Il 12 aprile l’Agcom ha approvato il nuovo regolamento sulla par condicio per le tv private in vista delle Elezioni Europee di giugno, senza tener conto delle modifiche apportate dalla commissione di Vigilanza Rai volute dalla maggioranza.
L’autorità non ha infatti recepito le modifiche del testo introdotte da FdI, Lega e Noi Moderati, il quale prevede in particolar modo la possibilità per ministri e premier di aver più spazio nei talk show per parlare delle attività istituzionali e governative.
Vediamo insieme come nasce la par condicio e cosa prevede quella Agcom per le elezioni dell’8-9 giugno 2024.
Par condicio: origine e significato del termine
Per par condicio s’intende un insieme di regole che garantisce alle forze politiche che si presentano alle elezioni parità di trattamento e rappresentanza all’interno delle trasmissioni radiofoniche e televisive.
La par condicio è frutto della Legge n.28 del 22 febbraio 2000. L’articolo 9 sancisce il divieto di attività di comunicazione da parte di tutte le amministrazioni pubbliche, salvo che non siano effettuate in forma impersonale o siano indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni. Tale periodo scatta a partire dalla convocazione dei comizi elettorali, e deve essere adottato non oltre il 45esimo giorno antecedente alla data delle votazioni.
La legge divide le emittenti in pubbliche e private. Sul rispetto della par condicio da parte delle prime si occupa l’Agcom, mentre per il servizio pubblico è responsabilità della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai.
La legge prevede, inoltre, due differenti tipologie di format che si occupano di informazione. Il primo gruppo è costituito dai programmi di “comunicazioni politiche”. Di solito sono programmi di approfondimento, come i talk show, che in questo periodo si trasformano in vere e proprie tribune elettorali, e possono ospitare confronti televisivi tra candidati politici, a patto che il tempo venga equamente ripartito tra i vari soggetti e sia dato spazio a tutte le forze in corsa per il Parlamento. Fanno parte del secondo gruppo, invece, i meri programmi di informazione come telegiornali, giornali radio, rassegne stampa.
Il caso Letta-Meloni
L’Agcom, dunque, è l’autorità competente che deve intervenire e pronunciarsi quando vengono segnalati possibili casi di violazione della par condicio. Di solito il provvedimento è un semplice richiamo, anche se vi sono stati in passato episodi in cui alcuni telegiornali sono stati multati.
Nella scorsa tornata elettorale l’Agcom è finora intervenuta una volta sola, quando nella trasmissione di Porta a Porta, su Rai 1, sarebbe andato in onda il confronto tra Giorgia Meloni e il segretario del PD Enrico Letta. Il dibattito sarebbe, infatti, contrario al principio della par condicio, in quanto avrebbe escluso il resto dei candidati politici.
Il nuovo regolamento per le Elezioni Europee
Come detto in precedenza, ad aprile è stato approvato il nuovo testo Agcom il quale è “sostanzialmente invariato rispetto allo schema trasmesso alla Commissione di Vigilanza” e definisce “i criteri specifici ai quali debbono conformarsi le emittenti radiotelevisive private e definisce per la Rai e per le private il sistema di monitoraggio”. A spiegare meglio la questione è stato poi il commissario Agcom Antonello Giacomelli, il quale ha affermato che:
Il nuovo regolamento introduce nuovi criteri per garantire parità di trattamento nell’informazione televisiva. In particolare l’autorità non si limiterà a valutare la quantità di tempo fruita dai soggetti politici nella programmazione ma considererà le fasce orarie in cui l’esposizione dei soggetti avviene, sulla base degli ascolti registrati dall’Auditel.
Per quanto riguarda invece i programmi d’informazione si terrà conto della periodicità, con l’Autorità che interverrà tempestivamente in caso di squilibri.
L’Autorità inoltre applicherà in modo uniforme per la RAI e per le emittenti private le regole fissate dalla legge, garantendo, prima di adottare una decisione “un processo di contraddittorio per consentire alle emittenti di presentare le osservazioni e di fornire eventuali chiarimenti sui dati di monitoraggio, che riceveranno settimanalmente”.
Intanto sono finalmente ufficiali le liste dei candidati alle prossime Elezioni Europee, tra i quali spiccano, oltre ai leader di partito, anche altre figure come il generale Vannacci e Ilaria Salis.