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BTP e Spread: occhio a dei livelli clou. I titoli hot

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Di seguito riportiamo l’intervista realizzata a Sante Pellegrino, trader indipendente, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’attuale situazione del mercato obbligazionario.

Cosa può dirci in merito al recente andamento dello Spread BTP-Bund e quali i possibili scenari nel breve?

Lo Spread BTP-Bund si mantiene al di sopra dell’importante supporto di area 125 punti base, toccato anche ieri mattina.

Nel caso in cui si dovesse scendere sotto 125 basis points la strada sarà spianata verso i 115/100 punti base.

Spread BTP-Bund: attesi dei rialzi?

Il problema è che lo Spread BTP-Bund scende da settembre 2022 e a quanto pare sta facendo base sul supporto di area 125 punti base, perché ormai dal mese scorso non riesce a superarlo al ribasso.

Sarà importante vedere se lo Spread BTP-Bund riuscirà a rimbalzare da quota 125 basis points per dare un po’ fastidio ai mercati azionari.

Il rendimento del BTP a 10 anni fatica ad allontanarsi con decisione dall’area del 4%. Quali le attese per le prossime sedute?

Il rendimento del BTP a 10 anni viaggia intorno al 3,85% dopo aver tentato ieri un aggancio all’area del 3,9%.

Il superamento di questa barriera aprirà le porte a un test della soglia del 4%, quindi è bene fare attenzione in questa fase.

I BTP da tenere d’occhio

Quali sono i BTP che sta seguendo con più interesse in questa fase di mercato?

Il BTP 2067 in questo momento quota 73 euro e potrebbe rimbalzare fino ai 76/77 euro e superarli se dovesse mantenere questa traiettoria di supporto.

Il breakout dei 75-77 euro sarà importante perché il BTP 2067 andrebbe al rialzo su una trendline resistenziale insistente che è discendente dal 2020.

Il BTP 2051 è sul supporto dei 60 euro e la rottura al rialzo dei 65 euro potrebbe spingere verso i 75 euro.

Bund e Treasury sotto la lente

Come valuta l’attuale impostazione del rendimento del Treasury e del Bund a 10 anni e quali i possibili scenari ora?

Il rendimento del Treasury a 10 anni si mantiene sempre al rialzo verso il livello del 4,75% e superata questa resistenza punterà al 4,8% e al 4,85%, soglia di prezzo molto pericolosa, poco distante dall’area psicologica del 5% raggiunta a ottobre dello scorso anno.

Il rendimento del Bund a 10 anni potrebbe salire ancora, perchè anche la Germania rischia di dover fare i conti con un rimbalzo dello Spread che potrà indebolire i mercati azionari.

Anche in questo caso, quindi, cautela è la parola d’ordine, che vale un po’ su tutti i mercati.

Chiara Colosimo, chi è e quanto guadagna la nuova presidente della commissione Antimafia

Chiara Colosimo, eletta nel maggio 2023 presidente della Commissione parlamentare Antimafia, è una esponente di Fratelli d’Italia ed è considerata molto vicina alla premier Giorgia Meloni. Ecco chi è Chiara Colosimo e quanto guadagna.

Chiara Colosimo, chi è?

Chiara Colosimo ha un percorso con diversi tratti in comune con la premier Giorgia Meloni. Colosimo è nata a Roma il 2 giugno 1986 e dal 13 ottobre 2022 è deputata alla Camera per Fratelli d’Italia. Nel maggio 2023, inoltre, è stata eletta presidente della Commissione Antimafia.

Colosimo, cresciuta nel quartiere romano della Balduina, ha conseguito la maturità classica al Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II di Roma e poi ha intrapreso il corso di laurea in scienze politiche presso la LUISS Guido Carli di Roma, senza terminare gli studi.

L’attività politica di Chiara Colosimo

Nel corso delle scuole superiori si avvicina alla politica e aderisce ad Azione Studentesca, movimento dell’allora Alleanza Nazionale.

Frequenta la sede della Garbatella, dove anche la futura premier Giorgia Meloni ha iniziato la sua militanza politica. Nel 2009 viene nominata presidente regionale della Giovane Italia nel Lazio, organizzazione giovanile del Popolo della Libertà.

Alle elezioni regionali nel Lazio del 2010 è stata eletta consigliere regionale nel listino Per il Lazio, a sostegno della candidata presidente di centrodestra Renata Polverini.

Nel 2012 segue la scissione di Fratelli d’Italia dal Popolo della Libertà, aderendo al partito guidato da Giorgia Meloni, di cui diventa fin da subito dirigente nazionale.

Alle elezioni politiche del 2013 è candidata alla Camera dei Deputati nelle liste di Fratelli d’Italia per la circoscrizione Lazio 1, ma non viene eletta. Alle contemporanee elezioni regionali nel Lazio del 2013 è ricandidata consigliere regionale nelle liste di FdI, ma ottiene 931 preferenze e non è rieletta.

Alle elezioni regionali nel Lazio del 2018 si ricandida con Fratelli d’Italia nella circoscrizione di Roma, venendo eletta in consiglio regionale del Lazio.

L’approdo in Parlamento alle elezioni del 2022

Alle elezioni politiche del 25 settembre 2022 viene candidata alla Camera dei deputati nel collegio uninominale Lazio 2 – 03 (Latina), sostenuta dalla coalizione di centrodestra in quota Fratelli d’Italia, dove viene eletta per la prima volta deputata.

Nella XIX legislatura è stata componente della 12ª Commissione Affari sociali, segretaria dell’Ufficio di presidenza della Camera e presidente della Commissione parlamentare antimafia, eletta il 23 maggio 2023.

La contestata elezione a presidente della Commissione Antimafia

Un servizio di Report indicava Colosimo come vicina a Luigi Ciavardini, ex terrorista nero dei Nar, Nuclei Armati Rivoluzionari. E questo è il motivo per cui le opposizioni hanno lasciato l’aula al momento del voto.

L’amicizia con Ciavardini è stata però smentita da Colosimo. A riportare le sue parole è il Fatto Quotidiano:

Io non ho nessuna amicizia, spiega Colosimo, ho semplicemente espletato, nelle mie funzioni di consigliere regionale del Lazio, quello che mi era concesso e che era anche dovuto, cioè incontrare persone che sono state o sono detenute. Conosco Ciavardini esattamente come lo conoscono moltissimi altri eletti di altre appartenenze politiche, poiché lui è in un’associazione che si occupa, come da articolo 27 della Costituzione, del reinserimento di altri detenuti nel momento in cui hanno scontato le loro pene.

Quanto guadagna Chiara Colosimo

Chiara Colosimo, eletta in Parlamento, percepisce lo stipendio da deputata, come da informazioni tratte dal sito camera.it, con un’indennità netta di 5mila euro al mese, più una diaria riconosciuta per le spese di soggiorno a Roma da 3.500 euro al mese e un rimborso delle spese per l’esercizio di mandato corrispondente a 3.690 euro.

A questa cifra vanno aggiunti i rimborsi annui per le spese telefoniche, di viaggio e sanitarie.

Colosimo e il “caso Bari”

La Colosimo è stata anche protagonista del cosiddetto “caso Bari”, che ha visto lo scioglimento del comune pugliese per mafia e il coinvolgimento del presidente della Regione Puglia Emiliano.

Tra i due, infatti, c’è stato un duro botta e risposta. In una lettera inviata da Chiara Colosimo al presidente della Regione Puglia, in seguito alla richiesta di un rinvio per la sua audizione prevista in Commissione, si legge:

Entrambi conosciamo le liturgie politiche e sappiamo che alla Conferenza dei presidenti delle Regioni si può mandare un delegato in propria vece. Quindi prendo atto che semplicemente lei intende scegliere la data della sua audizione compatibilmente con le sue esigenze politiche.

La replica di Emiliano non si è fatta attendere. Infatti nella stessa giornata, martedì 30 aprile 2024, il presidente pugliese ha risposto:

Il mio diritto di partecipazione alla Conferenza delle regioni non è una “liturgia politica” ma è un dovere istituzionale, a maggior ragione perché svolgo il ruolo di vice presidente della Conferenza delle regioni, il che vuol dire che in casi di impedimento del presidente Fedriga ho il diritto e dovere addirittura di presiedere tale importante consesso. Le assicuro che, se questa fosse stata la mia volontà, mi sarei limitato a indicarle una data in cui ero disponibile a essere audito anziché dirle che sono a disposizione della Commissione dal 10 al 30 maggio in ogni momento.

Incentivi auto 2024, su questi veicoli c’è lo sconto sull’acquisto: ecco quando partono

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I nuovi incentivi auto 2024 stanno per arrivare: l’agevolazione o bonus che pare potrebbe valere fino a 13.750 euro e che si prevede possa dare una spinta al settore auto è in lavorazione da molti mesi ma pare che il di più sia fatto.

Il governo Meloni negli ultime giorni pare abbia stanziato circa 950 milioni di euro complessivi sulla misura.

Questi dovrebbero essere usati per dare un sostegno a chi compra auto poco inquinanti  ma anche per misure minori come l’acquisto di veicoli usati.

Ma quando partiranno i nuovi incentivi auto 2024? Scopriamolo insieme.

Incentivi auto 2024, ecco quando partono gli sconti su questi veicoli

Caro vita e caro energia negli ultimi anni si sono fatti sentire e non poco anche nel mercato dell’auto.

Negli anni della pandemia  il settore automobilistico ha subito un forte stop a  causa del lockdown forzato che ha chiuso in casa per circa un anno le famiglie italiane.

Proprio in queste ore il Ministero dei Trasporti ha comunicato i dati sulle immatricolazioni del mese di aprile 2024.

In Italia sono state immatricolate 135.353 vetture, in aumento del 7,52% rispetto allo stesso periodo del 2023 quanto ad essere immatricolate erano circa 125.884.

Dunque un aumento totale per i primi quattro mesi del 2024 con le immatricolazioni in Italia cresciute del 6,1%  con circa 587.000 vetture.

Per continuare il trend positivo  il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha annunciato che gli incentivi auto 2024  “partiranno nelle prossime settimane”.

Lo ha annunciato, il titolare del dicastero proprio nelle ultime ore durante il Motor Valley Fest di Modena.

Lo stesso ha sottolineato che si aspetta soltanto il passaggio ultimo ossia “l’ok finale da parte della Corte dei conti”.

In realtà non è la prima volta che il ministro Urso ha parlato del Bonus rottamazione ma ora con il testo arrivato alla Corte dei Conti è certamente più facile tracciare delle tempistiche.

Si perché alla Corte dei Conti il testo potrà restare massimo un mese per poi passare all’aggiornamento delle piattaforme informatiche necessarie per la gestione degli incentivi.

Il provvedimento dovrebbe partire tra la fine di maggio e l’inizio di giugno.

A disposizione del govern circa 950 milioni di euro per gli incentivi, di cui 402 milioni di euro, andranno alle auto ibride full o con motore termico cioè quelle con emissione tra 61 e 135 grammi di CO2 al chilometro.

L’altra parte cioè altri 240 milioni andranno alle auto elettriche con emissioni tra o e 20 grammi di CO2 al km.

Altri 140 milioni di euro, invece andranno alle auto ibride plug-in quelle per intenderci con emissioni tra 21 e 60 grammi di CO2. Altri incentivi certamente più piccoli verranno usato per i veicoli commerciali o auto usate.

Incentivi auto 2024, ecco gli importi nel dettaglio

Gli incentivi auto 2024 si prevede possano essere usati solo per le auto con prezzi non superiori a certi livelli.

Per le ibride plug-in gli incentivi verranno applicate solo se l’auto non supera i 45.000 euro, mentre per le auto elettriche o a motore termico\ibride full il limite è di 35.000 euro. Naturalmente il prezzo è Iva esclusa.

Incentivi auto 2024 dunque sono variabili.

Per le auto ibride full o con motore termico:

  • nessun bonus se non c’è rottamazione
  • bonus di 1.500 euro se si rottama un Euro 4;
  • bonus di 2.000 euro se si rottama un Euro 3;
  • bonus 3.000 euro se si rottama un Euro 0, 1 o 2.

Per le auto ibride plug-in:

  • bonus di 4.000 euro senza rottamazione;
  • bonus di 5.500 euro se si rottama un Euro 4;
  • bonus di 6.000 euro se si rottama un Euro 3;
  •  bonus di 8.000 euro se si rottama un Euro 0, 1 o 2.

Invece per le auto elettriche:

  • bonus di 6.000 euro senza rottamazione;
  • bonus di 9.000 euro se si rottama un Euro 4;
  • bonus di 10.000 euro se si rottama un Euro 3;
  • bonus di 11.000 euro se si rottama un Euro 0, 1 o 2.

Importi variabili anche in base all’Isee

Gli importi degli incentivi auto possono però aumentare se l’Isee è inferiore ad una certa soglia.

Sotto ai 30.000 euro lo sconto per le due categorie di auto con le emissioni più basse lo sconto aumenterà del 25%.

Va sottolineato che in tutti i casi, l’auto deve essere comunque tenuta almeno un anno così da evitare che qualcuno ne approfitti rivendendole e perciò guadagnandoci.

Piero Fassino denunciato per il furto di un profumo: ecco cosa rischia

La Procura di Civitavecchia dovrà fare chiarezza sul caso di furto contestato a Piero Fassino, il parlamentare ed ex ministro della repubblica Italiana che avrebbe nascosto una bottiglietta di profumo nella giacca al Terminal 1 dell’aeroporto di Fiumicino. L’antitaccheggio è suonato, la vigilanza ha fatto i dovuti controlli e alla fine il deputato dem è stato iscritto nel registro degli indagati. Dovrà rispondere al pm di furto avvenuto il 15 aprile scorso, che potrebbe costituire un “fatto tenue”.

Che cosa rischia Piero Fassino dopo il tentato furto di un profumo a Fiumicino? Scopriamo gli scenari possibili.

Piero Fassino accusato di furto: cosa è successo

Lo scorso 15 aprile Piero Fassino (il deputato dem celebre per la frase sugli stipendi d’oro) è stato denunciato con l’accusa di tentato furto e bloccato al duty free dell’aeroporto di Fiumicino con un profumo “Chance” di Chanel (dal valore di 130 euro) nascosto nella giacca.

Il deputato dem avrebbe tentato di difendersi spiegando che avrebbe voluto acquistare il profumo per la moglie, e di averlo appoggiato all’interno della giacca perché aveva le mani occupate (dalla valigia e dal cellulare). In realtà, però, sono state fornite diverse testimonianze dal personale e dai dipendenti del negozio che Fassino frequentava regolarmente.

Non si tratta del primo tentativo di furto ai danni di questo negozio: anche in passato il parlamentare aveva tentato di nascondere prodotti nella giacca per ben due volte, ma sarebbe poi riuscito a risolvere la situazione pagando quanto dovuto alle commesse.

Alcune settimane fa (il 27 marzo scorso nel dettaglio), Fassino sarebbe stato fermato al duty free con una bottiglietta di profumo, che poi è stata regolarmente pagata. In quel caso gli agenti avrebbero deciso di soprassedere su un tentativo di sottrazione avvenuto per una seconda volta. Ma il 15 aprile scorso è scattata la denuncia per il deputato dem.

Piero Fassino accusato di furto: cosa rischia?

Nonostante i tentativi di chiarimento, Piero Fassino risulta ora accusato di furto e dovrà rispondere dei fatti avvenuti il 15 aprile scorso davanti al pm: che cosa rischia adesso? Ci sono tre possibili strade da percorrere:

  1. la condanna secondo quanto previsto dal codice penale;
  2. l’assoluzione per “tenuità del fatto”;
  3. l’insufficienza delle prove fornite dagli inquirenti.

Non si può nemmeno escludere la convocazione di Fassino per un interrogatorio davanti al giudice: in questa occasione l’onorevole potrà fornire una propria versione dei fatti.

Accusa di furto: cosa si rischia?

Il reato a lui contestato è quello di furto che, secondo l’art. 624 del codice penale, riguarda “chiunque s’impossessa della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, al fine di trarne profitto per sé o per altri”. La punizione per coloro che vengono accusati di furto può arrivare fino alla reclusione da sei mesi a tre anni con eventualmente l’applicazione di una multa da 154 euro a 516 euro

Fassino tuttavia potrebbe essere assolto dal giudice per “tenuità del fatto”, ovvero un fatto di poca rilevanza giuridica, ma a fare la differenza potrebbero essere stati i precedenti episodi che rafforzano l’ipotesi di reiterazione. Nel caso di “recidiva”, quindi un’azione fraudolenta commessa in diverse occasioni nel corso del tempo, non risulterebbe l’applicabile la “tenuità del fatto”.

Oppure, e questa sarebbe la terza via, il giudice potrebbe ritenere insufficienti le prove fornite dagli inquirenti e dunque assolvere l’onorevole. Le testimonianze dei dipendenti e le telecamere di sorveglianza hanno descritto chiaramente l’accaduto, ma Fassino continua a difendersi spiegando che si è trattato di un inconveniente.

Nonostante questo, la risonanza mediatica che ha avuto la notizia di furto è stata notevole, al punto che l’onorevole si è definito molto provato dall’accaduto e ha continuato a ribadire che non aveva la minima intenzione di sottrarre furtivamente il profumo, ma che voleva semplicemente acquistarlo. 

Come comprare WienerAI (WAI) nel 2024

L’IA è considerata una delle migliori industrie in cui investire in questo momento, grazie a molti progetti di intelligenza artificiale che stanno aprendo la strada al futuro della tecnologia. Per gli investitori in criptovalute, questo significa acquistare token che supportano i migliori progetti di blockchain IA in arrivo. Una delle criptovalute IA più recenti che ha attirato l’attenzione degli investitori è WienerAI. Qui spiegheremo come acquistare WienerAI in prevendita, non prima però di capire di cosa si tratta. 

VAI AL SITO UFFICIALE DI WIENERAI

Che cos’è WienerAI?

WienerAI è una meme coin adorabile che fonde la cultura dei meme con la potenza dell’intelligenza artificiale. La crescita del token seguirà un percorso simile a quello di altre meme coin di successo, che prevede la creazione di un’ampia community di follower attraverso campagne di marketing e social media.

Sebbene si tratti di una meme coin, WienerAI offre utilità come lo staking e funzioni avanzate per l’aggiornamento dell’intelligenza artificiale che la distinguono dalle altre “shitcoin”.

Il modo migliore per capire WienerAI è dare un’occhiata alla storia che sta dietro questo token: WienerAI è stato creato da uno scienziato nell’anno 2132. Lo scienziato si proponeva di creare la più grande intelligenza artificiale del mondo che avrebbe distrutto la divisione tra cani e IA. Tuttavia, durante l’assemblaggio del DNA sintetico, lo scienziato fece cadere un po’ di hotdog nella miscela. Questo ha portato alla creazione di WienerAI, la più potente IA per “cani salsiccia” dell’universo!

Come comprare $WAI – Guida completa

Il modo migliore per ridurre al minimo i rischi quando si investe nella prevendita di una criptovaluta è quello di seguire una guida completa che illustri ogni fase del processo. Nella sezione che segue, spiegheremo esattamente come acquistare WienerAI in fase di prevendita.

Fase 1: ricerca del progetto

Prima di prendere qualsiasi decisione d’investimento, è sempre necessario dedicare del tempo alla ricerca meticolosa del progetto in cui si desidera investire.

Per WienerAI, ciò significa leggere attentamente il whitepaper del progetto, seguire i canali social, X e Telegram, e impegnarsi con la community. Durante la ricerca, verificate che il progetto abbia un sufficiente sostegno da parte degli investitori, una copertura mediatica positiva e una buona tokenomica.

Fase 2: creare un portafoglio Ethereum

Dopo aver studiato a fondo il progetto, dovrete creare un portafoglio Ethereum per acquistare WienerAI in prevendita. Se avete già un portafoglio Ethereum, potete passare alla fase successiva.

In caso contrario, vi consigliamo di utilizzare MetaMask, che può essere scaricato sia su desktop che su mobile. È sufficiente scaricare l’estensione per il browser del portafoglio MetaMask e fare clic su “crea nuovo portafoglio” per iniziare la configurazione del portafoglio.

Assicuratevi di annotare la vostra passphrase e le chiavi private durante il processo di configurazione. Senza queste informazioni non sarà possibile accedere al portafoglio.

Fase 3: finanziare il portafoglio con Ethereum

Se avete scelto di utilizzare il portafoglio MetaMask, potrete acquistare i token ETH direttamente attraverso il portafoglio. Munite il vostro portafoglio di una quantità di ETH sufficiente a coprire il costo dell’acquisto di WAI e le commissioni di rete.

Se si utilizza un portafoglio alternativo, potrebbe essere necessario acquistare ETH da un exchange di criptovalute esterno e inviare manualmente i token all’indirizzo del portafoglio.

Quando inviate i token a un indirizzo, controllate più volte di aver inserito correttamente l’indirizzo del portafoglio. Le transazioni su blockchain non possono essere annullate, il che significa che non potrete recuperare i vostri token se li inviate all’indirizzo sbagliato.

Fase 4: collegare il proprio portafoglio alla prevendita di WienerAI

Andate sul sito ufficiale della prevendita e collegate il vostro portafoglio cliccando su “connect wallet“. Per completare questo processo basteranno pochi minuti.

Si consiglia di utilizzare sempre una rete Wi-Fi privata per collegare il proprio portafoglio di criptovalute a una prevendita.

Fase 5: scambiare ETH per WAI

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Immagine generata con Midjourney

Una volta collegato il vostro portafoglio alla prevendita, potrete utilizzare i fondi del vostro portafoglio per acquistare WAI.

Inserite la quantità di token che desiderate acquistare nella dashboard. Quindi, verificate i dettagli della transazione prima di confermare l’acquisto.

Potete verificare che l’acquisto sia andato a buon fine accedendo alla dashboard di “staking” e visualizzando il vostro saldo di staking disponibile.

Tuttavia, i token WAI non appariranno nel vostro portafoglio di criptovalute fino a dopo la prevendita.

Fase 6: staking dei token per ottenere ricompense passive

Anche se non sarete in grado di ricevere i vostri token fino alla fine della prevendita, sarà possibile iniziare a mettere in staking i vostri WAI prima della fine dell’evento. Prima lo si fa, più alte saranno le ricompense.

VAI ALLA PREVENDITA DEL TOKEN WAI

Chi è Serena Bortone, vita privata e carriera della celebre giornalista

Classe 1970, Serena Bortone è una nota giornalista Rai, venuta agli onori della cronaca in seguito al caso Scurati e pronta a lasciare con ogni probabilità l’azienda statale, magari per passare a Mediaset. Ecco tutto quello che c’è da sapere su di lei. 

Chi è Serena Bortone, le origini e la scalata verso il successo

Serena Bortone, sebbene non fugga dai riflettori, tenta di tener le luci spente sulla sua vita privata. Nasce a Monopoli, in Puglia, ed eredita dalla madre la passione per la letteratura con i libri di Don Milani. Da adolescente trascorre varie estati a Londra, ma la sua vita professionale si dispiega tra Roma e Milano.

La sua carriera inizia nella redazione del programma Alla ricerca dell’arca, che va in onda su Rai3 nel 1989. Da lì spicca il volo, proseguendo come autrice nelle docufiction Avanzi e Ultimo Minuto. Solo cinque anni dopo collabora con il programma di inchiesta Mi manda Lubrano – poi diventato Mi manda RaiTre – ed è inviata per i collegamenti in diretta.

Si affaccia al giornalismo politico, autrice e poi conduttrice per TeleCamere, non abbandonando mai del tutto le inchieste con Mi manda RaiTre. Il suo interesse e il suo impegno emergono anche grazie al contributo dato al programma Tatami, in cui si affrontano argomenti ritenuti “scomodi”.

Il programma Agorà segna una costante nella sua vita: inizia come autrice durante la prima edizione, per poi assumere il ruolo di conduttrice dal 2017 al 2020.

Negli ultimi anni, Serena Bortone si è fatta conoscere soprattutto per essere la conduttrice e l’autrice di “Oggi è un altro giorno”, il talk-show pomeridiano di Rai 1 che va in onda dal lunedì al venerdì. Qui la Bortone ha dimostrato la sua abilità nell’intervistare personaggi famosi e nel trattare temi di attualità, ottenendo grande successo di pubblico e di critica.

La vita privata di Serena Bortone

Nonostante la riservatezza della conduttrice, la sua vita privata è finita più volte al centro del gossip. Serena Bertone non si è mai sposata, ma corrono diverse voci sul suo partner.

A seguito di diverse indiscrezioni relative alla sua vita sentimentale, la sua dolce metà sembrerebbe essere il giovanissimo direttore d’orchestra Lorenzo Viotti, classe 1990. Viotti aveva partecipato alla sua trasmissione televisiva Oggi è un altro giorno e la scintilla sarebbe scoccata dopo uno scambio di battute: “Dovresti provare a saltare da un aereo con il paracadute“ avrebbe detto Viotti. “Magari insieme“, avrebbe replicato lei.

Successivamente sarebbero stati avvistati fuori a cena, ma la riservatezza di entrambi rende difficile conoscere i dettagli.

Serena Bortone e la maternità

“La mia identità non dipende dall’essere madre. Non mi è mai capitato, non l’ho cercato un figlio, non l’ho inseguito. È andata cosi”.

È questa la risposta data da Serena Bortone a quanti le chiedono spiegazioni in merito alla mancata maternità, che – come più volte sottolineato dalla giornalista – “non rende meno donna” e “non classifichi come esser donna”. La ricerca dell’identità, di ciò che si è e di ciò che si vuole essere, proviene dall’interno e non da etichette sociali.

Serena Bortone e il “caso Scurati”

La Bortone è stata anche protagonista del “caso Scurati” che ha scosso la Rai in occasione delle celebrazioni per il 25 aprile del 2024. In aperta contestazione con l’azienda, infatti, la giornalista aveva deciso di leggere comunque il monologo dello scrittore, gesto non molto apprezzato dai vertici Rai che potrebbe costarle il posto.

Serena Bortone a Verissimo, possibile passaggio a Mediaset?

Domenica 5 maggio 2024, la giornalista è ospite a Verissimo, programma condotto da Silvia Toffanin e in onda su Canale 5. Proprio il tempismo di questo annuncio fa chiacchierare i più maliziosi, che vedrebbero la Bortone vicina a un passaggio al Biscione in seguito alla conclusione del suo programma Chesarà…

Il sito di poker con il miglior bonus di benvenuto

I cripto casino più famosi come Mega Dice, TG.Casino e Lucky Block offrono dei generosi bonus di benvenuto ai nuovi utenti. Si tratta di un incentivo per attirare gli appassionati di gambling e promuovere i depositi in criptovalute.

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Il volume di gioco richiesto (rake e commissioni) per il bonus di benvenuto corrisponde a un moltiplicatore di 2x, pertanto sarà necessario pagare un ammontare di rake e commissioni pari al doppio del valore del bonus per poterlo sbloccare completamente.

I bonus verranno rilasciati a incrementi del 10%, quindi, ad esempio, un bonus di ₮100 verrà rilasciato in dieci incrementi da ₮10. Per ogni rilascio di ₮10, sarà necessario pagare ₮20 in rake\commissioni.

Questa modalità permette agli utenti di ottenere una parte del bonus più facilmente, per avere un guadagno progressivo sui nuovi depositi.

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Una parte dei guadagni delle Community Contributions, verranno distribuiti tra i giocatori con un rakeback del 33% ogni lunedì per le partite della settimana precedente.

Inoltre, i titolari del CHP potranno ricevere il 50% del rake pagato in USDT, convertito nel token nativo della piattaforma. I giocatori che non hanno utilizzato il CHP per i depositi, verranno ricompensati in USDT, ma non potranno ottenere il rakeback del 33%.

Per informazione, il token CHP al momento ha un valore di 0,05953 dollari, raggiunto dopo una crescita del 3% registrata nell’ultimo mese. Il market cap della criptovaluta è di 16 milioni di dollari.

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Inoltre, partecipando a delle sfide come la swordfish 007 Challenge, sarà possibile guadagnare ulteriori ricompense classificandosi tra i primi 50 giocatori della classifica.

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Spalletti vuole convocare 4 campioni numero 10: ecco chi sono e il perché della proposta

Ha fatto molto discutere la proposta del CT della Nazionale italiana Luciano Spalletti di convocare i 4 10 per gli Europei che si svolgono in Germania nell’estate 2024. Ma chi sono questi 4 storici campioni numero 10 e in cosa consiste la proposta del tecnico ex Napoli?

Spalletti e i 4 10: il perché della proposta

L’idea è uscita nel corso dell’intervista fatta da Spalletti al quotidiano Il Corriere dello Sport, nella quale il CT ha affermato:

Mi piacerebbe portare a Coverciano, quando ci ritroveremo per la preparazione agli Europei, quattro 10 mondiali, Baggio, Del Piero, Totti e Antognoni. Ne ho già parlato con Gravina. Pensa se quel 40 assistesse a un nostro allenamento: spingerebbe i ragazzi a elevare la prestazione… Presto partirà l’invito ufficiale della Federazione.

Insomma, quella del tecnico ex Napoli sarebbe un’operazione nostalgia fatta per far comprendere ai giocatori l‘importanza e il peso di indossare la maglia azzurra, con quattro simboli di quattro epoche diverse che supporteranno i senatori e le nuove leve in vista della competizione europea.

La risposta dei 4 campioni

Non è tardata ad arrivare la risposta dei quattro interessati, con Baggio che dall’Argentina ha già fatto sapere di essere disponibile. Totti, in Australia, sarà contattato al suo ritorno, mentre Del Piero al momento sta seguendo la Champions. Chi si è esposto pubblicamente invece è stato Giancarlo Antognoni, che al Tg1 ha affermato:

Bella iniziativa, non usuale, l’idea di Luciano non mi sorprende. È lungimirante, prova a entrare nella testa dei giocatori. Chiaramente ci andrò. Anche per Totti, Baggio e Del Piero penso possa essere un incontro importante.

La FIGC punta a riunire i quattro campioni nello stesso giorno a Coverciano. Tuttavia, se ciò non dovesse essere possibile, le visite saranno spalmate nei giorni che precederanno la partenza degli azzurri per Dortmund, sede del ritiro tedesco della Nazionale.

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Vannacci non è eleggibile? Cosa dice la legge a proposito del candidato del centrodestra

Vannacci non è eleggibile? Questo è il dubbio che sta tormentando alcuni parlamentari italiani che hanno deciso di avviare una richiesta di chiarimenti presso gli uffici circoscrizionali elettorali del Centro Italia. Per rispondere a questa domanda è necessario consultare il Codice dell’ordinamento militare ma a chiarire i dubbi ci ha già pensato anche Guido Crosetto, ministro della Difesa. Scopriamo cosa dice la legge e cosa potrebbe salvare il Generale Roberto Vannacci.

Vannacci non è eleggibile: il Codice dell’ordinamento militare parla chiaro

Il generale Roberto Vannacci, ufficialmente candidato alle europee con il centrodestra, è finito sotto attacco perché si presume sia ineleggibile ai sensi di un articolo specifico del Codice dell’ordinamento militare (Com). Al generale potrebbe essere contestata la violazione dell’articolo 1485 del Com in cui sono riportate le cause di ineleggibilità di ufficiali generali, ammiragli e degli ufficiali superiori delle Forze armate dello Stato.

Nell’articolo 1485 del Com si rimanda al decreto n.361 datato 1957, ossia il Testo unico per l’elezione alla Camera dei deputati. L’articolo 7 del suddetto decreto stabilisce che:

Gli ufficiali generali, gli ammiragli e gli ufficiali superiori delle Forze armate dello Stato, nella circoscrizione del loro comando territoriale.

Dunque, il generale Vannacci potrebbe risultare a questo punto ineleggibile solo ed esclusivamente nella circoscrizione Centro Italia. Resta, ad ogni modo, candidabile nelle altre circoscrizioni in cui figura il suo nome, ossia: Sud, Nord Ovest, Nord Est ed Isole.

Una lacuna giuridica potrebbe salvare il generale Vannacci

Il già citato articolo 7 del Testo unico per l’elezione alla Camera dei deputati ha una lacuna giuridica che potrebbe giocare in favore del generale Vannacci. Nel decreto n.361 del 1957 si parla infatti dell’elezione alla Camera dei Deputati, mentre in un altro articolo si fa riferimento alla carica di consigliere regionale. L’ineleggibilità al Parlamento europeo non viene mai menzionata in alcun articolo del Codice dell’ordinamento militare.

Per tali ragioni, Vanacci potrebbe tranquillamente correre alle elezioni europee e cadrebbe qualsiasi accusa di ineleggibilità. Il ministero della Difesa ha diffuso una nota al margine della quale ha tratto queste conclusioni:

Il ministero della Difesa non ritiene vi siano state violazioni del codice dell’ordinamento militare.

Al momento, quindi, il generale Vannacci non rischierebbe di essere escluso dalle liste elettorali.

La Guida Tecnica potrebbe mettere in discussione anche la decisione del ministero

Il ministero della Difesa, nel 2023, quindi sotto la guida di Crosetto, ha aggiornato la cosiddetta “Guida Tecnica in materia di licenze, permessi e riposi in godimento al personale militare“. In questa guida si fa riferimento all’ineleggibilità:

Anche alla titolarità di analoghe cariche, ove esistenti, rivestite presso corrispondenti organi con sede istituzionale in Stati esteri.

Su questo punto fondamentale il ministero non ha ancora risposto e bisognerà capire, in sede giuridica, se l’incarico al Parlamento europeo può essere considerato analogo a quello al Parlamento italiano. In caso affermativo, il generale Vannacci diventerebbe quindi ineleggibile.

La replica del generale Vannacci

Il generale Vannacci è sereno e sta concentrando tutte le sue energie per la campagna elettorale in vista delle europee. Dopo aver letto della sua presunta ineleggibilità ha deciso comunque di rispondere utilizzando queste parole:

Non ne so nulla e non è vero. Stupidaggini. A me non risulta. Mi risulta che sia una norma applicabile alle elezioni amministrative, non alle europee. È questo che mi risulta.

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Chi è Alessia D’Alessandro: tutto sulla fidanzata di Luigi Di Maio

Nel cuore di Luigi Di Maio non c’è spazio soltanto per la politica: l’ex leader del Movimento 5 stelle è fidanzato con un’ex modella italo-tedesca. La donna si chiama Alessia D’Alessandro e ha un profilo internazionale: ecco cosa sappiamo su di lei.

Chi è Alessia D’Alessandro

Alessia D’Alessandro è italo-tedesca, classe 1990, nasce ad Agropoli, parla 5 lingue. La compagna di Di Maio vive in Germania da più di 15 anni ed è figlia di padre italiano e madre tedesca. Nel 2018 si era candidata alle elezioni politiche nel collegio uninominale di Agropoli-Castellabate, in provincia di Salerno e, probabilmente, in quell’occasione aveva fatto la prima conoscenza con Luigi Di Maio.

Prima del 2018 Alessia viveva in Germania, precisamente a Berlino, dove ha avuto diverse esperienze di studio e lavoro, la più significativa l’incarico di assistente al marketing della Wirtschaftsrat, un’organizzazione imprenditoriale vicina alla Cdu, cioè il partito di Angela Merkel. Stando al Fatto Quotidiano, Alessia ha un passato nel mondo della moda dove ha lavorato come modella e indossatrice.

La storia d’amore di Alessia D’Alessandro e Luigi Di Maio

I due sembra si siano conosciuti subito dopo la separazione di Di Maio con Virginia Saba. Infatti, nel marzo 2023, sono stati paparazzati a Venezia e subito dopo sono usciti allo scoperto. Il 3 maggio 2024 viene annunciato che Di Maio e la compagna aspettano un bambino e che nascerà in Germania a settembre e avrà doppia nazionalità.

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