilegia l’essenzialità e la trasparenza sonora. Egli crede fermamente nel catturare la performance più autentica e grezza possibile, evitando sovrapposizioni eccessive o manipolazioni sonore che potrebbero alterare il suono originale di una band. Questa filosofia si riflette nel suo modo di lavorare, spesso descritto come quello di un “ingegnere audio” piuttosto che di un tradizionale “produttore”, poiché si concentra più sul garantire che la tecnologia catturi fedelmente la performance piuttosto che su modifiche e aggiustamenti creativi.

L’approccio di Albini ha trovato riscontro soprattutto tra le band indie e alternative, molti dei quali cercano di preservare la loro identità musicale e l’integrità artistica senza compromessi commerciali. Attraverso la sua collaborazione con gruppi come Pixies, Nirvana e PJ Harvey, Albini ha dimostrato che è possibile realizzare registrazioni di impatto e di successo commerciale rimanendo fedeli a un ethos di produzione “pura” e diretta.

L’impegno di Albini per l’indipendenza artistica va oltre il suo lavoro in studio. Egli è stato anche un critico vocale dell’industria musicale tradizionale, spesso discutendo apertamente sulle pratiche che percepisce come dannose per gli artisti e la loro creatività. La sua posizione ha rafforzato il suo status come icona dell’indipendenza musicale, facendo di lui un modello per molti nell’ambiente della musica indipendente.

Reazioni e tributi

La notizia della morte di Albini ha provocato una valanga di tributi da parte di artisti, colleghi e fan, molti dei quali hanno espresso il loro dolore e la loro gratitudine sui social media. Le testimonianze sottolineano non solo il suo genio musicale ma anche il suo carattere autentico e la sua integrità morale, elementi che lo hanno reso una figura tanto rispettata quanto amata nel mondo della musica.

La morte di Steve Albini rappresenta una perdita significativa per il mondo della musica, privando l’industria del grunge e del rock di uno dei suoi talenti più originali e influenti. Mentre il suo spirito vivrà attraverso le opere che ha creato e le vite che ha toccato, la sua assenza sarà sentita profondamente. Ora, mentre il mondo aspetta l’uscita postuma dell’ultimo album degli Shellac, si riflette su come il suo approccio rivoluzionario continuerà a ispirare chi cerca di portare avanti il suo lascito di autenticità e innovazione.

Leggi anche: Tina Turner, patrimonio ed eredità della Regina indiscussa del rock

Leonardo supera la prova dei conti. Broker bullish

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A dispetto della conclusione negativa del Ftse Mib, la seduta odierna si è conclusa in modo pimpante per Leonardo, salito in netta controtendenza rispetto all’indice di riferimento.

Leonardo pimpante dopo i conti trimestrali

Il titolo ieri ha lasciato sul parterre circa il 4,5% del suo valore dopo due sedute in rialzo e oggi ha ripreso la via dei guadagni.

A fine giornata, Leonardo è stato fotografato a 22,05 euro, con un vantaggio del 2,75% e volumi di scambio vivaci, visto che sono transitate sul mercato oltre 5,5 milioni di azioni, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 4,1 milioni.

Leonardo: i numeri del primo trimestre

Leonardo ha conquistato la vetta del Ftse Mib, dopo aver presentato i risultati del primo trimestre, stagionalmente il meno importante dell’anno.

I primi tre mesi del 2024 sono stati archiviati con un utile netto balzato del 121% a 93 milioni di euro, mentre il fatturato è salito del 15% a 3,66 miliardi di euro.

Anche per gli ordini si evidenzia un incremento del 15% a 5,75 miliardi di euro, mentre l’Ebita è cresciuto del 67% a 182 milioni di euro e il debito netto si è attestato a 2,93 miliardi di euro, contro i 2,98 miliardi di fine 2023.

Leonardo: la guidance per il 2024

Come previsto, le guidance per il 2024, che includono per la prima volta il consolidamento linea per linea di Telespazio fino allo scorso anno consolidata ad equity, sono state confermate.

Nel dettaglio è atteso un fatturato in rialzo del 5% a 16,8 miliardi di euro, un Ebita in salita del 9% a 1,44 miliardi, ordini in crescita del 4% a 19,5 miliardi e un debito netto pari a 2 miliardi di euro.

Leonardo: il commento di Equita SIM

Equita SIM evidenzia che il newsflow positivo dei risultati del primo trimestre migliori delle attese e della conferma delle guidance 2024 viene offuscato dal ritorno dell’incertezza sulla divisione Aerostrutture per la mancanza di visibilità sugli ordini da parte di Boeing a causa dei problemi del 787.

Sebbene in call il management abbia ipotizzato in “soli” 50 milioni di euro le perdite potenziali nel biennio 2024-2025 derivanti dalla revisione dei programmi di produzione di Boeing, gli analisti di Equita SIM ritengono che questo elemento possa pesare nelle prossime settimane.

Le Aerostrutture negli ultimi 4 anni hanno perso oltre 600 milioni di euro a livello di EBITA e l’obiettivo di break-even nel 2025 verrebbe centrato con l’aumento di prezzi concordato al raggiungimento di determinati volumi di produzione che a questo punto sono a rischio.

L’attività di M&A potrebbe aiutare a compensare: gli analisti ritengono che a breve verrà ceduta WASS e altri deal sono in due diligence,

Equita SIM non cambia idea su Leonardo e ribadisce la raccomandazione “buy”, con un prezzo obiettivo a 23 euro.

Lenoardo: la view di Intesa Sanpaolo

A scommettere sul titolo è anche Intesa Sanpaolo che oggi ha reiterato il rating “buy”, con un target price a 23,3 euro.

Per gli analisti i conti del primo trimestre sono stati sostanzialmente in linea con le loro stime a livello di Ebita e free operating cash flow, mentre gli ordini sono stati un po’ sopra le attese.

Leonardo: il giudizio di Bank of America

Infine, è bullish la view di Bank of America che consiglia di acquistare Leonardo, con un fair value a 27 euro, dopo la forte trimestrale che ha battuto il consensus.

Piazza Affari: brutto sell-off su questo titolo. I motivi

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Cala il sipario su una seduta da incubo per Maire Tecnimont che ha dovuto fare i conti con un brutto sell-off.

Maire Tecnimont crolla con volumi boom

Il titolo, reduce da tre sessioni consecutive in rialzo, dopo aver chiuso quella di ieri con un progresso dello 0,26%, oggi è stato travolto dalle vendite.

A fine giornata, infatti, Maire si è fermato a 7,19 euro, con un affondo del 6,14% e volumi di scambio esplosivi, visto che sono passate di mano oltre 4,8 milioni di azioni contro la media degli ultimi 30 giorni pari a 1,3 milioni.

Maire: collocato lo 0,7% delle azioni

Maire è crollato a Piazza Affari dopo che ha comunicato di aver collocato tramite una procedura di accelerated book building, 2,3 milioni di azioni azioni ordinarie, corrispondenti allo 0,7% circa del numero complessivo di azioni, ad un prezzo pari a 7,28 euro ciascuna e a uno sconto del 5% rispetto alla chiusura di ieri.

Il collocamento è effettuato dai beneficiari del piano di incentivazione di lungo termine nella misura necessaria per la liquidazione degli oneri fiscali, il cosiddetto sell-to-cover.

I beneficiari del piano di incentivazione di lungo termine hanno assunto un impegno di lock-up sulle azioni residuate dal collocamento, circa 2,6 milioni, per un periodo di 90 giorni.

La scelta della procedura di accelerated book building è legata alla liquidità del titolo e alle dimensioni del collocamento.

Maire Tecnimont: il commento di Equita SIM

Equita SIM ricorda che lo scorso 12 aprile, Maire aveva comunicato di aver completato il buyback da 6,35 milioni di azioni a supporto del piano di incentivazione a lungo termine e del primo ciclo del piano di azionariato diffuso.

Il buyback e l’accelerated book building non implicano un cambio rilevante (diluzione) del numero di azioni post completamento di tutte le operazioni di incentivazione del personale.

Confermata la view positiva su Maire che secondo Equita SIM merita una raccomandazione “buy”, con un prezzo obiettivo a 8,2 euro.

Maire Tecnimont bocciato da Mediobanca Research

A pesare sull’andamento odierno del titolo è stata intanto anche la decisione di Mediobanca Research, che ha riservato una bocciatura a Maire.

La strategia è stata rivista da “outperform” a “neutral”, a fronte di un target price alzato di circa il 10% a 8 euro.

Quest’ultima mossa riflette una rivisitazione verso l’alto delle stime sulla scia di un primo trimestre migliore delle aspettative.

Gli analisti di Mediobanca Research vedono in ogni caso un potenziale di upside contenuto, dal momento che il titolo Maire ha visto raddoppiare le quotazioni dall’annuncio a ottobre scorso del contratto Hail&Ghasha, il più grande nella storia della società.

Secondo gli esperti, il prezzo del titolo attualmente implica un tasso di crescita annuo a una singola cifra media nei prossimi 10 anni, che ritengono rappresenti una valutazione equa, motivo per cui il rating è stato ridotto a “neutral”.

Face boarding: come funziona il servizio per salire in aereo mostrando il volto

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L’aeroporto Linate di Milano è la prima struttura europea ad attivare il face boarding, il servizio che consente di salire in aereo mostrando solo il volto. Vediamo come funziona, in che modo si deve ‘attivare’ e per quali compagnie è disponibile.

Face boarding: ecco come funziona il nuovo servizio

Dopo più di tre anni di sperimentazione, il face boarding è attivo presso l’aeroporto Linate di Milano. Si tratta di uno scanner che utilizza un sistema biometrico (realizzato da Sea con Thales e Dormakaba) per riconoscere il volto dei passeggeri, evitando così le lunghe file che si creano per mostrare passaporti o carte d’identità ai controlli. In questo modo, specialmente nei periodi di maggiore affluenza, si andrà ad agevolare sia i viaggiatori che i dipendenti delle compagnie aeree.

Quanti desiderano utilizzare il face boarding non devono fare altro che registrarsi nei punti dedicati sparsi nello scalo aeroportuale, oppure tramite un’applicazione che sarà disponibile dal mese di giugno 2024. Gli esperti hanno spiegato:

Affinché il procedimento vada a buon fine, è possibile effettuare la registrazione non appena si è in possesso della propria carta di imbarco a partire da una settimana prima del volo e fino a 30 minuti prima della partenza schedulata del volo stesso.

Il face boarding funziona ovunque, dai tornelli di accesso all’area controlli al gate per l’imbarco. Non solo, i passeggeri potranno scegliere se utilizzarlo per un singolo volo o fare una registrazione annuale, oppure continuare ad usare i metodi tradizionali. E’ bene sottolineare che il servizio è stato sviluppato con il sostegno della Polizia di Stato e l’Enac e garantisce la totale privacy dei dati dei viaggiatori. A poterlo utilizzare sono tutte le compagnie aeree, Ita Airways e SAS le prime ad aderire al progetto. Giuseppe Sala, sindaco di Milano, ha dichiarato:

Il face boarding è un’ottima innovazione che permetterà ai viaggiatori e ai cittadini milanesi di risparmiare tempo, evitare code e file. Come è stato spiegato anche rispetto alla privacy si fa tutto per bene, e anche le immagini che lasciamo vengono distrutte e trasformate in codici cifrati che ci permettono di accedere in aeroporto.

Cosa serve per fare il check-in in aeroporto?

Per fare il check-in aeroporto servono la carta d’imbarco, la carta d’identità o il passaporto e, se richiesto dal Paese destinazione, il visto d’ingresso.

Quando si fa il check-in online si va direttamente al gate?

Quando si fa il check-in online, dopo essere passati per i controlli di sicurezza che sono obbligatori per tutti, si va direttamente al gate.

Cosa fare in aeroporto se ho già fatto il check-in online?

Se avete fatto il check-in online, appena arrivate in aeroporto potete andare direttamente ai controlli di sicurezza e poi dirigervi verso il gate a voi riservato.

Eurovision 2024, ecco i nomi dei 10 finalisti che si giocano il premio finale

Il 7 maggio 2024 è iniziata la 68° edizione dell’Eurovision Song Contest e mentre la nostra rappresentate Angelina Mango entra in gara direttamente in finale, 5 Paesi sono stati eliminati.

Tra i 36 partecipanti all’evento, solo 26 arrivano alla finale. Tra questi ci sono i 6 paesi qualificati di diritto: Italia, Germania, Francia, Spagna, Regno Unito e Svezia.
Ma chi sono i finalisti di questa edizione?

I 10 finalisti all’Eurovision 2024: nomi e Paesi che rappresentano

Martedì 7 maggio si sono esibiti i primi semifinalisti e senza contare i paesi qualificati di diritto. Ecco chi sono i 10 finalisti dell’Eurovision Song Contest 2024:

  • Cipro: Silia Kapsis con “Liar”
  • Croazia: Baby Lasagna con “Rim Tim Tagi Dim”
  • Finlandia: Windows95man con “No Rules!”
  • Irlanda: Bambie Thug con “Doomsday Blue”
  • Lituania: Silvester Belt con “Luktelk”
  • Lussemburgo: Tali con “Fighter”
  • Portogallo: Iolanda con “Grito”
  • Serbia: Teya Dora con “RAMONDA”
  • Slovenia: Raiven con “Veronika”
  • Ucraina: Alyona alyona & Jerry Heil con “Teresa & Maria”

Quando e dove guardare la finale dell’Eurovision

Mentre le due semifinali sono trasmesse il 7 e 9 maggio in prima serata su Rai2, è possibile vedere l’esibizione della nostra Angelina Mango, una dei favoriti dell’Eurovision, durante la finale che va in onda l’11 maggio su Rai1.

È possibile seguire la trasmissione anche su RaiPlay e su eurovision.tv in lingua originale e senza commento.

Un altro mezzo ufficiale dell’evento è Rai Radio 2 che trasmette le due semifinali e la finale sul canale 202 del digitale terrestre e tivùsat.

L’Eurovision arriva anche sui social. Infatti, Tik Tok è di nuovo l’Official Entertainment Partner. Sul social sono disponibili contenuti esclusivi, approfondimenti e backstage.

Chiara Ferragni diventa attrice? Cosa sappiamo sulla nuova carriera dell’influencer

Dopo aver visto crollare la sua carriera da imprenditrice e influencer, Chiara Ferragni potrebbe reinventarsi attrice. Secondo voci di corridoio piuttosto insistenti, l’ex moglie di Fedez sarebbe stata ingaggiata per un film molto importante, con un ruolo da co-protagonista. Ecco cosa dice in merito il produttore della pellicola.

Chiara Ferragni diventa attrice? Ecco in quale film la vedremo

Da dicembre 2023 si fa un gran parlare di Chiara Ferragni, per motivi tutt’altro che lodevoli. L’imprenditrice è attualmente indagata per truffa, a causa della finta beneficenza legata al pandoro Balocco, alle uova di Pasqua Dolce Preziosi e ad altre collaborazioni. Nelle ultime ore, però, è uscita una notizia che vede l’ex moglie di Fedez reinventarsi come attrice. Possibile che sia stata scelta come co-protagonista del film Maserati – A Racing Life?

A rispondere alla domanda, dopo aver assistito al chiacchiericcio sempre più insistente, è stato il produttore della pellicola Andrea Iervolino, Ceo della casa di produzione Iervolino & Lady Bacardi Entertainment (Ilbe). Intervistato dal Corriere della Sera non ha confermato, ma nemmeno smentito le news che circolano sulla Ferragni. Ha dichiarato:

Se Chiara sarà nel film si saprà a breve. Comunque è in modo indiscusso la numero uno delle imprenditrici digitali e ci rappresenta in tutto il mondo. (…) Chiara ha tutte le caratteristiche per bissare nel cinema il successo che ha avuto come imprenditrice digitale. I brand che la scaricano sbagliano.

Il film in cui la Ferragni potrebbe debuttare come attrice racconta la storia di Alfieri, Ettore ed Ernesto, i tre fondatori del marchio Maserati. La Ilbe, è bene sottolinearlo, è la stessa casa che ha prodotto le pellicole su Lamborghini e Ferrari.

Chiara Ferragni “volto di attrice internazionale”: parola di Andrea Iervolino

Andrea Iervolino non ha né confermato, né tantomeno smentito l’ingaggio di Chiara Ferragni come attrice di Maserati – A Racing Life?, ma la sua risposta al Corriere della Sera è ambigua. Non solo, il Ceo di Ilbe ha anche definito l’imprenditrice come “un volto di attrice internazionale. Non le mancano le qualità per diventarlo“. Ha dichiarato:

Essendo un produttore di film italiani internazionali, e quindi distribuiti in tutto in mondo, credo che Chiara potrebbe aiutare la diffusione del prodotto. (…) Nel nostro film c’è un solo ruolo femminile importante e se dovesse avere una parte sarebbe solo quella della protagonista, quindi non la moglie di uno dei fratelli Maserati.

Le riprese del film inizieranno in estate e andranno avanti fino all’autunno, probabilmente a Modena. Considerando queste tempistiche, se la Ferragni dovesse davvero essere stata scelta come attrice a breve dovrebbe esserci l’annuncio ufficiale. In ogni modo, Iervolino ha sottolineato che gli farebbe piacere averla nel cast.

Chi è Maurizio Aiello: vita privata e curiosità sull’attore napoletano

Conosciuto soprattutto per il personaggio di Alberto Palladini nella soap opera Un posto al sole, Maurizio Aiello vanta una carriera che in pochi conoscono. Vediamo chi è, ripercorrendo la sua vita, sia professionale che privata.

Maurizio Aiello: chi è l’attore di Un posto al sole

Classe 1969, Maurizio Aiello è nato l’11 dicembre a Vico Equense, in provincia di Napoli, sotto il segno zodiacale del Sagittario. Appassionato di recitazione fin da bambino, dopo il diploma si è trasferito a Milano per inseguire il sogno di diventare attore. Ha iniziato a seguire i corsi di Susan Strasberg e, nel frattempo, ha mosso i primi passi come modello e volto dei fotoromanzi.

Il debutto a teatro è datato 1990, quando è stato scelto per lo spettacolo Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello diretto da Franco Zeffirelli. Il primo ruolo al cinema è arrivato nel 1993, nel film Le donne non vogliono più, mentre in tv è approdato nel 1995, con il ruolo di Antonio Ragusa all’interno di La piovra 7 – Indagine sulla morte del commissario Cattani. Successivamente, Maurizio è entrato anche nel cast de Il Maresciallo Rocca, conquistando il premio Oscar dei Giovani.

Il successo vero e proprio è arrivato nel 1996, quando Aiello è stato scelto per il ruolo di Alberto Palladini in Un posto al sole. E’ rimasto nella soap opera partenopea fino al 2002, poi si è allontanato e vi è ritornato nel 2012 per non lasciarla più. Nel frattempo, Maurizio ha recitato anche in altri titoli di successo, come: Stregati dalla Luna, Natale in crociera, Anita – Una vita per Garibaldi, Gioco di Specchi, Sospetti, Amanti e segreti, Pompei ed Era mio fratello. Nel 2009 ha partecipato come concorrente alla quinta edizione di Ballando con le Stelle.

La vita privata di Maurizio Aiello: moglie e figli

Per quanto riguarda la vita privata, Maurizio Aiello è sposato con Ilaria Carloni, che lavora come avvocato in un noto studio legale molto importante. Si sono conosciuti nel 2000 e si sono giurati amore eterno dieci anni dopo. Hanno messo al mondo due figli, Ludovica e Matteo. Ospite di C’è Tempo Per… su Rai1, la donna ha raccontato:

Ci siamo goduti la vita, poi siamo arrivati pronti al matrimonio, a volte non si è pronti per i sacrifici che i figli comportano, quindi si arriva impreparati e le famiglie tendono a sfasciarsi. Bisogna arrivare pieni, aver goduto della libertà, e noi ci siamo goduti la vita e quando è arrivata la fase del matrimonio e dei figli eravamo ben pronti ad affrontare questa fase. (…) È un bravissimo padre di famiglia e un ottimo marito, pensa molto alla famiglia, si dedica al lavoro ma in funzione della famiglia.

Marito e moglie si occupano insieme di I’M MAGAZINE, una rivista bimestrale realizzata con il patrocinio della Regione, della Provincia e del Comune di Napoli e distribuita gratuitamente nei ristoranti e negli hotel della Campania. Maurizio, Ilaria e i loro due figli vivono in una bellissima casa con vista mare.