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Rubinetti a risparmio idrico: ecco cosa sono e come funzionano

Oggi più che mai, si è sempre più consapevoli dell’importanza di scegliere attrezzature e strumenti, anche per la propria abitazione, che consentano un risparmio energetico o idrico.

Proprio per questo motivo, si sta sentendo molto spesso parlare anche dei cosiddetti “rubinetti a risparmio idrico”. Cosa sono questi rubinetti e come funzionano esattamente per consentire un risparmio idrico per la propria abitazione?

In questo articolo vediamo nello specifico come funziona il meccanismo dei rubinetti a risparmio idrico e quali sono le motivazioni principali per cui potrebbe essere vantaggioso scegliere di installare dei rubinetti a risparmio idrico.

Rubinetti a risparmio idrico: a cosa servono

Capita sicuramente alla maggior parte delle persone che per poter riscaldare l’acqua, soprattutto durante il periodo invernale, occorre purtroppo attendere qualche minuto.

Questo significa che per consentire che l’acqua si riscaldi e diventi calda per potersi lavorare o fare una doccia, si determina chiaramente uno spreco di acqua.

Inoltre, occorre anche precisare che il flusso di acqua risulta essere collegato allo scaldabagno.

Dunque, oltre allo spreco di acqua, quando viene messo in funzione lo scaldabagno per poter avere l’acqua calda, avviene automaticamente anche uno spreco di energia, di gas oppure di elettricità, in base al tipo di scaldabagno installato nell’abitazione. 

Inutile sottolineare che questa pratica, ripetuta nel tempo, per anni, avrà naturalmente un impatto di non poco conto sull’ambiente, oltre che sulle spese da pagare in bolletta.

Ecco quindi il motivo per cui sono stati progettati dei rubinetti a risparmio idrico ed energetico

Si tratta di rubinetti appositamente pensati per consentire una riduzione degli sprechi, grazie ad una tecnologia e ad un meccanismo all’avanguardia che consente di monitorare e ridurre i consumi dell’acqua, così da avere un ridotto impatto ambientale.

Come funzionano i rubinetti a risparmio idrico

Dunque, per chi è interessato ad installare dei rubinetti e dei miscelatori a risparmio idrico, vediamo nello specifico come funzionano.

Come abbiamo già anticipato, si tratta di rubinetti che sono in grado di andare a limitare il consumo dell’acqua, riducendone sia la temperatura che la portata.

Grazie all’utilizzo di innovative tecnologie, infatti, i rubinetti a risparmio idrico sono composti da alcuni dispositivi interni.

In particolare, tra le componenti che non possono mancare nei rubinetti a risparmio idrico, vi è il limitatore di portata.

Dunque, si tratta di una leva e di una valvola che insieme permettono di limitare la quantità di acqua erogata. In tal senso, la leva si solleva con un meccanismo a step e mentre la valvola impedisce l’erogazione libera del flusso di acqua.

Questo sistema di limitatore di portata, dunque, permette di erogare differenti quantità di acqua.

Nel primo step, infatti, viene erogata una quantità minima mentre, con lo step successivo una quantità maggiore.

Un secondo sistema che contraddistingue i rubinetti a risparmio idrico è costituito dall’aeratore. Si tratta di un meccanismo costituito da un sistema di retine.

L’obiettivo di questo sistema è quello di andare a ridurre la quantità di acqua in uscita, miscelandola con l’aria.

Infine, i rubinetti a risparmio idrico sono composti anche da una cartuccia. Il ruolo della cartuccia è quello di andare a regolare al meglio il flusso di acqua e di impostare la temperatura a seconda delle esigenze.

Per altri consigli, ti consigliamo il seguente articolo: Se vuoi risparmiare acqua in casa evita tutti questi sprechi che gonfiano la tua bolletta.

Come ridurre gli sprechi nell’uso dell’acqua

Secondo una ricerca dell’ISTAT, soltanto in Italia vengono consumati circa 419 litri di acqua al giorno per ciascun cittadino. Molta dell’acqua consumata è semplicemente sprecata.

Proprio per questo motivo, i rubinetti a risparmio idrico possono essere considerati come una delle principali scelte per coloro che desiderano avere in casa un bagno eco friendly.

Infatti rispetto a un rubinetto tradizionale, con un rubinetto a risparmio idrico è possibile passare da un consumo di acqua di circa 12 litri al minuto ad un consumo di soli 5 litri. 

Inoltre, occorre evidenziare che ci sono anche tante altre strategie e tattiche che possono essere adottate al fine di ridurre ulteriormente gli sprechi dell’acqua, soprattutto nel bagno di casa.

Innanzitutto, aggiustare eventuali rubinetti del bagno che gocciolano, così come pulire i filtri della lavatrice così da permettere un funzionamento sempre efficace.

Al contempo, un altro consiglio utile per evitare sprechi è quello di installare uno sciacquone differenziale, che permette quindi di svuotare la cassetta per metà, qualora non sia necessario un uso eccessivo dell’acqua.

Se ti interessano altri suggerimenti e consigli per evitare sprechi di acqua, ti consigliamo anche la lettura del seguente articolo: Come non sprecare acqua: 8 modi per ridurre i consumi in casa e i costi in bolletta.

Decreto Pnrr, intensificati i controlli sull’efficientamento energetico: ecco le novità

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L’Assemblea del Senato, nella giornata del 23 aprile 2024, ha approvato in via definitiva il disegno di legge di conversione del decreto PNRR che contiene, tra le tante novità, l’intensificazione dei controlli sull’efficientamento energetico.

Sono state integrate, inoltre, modifiche che puntano al rafforzamento della lotta contro il lavoro irregolare e la promozione d’adozione di infrastrutture elettriche nel territorio nazionale.

Il testo del provvedimento prevede nuove misure per la regolarizzazione del lavoro e per accelerare sulla via della mobilità sostenibile.

Pnrr, nuove regole sui controlli sull’efficientamento energetico

Una delle principali novità introdotte da Decreto Pnrr 4 è il controllo e la trasparenza sull’efficientamento energetico, per garantire la correttezza degli interventi.

Si tratta, in particolare, di un vero e proprio elenco dettagliato di tutte le asseverazioni rendicontate. L’elenco rappresenta un passo in avanti molto importante, nella direzione della trasparenza e del controllo sugli interventi.

Per essere più precisi, le asseverazioni rendicontate sono accompagnate da un codice univoco (ASID) e anche da un codice di progetto (CUP). Si tratta, in entrambi i casi, di strumenti imprescindibili per monitorare l’effettiva implementazione delle misure di efficientamento e la loro conformità alle normative vigenti.

Oltre a ciò, il controllo è accompagnato dalle verifiche dell’ENEA. Questo incrocio di controlli è molto utile per garantirne la massima efficacia. Non solo: così facendo, ci si assicura che ogni intervento sia effettuato nel rispetto dei criteri di ammissibilità del superbonus e sia conforme alle disposizioni europee in materia di tutela degli interessi finanziari.

Accelerazione delle colonnine di ricarica elettrica

Un altro punto importante riguarda le infrastrutture di ricarica elettrica. L’obiettivo è quello di incentivare lo sviluppo sostenibile e il supporto alla transizione energetica.

Le novità introdotte sono diverse e sono tutte volte a semplificare la realizzazione di infrastrutture di ricarica elettrica, ovvero le più comunemente conosciute colonnine elettriche.

Anche questo è solo uno dei tanti passi in avanti e, un altro, è proprio quello rappresentato dall’articolo 12, comma 16-bis, che stabilisce nuove disposizioni durante l’esame alla Camera, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), sulla semplificazione delle autorizzazioni per l’installazione di stazioni di ricarica elettrica.

Cosa prevede? In assenza di vincoli ambientali, paesaggistici, culturali o restrizioni imposte dalla normativa dell’Unione europea, le istanze per l’occupazione del suolo pubblico e per la realizzazione delle opere connesse vengono automaticamente accettate, se non respinte entro trenta giorni dalla loro presentazione.

In ogni caso, l’ente proprietario della strada può comunque imporre prescrizioni specifiche anche dopo la scadenza del termine. Inoltre, può adottare determinazioni di autotutela.

Come funziona la patente a crediti

Un capitolo particolarmente importante riguarda la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Con decorrenza dal 1° ottobre 2024, è prevista l’introduzione dell’obbligo di possesso di una patente a crediti. Chi sono i soggetti obbligati? La patente sarà obbligatoria per tutte le imprese e i lavoratori autonomi operanti nei cantieri temporanei o mobili.

La patente a punti o a crediti consiste in un sistema che prevede un meccanismo di accumulo e decurtazione di crediti, basato sulla condotta lavorativa della ditta e sul rispetto di tutte le norme attualmente in vigore in tema sicurezza.

L’obiettivo della misura è quello di incentivare la legalità, l’utilizzo dei sistemi di protezioni e il miglioramento delle condizioni di lavoro, al fine di evitare incidenti e morti.

L’altra faccia del provvedimento è quello di inasprire le sanzioni amministrative contro il lavoro nero, che registra numeri particolarmente elevati proprio nel settore edilizio.

Inizialmente, la patente avrà una dotazione di 30 crediti. Per continuare a svolgere la propria attività nei cantieri è necessario essere in possesso di almeno 15 crediti. Ci sono solo alcune eccezioni che permettono comunque il completamento dei lavori in corso.

Contrasto al lavoro irregolare

Un ultimo tema importante riguarda il contrasto al lavoro irregolare. Sono state introdotte nuove disposizioni in materia di appalti pubblici e privati, intervenendo nelle seguenti materie:

  • trattamento economico e normativo del personale impiegato nell’appalto di opere o servizi e nel subappalto
  • verifica della congruità dell’incidenza della manodopera nell’ambito degli appalti pubblici e privati di realizzazione dei lavori edili
  • sanzioni applicabili in caso di versamento del saldo finale in assenza di esito positivo della verifica o di previa regolarizzazione della posizione da parte dell’impresa affidataria dei lavori

Leggi anche: Quanto si risparmia con l’efficienza energetica: costi previsti e tagli in bolletta

Eurovision, arriva il divieto di esporre la bandiera della Palestina: le motivazioni

La bandiera Palestinese non potrà essere esposta durante l’Eurovision Song Contest 2024. Il divieto vale anche per altre bandiere, fatta eccezioni per quelle degli Stati in gara, e per altri simboli politici. La motivazione è da ricercare non solo nel regolamento ma anche nelle decisioni prese per tutelare la sicurezza dell’evento.

Niente bandiera Palestinese all’Eurovision 2024

C’era da aspettarselo questo divieto in quanto in ogni edizione dell’Eurovision è sempre stato vietato di esporre simboli politici. Il motivo? La competizione canora internazionale è sempre stata apolitica ed esporsi direttamente potrebbe danneggiare la buona riuscita dell’evento e causare dei disagi enormi sia agli organizzatori che ai concorrenti in gara.

Le uniche bandiere che si potranno esporre durante tutte le due semifinali e la finale dell’11 maggio 2024 saranno quelle dei Paesi che stanno effettivamente gareggiando all’Eurovision in quanto non costituiscono atti politici o di protesta.

Claudio Fasulo, curatore dell’evento, in conferenza stampa ha chiarito che la questione delle bandiere all’Eurovision non è una novità in quanto presente nel regolamento da decine d’anni.

Ad oggi, mostrare la bandiera della Palestina durante la gara potrebbe costituire anche un problema di sicurezza in quanto tra le Nazioni in gara figura anche Israele, Stato che sta attualmente combattendo una guerra sulla Striscia di Gaza, exclave del territorio palestinese controllata da Hamas.

Attese proteste pro Palestina: l’allerta di Israele

Nonostante sia vietato esporre bandiere palestinesi durante la competizione canora, nessuno vieta di esporre le stesse bandiere nella città in cui si terrà l’Eurovision 2024. A Malmoe, città svedese che ospiterà l’Eurovision, sono attese infatti molte proteste a favore della Palestina.

Ciò che ha fatto aumentare il livello di allerta è la presenza di cittadini israeliani che si recheranno in Svezia per supportare la loro cantante in gara: Eden Golan, che porterà il brano Hurricane.

A tal proposito, il Ministero della Sicurezza israeliano ha pubblicato un avviso per i cittadini israeliani che intendono partecipare all’evento:

Gli israeliani che intendono recarsi in città valutino la necessità del viaggio. L’avviso è limitato al periodo degli eventi dell’Eurovision e soggetto a una valutazione della situazione.

Il Comando centrale del Fronte Interno dell’esercito israeliano si è interessato, allo stesso modo del ministero, alla sicurezza dei cittadini israeliani che assisteranno dal vivo all’Eurovision comunicando che saranno istituite delle linee guida per garantire loro la incolumità.

L’allerta del Ministero degli Esteri italiano

Anche il nostro Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha invitato i cittadini italiani presenti a Malmoe durante l’Eurovision 2024 alla prudenza. Sul portale Viaggiare Sicuri si legge infatti:

In occasione dell”Eurovision Song Contest 2024′, che si terrà a Malmo dal 7 all’11 maggio 2024, si consiglia di esercitare particolare cautela, di mantenere alta la soglia dell’attenzione e di seguire le indicazioni di sicurezza diramate dalle Autorità svedesi.

Leggi anche: Eurovision 2024, ecco la scaletta dei cantanti in gara: quando canta Angelina Mango?

Milan Genoa, dove vederla in TV e quali sono le probabili formazioni

Il Milan, dopo aver conquistato la matematica la Champions, ospita a San Siro il Genoa in quella che potrebbe essere una delle ultime gare di Pioli sulla panchina rossonera: ecco dove vederla in TV e in streaming e quali sono le probabili formazioni.

Milan Genoa, 35^ giornata di Serie A

Il Milan ospita a San Siro il Genoa nella 35^ giornata di Serie A. I rossoneri, reduci dal pareggio contro la Juventus, hanno raggiunto la matematica qualificazione alla prossima Champions League e si ritrovano un finale di campionato nel quale cercano di posizionarsi nel miglior modo possibile.

Discorso simile anche dall’altro lato per il Genoa, che ha già conquistato la salvezza nell’ultimo turno contro il Cagliari e cerca di chiudere al meglio la prima stagione dal ritorno in Serie A.

Milan Genoa, dove vederla in TV e in streaming

La partita è in onda su DAZN domenica 5 maggio 2024 a partire dalle 18.00, con gli abbonati Sky che possono accedere all’applicazione tramite il decoder Sky Q.

In streaming il match è disponibile sulle app ufficiali di DAZN, Sky Go e NOW, scaricabili gratuitamente dagli store mobile. La telecronaca è affidata a Dario Mastroianni con il commento tecnico di Emanuele Giaccherini.

Le formazioni

Pioli deve fare a meno dell’infortunato Maignan, con Sportiello pronto a partire al suo posto. In difesa sono previsti Florenzi, Thiaw, Gabbia e Theo Hernandez, mentre in mediana spazio ad Adli e a Reijnders. Bennacer dovrebbe essere schierato in posizione avanzata al posto di Loftus-Cheek, con Pulisc e Leao sugli esterni a supporto di Giroud.

Gilardino conferma invece il suo 3-4-1-2, con Vogliacco, De Winter e Vasquez davanti a Martinez, Sabelli e Martin sugli esterni e Frendrup e Badelj in mezzo. In attacco è previsto invece Gudmundsson dietro a Reteguie ed uno tra Vitinha ed Ekuban.

MILAN (4-2-3-1): Sportiello; Florenzi, Thiaw, Gabbia, Theo Hernandez; Adli, Reijnders; Pulisic, Bennacer, Leao; Giroud

GENOA (3-4-1-2): Martinez; Vogliacco, De Winter, Vasquez; Sabelli, Frendrup, Badelj, Martin; Gudmundsson; Retegui, Vitinha

Le quote dei bookmakers

Il Milan viene dato dai bookmakers nettamente in vantaggio, con l’1 dei rossoneri che è quotato 1,40. Troviamo poi il pari, con l’X dato a 4,33, mentre la vittoria del Genoa appare improbabile, con il 2 che si aggira attorno al 7,50.

Leggi anche: Chi è Joshua Zirkzee, tutto sull’attaccante del Bologna.

Roma Juventus: ecco dove vederla in TV, streaming e quali sono le probabili formazioni

La Roma e la Juventus si incontrano nel match valido per la 35^ giornata di Serie A. La partita può essere fondamentale nella corsa a un posto nella Champions League 2024/2025. Ecco dove vederla in TV, streaming e le probabili formazioni per il match.

Roma Juventus, 35^ giornata di Serie A

La 35^ giornata di Serie A vede scendere in campo Roma e Juventus, che arrivano all’incontro in condizioni di forma diverse.

La Roma, dall’arrivo di De Rossi, è una squadra rivitalizzata. Attualmente occupa la quinta posizione, valida per l’ultimo posto a disposizione in Champions League, ma con soli 2 punti di vantaggio sull’Atalanta che deve ancora recuperare la 29^ giornata contro la Fiorentina. Nel 2024 in campionato sono arrivate solamente 2 sconfitte, contro Inter e Bologna. Alla vigilia della sfida con i bianconeri, la Roma arriva sconfitta dal Bayer Leverkusen in Europa League, dove ha perso 2-0 (nonostante abbia creato molte occasioni, che però non ha concretizzato).

La Juventus sta attraversando un momento di grande difficoltà. Dalla sconfitta contro l’Inter, la Vecchia Signora ha perso moltissimi punti per strada che l’hanno costretta ad abbandonare la corsa scudetto. La squadra fatica soprattutto a trovare la via del gol. Nelle ultime 8 partite ha ottenuto soltanto 1 vittoria contro la Fiorentina, perdendo punti preziosi contro squadre che hanno ambizioni ben inferiori alla qualificazione in Champions. Si trova in terza posizione in classifica e ha soli 6 punti di vantaggio sulla Roma. Nell’ultimo incontro disputato ha affrontato il Milan in una partita terminata con uno scialbo 0-0.

Roma Juventus, dove vederlo in TV e streaming

La partita si gioca domenica 5 maggio e il fischio d’inizio è programmato alle 20.45. Il direttore di gara designato è Andrea Colombo e il match si gioca allo stadio Olimpico di Roma.

La sfida è visibile in esclusiva su DAZN tramite Smart TV, in diretta streaming su tablet e smartphone grazie all’app o direttamente su browser dal proprio computer. La partita è anche disponibile sul canale 214 del decoder di Sky, sul canale Zona DAZN, previo abbonamento.

Le probabili formazioni

De Rossi si affida ancora al 4-3-3, ma con tanti dubbi legati alla partita di ritorno contro il Bayer Leverkusen solo 4 giorni dopo. In porta l’ormai titolare inamovibile Mile Svilar. Al centro della difesa Mancini è insostituibile, mentre di fianco a lui Llorente è in vantaggio su un ancora acciaccato Smalling. A destra dovrebbe esserci Celik e a sinistra Angelino è in ballottaggio con Spinazzola. Cristante e Paredes sono a centrocampo insieme a uno tra Pellegrini e Bove (più probabile il primo). In attacco a destra scalpita l’ex della partita Dybala, ma non è sicura la sua titolarità: pronto nel caso Baldanzi. A sinistra El Shaarawy e al centro Lukaku in vantaggio su Abraham.

Pochi dubbi per Allegri, che nel suo 3-5-2 schiera i soliti Danilo, Bremer e Gatti in difesa. L’esterno sinistro è Kostic, mentre a destra c’è Cambiaso. Occhio però alla concorrenza rispettivamente di Iling-Junior e Weah. Il regista è Locatelli e al suo fianco da mezzala agiscono Mckennie e Rabiot. In avanti torna il duo formato da Dusan Vlahovic e Federico Chiesa.

ROMA (4-3-3): Svilar, Angelino, Mancini, Llorente, Celik, Cristante, Paredes, Pellegrini, El Shaarawy, Lukaku. Allenatore: Daniele De Rossi.

JUVENTUS (3-5-2): Szczesny, Danilo, Bremer, Gatti, Kostic, Rabiot, Locatelli, Mckennie, Cambiaso, Vlahovic, Chiesa. Allenatore: Massimiliano Allegri.

Il pronostico

Osservando le quote dei bookmakers, nonostante le sole due sconfitte subite da De Rossi sulla panchina della Roma e le difficoltà che sta affrontando la Juventus, i bianconeri sono dati come più probabili vincitori della partita.

Le quote comunque lasciano ampio spazio anche all’ipotesi di un pareggio, ma soprattutto, gli esperti, si aspettano almeno un gol per tempo.

Il bosco sommerso del Lago d’Iseo: ecco la gita perfetta per chi ama natura e avventura

Situata a due passi dall’ex stazione ferroviaria di Paratico-Sarnico e prima della storica diga di Sarnico, la Passerella di Paratico sul Lago d’Iseo è diventata da subito una delle tappe più gettonate e amate dai turisti. Il magnifico panorama ha reso il luogo un’attrazione turistica tra le più fotografate dell’autunno 2023, tanto che il comune si è detto pronto a mettere un contatore di persone per monitorare gli ingressi. Ecco com’è possibile visitare il bosco sommerso e tutti i luoghi imperdibili del Lago d’Iseo.

Come visitare il bosco sommerso del lago d’Iseo: la Passerella di Paratico

La passerella a semi-anello è lunga 230 metri a filo d’acqua e si unisce al percorso pedonale già esistente, consentendo di ammirare interamente il bosco sommerso e offrendo una prospettiva unica della flora e della fauna del Lago d’Iseo.

L’atmosfera fiabesca e misteriosa rende l’oasi naturale il luogo ideale per immergersi nella natura e fare delle passeggiate rilassanti.

Cosa sono i Tassodi?

Il Bosco protetto dei Taxodi, aperto dal 2019, si trova nel punto esatto in cui il fiume Oglio incontra il Lago d’Iseo. Il nome del parco deriva dalla prevalente presenza dei centenari Taxodium Distichum, noti semplicemente come Taxodi o Tassodi.

Originari degli Stati Uniti e introdotti in Europa nel XVII secolo a scopo ornamentale, i Tassodi sono degli alberi possenti con foglie caduche che possono vivere oltre i 1000 anni. Ma ciò che li rende ancora più straordinari sono le radici nodose che fuoriescono verticalmente dall’acqua, conferendogli un aura fiabesca.

Ad aumentare l’atmosfera suggestiva dell’oasi ci pensano i biancospini e le sanguinelle, piantate con lo scopo di creare una barriera naturale tra i visitatori e le piante acquatiche. Inoltre, se fortunati, i visitatori possono ammirare le diverse specie di avifauna che abitano il lago, come lo svasso maggiore, la gallinella d’acqua e l’airone cinerino.

@bazatravel Conoscevate il bosco sommerso? Ci troviamo al lago d’Iseo, la cosa particolare è che queste piante sono di origine americana e grazie alle loro radici che fuoriescono dal terreno per respirare, sono in grado di sopravvivere anche in acqua😲🤩 il percorso è lungo 300 metri e grazie a questa passerella è praticabile a tutti!! E voi la conoscevate questa oasi naturale ? Se non ci siete ancora stati, vi consigliamo di taggare qui sotto un amico e di organizzare una visita😍 . . . #iseo #lombardia #america #travel #travelblogger #domenica #bergamo #milano #loveislove #naturalbeauty #sabato #gratis #natura #relax #love #weekend #idea #free #ideeregalo #novembre #italia #italy #sarnico #finesettimana #divertimento #lombardiadavedere #brescia #mondo #autunno #postinascosti ♬ suono originale – Bazatravel

Qual è il punto più profondo del lago Iseo?

Il lago, la cui porzione settentrionale dal 2018 fa parte della riserva della biosfera UNESCO, ha una profondità massima 251 metri. Il lago d’Iseo si posiziona così al quinto posto come lago con maggiore profondità in Italia.

Gli orari della passerella e dove parcheggiare

Davanti all’ingresso del parco è presente un parcheggio a pagamento ed è possibile visitare il parco del Lago d’Iseo nei seguenti orari:

  • da maggio a settembre: 9.00/12.00 – 15.00/20.00
  • da ottobre ad aprile: 10.00/12.00 – 14.00/18.00

Cosa vedere sul lago d’Iseo in un giorno?

Il lago d’Iseo, nonostante sia meno noto rispetto al lago di Garda e di Como, ospita diverse tappe ideali per concedersi una gita di coppia. Ecco alcuni luoghi imperdibili da aggiungere nel proprio itinerario:

  1. La Ciclovia dell’Oglio
  2. Le Panchine Giganti del Sebino
  3. Le Piramidi di Zone
  4. La ferrata alla Corna Trentapassi

Confronto Meloni Schlein in tv: ecco quando e dove va in onda

Quello tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein è il confronto più atteso di sempre. La presidente del Consiglio e la segretaria del Partito Democratico si concederanno un face to face in tv con un conduttore a fare da arbitro. Vediamo quando e dove va in onda.

Meloni Schlein in tv: quando va in onda il confronto?

Mentre fino a qualche giorno fa sembrava una semplice indiscrezione, oggi abbiamo una conferma: il confronto in tv tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein si farà. Ad ufficializzare il face to face è stata la segretaria del Partito Democratico, ma ancora non è chiaro quando e dove si svolgerà.

Ci sarà, non ho mai cambiato idea su questo“, ha dichiarato la Schlein ospite del programma Tagadà di La7, sottolineando che è stata proprio lei a volere fortemente questo incontro in favore di telecamera con la premier. A quanto pare, la Meloni ha accettato e adesso i rispettivi staff stanno “discutendo” sul da farsi.

Stando ad alcune voci di corridoio, i conduttori che potrebbero gestire al meglio il confronto sono due: Bruno Vespa o Enrico Mentana. A quanto pare, sono gli unici ‘valorosi’ ad avere tutte le carte in regola per ‘arbitrare’ in modo imparziale – si spera – il face to face tra le leader dei due principali partiti italiani.

Meloni e Schlein in tv, in ballo La7 e Rai: chi la spunterà?

Se dovesse vincere Vespa, che attualmente sembra il conduttore più quotato per il confronto tra Meloni e Schelin, ad ospitare il face to face sarà la Rai. In caso contrario, quindi se dovesse spuntarla Enrico Mentana, il tutto andrà in scena su La7. Bruno, è bene sottolinearlo, ha già dato la sua disponibilità, dicendosi pronto ad aprire la “Porta” del suo salottino.

Molto probabilmente, considerando i recenti dibattiti su Viale Mazzini trasformato in “Tele Meloni”, la premier sta puntando a portare il confronto in Rai. La Schlein, invece, sarebbe orientata su La7, favorendo il direttore Mentana. Una terza ipotesi, che con estrema onestà sembra piuttosto irrealizzabile, vede la premier e la segretaria del PD ospiti di Fabio Fazio sul Nove.

Per quanto riguarda la data, il confronto dovrebbe andare in onda in tv a pochi giorni dalle elezioni europee, quindi alla fine di maggio. In un modo o nell’altro, il face to face andrà ad influenzare le idee degli elettori, per cui anche la collocazione svolge un ruolo importante.

Mirtilli per la vista, vero o falso? Ecco cosa dicono gli esperti

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Molte persone sostengono di mangiare i mirtilli per il benessere della vista, ma è vero o falso? Si tratta di una usanza che si è diffusa a partire dalla Seconda Guerra Mondiale ed è arrivata fino ai nostri giorni. Vediamo cosa dicono gli esperti in merito.

Mirtilli per la vista, vero o falso? La parola agli esperti

Frutti prelibati, i mirtilli vantano diverse proprietà. In molti sostengono che facciano bene anche alla vista, ma gli esperti sembrano non essere del tutto d’accordo. Procediamo con ordine. Stiamo parlando di un frutto che contiene diversi acidi naturali, come l’acido citrico e l’acido malico, ma anche tannini, pectina, zuccheri, vitamine A, B, C, e mirtillina. Quest’ultimo è un prezioso antociano che, oltre a donare quel bel colore tra il blu e il viola alle bacche, apporta numerosi benefici all’intero organismo.

La mirtillina è antiossidante e radicalizzante e, secondo diverse ricerche, riesce ad inibire in modo naturale l’azione di alcuni enzimi responsabili della distruzione delle cellule di collagene di alcuni importanti tessuti del nostro organismo. Non dimentichiamo che la cornea e il vitreo sono fatti di collagene e che alcune malattie dell’occhio, come il distacco della retina, sono collegate proprio all’invecchiamento delle fibre del collagene.

Di conseguenza, viene spontaneo pensare che inserendo i mirtilli nella dieta si possano evitare eventuali problemi alla vista. E anche per questo e per migliorare le visione notturna che, durante la Seconda Guerra Mondiale, i piloti inglesi ne mangiavano in grandi quantità. Eppure, secondo il medico dietologo Giorgio Calabrese la realtà è un tantino diversa. Queste bacche fanno bene, ma non sono miracolose.

Mirtilli per la vista: fanno bene, ma non sono miracolosi

Calabrese, raggiunto da Repubblica, ha chiarito che i mirtilli fanno bene per la vista, ma non sono miracolosi. In altre parole, affinché questi frutti apportino davvero benefici agli occhi bisognerebbe mangiarne ogni giorno, in grandi quantità e per tanto tempo. Il medico dietologo ha dichiarato:

I mirtilli contengono antociani che sono antiossidanti, che svolgono un’azione di protezione delle membrane dei vasi sanguigni, sia arterie, vene che capillari arteriosi. Questi ultimi sono negli occhi. Ma ne dovremmo mangiare ogni giorno, per lungo tempo, per avere dei benefici.

A sostegno della tesi di Calabrese c’è uno studio di un gruppo di ricercatori canadesi pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry. Secondo la ricerca, “una dieta integrata con estratti di mirtillo non apporta alcun vantaggio alla visione notturna, ma soltanto un più rapido recupero della vista dopo l’esposizione a una luce brillante“.

Baby Reindeer: la spiegazione del finale della serie tv Netflix

Baby Reindeer è la serie tv del momento. Disponibile su Netflix, tratta un tema delicato, generalmente declinato al maschile ma in questo caso presentata in ‘versione’ femminile. Vediamo la spiegazione del finale e perché è piaciuta tanto.

Baby Reindeer: la spiegazione del finale della serie tv

Scritta e interpretata da Richard Gadd, Baby Reindeer è la serie tv più vista di Netflix degli ultimi giorni in ben 30 Paesi. Pur non essendo stata sponsorizzata eccessivamente e affrontando un tema delicato, il titolo ha fatto centro e in soli sette episodi ha stregato il mondo intero. Il motivo è da rintracciare sia nella storia, inquietante e disturbante, che nella spiegazione del finale. Procediamo per gradi.

Baby Reindeer, girata tra Londra ed Edimburgo, è la vera storia dell’aspirante comico Richard Gadd, che per l’occasione assume il nome di Donny Dunn. In attesa di diventare famoso, lavora in un bar situato al centro della capitale dell’Inghilterra. Bullizzato dai colleghi e costretto a vivere con la madre dell’ex fidanzata perché le sue finanze non gli consentono l’indipendenza, Donny si ritrova vittima di stalking solo perché ha offerto una tazza di tè ad una donna in difficoltà.

La stalker risponde al nome di Martha Scott (Jessica Gunning). Un giorno entra nel bar dove lavora Dunn e inizia a piangere senza sosta. Lui, intenerito, le offre una bevanda calda, senza immaginare che quel gesto così gentile lo trascinerà in un vero e proprio incubo. Martha trascorre tutte le sue giornate nel locale, lo aspetta per strada, gli manda tantissime mal e arriva perfino ad aggredire la nuova fidanzata di Donny. Dopo sei mesi di inferno, l’aspirante comico decide di denunciare la donna che lo sta perseguitando.

Baby Reindeer: perché il finale della serie tv fa discutere?

La spiegazione del finale di Baby Reindeer sta proprio nella domanda che il poliziotto rivolge a Donny quando gli spiega di essere perseguitato da Martha: “Perché non è venuto prima?“. Lui non sa cosa rispondere perché, in un certo senso, ha provato, e forse prova ancora, una certa soddisfazione in quel rapporto tossico. “Mi vedeva nel modo in cui volevo essere visto“, confessa la voce di Gadd fuori campo durante uno degli episodi della serie tv.

Non a caso, durante la puntata finale della serie tv Netflix, quando la carriera di Donny spicca il volo, lui sembra non essere ancora pronto a staccarsi dalla sua stalker. Lei continua a mandargli infiniti messaggi, che lui ascolta quasi a ripetizione. Neanche quando Martha viene condannata Gadd sembra distaccato. Il motivo è presto detto: i complimenti della donna sono una sorta di carezza, un conforto.

Negli ultimi minuti del finale di Baby Reindeer, Donny si ritrova in un pub ad ascoltare il messaggio in cui Martha gli spiega perché lo chiama Piccola Renna. Nonostante quanto accaduto, continua a provare una certa empatia per lei e scoppia a piangere. A quel punto, ordina da bere ma si rende conto che non ha soldi con sé e il barista gli offre la bevanda. In questo modo, Gadd rivive il suo primo incontro con la stalker e si rende conto che tutta questa faccenda è nata da un semplice gesto di gentilezza, lo stesso che uno sconosciuto gli sta rivolgendo.

Cosa non fare al buffet: 7 errori da evitare

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Al giorno d’oggi, i buffet vanno di gran moda. Non offrono soltanto cibo ottimo, ma garantiscono anche una certa libertà ai partecipanti. Dagli eventi più o meno formali ai matrimoni, passando per i ristoranti e le navi da crociera: pasti di questo tipo si utilizzano in tutte le circostanze. E’ per questo che vogliamo parlare di cosa non fare al buffet: vediamo quali sono i 7 errori da evitare.

Cosa non fare al buffet? Gli errori da evitare

Dagli antipasti ai primi, passando per i secondi e i dolci: ai buffet si può trovare di tutto. Mentre un tempo erano poco gettonati perché i grandi incontri – dalle cene di lavoro ai pranzi di nozze – dovevano avvenire rigorosamente al tavolo, dove si restava seduti e impietriti per ore, oggi vanno per la maggiore. Banchetti di questo tipo, infatti, garantiscono ai partecipanti una certa libertà, rendendo il tutto più piacevole e invitante. E’ proprio per questo che vogliamo vedere cosa non fare al buffet, perché il galateo, checché se ne dica, vale anche per pasti ‘frugali’.

Dress code: ci sono regole anche per il buffet

Anche se parliamo di buffet, l’educazione impone di presentarsi con un abbigliamento accettabile. Questo significa che, se organizzati in piscina, sulla nave da crociera o in altri contesti informali, a questi banchetti bisogna sempre sfoggiare un look decente. Le donne dovrebbero evitare di presentarsi in bikini, mentre gli uomini a petto nudo. Le donzelle possono indossare un kaftano, mentre i maschietti una camicia o una semplice t-shirt. Insomma, decoro è la parola d’ordine.

Evitare i momenti di maggiore affluenza

Per godersi davvero un buffet, ad esempio su una nave, è consigliato evitare i momenti di maggiore affluenza. Generalmente, sulle imbarcazioni ci sono diversi posti dove mangiare ed è inutile fare lunghe file o sgomitare per assicurarsi la ricetta preferita. Se avete qualche dubbio, chiedete consiglio al personale di bordo.

Vietato portare via i vassoi dal buffet

Terza cosa da non fare assolutamente al buffet è portare via i vassoi delle pietanze. Anche se una ricetta dovesse piacervi particolarmente, avete un piatto da riempire più e più volte. Ricordate che l’ingordigia è un pessimo bigliettino da visita e ci sono altre persone che potrebbero avere i vostri stessi gusti culinari. Inoltre, comportandovi correttamente eviterete di mettere in difficoltà lo staff che lavora al banchetto.

Mai sprecare cibo, anche quando non siete voi a prepararlo

Un altro atteggiamento sbagliato, sia al buffet che in qualunque altro banchetto, è riempire il piatto con il rischio di lasciarlo pieno. E’ meglio prendere le pietanze un po’ per volta, piuttosto che gettarle perché si è sazi. Date la precedenza alle prelibatezze che vi piacciono di più e limitate gli sprechi.

L’igiene al primo posto

Prima di servirvi, così come fareste a casa, igienizzatevi le mani. Dopo il Covid, i dispenser con il gel igienizzante sono presenti in tutti i locali che si occupano di ristorazione, anche a bordo delle navi. Fatelo più volte durante il banchetto perché in situazioni di questo tipo le malattie si diffondono facilmente.

Non mischiate gli utensili

Sesta cosa da non fare ai buffet è mischiare gli utensili di portata, magari spostandoli da un vassoio all’altro a vostro piacimento. Per voi potrebbe essere normale, ma ad altri potrebbero infastidirsi. Inoltre, in questo modo rispetterete anche il lavoro dei camerieri, che altrimenti dovrebbero avere mille occhi per risolvere i vostri guai ed evitare richiami.

Cambiate i piatti in base alle pietanze

Infine, ricordate di non usare sempre lo stesso piatto, cambiandolo in base alle pietanze. Mescolare troppi alimenti non è consigliato, specialmente per una questione di contaminazioni.